La bottega del caffè (Goldoni)

commedia di Carlo Goldoni

La bottega del caffè, composta nel 1750, è una delle più importanti commedie di Carlo Goldoni, all'interno della quale si sviluppa un intermezzo, dallo stesso titolo, composto da Goldoni nel 1736.

La bottega del caffè
Commedia in tre atti
AutoreCarlo Goldoni
Lingua originaleItaliano
AmbientazioneUna piazza di Venezia, su cui si affacciano un caffè, una bisca e un barbiere: sopra ad esse, alcune abitazioni tra le quali quella della ballerina
Composto nel1750
Pubblicato nel1750
Prima assoluta2 maggio 1750
Mantova
Personaggi
  • Ridolfo, caffettiere
  • Don Marzio, gentiluomo napolitano
  • Eugenio, mercante
  • Flaminio, sotto nome di Conte Leandro
  • Placida, moglie di Flaminio, in abito di pellegrina
  • Vittoria, moglie di Eugenio
  • Lisaura, ballerina
  • Pandolfo, biscazziere
  • Trappola, garzone di Ridolfo
  • Un garzone del parrucchiere, che parla
  • Altro garzone del caffettiere, che parla
  • Un cameriere di locanda, che parla
  • Capitano di birri, che parla
  • Sbirri, che non parlano
  • Altri camerieri di locanda, che non parlano
  • Altri garzoni della bottega di caffè, che non parlano

Nato inizialmente come intermezzo in tre parti, l'enorme successo del soggetto spinse il commediografo a tornarci sopra, ampliandolo fino a crearne una commedia in tre atti. È considerata uno dei suoi testi più fortunati tra le sedici commedie nuove. La commedia venne rappresentata per la prima volta a Mantova, il 2 maggio di quell'anno[1], con gran successo. Fu poi portata a Venezia dove fu replicata per dodici volte[1].

Trama8

L'azione della commedia vera e propria si avvia alle prime luci dell'alba di un mite mattino invernale in Venezia, durante il Carnevale, per concludersi quando scende la notte. (i love you)

Il caffettiere Ridolfo si sta prendendo a cuore la sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, che da qualche tempo frequenta assiduamente la casa da gioco di Pandolfo. Lì Eugenio ha subìto molte perdite ingenti giocando a carte con Flaminio, un giovane torinese che si spaccia per nobile.

La moglie di Eugenio, Vittoria, cerca invano di far ravvedere il marito. Allo stesso scopo è giunta a Venezia da Torino la moglie di Flaminio, Placida, che, travestita da pellegrina, ignora la nuova identità assunta dal marito, ed è esposta alle insidie intessute da don Marzio. Quest'ultimo è un nobile napoletano in decadenza, prepotente, ambiguo e chiacchierone, che prova piacere nel frapporre ostacoli al desiderio delle due mogli di ricondurre sulla retta via Eugenio e Flaminio; trova anzi modo di indurli a festeggiare la ritrovata libertà quando pensa di aver allontanato definitivamente le due donne, e unisce ai festeggiamenti la ballerina Lisaura che, ignara del fatto che Flaminio fosse già sposato, sperava di diventare sua moglie per poter così abbandonare il paese.

I tranelli di don Marzio e Pandolfo trovano un fiero oppositore nel caffettiere Ridolfo e nel suo garzone Trappola, che aprono gli occhi a Eugenio e a Flaminio: pentiti, i due si ricongiungono alle mogli, mentre Pandolfo è arrestato per truffa e don Marzio lascia la città.

Aspetti della commedia

Goldoni scrive l'opera in toscano, diventata ormai la lingua franca italiana, in modo da farsi comprendere da spettatori di tutta Italia. Questo spiega come mai nella commedia, seppur ambientata a Venezia, non parlino veneziano.

Nello spettacolo teatrale “La Bottega Del Caffè”, come in sue numerose opere, il famoso commediografo mette in luce tutti gli aspetti, negativi o positivi, dell'ascesa della borghesia. Per questo troviamo personaggi come l'operoso padrone di bottega, simbolo della borghesia efficiente ed intraprendente, o il pettegolo usuraio, che vive a scapito dei problemi economici altrui.

La commedia si svolge intorno alla bottega del caffè, luogo di ritrovo di avventori abituali e di passaggio, collocato al centro della piazza, da cui si ha la visione di tutti gli edifici che l’attorniano. È l'idea di un microcosmo in cui si creano varie dinamiche tra i personaggi, che litigano, si aiutano e si interessano delle questioni degli altri a vicenda.

Sono molti quindi gli aspetti storici e artistici di questa commedia, prezioso punto di vista del diciottesimo secolo.

Note

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