Antonio Maraini
Template:Membro delle istituzioni italiane Antonio Nicola Giovanni Enrico Mario Maraini (Roma, 5 aprile 1886 – Firenze, 23 maggio 1963) è stato un artista, critico d'arte e politico italiano.
Nacque da Enrico Maraini (1855-1938), imprenditore edile luganese trasferitosi a Roma intorno al 1870-1875, e dalla genovese Luisa Arnaldi (1858-1944), che accumulò enormi ricchezze grazie al monopolio della produzione e commercio dello zucchero, protetto da alti dazi doganali.
Laureatosi in giurisprudenza presso l'Università di Roma, si dedicò sin dalla prima giovinezza alle arti figurative, alle quali era stato iniziato nel vivace ambiente culturale della famiglia, giungendo a fare di queste la propria principale occupazione. In particolare fu scultore e bronzista assai apprezzato nel periodo tra le due guerre mondiali, durante il quale ricevette non poche committenze ufficiali sia da enti dello Stato che da istituti religiosi. Tra le sue opere più significative si segnalano i pannelli in bronzo per la porta principale della Basilica di San Paolo fuori le Mura (1929-1931), quelli per l'elicoidale scala nuova dei Musei Vaticani (1932), e quelli per l'Arengario di Brescia (1932).
Avendo optato per la cittadinanza italiana, aderì al Fascismo, divenendo stretto collaboratore di Achille Starace, capo della Milizia. Fu, in particolare, l'ideatore di riuscite esposizioni sull'arte italiana contemporanea, tra cui quella di Parigi del 1935 e quella di Berlino del 1937.
Succedendo nel 1932 a Cipriano Efisio Oppo, ricoprì per numerosi anni l'incarico di Commissario Nazionale del Sindacato Nazionale Fascista di Belle Arti, del quale curò la promulgazione dello statuto (1933), ed in rappresentanza del quale fu anche Deputato al Parlamento, sedendo prima alla Camera dei deputati e poi, dal 1939, a quella dei Fasci e delle Corporazioni.
Fu uno dei principali sostenitori dell'idea di fare di Venezia la "Genève des Arts", cioè il polo culturale ed artistico della Società delle Nazioni: in conseguenza fu, dall'ottobre 1927 al 1942, Segretario generale della Biennale. In questa veste si occupò dell'erezione della Biennale stessa in Ente autonomo, e vi promosse l'ammissione del cinema come forma d'arte, istituendo nel 1932 la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Dal dopoguerra condusse una vita appartata e non ricoprì più nessun incarico ufficiale, ad eccezione della presidenza dell'Accademia del Disegno di Firenze.
Nel 1912 aveva conosciuto a Roma la scrittrice inglese Yoï Crosse: da questa relazione nacque Fosco Maraini. Antonio Maraini e Yoï Crosse si sposarono in seguito a Londra (26 marzo 1914), ed ebbero un secondo figlio, Grato (1917-2004).
Sin dal 1912 si era stabilito a Firenze, da principio in un podere al 99 di via Benedetto Fortini presso Ricorboli, poi, dalla metà degli anni venti, nella villa di Torre di Sopra, presso il Poggio Imperiale, dove si spense.
Bibliografia
- Antonio Maraini: Sculture e Disegni 1900-1940, Catalogo della mostra a cura di Luisa Laureati. Giovanni Pratesi, Firenze, 1988.
- Antonio Fosco e Grato Maraini: Memorie di una famiglia, Pandolfini Casa d'Aste, Firenze, 18 marzo 2008.
- Libero Andreotti, Antonio Maraini, Romano Dazzi: Gli anni di Dedalo, Catalogo a cura di Francesca Antonacci e Giovanna Caterina de Feo, Roma 14 maggio - 26 giugno 2009.
- Massimo De Sabbata, Tra diplomazia e arte: le Biennali di Antonio Maraini (1928-1942), Forum Editrice, Udine, 2006.
- Antonello Nave, Sacrari e «birilli». Vicende e polemiche intorno al Monumento ai Caduti di Prato, in «Archivio Storico Pratese», LXXXVII, 2011 [2013],1-2, pp. 37-53.