Pagina delle prove di Ale Sasso. I titoli corrispondono agli argomenti di prossima auspicata trattazione. I lavori in corso quando presenti, sono in fondo alla pagina.

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Lavori in corso


Automotrici SNCB AM 54/55/56

AM 54/55/56
Automotrice
 
AM54 109 a Louvain La Neuve Ottignes il 7 settembre 1987
Anni di esercizio 1954-...
Quantità prodotta 79 AM54 + 38 AM55 + 22 AM56
Costruttore Le Brugeoise et Nivelles, Raghen, Germain, Familleurex, Ateliers de la Dyle, AFB, Haine-Saint Pierre
Dimensioni 45.280 mm x 2.990 mm x 1.230 mm
Capacità 171 posti a sedere
Interperno 15.450 mm
Passo dei carrelli 2.500 mm
Diametro ruote motrici 1000 mm
Potenza oraria 735 kW
Velocità massima omologata 130 km/h
Alimentazione 3000 V c.c.

Le automotrici SNCB AM 55/56/57 erano un gruppo di rotabili a trazione elettrica concepito per favorire il programma di elettrificazione della rete ferroviaria del Belgio nel secondo dopoguerra.

Realizzate in tre diverse serie e in parte utilizzate per un inusitato servizio postale, tali unità furono via via accantonate; una parte di esse furono acquistate da alcune imprese ferroviarie italiane che, con alcune trasformazioni e passaggi di mano, le immatricolarono nei loro parchi.

Storia

La massiccia immissione in servizio di materiale leggero decisa dalle SNCB portò alla realizzazione di alcune centinaia di unità binate realizzate mediante automotrici monocabina accoppiate, i cui prototipi costituirono i gruppi AM51 e AM53[1].

La carriera in Belgio

AM 54

Il primo gruppo di "automotrici classiche", come questi rotabili sarebbero stati in seguito chiamati, fu realizzato in 79 unità costruite nel 1954 sulla scorta dei risultati ottenuti dai citati prototipi. Adatte a servire stazioni dotate di marciapiedi bassi, le AM 54 erano, a differenza della serie successiva, destinate ai servizi locali e disponevano pertanto di una sistemazione interna che contava 171 posti a sedere[2].

Inizialmente numerate da 228.050-128, le AM54 presero i soli numeri 050-128 nel gennaio 1971. Un mese più tardi l'elettromotrice 062 fu distrutta da un incendio a Quévy; la 050 fu dunque rinumerata 062, così che il numero 050 venne attribuito all'elettromotrice 501, prima unità del gruppo AM51[2].

Nel 1958 la 055, coinvolta in un incidente a Fexhe, fu ricostruita con l'elemento ABD della 526 (gruppo AM 55), così che il numero di posti a sedere dovette essere ridotto a 121[2].

L'elettromotrice 106 fu modificata per poter essere utilizzata come veicolo di prova per il sistema di segnalamento TBL2: il 1 agosto 1995 fu trasferita dal dipartimento materiale rotabile a quello di gestione della rete ricevendo, oltre agli aquipaggiamenti TBL2 e i sistemi di misura, una livrea particolare basata sui colori arancio e rosa[2].

Nel 1988, quindici unità furono trasformate nelle elettromotrici postali APT54, per impiazzare le vecchie APT35 che risultavano sempre meno affidabili[2]; a partire dalla fine degli anni novanta tali elettromotrici ricevettero una caratteristica livrea rossa con fasce bianche[1].

Nell'arco di 40 anni le AM 54 hanno percorso la maggior parte delle linee elettrificate belghe svolgendo modesti ma preziosi servizi regionali, iniziando a lasciare i binari a partire dalla fine degli anni ottanta; gli ultimi esemplari circolarono fino al 1995 (con l'eccezione delle automotrici postali, in servizio fino al 2004). Numerose unità furono rivendute all'estero, soprattutto in Italia, per la rete dell'allora SATTI. La numero 082 è stata acquistata e preservata dall'associazione Patrimoine Ferroviaire et Touristique (PFT) di Bruxelles[2].

AM 55

Allo scopo di svolgere servizi diretti, oltre alle AM54 la SNCB ordinò 38 elettromotrici AM55, anch'esse derivate dal prototipo AM51. Tali unità vennero numerate 228.502-539, consecutivamente al prototipo 228.501; si distinguevano per per la presenza di porte più strette e un allestimento interno differente. Nel tali unità furono rinumerate da 502 a 539.

Grazie alla possibilità di servire stazioni e fermate dotate di marciapiedi bassi, le AM55 svolsero anch'esser servizio sull'intera rete belga fino alla fine degli anni ottanta, quando iniziarono ad essere progressivamente accantonate. Le ultime unità furono ritirate dal servizio nel 1993. Nessun esemplare è stato conservato nel suo paese d'origine nonostante alcune di esse siano state cedute a reti estere[3].

AM 56

Fra il 1954 e il 1958, la SNCB procedette all'elettrificazione dell'asse Bruxelles-Namur-Lussemburgo, costituito dalle linee 161 e 162. Per assicurare il servizio locale su tale direttrice, 22 nuove elettromotrici furono acquistate dagli Ateliers Métallurgiques de Nivelles (in seguito diventati La Brugeoise et Nivelles). Le nuove elettromotrici vennero numerate di seguito alle AM54 ossia 228.129-150.

Dal punto di vista tecnico, le AM 56 sono molto simili alle precedenti essendo anch'esse derivate dalle AM51; il loro aspetto risultava tuttavia differente a causa delle fiancate in acciaio Inox realizzate con lamiera ondulata, che non richiedeva verniciatura costruite secondo il metodo sviluppato dall'americana Budd, da cui il soprannome affibbiato a questi rotabili.

Le AM56 circolarono principalmente sul citato asse Bruxelles-Lussemburgo, pur servendo regolarmente anche altre relazioni. Nonostante gli interventi di ammodernamento subiti negli anni novanta, le stesse vennero accantonate il 30 giugno 1999 sparendo completamente entro l'anno dai binari belgi. La maggior parte di esse fu venduta a imprese italiane (Sangritana e SATTI) senza che alcuna unità venisse preservata[4].

Le unità trasferite in Italia

Elettromotrici ATCM/FER/TPER

Nel 1992 l'allora ATCM acquistò, per il servizio sulla propria linea sociale Modena-Sassuolo i convogli ex AM54 056, 064 e 072, più il 101 da cui recuperare parti di ricambio. La revisione, avvenuta in parte presso le officine di Costamasnaga e in parte presso quelle sociali, vide il parziale risanamento della casa e la parziale ricostruzione degli equipaggiamenti elettrici, con adozione di nuovi pantografi. I convogli, immessi in servizio nel 1993, furono immatricolati come ALe 228.056, 064 e 072, riprendendo la numerazione d'origine[1].

Una quarta unità, la ex AM55 n. 505, giunse a Modena nel medesimo anno. Nel 2006 la livrea, inizialmente basata su uno schema bianco/grigio con fascia blu, fu trasformata nella sgargiante ed effimera veste sociale color giallo canarino[1].

Elettromotrici SATTI/GTT e TFT

Elettromotrici ATC/FER/TPER

Elettromotrici Sangritana

[5]


Prospetto di sintesi

Gruppo Costruzione Classificazione SNCB Nuova classificazione Note
AM 54 1954-1955 228.050÷128, poi 050÷128 APT54 961÷975 Quindici unità trasformate in elettromotrici postali APT54
062 ex 050, 055 ricostruita con elemento della 526, 106 trasformata in veicolo prova segnalamento TBL2
082 preservata a cura di Patrimoine Ferroviaire et Touristique (PFT)
ALe+Le 054.001-008, poi ALe 054 01-08 058, 061, 099, 073, 078, 085, 098 cedute alla SATTI, poi GTT
AM 55 1955 228.502÷539, poi 502÷539 526 ricostruita come 055 (un elemento)
529 ceduta alla SATTI, poi GTT
AM 56 1956-1957 228.129÷150, poi 129÷150 133, 145, 148 cedute alla SATTI, poi GTT

Caratteristiche tecniche

 
111
 
072
File:EMU 104 Gebloux.jpg
104
 
056
 
054
 
TFT

Le unità del gruppo M54 erano costituite da coppie di elettromotrici permanentemente accoppiate e dotate entrambe di carrelli motorizzati in un asse, una delle quali mista di prima e seconda classe (classificazione AB) dotata di pantografi e l'altra, di sola seconda classe, in cui trovavano alloggiamento il motocompressore e un bagagliaio di estremità (classificazione BD). Nel gruppo M55 era presente un elemento di sola seconda classe (classificazione AB) mentre l'unità con bagagliaio era mista di prima e seconda classe (classificazione ABD). Le unità M56 ricalcavano sostanzialmente lo schema delle AM54[1].

Ordinate dalle SNCB alle principali industrie nazionali (Le Brugeoise et Nivelles, Raghen, Germain, Familleurex, Ateliers de la Dyle, AFB, Haine-Saint Pierre), le AM 54/55/56 montavano tutte equipaggiamenti di trazione ACEC-SEM. Caratterizzate dal rodiggio (A1)'(1A)'+(A1)'(1A)', erano dotate di motori a corrente continua con eccitazione serie combinabili in serie e parallelo per una potenza oraria di 735 kW (620 kW di potenza continuativa). Alimentate a 3000 V c.c. le unità raggiungevano la velocità massima di 130 km/h.[1]

Ciacun treno, equipaggiato con ganci Henricot semiautomatici, era lungo 45.280 mm ai respingenti, con una larghezza di 2.990 mm e un'altezza pari a 1.230 mm dal piano del ferro; l'interperno fra i carrelli misurava 15.450 mm e i carrelli, dal passo di 2.500 mm montavano ruote del diametro di 1000 mm.[1]

Note

  1. ^ a b c d e f g Francesco Bloisi, AM 54/55/56 Le doppie dal Belgio (prima parte), in Tutto Treno, Duegi Editrice, Ponte San Nicolò, n. 244, settembre 2010, pp. 22-27.
  2. ^ a b c d e f Automotrices AM 54 in BelRail. URL consultato nel febbraio 2014.
  3. ^ Automotrices AM 55 in BelRail. URL consultato nel febbraio 2014.
  4. ^ Automotrices AM 56 in BelRail. URL consultato nel febbraio 2014.
  5. ^ Francesco Bloisi, AM 54/55/56 Le doppie dal Belgio (seconda parte), in Tutto Treno, Duegi Editrice, Ponte San Nicolò, n. 246, novembre 2010, pp. 24-30.

Bibliografia

  • David Haydock, Peter Fox, Brian Garvin, European Handbook No. 1 - Benelux Railways Locomotives & Coaching Stock (diverse edizioni), Platform 5 Publishing, Sheffield. ISBN 978-1-902336-64-0.

Voci correlate

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Da analizzare

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ROHRER HANSJÜRG, Il materiale motore delle ferrovie concesse e tranvie italiane. Die Triebfahrzeuge der italienischen Privatbahnen und Strassenbahnen, Frank Stenvall Förlag, Malmö, 1983. ISBN 91-7266-067-8