Disability Manager

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I Disability Manager sono professionisti che lavorano nel campo della disabilità. In Italia, il loro ruolo ha trovato una prima legittimazione istituzionale nel 2009 grazie al "Libro bianco su accessibilità e mobilità urbana - Linee guida per gli enti locali" a cura del tavolo Tecnico istituito tra Comune di Parma e Ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche Sociali allora guidato dal ministro Sacconi[1].

Più recentemente, il ministro del Lavoro Giovannini ha auspicato l'inserimento dei Disability Manager anche nei ministeri e in enti come Inps e Inail[2].

Tuttavia non è stato emanato un regolamento nazionale che definisca la funzione di tale figura in ambito pubblico o privato.

Dal 2009 sono stati organizzati alcuni corsi di perfezionamento per formare tali figure professionali, in particolare da parte dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Il Disability Manager avrebbe "il compito di raccogliere le istanze dei cittadini disabili e delle loro famiglie, di attivare il lavoro in rete di tutti gli enti e i soggetti coinvolti, di veicolare i bisogni delle persone disabili verso i servizi esistenti, di mettere in atto ogni azione volta a favorire l'accessibilità, urbanistica e non solo, e ad evitare ogni forma di discriminazione."[3]

Profilo professionale

Il profilo dei Disability Manager non è stato definito con precisione in alcuna normativa, né esiste un apposito Albo professionale.

Tuttavia il citato Libro bianco offre alcuni orientamenti. Secondo tale documento, il Disability Manager deve impegnarsi a:

  • promuovere presso le singole componenti dell'Amministrazione comunale un'attenzione peculiare alle persone con disabilità;
  • segnalare tempestivamente ai responsabili degli uffici eventuali iniziative e

azioni che possano porsi in contrasto con gli enunciati della Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità;

  • evidenziare possibili linee-guida di intervento al fine di promuovere i diritti delle persone con disabilità;
  • prevedere una segnaletica adeguata per l'accesso alle sedi dei servizi, definendo contrasti cromatici, colori e simbologia omogenea in modo da essere più facilmente identificabili, sia alle persone con disabilità sensoriali che psico-fisiche, oltre che agli anziani;
  • verificare l'effettiva accessibilità delle strutture comunali in collaborazione con i diversi servizi, individuando le situazioni di difficoltà al fine del loro superamento.[4]

I Disability Manager in Italia

Nonostante le indicazioni del Libro bianco, sono ancora pochi i Comuni dotati di tale figura professionale. Il primo ad averlo introdotto sarebbe il Comune di Parma[5], che ha attribuito questo ruolo a Benedetta Squarcìa. Nel 2010 anche il Comune di Alessandria ha nominato un Disability Manager, selezionando l'architetto Paola Testa[6].

In alcuni casi i Disability Manager vengono inquadrati in ruoli più classici degli organici comunali, come responsabili degli Uffici Disabili (è il caso di Claudio Ferrante, del Comune di Montesilvano); a Torino tale funzione è stata affidata al City Manager del Comune[7]. Nella stessa città anche l'azienda di trasporto locale GTT ha deciso di dotarsi di un Disability Manager[8].

Per quanto riguarda, invece, gli enti sanitari, il primo Disability Manager a lavorare in un ospedale italiano è stato l'architetto Rodolfo Dalla Mora, assunto presso l'ospedale riabilitativo di alta specializzazione di Motta di Livenza (Treviso)[9]. Nell'aprile del 2011 l'ospedale ha anche ospitato il primo convegno della S.I.Di.Ma (Società Italiana Disability Manager)[10].

Note

Collegamenti esterni

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