Ugo Benelli (Genova, 20 gennaio 1935) è un tenore italiano, attivo dagli anni sessanta ai novanta del novecento e particolarmente noto per l'interpretazione di ruoli rossiniani.

Biografia

Carriera

Studia con Pietro Magenta, già maestro di Giuseppe Campora, Rosetta Noli, Piero De Palma e Ottavio Garaventa. In seguito entra alla Scuola di Perfezionamento di Artisti Lirici della Scala (I Cadetti della Scala), dove si perfeziona coi maestri Giulio Confalonieri ed Ettore Campogalliani.

Debutta nel 1958 a Montevideo ne L'Arlecchinata di Antonio Salieri; nello stesso anno debutta nel Don Pasquale in Costarica. L'anno seguente canta ne Il barbiere di Siviglia a Cincinnati e nel 1960 in Falstaff al Gran Teatre del Liceu di Barcellona, considerato il vero inizio importante. Gli anni successivi lo vedono a Palermo e Parma, con frequenti apparizioni in Irlanda (Belfast, Dublino, Festival di Wexford).[1]

Canta una quindicina di ruoli importanti per il Teatro alla Scala di Milano. Alla Piccola Scala debutta nel 1963 come Brighella nella prima rappresentazione di Arianna a Nasso con Rolando Panerai e Reri Grist, nel 1964 Eugenio nella prima di Miseria e nobiltà di Jacopo Napoli e nel 1968 Il cavalier Giocondo ne La pietra del paragone con Enzo Dara portato anche all'Auditorium Pedrotti di Pesaro. Nel 1969 al Teatro alla Scala sostituisce Luciano Pavarotti come Tonio ne La figlia del reggimento con Wladimiro Ganzarolli e Mirella Freni, con un grande successo che cambierà la sua carriera e lo porterà a cantare questo ruolo in moltissime recite. Nel 1971 ancora alla Piccola Scala è Ernesto Rousignac nella prima di Il giovedì grasso con Doro Antonioli e Dara. Inaugura la stagione Scaligera 1973-74 con L'italiana in Algeri, diretta da Claudio Abbado e con la regia di Jean-Pierre Ponnelle. Partecipa a tournée della Scala a Mosca e Vienna con la La Cenerentola.

Al Teatro Verdi (Trieste) debutta nel 1964 come Brighella in Ariadne auf Naxos e nel 1968 è Filipeto ne I quattro rusteghi ed Edmondo Leshen ne La sposa sorteggiata di Ferruccio Busoni.

Al Teatro La Fenice di Venezia debutta nel 1966 cone Edoardo Milford in La cambiale di matrimonio e poi come L'ubriaco nella prima rappresentazione assoluta di Le metamorfosi di Bonaventura di Gian Francesco Malipiero, nel 1967 Filipeto ne I quattro rusteghi con Alfredo Mariotti e nel 1968 Il conte d'Almaviva ne Il barbiere di Siviglia (Rossini) nella trasferta al Teatro de la Zarzuela di Madrid.

Altro ruolo fondamentale della carriera è Il Conte Ory di Rossini, allora pochissimo eseguito, interpretato nell'edizione in italiano a Cagliari, al Verdi di Trieste e al Regio di Torino (con la direzione di Mario Rossi) e nell'originale francese alla Deutsche Oper am Rhein, con la direzione di Alberto Erede e la regia di Jean-Pierre Ponnelle.

Partecipa ai festival di Salisburgo, Vienna, Glyndebourne, Edimburgo, Wexford, Aix en Provence, Wiesbaden e al Rossini Opera Festival di Pesaro. Canta in tutti i più importanti teatri italiani (La Fenice di Venezia, il Teatro Regio di Torino, L'Opera di Roma, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro Comunale di Firenze e di Bologna, l'Accademia di Santa Cecilia), europei (Opera di Parigi, Royal Opera House e Royal Albert Halldi Londra, Théâtre de la Monnaie di Bruxelles, Opera di Zurigo e Ginevra, Teatro Bolshoi di Mosca, Gran Teatre del Liceu di Barcellona, Zarzuela di Madrid, Theater an der Wien, Deutshe Oper am Rhein,Semperoper di Dresda, Opera di Lipsia, Cuivillier di Monaco, Comic Opera di Berlino) e degli USA (Metropolitan Opera, Brooklin Academy of Music, San Francisco Opera, Opera di Chicago, Civic Opera di Dallas, Cincinnati Summer Opera, Performing Arts Foundations di Kansas City).

Viene diretto da Herbert von Karajan, Franco Ferrara, Paul Hindemith, Carlo Maria Giulini, Georges Pretre, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Simon Rattle, Bernard Haitink e da registi come Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Jean-Pierre Ponnelle, Eduardo De Filippo, Luca Ronconi, Savary, Hall, Hermann.

Viene premiato con "La Caravella d'Oro" a Genova nel 1969, "La Rosa d'Oro" a Monaco di Baviera nel 1972, "Il Palcoscenico d'Oro" a Mantova nel 1978, il "Premio Regionale Ligure" nel 1983 e la "Margherita d'Oro" nel 2001.

Nel 2005, al compimento dei 70 anni, chiude la carriera durata 47 anni al Carlo Felice di Genova con Le nozze di Figaro.

Dopo il ritiro si dedica all'insegnamento del canto nella sua città natale, organizzando recital e masterclass in Italia, negli Stati Uniti, in Inghilterra e Irlanda.

Benelli è stato essenzialmente tenore di grazia, tra i più apprezzati dagli anni sessanta ai settanta, in grado di spingersi occasionalmente (come ad esempio in Linda di Chamounix), con apprezzabili risultati, nel repertorio del tenore lirico[senza fonte], affrontato più frequentemente dagli anni ottanta, insieme a quello di tenore buffo.

Attività discografica

Nel 1963 incide, a fianco di Paolo Montarsolo, Giulietta Simionato e Sesto Bruscantini, una famosa edizione de La Cenerentola di Rossini per la Decca Records, cui seguono l'anno successivo il Barbiere di Siviglia, ancora per la Decca, e il Don Pasquale per la Deutsche Grammophon.[2].

Nel 1965 Herbert von Karajan lo chiama per il ruolo di Beppe (che inciderà tre volte) in una edizione di Pagliacci a fianco di Giuseppe Taddei e Carlo Bergonzi.

Nel 1978 incide, assieme a Sesto Bruscantini, Lucia Valentini Terrani, Enzo Dara e Alfredo Mariotti, una delle maggiori edizioni de L'italiana in Algeri.

Continua l'attività discografica fino al 1993, concludendola con Le Nozze di Figaro dirette da Zubin Mehta, nel ruolo di Don Basilio. Incide inoltre per le case EMI, Philips, Sony, Cetra, conseguendo tre Grand Prix.

Repertorio

Note

Collegamenti esterni