Battaglia del Qalamun
La "Battaglia di Qalamoun" o "Campagna del Qalamoun" è una serie di operazioni militari svolte dall'esercito siriano nella regione montuosa del Qalamoun, al confine con il Libano, contro le milizie ribelli nel contesto della guerra civile siriana.
| Campagna del Qalamoun parte della guerra civile siriana | |||
|---|---|---|---|
| Data | 15 novembre 2013 - in corso | ||
| Luogo | Regione del Qalamoun, Siria | ||
| Esito | Avanzata dell'esercito siriano | ||
| Schieramenti | |||
| Comandanti | |||
| |||
| Effettivi | |||
| |||
| Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
La regione è strategicamente importante in quanto rappresenta una indispensabile fonte di approvvigionamento dei ribelli. Infatti, oltrepassato il confine libanese, sorge la cittadina sunnita di Arsal, che, oltre a offrire rifugio ai miliziani, rappresenta uno snodo per il traffico di armi e uomini oltre confine[10]. Inoltre la regione del Qalamoun affianca la strada di collegamento tra Damasco e Homs che viene spesso tagliata dalle incursioni dei ribelli.
Il successo della campagna del Qalamoun premetterebbe al governo siriano di controllare totalmente il confine libanese e dividere nettamente il fronte ribelle tra il sud e il nord del paese.
Preparazione dell'offensiva
L'offensiva governativa verso la regione del Qalamoun era lagamente attesa fin dall'inizio dell'ottobre 2013. Infatti può essere vista come un proseguimento della Battaglia di Quasyr sia per la vicinanza geografica, che per il simile obiettivo di chiudere ai ribelli l'accesso al Libano. Inoltre, a seguito della rotta di Qusayr, gran parte dei ribelli è riparata in questa regione. Alcune fonti ipotizzano che l'attacco sia stato posticipato a seguito del rischio di intervento internazionale in Siria del settembre 2013[11].
La presenza ribelle nell'area è profondamente radicata. Infatti il Qalamoun è sotto il controllo dell'Esercito Siriano Libero fin dal 2012 e, a differenza del resto del paese, non si sono mai verificati scontri significativi con l'esercito regolare. Questo ha permesso la formazione nella città di Yabroud, la più popolosa della regione, di un "governo" indipendente e democraticamente amministrato[12]. I membri più moderati dell'opposizione siriana sono anche riusciti a isolare inizialmente le frange fondamentaliste islamiche. Grazie all'accesso con il Libano, il Qalamoun ha goduto anche della possibilità di commercio e contatti con l'estero. Generalmente in questa regione entravano in Siria i corrispondenti della stampa internazionale. Dopo la rotta di Qusayr, nell'estate 2013, si riversano nel Qalamoun le milizie appartenenti alle frange più estreme del fondamentalismo islamico, modificando notevolmente i rapporti di forza con l'ESL[13].
Per tutto il mese di ottobre vengono ammassate truppe siriane sulle direttrici di accesso alle aree controllate dai ribelli e vengono dislocate le milizie Hezbollah sia sul lato siriano che su quello libanese, in vista di un potenziale sconfinamento delle operazioni[14].
Prevedendo l'offensiva anche i ribelli mobilitano le proprie milizie. Si stima che il loro numero sia arrivato a quasi 40.000 unità, ben equipaggiate grazie all'afflusso di armi dal Libano e dalla produzione di armamenti (soprattutto mortai) organizzata nelle fabbriche di Yabroud[15].
L'apertura dell'autostrada M5
Qara
L'esercito governativo non scatena un attacco a sorpresa, ma annuncia l'avvio delle operazioni militari con un comunicato il 15 novembre 2013[16]. La direttrice d'attacco è la valle d'accesso al Qalamoun nei pressi di Qara, cittadina che viene anche attraversata dall'autostrada M5 che collega Damasco a Homs. Il comunicato permette a 1.200 - 1.700 famiglie di Qara di lasciare la città. La maggioranza oltrepassa il confine libanese diretta ad Arsal[17].
La prima fase dell'attacco consiste in una serie di bombardamenti sulla città utilizzando anche l'aviazione[18]. Il 17 novembre l'esercito siriano avanza sulle colline intorno a Qara continuando a bombardare la città e tentando di entrare, ma incontra forte resistenza da parte dei ribelli[19]. Il 18 novembre vengono conquistate le zone chiave della città e i ribelli sono costretti a ritirarsi verso sud lasciando la città sotto completo controllo dell'esercito che annuncia la sua conquista il 19[20]. Il 20 novembre l'esercito siriano si attesta a Qara e nella periferia delle città di An-Nabk e Deir Attiyeh, obiettivo della prossima avanzata.
Deir Attiyeh
I ribelli lanciano una controffensiva gestita dalle milizie islamiste, tra cui il Fronte al-Nusra. Vengono condotti simultaneamente tre attacchi suicidi, due contro un checkpoint militare e un edificio dell'esercito alla periferia di An-Nabk e uno, condotto da miliziani di origine saudita, contro un ospedale di Deir Attiyeh. Il successivo attacco dei ribelli viene respinto dall'esercito al prezzo di più di 10 morti e con il fondamentale appoggio dei miliziani Hezbollah[21]. La controffensiva ribelle prosegue il 22 novembre, quando i miliziani del Fronte al-Nusra e dello Stato Islamico dell'Iraq e Levante riescono ad occupare la città di Deir Attiyeh, già parzialmente controllata dalle truppe governative anche perché a maggioranza cristiana. L'esercito regolare è costretto a ritirarsi sulle colline circostanti[22].
Il 25 novembre l'esercito lancia l'offensiva per riprendere controllo della città e contemporaneamente vengono eseguiti una serie di bombardamenti aerei sulla città di An-Nabk[23].
Il 28 novembre la città viene definitivamente riconquistata[24].
An-Nabk
Nello stesso giorno della riconquista di Deir Attiyeh, l'esercito siriano lancia l'offensiva su An-Nabk[25]. Questa città rappresenta l'ultimo bastione ribelle attraverso cui scorre l'autostrada M5 ed è l'ultima linea di difesa prima di Yabroud. Per questo motivo la resistenza dei miliziani ribelli è estremamente dura. In prima linea sono schierate le formazioni jihadiste, che utilizzano attentati suicidi per bloccare l'avanzata[26].
L'1 dicembre l'esercito siriano riesce a controllare il 60% della cittá. I combattimenti si susseguono. Tuttavia, riuscendo a mettere in sicurezza il versante sud-est di An-Nabk, il governo siriano annuncia la riapertura dell'autostrada M5 il 7 dicembre 2013[27].
Il 10 dicembre viene proclamata la conquista della città benché rimangano ancora sacche di resistenza nella periferia ovest. La televisione nazionale siriana trasmette una diretta dalla piazza centrale di An-Nabk mostrando la popolazione in festa[28].
L'attacco ribelle a Maalula
Parallelamente all'offensiva governativa su An-Nabk, i ribelli organizzano un attacco diversivo verso la cittadina di Maalula, nell'area centro-sud del Qalamoun e oggetto di combattimenti già nel settembre 2013[29]. Scopo dell'attacco è l'alleggerimento della pressione su An-Nabk impegnando l'esercito siriano su un altro fronte. Maalula ha un forte significato simbolico in quanto è uno dei più importanti centri religiosi cristiani della Siria. È una delle ultime tre città al mondo in cui si parla aramaico e per questo candidata ad entrare nel patrimonio UNESCO[30]. La popolazione locale, solidale con il governo, ha creato una propria milizia popolare cristiana, poi confluita nella Forza Nazionale di Difesa, con lo scopo di difendere i santuari cristiani dalle incursioni delle milizie islamiste[31].
Il 29 novembre sono proprio i miliziani jihadisti del Fronte al-Nusra e dello Stato Islamico dell'Iraq e Levante ad attaccare[32]. Riescono ad entrare in città, sconfiggere le deboli difese dei miliziani cristiani e occupare i monasteri, tra cui quello di S.Tecla.
Il 2 dicembre i ribelli bombardano il centro città dalle alture circostanti e, entrando nel centro storico, assumono il completo controllo di Maalula[33]. Un evento particolarmente significativo è la cattura di 12 suore, tra cui la madre superiora, nel convento ortodosso di S.Tecla[34]. Le suore vengono condotte a Yabroud come ostaggio[35]. La città in mano ai fondamentalisti islamici subisce ripetuti episodi di odio settario. Sono riportate uccisioni di civili che si rifiutano di convertirsi all'Islam[36] e la devastazione dei luoghi di culto cristiani[37].
Il 3 dicembre Maalula viene raggiunta dai rinforzi dell'esercito siriano che attaccano le posizioni dei ribelli senza però riuscire a entrare in città[38]. Il conflitto raggiunge lo stallo e Maalula rimane sotto controllo ribelle e assediata dalle forze governative.
L'assedio di Yabroud e stallo
A seguito della conquista di An-Nabk da parte dell'esercito governativo, le milizie ribelli nel Qalamoun controllano solo la roccaforte di Yabroud e alcuni villaggi di montagna. Il 10 dicembre l'esercito governativo predispone l'attacco alla città muovendo le truppe nell'area delle fattorie di Rima, già nei sobborghi est di Yabroud. Vengono condotti alcuni bombardamenti aerei e di artiglieria sulla città[39].
Il 15 dicembre alcuni organi di stampa siriani annunciano l'attacco a Yabroud "in poche ore"[40]. Invece l'esercito mantiene le posizioni, limitandosi a cingere d'assedio la città. La radicata presenza dei ribelli e il valore simbolico della città più popolosa della regione, porta le truppe governative ad essere cauti su un'offensiva diretta, preferendo un assedio caratterizzato da bombardamenti aerei e terrestri. Anche a causa delle cattive condizioni metereologiche di fine dicembre, l'avanzata nel Qalamoun entra in una fase di stallo.
La fine di dicembre e il mese di gennaio vedono numerose operazioni dell'esercito siriano che conduce una serie di imboscate contro le milizie ribelli[41][42].
L'operazione più importante viene condotta da un commando dell'esercito siriano, che nella notte del 1 febbraio 2014 riesce ad assumere il completo controllo delle alture di Al-Naamat, a ridosso del confine libanese e della strada che collega Yabroud ad Arsal[43].
Note
- ^ (EN) Strategic Damascus-Homs highway secured by Syrian army, in Al Alam, 9 dicembre 2013.
- ^ (EN) Rakan al-Fakih, Syria rockets kill 7, mostly children, in Arsal, in The Daily Star, 17 gennaio 2014.
- ^ (EN) Syrian army captures key town of Qara from rebels, in BBC News, 19 novembre 2013.
- ^ (EN) Syria army retakes al-Nabk town near Damascus, in Press TV, 7 dicembre 2013.
- ^ (EN) Syrian forces 'retake Deir Attiyeh near Damascus', in France24, 28 novembre 2013.
- ^ (EN) Syria rebels capture Christian town of Maalula, in The Daily Star, 2 dicembre 2013.
- ^ (EN) Christof Lehmann, Major Battlefront in Syria War to open in Qalamoun Region, in NSNBC Intenational, 1º ottobre 2013.
- ^ (EN) Syrian troops besiege strategic town amid fierce fights, in Xinhuanet, 18 ottobre 2013.
- ^ (EN) Slow drip offensive underway in Qalamoun, in The Daily Star, 25 ottobre 2013.
- ^ (EN) Nicholas Blanford, Syrian rebels cling to enclave in eastern Lebanon, in CS Monitor, 18 giugno 2013.
- ^ (EN) Mohammad Ballout, Syria: Battle for Qalamoun May Be Felt in Lebanon, in Al Monitor, 18 ottobre 2013.
- ^ (EN) Abdirahim Saeed, Syria: An attempt to live a normal life, in BBC News, 24 dicembre 2012.
- ^ (EN) Christine Marlow, Inside Syria's model town: Peace, until al-Qaeda arrived, in The Telegraph, 5 ottobre 2013.
- ^ (EN) Jamie Dettmer, Hezbollah Prepares for Syria Showdown in al-Qalamoun, in The Daily Beast, 29 ottobre 2013.
- ^ (EN) Nicholas Blanford, Weapons, fighters flow to Syria's next battlefront as offensive looms, in CS Monitor, 18 ottobre 2013.
- ^ (EN) Rakan al-Fakih e Jana El Hassan, Thousands of Syrians from Qalamoun flee to Lebanon, in The Daily Star, 17 novembre 2013.
- ^ SIRIA: MIGLIAIA DI PERSONE IN FUGA DAI COMBATTIMENTI VERSO IL LIBANO, in UNHCR, 19 novembre 2013.
- ^ (EN) Syria air force bombards town near Lebanon, in Ahram Online, 17 novembre 2013.
- ^ (EN) Fierce Syria clashes spark exodus to Lebanon, in Al Jazeera, 17 novembre 2013.
- ^ (EN) Syria troops seize Qara village near Lebanon border, in NOW Lebanon, 19 novembre 2013.
- ^ (EN) Suicide bombs hit Syrian troops north of Damascus, in The Times of Israel, 20 novembre 2013.
- ^ (EN) Syria rebels take key town from army, in Global Post, 22 novembre 2013.
- ^ (EN) Syria army prepared to retake Christian town of Deir Attiyeh, in Al Alam, 26 novembre 2013.
- ^ (EN) Syria army retakes Deir Attiyeh town near Damascus, in The Daily Star, 28 novembre 2013.
- ^ (EN) Syria army presses advance near Damascus, in The Daily Star, 29 novembre 2013.
- ^ (EN) Barbara Surk, 50 killed in airstrikes on Syria's Al-Bab, in The Daily Star, 1º dicembre 2013.
- ^ (EN) Barbara Surk, Syrian army captures town near key highway, in The Daily Star, 9 dicembre 2013.
- ^ (EN) Olivier Holmes, Syrian army retakes road needed to ship out chemical arms, in Reuters, 9 dicembre 2013.
- ^ (EN) Sohaib Enjrainy, Syrian Christian Village Besieged by Jihadists, in Al Monitor, 5 settembre 2013.
- ^ (FR) Maaloula, in UNESCO WHC.
- ^ (EN) Christians fighting for survival against jihadist rebels in ancient Maaloula, in Catholic Online, 14 settembre 2013.
- ^ (EN) Syrian rebels roll exploding tires into Maaloula army outposts, in Alakhbar, 2 dicembre 2013.
- ^ (EN) Islamists take Syrian Christian town, monastery: state media, in Reuters, 2 dicembre 2013.
- ^ Siria, «I Jihadisti hanno preso in ostaggio dodici suore a Maalula», in Corriere della Sera, 2 dicembre 2013.
- ^ Siria. Le monache rapite a Maloula stanno bene e si trovano a Yabrud, in TEMPI, 6 dicembre 2013.
- ^ Maalula, terra di martiri: la morte in odium fidei del giovane Sarkis, in Agenzia Fides, 9 dicembre 2013.
- ^ (EN) Pamela Geller, Muslims Destroy Or Desecrate All Churches In Historic Christian Town Of Maaloula, in Jews News, 13 gennaio 2014.
- ^ (EN) Deadly suicide bomb hits Damascus, in Iol News, 3 dicembre 2013.
- ^ (EN) Syrian army pounds rebels near Lebanon border, in The Daily Star, 10 dicembre 2013.
- ^ (EN) Syrian troops to storm Yabroud 'within hours', in The Daily Star, 15 dicembre 2013.
- ^ (EN) Scores of rebels killed in Syrian government ambush, in Reuters, 27 dicembre 2013.
- ^ (EN) Islamist rebels reject 'hollow' Syria peace talks, in The Daily Star, 19 gennaio 2014.
- ^ (EN) Stealth Operation which Restored Control over Strategic Naamat Mountain, in Al Manar, 7 febbraio 2014.