Manon (Massenet)
Manon è un'opera lirica in cinque atti e sei quadri di Jules Massenet (1842 – 1912), composta su libretto di Henri Meilhac e Philippe Gille e soggetto tratto dal romanzo dell'abate Antoine François Prévost (1697 – 1763), Histoire du chevalier des Grieux et de Manon Lescaut.
Manon | |
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Musica | Jules Massenet |
Libretto | Henri Meilhac e Philippe Gille |
Fonti letterarie | Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut di Antoine François Prévost (1731) |
Atti | cinque |
Epoca di composizione | seconda metà XIX secolo |
Prima rappr. | 19 gennaio 1884 |
Teatro | Opéra-Comique di Parigi |
Prima rappr. italiana | 19 ottobre 1893 |
Teatro | Teatro Carcano di Milano |
Personaggi | |
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Genesi e debutto
Massenet cominciò a lavorare a quest'opera già nel 1881 e dopo poco più di due anni ebbe luogo la sua prima rappresentazione all'Opéra-Comique di Parigi il 19 gennaio 1884 con Marie Heilbron. L'opera ebbe subito un'accoglienza trionfale ed il successo della première fu a lungo replicato (78 recite). Massenet ricevette i complimenti da Čajkovskij, che si trovava a Parigi e che la vide rappresentata durante una delle repliche. L'opera fu rappresentata alla fine del medesimo anno a Londra, al Her Majesty's Theater e fu rappresentata in Italia solo nell'autunno del 1893, quando fu messa in scena a Milano con la supervisione di Ruggero Leoncavallo.
Trama
Atto I
L'azione si svolge in Francia, nel 1721. Manon, giovane e avvenente fanciulla, appena quindicenne, dal carattere volitivo, ribelle ed ambizioso, ma destinata dai suoi alla vita monastica, giunge ad Amiens (Je suis encore toute étourdie) dove si imbatte nel giovane Des Grieux (Voyons, Manon, plus de chimères!). Fra loro scocca l'amore, decidono quindi di fuggire insieme a Parigi.
Atto II
Nel loro appartamento in rue Vivienne vivono giorni felici; ben presto però la vita a due si rivela un'esperienza fallimentare e in Manon subentra la noia. Mentre Des Grieux continua a essere innamorato della fanciulla, al punto di scrivere al padre una lettera per comunicare la propria intenzione di sposarla (On l'appelle Manon), Manon non disdegna le attenzioni di uomini facoltosi, nella speranza di coronare il sogno di un'esistenza agiata. Fra i suoi corteggiatori figura il ricco Signor De Brétigny, che induce la ragazza a seguirlo abbandonando il giovane Des Grieux. Mentre Manon pensa al momento del distacco (Adieu, notre petite table), Des Grieux le riconferma tutto il proprio amore (En fermant les yeux).
Atto III
Una sgargiante festa nel lussuoso appartamento di Cours-la-Reine. Manon conferma di essere cambiata, ora ha 20 anni ed è disposta a tutto pur di godersi la vita senza privazioni (Je marche sur tous les chemins). Nel corso della serata viene a sapere dallo stesso Dex Grieux padre che il figlio sta per prendere i voti nel convento di Saint Sulpice (Pardon, mais j'étais là).
Nella chiesa di Saint Sulpice, De Grieux ha un incontro con il padre (Epouse quelque brave fille) che cerca di convincerlo a lasciare i voti e a crearsi una famiglia. De Grieux rimane turbato dal colloquio e cerca di allontanare da sé il ricordo di Manon (Ah! fuyez, douce image). I ricordi dell'appassionato amore giovanile inducono Manon a raggiungere Des Grieux a Saint Sulpice e a sedurlo nuovamente, convincendolo a fuggire con lei (N'est-ce plus ma main que cette main presse?).
Atto IV
Ritroviamo i due giovani, a corto di danaro, a Parigi, all'Hotel de Transilvanie, ritrovo equivoco e malfamato ove si gioca d'azzardo. Dex Grieux si rende conto di essere irresistibilmente condizionato da Manon (Manon, Manon, spnhinx étonnant) e si lascia convincere a tentare la fortuna al gioco con ottimo profitto; ma il suo avversario Guillot, indispettito per la facilità con cui il giovane riesce a vincere ma ancor più per gelosia (ha ravvisato in Manon la sua amante di un tempo), accusa Dex Grieux di barare aiutato da Manon. I due vengono arrestati; ma, mentre Dex Grieux ottiene ben presto la libertà, Manon, riconosciuta colpevole di esercitare la prostituzione, viene condannata all'esilio nella lontana America.
Atto V
Porto di Le Havre; Le condannate all'esilio stanno per essere imbarcate. Il giovane tenta invano di farla fuggire, corrompendo le guardie e organizzando una sommossa che però non ha luogo per la diserzione degli stessi uomini che aveva corrotto (Manon! pauvre Manon!). Riesce solamente a rivedere la fanciulla che, spossata dagli stenti del carcere, muore fra le sue braccia implorante il perdono per tutto il male provocatogli (Ah! Des Grieux - Ô Manon! Tu pleures!).
Altre opere liriche omonime
Lo stesso soggetto ispirò la Manon Lescaut di Giacomo Puccini (Torino, Teatro Regio, 1º febbraio 1893), la Manon Lescaut di Daniel Auber (Parigi, Opéra-Comique, 23 febbraio 1856) e Boulevard Solitude di Hans Werner Henze (Hannover, Landestheater, il 17 febbraio 1952).
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Libretto in italiano, dal Fondo Ghisi della Facoltà di Musicologia dell'Università di Pavia