Marudo

comune italiano
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Marudo (Marüd in dialetto lodigiano) è un comune italiano di 1.616 abitanti[1] della provincia di Lodi in Lombardia.

Marudo
comune
Marudo – Stemma
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Lodi
Amministrazione
SindacoClaudio Bariselli (lista civica di centrodestra) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate45°15′14″N 9°22′42″E
Altitudine77 m s.l.m.
Superficie4,24 km²
Abitanti1 616[1] (30-11-2012)
Densità381,13 ab./km²
Comuni confinantiCaselle Lurani, Castiraga Vidardo, Sant'Angelo Lodigiano, Valera Fratta, Villanterio (PV)
Altre informazioni
Cod. postale26866
Prefisso(+39) 0371
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT098036
Cod. catastaleE994
TargaLO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 623 GG[3]
Nome abitantimarudesi
PatronoSS. Gervaso e Protasio
Giorno festivoseconda domenica di ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marudo
Marudo
Marudo – Mappa
Marudo – Mappa
Posizione del comune di Marudo nella provincia di Lodi
Sito istituzionale

Storia

Appartenne, dopo il X secolo, dapprima al monastero di Santa Cristina da Ollona, poi al monastero di San Pietro di Lodi e ad altri enti ecclesiastici della città.

Nel XVIII secolo passò agli Archinto e poi ai marchesi Cusani (1787).

In età napoleonica (1809-16) Marudo fu frazione di Caselle, recuperando l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.

Nel 1869 al comune di Marudo vennero aggregati i comuni di Castiraga da Reggio e Vidardo[4]; nel 1902 entrambe le frazioni furono di nuovo scorporate, andando a formare un nuovo comune unico, detto Castiraga Vidardo[5].

Il nome deriva da "maturo".

Monumenti e luoghi d'interesse

La parrocchiale, dedicata ai SS. Gervaso e Protaso, venne eretta nel 1790 sulle macerie di un piccolo oratorio, di cui rimangono tracce in alcuni frammenti di affreschi conservati nella chiesa stessa.

Nel paese c'è anche un'importante azienda addetta al riciclaggio dei rifiuti, soprattutto della carta. Il 9 aprile 2011 scoppiò un grande incendio in questa azienda e, la nube di fumo, fu visibile sino alla tangenziale di Lodi.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Etnie

Al 31 dicembre 2008 gli stranieri residenti nel comune di Marudo in totale sono 160[7], pari all'11,44% della popolazione. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:

Paese Popolazione (2008)
  Romania 70
  Marocco 15
  Camerun 11

Economia

Il terreno, fertile e argilloso, ha sempre favorito l'agricoltura, soprattutto la coltivazione del riso, che ancor oggi rappresenta una sensibile fetta dell'economia di Marudo: sono presenti un buon numero di aziende agricole, per lo più a conduzione diretta, ed è diffuso anche l'allevamento di bovini.

Non mancano però alcune imprese artigiane.

La maggioranza della popolazione trova però lavoro nell'industria milanese, con un pendolarismo di oltre il 50%.

Amministrazione

Segue un elenco delle amministrazioni locali.[8]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1951 Luigi Marazzi Sindaco
1951 1960 Felice Ruini Sindaco
1960 1964 Lino Fratti Sindaco
1964 1975 Luigi Scolari Sindaco
1975 1995 Felice Ruini Sindaco
1995 2004 Bassano Canette lista civica Sindaco
2004 2009 Marilena Pancotti lista civica (centrodestra) Sindaco
2009 Claudio Bariselli lista civica (centrodestra) Sindaco

Sport

Calcio

La principale squadra di calcio della città è F.C.D. Pro Marudo A.S.D. che milita nel girone O lombardo di 2ª Categoria.

Note

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2012.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Regio Decreto 24 gennaio 1869, n. 4846
  5. ^ Legge 3 luglio 1902, n. 284
  6. ^ Dati tratti da:
  7. ^ Dati demografici ISTAT
  8. ^ Lista pubblicata in Il Lodigiano. Quarant'anni di autonomia, Provincia di Lodi, 2008, p. 284.

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