Il Sistema Bibliotecario di Ateneo (SBA) dell'Università di Firenze è un'unità organizzativa costituita dall'insieme delle strutture bibliotecarie e di documentazione dell'Università e delle risorse destinate al loro funzionamento, volte all'erogazione di servizi di integrazione e di supporto per la didattica e la ricerca[1].

Finalità

Ha lo scopo di assicurare, in modo coordinato ed organizzato, la fruizione, lo sviluppo, l’aggiornamento, la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio bibliografico e documentale posseduto dall'Università di Firenze; il trattamento dell’informazione bibliografica; l’accesso e la diffusione dell’informazione bibliografica; l’eliminazione degli ostacoli alla fruizione delle risorse da parte di utenti svantaggiati. Si tratta dunque di una struttura organica - un vero e proprio "Sistema[2]", appunto - che mira a promuovere con procedure condivise, comuni e uguali in tutte le biblioteche universitarie fiorentine, ogni sua attività. Questo obiettivo si è realizzato attraverso la fruizione online sempre più diffusa di tutti i servizi: non solo il catalogo[3], tradizionale strumento di ricerca, ma anche i periodici elettronici, le banche dati, il prestito interbibliotecario, il cosiddetto "document delivery", cioè l'accesso ai full text in formato elettronico di articoli e periodici. (da aggiornare, chiesti via email nuovi dati): Il patrimonio documentale ammonta circa a 3 milioni e mezzo di volumi, con un milione e mezzo nella sola Biblioteca Umanistica e circa 800.000 nella nuova Biblioteca delle scienze sociali; al 31 dicembre 2008 24.875 periodici cartacei; 111 banche dati consultabili gratuitamente dalle postazioni dell'Università; FLORE (Florence Research Repository)[4], il repository istituzionale ad accesso pieno ed aperto dell'Università degli studi di Firenze, alimentato dalle pubblicazioni scientifiche e dai relativi full text degli autori dell'Ateneo fiorentino; Impronte digitali[5], la collezione di materiale bibliografico digitalizzato dal Sistema Bibliotecario di Ateneo.

Storia

Il Sistema Bibliotecario di Ateneo si è costituito formalmente nel 1995[6] e, preceduto solo dall'Università di Genova, gestisce in modo centralizzato e omogeneo strutture in precedenza separate. Il nucleo scientifico più importante delle Biblioteche e dei Musei dell'Università di Firenze è costituito dalle raccolte dell'Imperial Regio Museo di Fisica e storia naturale, fondato da Pietro Leopoldo di Lorena nel 1775. Esso conteneva una ricca raccolta di macchine e di strumenti tecnico-scientifici, tra cui le meravigliose macchine di Galileo (che oggi si trovano al Museo di storia della scienza) e vi era annesso un osservatorio astronomico (La Specola), nome poi rimasto al Museo zoologico. Nel 1859 nacque l'Istituto di studi superiori, pratici e di perfezionamento di Firenze, che si componeva di quattro sezioni (presto ridotte a tre, perché la sezione di Studi legali spostò la propria attività a Pisa). Si trattava delle sezioni di Scienze Naturali, Medicina e Chirurgia, Filosofia e Filologia. Le prime due ereditavano la lunga tradizione e le raccolte del grande museo scientifico leopoldino, rispettivamente, e dell'antico Arcispedale di Santa Maria Nuova; la terza invece era di recente costituzione, ma anche nelle sue raccolte approdarono libri scientifici palatini e granducali e libri scientifici di altra provenienza. Con la nascita dell'Istituto di Studi superiori e delle quattro sezioni, tuttavia, si avviò lo smembramento di collezioni nelle quali strumenti, apparati e libri erano fusi in unità armonica. Da quel momento in poi i libri, considerati un supporto diretto all'attività didattica, presero a seguire una strada separata, approdando nelle biblioteche che man mano venivano creandosi intorno alle rispettive discipline e alle Facoltà; invece gli oggetti e gli strumenti, considerati testimonianze ormai statiche di una passata stagione di esperimenti, venivano affidati alla funzione più conservativa e meno d'uso dei Musei universitari. Il 10 ottobre 1924 l'Istituto di studi superiori si trasformò nell'Università degli studi di Firenze e alle preesistenti tre sezioni, che divennero altrettante Facoltà, si aggiunsero le nuove Facoltà di Giurisprudenza e di Matematica. Già alla vigilia della prima guerra mondiale le Facoltà erano diventate dieci; esse si accrebbero successivamente fino a diventare dodici. Da febbraio 2013 le Facoltà vengono soppresse e l'attività didattica dell'Università è coordinata da dieci Scuole, costituite ognuna da due o più Dipartimenti. La frammentazione fisica delle biblioteche e delle collezioni restò quella che la storia precedente dell'istituzione aveva prefigurato. Tuttavia nel 1995 la nascita dello SBA resuscitò, d'intesa con l'organizzazione generale dell'Ateneo in grandi settori disciplinari, le quattro grandi partizioni dell'Istituto di studi superiori. Vennero istituite, analogamente, un'Area Biomedica, un'Area Scientifica, un'Area Giuridica (oggi detta delle Scienze sociali), un'area Umanistica. Si aggiunse un'area Tecnologica, comprendente le Facoltà di Architettura, Ingegneria e Agraria, che precedentemente era stata assorbita nella sezione scientifica dell'Istituto. Anche le biblioteche dunque, numerose per tradizione storica e anche per il continuo aggregarsi, dividersi, riaggregarsi al seguito delle Facoltà e degli Istituti, sono confluite in queste cinque grandi aree disciplinari.

Organi di governo

Il sistema è composto dal Coordinamento centrale delle biblioteche, dalla Commissione biblioteche e dal Comitato tecnico di gestione. Il Coordinamento Centrale delle biblioteche, avvalendosi di risorse umane e finanziarie specificatamente assegnate, e di gruppi di lavoro formati dal personale afferente alle Biblioteche d'area, gestisce le normali attività legate alla funzione di coordinamento e inoltre: cura e promuove lo sviluppo dei servizi, con particolare attenzione al digitale e all'innovazione tecnologica; svolge una costante attività di monitoraggio e valutazione dei servizi offerti e delle risorse impiegate; provvede alla formazione e all'aggiornamento professionale del personale operante all'interno del Sistema. La Commissione Biblioteche, composta dal presidente, da i Presidenti dei Comitati delle Biblioteche d'area, dal dirigente del Sistema e da uno studente e dal responsabile amministrativo del Sistema, è l'organo di indirizzo del Sistema. Il Comitato Tecnico di Gestione, composto dal dirigente del Sistema, che lo presiede, dai direttori delle Biblioteche d'area, dai responsabili delle unità organizzative del Coordinamento, dai coordinatori dei gruppi di lavoro per la cura e lo sviluppo dei servizi bibliotecari centralizzati, dai responsabili di progetto e dal responsabile amministrativo del Sistema, coadiuva il Dirigente del Sistema nello svolgimento delle sue funzioni.

Biblioteche di area

Il Sistema si articola in cinque Biblioteche di area, ciascuna dotata di un Comitato scientifico, di un Comitato tecnico di gestione e di un Direttore:

  • BIBLIOTECA BIOMEDICA[7]

Si articola nelle sedi di:

Medicina

La sede di Medicina è situata all'interno del complesso ospedaliero di Careggi, prima costruzione a sinistra dopo l'ingresso principale dell'ospedale (edificio 5a). E' oggi una delle più importanti biblioteche di medicina italiane per la quantità e la qualità delle risorse elettroniche e per i servizi avanzati messi a disposizione dei ricercatori, degli studenti e dei medici. Conserva e mette a disposizione degli utenti un patrimonio di xxx libri e xxx riviste, oltre a un fondo antico di grande pregio. E' disponibile una versione digitale del catalogo storico per autoti e titoli, che contiene circa 95.000 schede compilate tra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento, in parte manoscritte e in parte dattiloscritte[8].

Farmacia

La sede di Farmacia è situata al terzo piano del Plesso Didattico Polifunzionale Morgagni. La biblioteca è costituita da una sala studio con materiale a scaffale aperto. Conserva e mette a disposizione degli utenti un patrimonio di xxx libri e xxx riviste.

Una parte del patrimonio librario della Biblioteca biomedica infine è conservato presso i Fondi librari dei Dipartimenti[9].

  • BIBLIOTECA DI SCIENZE[10]

Si articola nelle sedi di:

Antropologia

La biblioteca ebbe origine per opera di Paolo Mantegazza nel 1871; si arricchì ben presto di donazioni di istituti scientifici e con il contributo della Società italiana di antropologia ed etnologia, ufficializzato poi dal 1985 da un contratto di comodato. Conserva anche il fondo del Museo nazionale di antropologia fondato dallo stesso Mantegazza nel 1870-1871. Dal 1986 una convenzione ha permesso di conservare anche i volumi della Societa' italiana di ecologia umana. Altri fondi posseduti: fondo Chiarelli, fondo librario della Società italiana di antropologia e etnologia, fondo Museo psicologico, fondo libri antichi e rari e miscellanea generale. La biblioteca ha iniziato l'automazione del catalogo nel gennaio 1996, e quindi i dati catalografici relativi alle opere acquisite successivamente a questa data sono reperibili esclusivamente nel catalogo in linea, mentre per i documenti posseduti anteriormente al 1996, dato che non tutti sono stati inseriti nel catalogo elettronico, la ricerca va eseguita anche sugli schedari cartacei. Complessivamente la collezione è costituita da: 12.000 libri e 943 periodici, di cui 89 in continuazione, alcuni disponibili online.

Astronomia;

Biologia animale;

Botanica;

Geomineralogia;

Matematica;

Polo scientifico.

  • BIBLIOTECA DI SCIENZE SOCIALI[11]

Si articola nelle sedi di:

Scienze sociali;

Statistica.

  • BIBLIOTECA DI SCIENBZE TECNOLOGICHE[12]

Si articola nelle sedi di:

Agraria;

Architettura;

Ingegneria.

  • BIBLIOTECA UMANISTICA[13]

Si articola nelle sedi di:

Filosofia;

Geografia;

Lettere;

Psicologia;

Scienze della Formazione;

Storia dell'arte;

Nordamericana.

Il Sistema comprende anche un punto di servizio multidisciplinare presso il Polo universitario di Prato[14].

Fondi librari e archivistici

Medicina, fondo antico

Comprende quattordici incunaboli, duecentocinquanta cinquecentine, più di millecinquecento seicentine, circa seimila volumi del XVIII secolo e pregiati atlanti anatomici di grande formato, oltre ad una ricca collezione di periodici scientifici dell'Ottocento; i volumi a stampa annoverati come antichi e rari sono in tutto all'incirca 74.000. Tale fondo si è costituito intorno ad un primo nucleo di libri raccolto nel 1679 nell'Arcispedale di Santa Maria Nuova; nel tempo fu arricchito di successive donazioni di antichi medici e professori di medicina, molti dei quali lasciarono in eredità alla Biblioteca anche i loro manoscritti: nasce così l'archivio della Biblioteca Biomedica, che annovera migliaia di carte manoscritte, in gran parte inventariate a cura della Soprintendenza archivistica per la Toscana e di recente valorizzate da mostre e interventi di digitalizzazione. È possibile infatti consultare online la versione digitalizzata delle Effemeridi di Antonio Cocchi[15].

Fondo Mantegazza

Fondo donato dalla famiglia di Paolo Mantegazza nel 1924 che contiene 2.797 lettere, circa 8.000 carte di lezioni, 533 volumi, un numero imprecisato di diplomi e ritagli di quotidiani contenuti in buste. Le lettere e le lezioni (datate 1870-1910) sono trascritte, solo le lettere sono inventariate. I diplomi sono costituiti per lo più da onorificenze inviate al Mantegazza, i ritagli di quotidiani comprendono suoi articoli e necrologi in suo onore.

Fondo Chiarelli

Il fondo, donato dallo studioso Brunetto Chiarelli nel 1999, consiste in circa 3.500 volumi in continuo incremento. Oltre a pubblicazioni a carattere antropologico, troviamo argomenti come genetica, preistoria, primatologia, ecologia, paleontologia. I volumi sono inviati per recensione sui periodici di cui lo studioso è editore.

Fondo della Società italiana di antropologia e etnologia

Il fondo è composto da circa 2.000 volumi, 7.000 estratti e opuscoli rilegati in 350 volumi, 691 periodici. Ricevuto in comodato dal 1985, si è formato a partire dal 1871, data di fondazione della Società da parte di Paolo Mantegazza con lo scopo di studiare i popoli italiani antichi e moderni. Comprende pubblicazioni di soggetto antropologico e etnologico. Nella miscellanea si trova anche materiale di soggetto psicologico, anatomico, paletnologico, zoologico, biologico, biografico.

Fondo Museo psicologico

Il fondo è stato costituito nel 1891. Oggi consiste di circa 2.000 lettere o minute contenute in 21 scatole e 2 album di 'fac-simili' di autografi, era precedentemente costituito da tre parti: oggetti, libri e autografi. I libri (1500-1600) erano di soggetto pornografico e furono venduti durante il fascismo. Le lettere, chiamate da Paolo Mantegazza 'autografi', vennero ordinate dallo studioso per sesso, per età e per professione e dovevano costituire un primo nucleo per lo studio del carattere. I fac-simili d'autografi sono contenuti in due album con riprodotti firme e brani di personaggi celebri fra cui Lorenzo e Cosimo de' Medici, Donatello, Vasari.

Antropologia, fondo libri antichi e rari

Il fondo, acquistato per lo più da Paolo Mantegazza presso librerie antiquarie, è composto da 420 volumi (in parte donati) e comprende 32 cinquecentine, 72 volumi del '600 e 90 del '700; circa 40 provengono dalla Biblioteca Palatina. Include pubblicazioni di soggetto anatomico, fisiognomico, antropologico; fra i libri più antichi si distinguono soggetti come la chiromanzia, la metoscopia, l'etnologia.

Antropologia, miscellanea generale

La miscellanea contiene circa 2.500 estratti e opuscoli rilegati in 80 volumi, in incremento (i singoli estratti giungono alla biblioteca in dono), datati dalla seconda metà del secolo XIX, rilegati fino agli anni Settanta per argomento, e in seguito per ordine di arrivo. Oltre all'antropologia fisica e all'etnologia, la miscellanea comprende lavori di zoologia, paletnologia e biologia.

Fondo D'Arbela

Fondo costituito dalle opere di Alfredo D'Arbela donate nel 1978 e composto da 80 volumi e tre scatole (1910-1960) di fascicoli, disegni tecnici ed eliocopie riguardanti l'ingegneria ferroviaria (ponti, strade ferrate) e la meccanica ferroviaria (locomotori).

Fondo Gori

Fondo donato nel 1990 e costituito dal materiale relativo all'attività professionale e didattica di Giuseppe Giorgio Gori. Il fondo è composto da manoscritti, ritagli di giornale, materiale grafico e iconografico, videocassette degli anni compresi tra il 1934 e il 1968, in particolare si tratta di 140 progetti raccolti in 165 scatole [16].

Fondo Papini

Fondo costituito dalle opere di Roberto Papini donate nel 1972 e composto da 330 libri, 55 periodici, 1.500 cataloghi di mostre, cataloghi di librerie antiquarie, estratti, opuscoli, manoscritti, appunti, documenti personali, concorsi di architettura, materiale didattico, elaborati di studenti, materiale fotografico (lastre e fotografie), una raccolta di cartoline e una raccolta di articoli di giornale; il materiale riguarda l'architettura e le arti decorative in Italia dal 1903 al 1956[17].

Fondo Piacentini

Fondo donato alla biblioteca nel 1980 e costituito da circa 500 fascicoli relativi all'attività professionale di Marcello Piacentini contenenti la documentazione relativa ai concorsi e ai progetti di architettura a cui partecipò (studi, schizzi, esecutivi di opere realizzate, fotografie di architetture, manoscritti delle pubblicazioni e carteggi, estratti di riviste e quotidiani) e da una serie formata da 2.500 pezzi di piccolo formato costituiti da appunti, disegni e studi di architettura, conservati dall'architetto come banca di idee progettuali; i documenti sono relativi agli anni dal 1903 al 1960[18].

Fondo Vagnetti

Fondo donato tra il 1989 e il 1990 e costituito dai carteggi e dal materiale grafico relativo all'attività progettuale di Luigi Vagnetti; le tavole sono accorpate per progetto (120 progetti) e divise per tipologia (arredamento, chiesa, INAcasa, edilizia, urbanistica, uffici, sportiva, religiosa, scolastica, ponti)[19].

Fondo Vannucci

Fondo donato alla biblioteca nel 1984 e composto dal materiale relativo all'attività professionale di Enzo Vannucci (1950-1982): 85 inserti, due armadi di disegni tecnici, disegni, lucidi e copie eliografiche raccolte in cartelle, pochi volumi di carattere tecnico.

Fondo Maugini

Fondo costituito dalle opere donate nel 1985 dagli eredi di Armando Maugini e composto da circa 550 opuscoli (1900-1970) di argomento agronomico ed economico con particolare riferimento al periodo fascista e ai possedimenti italiani in Africa e da circa 130 carte geografiche (1930-1950) delle colonie italiane in Africa.

Fondo Niccoli

Fondo costituito dalle opere donate nel 1978 dagli eredi di Nello Niccoli e composto da circa 230 monografie di argomento agronomico, meccanico-agrario ed economico-agrario (1890-1950).

Fondo Galileo

Fondo costituito dalle opere donate nel 1975 dalle Officine Galileo e composto da circa 1000 pezzi tra monografie, periodici, fascicoli sugli argomenti elettricità, elettromagnetismo, ottica, matematica e da materiale vario della prima metà del '900[20].

Note

  1. ^ Per l'organizzazione e il funzionamento dello SBA dell'Università di Firenze si veda Regolamento del Sistema Bibliotecario di Ateneo
  2. ^ Graziano Ruffini, I sistemi bibliotecari di Ateneo nella storia recente delle Università italiane, in Pensare le biblioteche. Studi e interventi offerti a Paolo Traniello, a cura di A. Nuovo, A. Petrucciani e G. Ruffini, Roma, Sinnos, 2008, pp. 339-348.
  3. ^ http://opac.unifi.it/F?RN=191992321
  4. ^ http://sol.unifi.it/flore/consulta
  5. ^ http://magteca-fi-ese.inera.it/unifi/opac/unifi/free.jsp
  6. ^ insetire citazione documentu ufficiale
  7. ^ http://www.sba.unifi.it/CMpro-l-s-10.html
  8. ^ sba.unifi.it, http://www.sba.unifi.it/CMpro-v-p-757.htm.
  9. ^ http://www.sba.unifi.it/CMpro-v-p-178.html
  10. ^ http://www.sba.unifi.it/CMpro-l-s-13.html
  11. ^ http://www.sba.unifi.it/CMpro-l-s-11.html
  12. ^ http://www.sba.unifi.it/CMpro-l-s-14.html
  13. ^ http://www.sba.unifi.it/CMpro-l-s-12.html
  14. ^ http://www.sba.unifi.it/CMpro-v-p-739.html
  15. ^ http://www.sba.unifi.it/CMpro-v-p-466.html
  16. ^ Gabriella Carapelli e Gianna Frosali, Giuseppe Giorgio Gori, 1906-1969, inventario analitico dell'archivio conservato presso la biblioteca di Scienze tecnologiche, Firenze, Edifir, 2010.
  17. ^ R. De Simone, Cronache di architettura 1915-1957: antologia degli scritti di Roberto Papini, Firenze, Edifir, 1998; Gianna Frosali, Documenti di architettura: l'archivio di Roberto Papini, "Quasar", 2000, 23, 219-28.
  18. ^ Storia e cultura di una città. Edifici Pubblici a Bari 1900-1950, 1987, Regione Puglia, Assessorato alla cultura, Bari (contiene anche: Inventario analitico dei documenti del Fondo Piacentini riguardanti il Piano regolatore e sistemazione del nuovo centro di Bari); M. Lupano, L'archivio di Marcello Piacentini, "Urbanistica", 1988, marzo, 38-41; M. Lupano, Disegni malnoti di Marcello Piacentini, "1935: gli artisti nell'Università e la questione della pittura murale", 1985, catalogo della mostra, 20-21; M. Lupano, Marcello Piacentini, 1991, Laterza, Roma-Bari.
  19. ^ Gabriella Carapelli, Luigi Vagnetti, 1915-1980: inventario analitico dell’archivio, 2008, Edifir, Firenze.
  20. ^ Anna Bicchielli, Rossano De Laurentiis, Fondo Officine Galileo: catalogo, 2011, Università degli Sudi di Firenze, Firenze.

Bibliografia

Collegamenti esterni