Santuario della Madonna della Rocca (Alessandria della Rocca)

edificio religioso di Alessandria della Rocca
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Il santuario della Madonna della Rocca si trova ad Alessandria della Rocca, in provincia di Agrigento.

Santuario della Madonna della Rocca
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneSicilia (bandiera) Sicilia
LocalitàAlessandria della Rocca
Coordinate37°33′25.09″N 13°27′26.17″E
Religionecattolica
TitolareMaria, madre di Gesù
DiocesiArcidiocesi di Agrigento

Santuario

L'attuale santuario sorge sul luogo di quello originario, secentesco costruito per volere di donna Elisabetta Barresi, ed è preceduto da un'ampia scalinata. All'interno vi sono alcune tele, opera del pittore Panepinto da Santo Stefano Quisquina, nel quale sono raffigurate le scene del ritrovamento della statua della Madonna della rocca, il suo trasporto a Palermo, il ritorno ad Alessandria nel 1873, i lavori per la costruzione del santuario e la prima messa celebrata nel nuovo santuario.

 
simulacro originale venerato a Alessandria della rocca

Il simulacro della Madonna della rocca : la tradizione orale

Il simulacro della Madonna della rocca consta di una piccola statua, alta cm. 60, in marmo pario che sembra risalga all'epoca bizantina e raffigura la vergine Maria avvolta da un manto fregiato e panneggiato con in braccio Gesù bambino che ha lo sguardo rivolto verso la madre. secondo la tradizione tale simulacro fu ritrovato prodigiosamente da una cieca intorno agli anni 1620/25. probabilmente la piccola statua, fu nascosta sulla "rocca ncravaccata" per preservarla dalla furia distruttiva dei saraceni e poi lì ritrovata. L'episodio del ritrovamento non è attestato da fonti storiche ma è testimoniato dalla tradizione orale: «Una povera vedova, per il popolo Rosa Innominati, in età avanzata portò un giorno la figlia cieca Angelina a raccogliere della verdura nella zona detta "rocca ncravaccata". Arrivati sul posto, Rosa fece sedere la figlia raccomandandole di non muoversi finché non fosse tornata. Ad Angelina apparve un angelo che le disse che sarebbe venuta la vergine col suo bambino. Non appena apparve, la vergine le disse di andare in paese e di riferire ai sacerdoti e al popolo di andare e di scavare in quel luogo dove avrebbero trovato un simulacro e avrebbero eretto un santuario dove custodirlo e venerarlo. Angelina turbata pensava che i sacerdoti ed il popolo non l'avrebbero mai creduta perché era cieca ma ecco che subito riacquistò immediatamente la vista. Andò incontro alla madre e ambedue tornarono in paese e raccontarono l'accaduto. Subito fu organizzata una processione fino alla caverna indicata dalla vergine. scavarono ma per la fretta urtarono, con uno strumento di lavoro contro il simulacro, spezzando il braccio della vergine all'altezza del polso ed il braccio sinistro del bambino all'altezza del gomito». Non erano ancora iniziati i lavori per la costruzione del santuario che il barone di Resuttana, avendo saputo del ritrovamento, rivendicò il simulacro perché il ritrovamento era avvenuto nella sua proprietà. Lo portò a Palermo dove rimase fino al 1873 ed al suo posto mandò una copia. Lua venne poi restituita al Santuario in data 30 marzo 1873. Dalla terza domenica di quaresima fino al pomeriggio di pasqua e dal venerdì dell'ultima settimana di agosto fino alla prima domenica di ottobre la statua originale si trova nella chiesa madre, dove abitualmente si può vedere la copia mandata dal barone. Poco tempo dopo il suo ritrovamento la vergine fu eletta principale protettrice del paese.

Festa

La festa della Madonna della rocca si svolge l'ultima settimana di agosto. Essa è divisa in due parti: una religiosa il venerdì, sabato e domenica ed una folkloristica il lunedì e martedì (con manifestazioni sportive e bande musicali). La tradizione risale al 1630, quando nell'ultima domenica di agosto si ringraziava la vergine per il raccolto.

Diffusione del culto

Il culto della Madonna della rocca si diffuse rapidamente anche ai comuni vicini. se ne hanno tracce a

  • Canicattì dove esisteva una cappella dedicata alla Madonna della rocca, che poi nei secoli venne trasformata prima in chiesa e poi in convento cappuccino dove alloggiò peraltro il venerabile Gioacchino La Lumia;
  • Corleone, dove tuttora l'ultima domenica di agosto viene celebrata la festa della Madonna della rocca.

Culto della madonna della rocca a Corleone

 
simulacro venerato a Corleone

Come e quando sia arrivato il culto della Madonna della rocca a Corleone non si sa ma è certo che si sia insediato nella chiesa di sant'Elena dove vi era un quadro della madonna di cui oggi non si hanno notizie. Successivamente sulla fine dell'Ottocento venne acquistata l'attuale statua di autore ignoto e venne autorizzata una fiera in onore della Madonna della rocca. In questo periodo venne pure istituita la confraternita con l'abitino azzurro bordato di bianco che ancora oggi si occupa del culto. Con molta probabilità tale statua venne commissionata proprio intorno al 1873, anno in cui riesplode la devozione alla madonna in seguito al ritorno del simulacro originale da Palermo alla chiesa d'origine ad Alessandria. Altri due elementi fanno presupporre lo sviluppo del culto della Madonna della rocca a Corleone nel XIX secolo:

  • la mancanza di riferimenti a tale culto nel manoscritto sulle chiese Corleone si di Costantino Bruno (datato 1787) che fa presupporre o l'inesistenza o comunque la limitata diffusione di tale culto in quegli anni;
  • la presenza della statua della Madonna della rocca al trentunesimo posto nell'elenco dei santi partecipanti alla processione del corpus domini del 1879, dato che fa presupporre che in questi gli anni il culto è già ben sviluppato e meritorio di partecipare alla importante e prestigiosa processione.

Rosario della Madonna della rocca

Esiste un antico un rosario dedicato a Madonna dâ rocca in lingua siciliana, ancora oggi recitato nei nove giorni di preghiera (novena) che precedono la festa della madonna.

  • sui grani piccoli:
    • solista: e lu cori ca tutti ni tocca, vergini santa maria ri la rocca …
    • tutti: ri la rocca regina maria, vui salvati l'arma mia.
  • sui grani grossi:
    • marunnuzza ri la rocca chiamata, nta la rocca nata la rocca fusti truvata, 'mbrazza tiniti Gesù bamminu, chi fa grazi, chi fa grazi ri cuntinuu, pi la grazia chi vurria vui salvati l'arma mia.

Bibliografia

  • Costantino Bruno, Manoscritto, (1787)
  • Nonuccio Anselmo, Tutti i santi di Corleone, editore Palladium