Apicoltura urbana

tipologia di apicoltura

L'apicoltura urbana è un tipo di apicoltura praticato esclusivamente in ambiente urbano o metropolitano. In tempi recenti è divenuta popolare in capitali estere come Parigi, New York, Copenaghen, Londra, Tokyo e altre.[1]

Alveari sul tetto di un edificio di Hannover

Storia

La nascita di questo tipo di apicoltura prese spunto dal fenomeno della fuga degli sciami d'api dalle campagne alle città. Alcune ricerche hanno individuato la causa di queste migrazioni nelle colture industriali e nei pesticidi utilizzati nei campi, che compromettono l'habitat naturale delle api.[2]

La creazione di arnie e apiari in città ha anche la funzione, specie nelle città metropolitane, di garantire il monitoraggio della qualità dell'aria, cioè per misurare il livello di inquinamento atmosferico, analizzando la pelliccia dell'animale, facendo lo screening dell'alveare ed esaminando miele, polline, cera e propoli.[3]

Altre informazioni garantite dai rilevamenti sono riguardo la biodiversità di un territorio, poiché le analisi consentono di rilevare quali varietà di fiori sono state impollinate e in che quantità.

In Italia

In Italia il primo progetto di apicoltura urbana si è sviluppato a Torino a partire dal 2010. Più recentemente si sono verificati casi di apicoltura urbana in grandi città come Milano e Roma.

Note

  1. ^ Vedi:
  2. ^ Facendo un parallelo con le farfalle, l'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) ha rilevato come negli ultimi 20 anni in Europa ci sia stata una diminuzione del 60% degli animali, da attribuirsi in larga parte all'uso massiccio di sostanze chimiche e pesticidi
  3. ^ I cosiddetti bio-indicatori dello "stato di salute" dell'aria

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