Il bandito della Casbah
Il bandito della Casbah (Pépé le Moko) è un film del 1937 diretto da Julien Duvivier, tratto da un romanzo di Ashelbé (pseudonimo di Henri La Barthe).
Il film francese, interpretato Jean Gabin, è stato riadattato due volte: la prima nel 1938, da John Cromwell, con il titolo di Algiers; la seconda nel 1948, da John Berry, con il titolo di Casbah. Del 1949 è la parodia Totò le Mokò, di Carlo Ludovico Bragaglia, con Totò calato nei panni che furono di Gabin.
Trama
Pépé le Moko è un gangster a capo di una banda di malviventi di Parigi; per cercare di sfuggire alla polizia francese si rifugia assieme ai suoi compagni nella casbah di Algeri dove può vivere al sicuro, grazie alla copertura degli abitanti del luogo. Ciononostante, l'ispettore Slimane non gli dà tregua e cerca in ogni modo di farlo uscire allo scoperto per arrestarlo. Quando conosce Gaby, giovane e sofisticata turista parigina, Pépé se ne innamora perdutamente, scatenando la gelosia della sua amante Inès.
L'ispettore Slimane segue attentamente gli sviluppi di questa storia che, secondo lui, porterà Pépé a compiere un passo falso. In effetti, Pépé verrà catturato mentre tenta di abbandonare l'Algeria, imbarcandosi per la Francia con Gaby.
Dramma nel dramma, il bandito, per sfuggire alla cattura, si suicida.