Utente:Ale Sasso/Sandbox
Pagina delle prove di Ale Sasso. I titoli corrispondono agli argomenti di prossima auspicata trattazione. I lavori in corso quando presenti, sono in fondo alla pagina.
- Template ISSN: ISSN numeroissn
- Diagrammi ferrotranviari: Wikipedia EN
- Modello di voce - Comuni italiani
- Gazzetta ufficiale Storica
- SIUSA
- carta d'epoca navigabile
Tranvia Vicenza-Noventa-Montagnana
Revisione Tranvia Vicenza-Noventa-Montagnana
Template:Infobox linea mezzo pubblico La tranvia Vicenza–Noventa-Montagnana fu una linea tranviaria interurbana che collegò Vicenza a Montagnana, passando per Noventa Vicentina, tra il 1911 e il 1979. Lunga circa 48 km, fu gestita dalla Società Tramvie Vicentine (STV), divenuta nel 1951 Ferrovie e Tramvie Vicentine (FTV).
Storia
La linea nacque nei primi anni del XX secolo, come parte di un progetto di espansione tranviaria nel territorio, supportato dalla Provincia di Vicenza, e che vide nello stesso periodo la costruzione della tranvia Vicenza-Bassano del Grappa.
Il viaggio inaugurale tra il capoluogo e Noventa si tenne domenica 11 giugno 1911, alla presenza di numerose autorità provenienti dai comuni attraversati dalla nuova direttrice. Nelle intenzioni dei promotori, l'opera, collegando le stazioni ferroviarie di Vicenza, situata sulla ferrovia Milano-Venezia, e Montagnana, situata sulla ferrovia Mantova-Monselice, avrebbe dovuto contribuire a rompere l'isolamento e ad incentivare l'economia ancora prettamente agricola della zone meridionali del vicentino, consentendo un rapido trasporto di passeggeri e merci, favorendo quindi i commerci. I binari si snodavano in parte in sede stradale e in parte in sede propria.
La linea rivestì un ruolo importante anche durante la prima guerra mondiale, quando numerosi profughi e sfollati provenienti dall'altopiano di Asiago trovarono ospitalità in particolar modo nei comuni di Pojana Maggiore e Noventa Vicentina.
Nel 1924 fu chiusa per decreto ministeriale la diramazione, lunga 3,6 km, che dalla stazione di Ponte di Barbarano, conduceva al paese di Barbarano Vicentino, in quanto essa avrebbe costretto i progettisti della ferrovia Treviso-Ostiglia, allora in costruzione, a realizzare un secondo cavalcavia ferroviario dopo quello già previsto sopra la linea principale nei pressi di Ponte di Mossano.
A partire dal 1929 furono diversi i progetti di elettrificazione della tranvia, coerentemente con ciò che era già stato fatto per la tranvia Vicenza-Valdagno, ma nessuno di essi ebbe poi seguito.
Durante la Seconda guerra mondiale i binari, le strutture e gli automezzi subirono ingenti danni. Verso la fine del 1943 un bombardamento danneggiò gravemente il ponte stradale sul fiume Frassine, provocando la chiusura dell'esercizio tra Noventa e Montagnana.
Il servizio fu ripristinato dopo la cessazione delle ostilità, per poi venir definitivamente sostituito da un servizio di autobus a partire dal 1948.
Il tratto tra Vicenza e Noventa fu invece completamente ricostruito e rimodernato tra il 1948 e il 1956, con lo spostamento dell'intero tracciato in sede propria e l'entrata in servizio di automotrici alimentate a nafta tipo ALn 56 Breda[1] in sostituzione dei precedenti mezzi a vapore.
Tuttavia, a partire dalla fine degli anni sessanta, l'incremento della motorizzazione privata e l'orientamento politico generale, che premeva per uno spostamento su gomma del trasporto pubblico, portarono ad un progressivo declino della linea, sulla quale non vennero più fatti investimenti, causando numerosi disservizi tra i passeggeri: nel 1978 erano in orario solo cinque coppie di treni giornaliere, ad eccezione delle domeniche e dei festivi[2], effettuati dalle uniche due automotrici rimaste in servizio[1].
A seguito del basso volume di passeggeri, la FTV decise di affiancare e poi sostituire il servizio tranviario con uno automobilistico a partire dal 1º agosto 1978. Tuttavia, per i giorni 3, 8 e 10 settembre dello stesso anno, in occasione delle celebrazioni della Madonna di Monte Berico, furono previste alcune corse. Il servizio avrebbe dovuto riprendere il 18 settembre, ma ciò non avvenne[2], mentre per qualche mese proseguì il servizio merci.
La linea fu chiusa ufficialmente nel 1979.
Caratteristiche
La linea era una tranvia a binario semplice, a scartamento ordinario e non elettrificata.
La direzione del movimento era affidata ad un dirigente unico, che aveva sede presso la stazione tranviaria di Vicenza, ed agli assistenti movimento delle varie stazioni e fermate.
In origine la trazione era a vapore; dal 1950 si impiegarono automotrici a nafta per il servizio passeggeri.
Percorso
Stazioni e fermate | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|
linee per Bassano del Grappa e Valdagno | ||||||
|
linee per Venezia, Treviso e Schio | |||||
|
0 | Vicenza STV (FTV)/Vicenza FS | ||||
|
linea per Milano
| |||||
1 | Vicenza Santa Croce
| |||||
2 | Vicenza San Bortolo
| |||||
3 | Vicenza Santa Lucia
| |||||
4 | Vicenza Porta Padova
| |||||
5 | Vicenza Porta Monte
| |||||
6 | Borgo Berga
| |||||
7 | Campedello
| |||||
8 | Santa Croce Bigolina
| |||||
9 | Longara
| |||||
11 | Debba
| |||||
14 | Longare
| |||||
15 | Ponte di Costozza
| |||||
17 | Lumignano
| |||||
19 | Ponte di Castegnero
| |||||
20 | Ponte di Nanto | |||||
|
linea per Ostiglia e Treviso † 1967
| |||||
22 | Ponte di Mossano
| |||||
24 | Ponte di Barbarano | |||||
|
linea per Barbarano paese † 1924
| |||||
28 | Ponte Botti-Albettone
| |||||
30 | Pilastri di Campiglia
| |||||
31 | Ponticelli di Agugliaro
| |||||
33 | Ponte Alto Finale
| |||||
35 | Bergoncino
| |||||
36 | Noventa Vicentina
| |||||
40 | Pojana Maggiore
| |||||
43 | Cicogna
| |||||
45 | fiume Frassine
| |||||
45 | Borgo Frassine
| |||||
47 | Montagnana Porta Padova | |||||
|
linea per Monselice | |||||
|
48 | Montagnana STV/Montagnana FS | ||||
|
linea per Mantova |
La linea, inizialmente concepita come parte di un più ampio progetto tra Bassano del Grappa e Montagnana, iniziava nella stazione delle STV di Vicenza, attigua alla stazione ferroviaria.
Fino al 1948 i mezzi dovevano percorrere un lungo arco, detto cintura tranviaria di Vicenza, intorno al centro cittadino, per poi instradarsi verso sud all'altezza di Porta Monte. Con i lavori di ammodernamento successivi al secondo conflitto mondiale, fu costruito un tronco più corto che permetteva di raggiungere Porta Monte direttamente dalla stazione.
Successivamente il percorso si incuneava tra i monti Berici e i colli Euganei, seguendo quello della ex strada statale 247 Riviera, attualmente strada provinciale 247 Riviera Berica, e, fino ai lavori di ammodernamento sopracitati, i binari si trovavano in buona parte sulla sede stradale stessa.
Dopo aver attraversato i territori di numerosi comuni, presso la stazione di Ponte di Barbarano, un breve tronco tranviario collinare lungo 3,6 km consentiva, fino al 1924, di raggiungere il centro di Barbarano Vicentino. Arrivata a Noventa Vicentina che a partire dal 1948 divenne stazione capolinea, la linea piegava verso ovest, toccando Pojana Maggiore, e poi nuovamente verso sud, per giungere a Montagnana, percorrendo le sedi di quelle che attualmente sono la strada provinciale 123 Pojanese, in territorio vicentino, e la strada provinciale 19 Stradona, in territorio padovano.
La stazione tranviaria di Montagnana si trovava accanto all'omonima stazione ferroviaria, per consentire un facile trasbordo di passeggeri e merci.
Stato attuale
Il sedime tra Vicenza e Noventa è stato riutilizzato per la pista ciclabile della Riviera Berica. Alcuni fabbricati viaggiatori sono stati restaurati.
Note
- ^ a b Claudio Cerioli, Vicentine oggi: appunti dalla Vicenza-Valdagno, Bollettino GRAF n° 3, Roma, ottobre 1978, pp. 128-132.
- ^ a b Alessandro Muratori, La chiusura della Vicenza-Noventa, Bollettino GRAF n° 4, Roma, dicembre 1978, p. 190
Bibliografia
- Enrico Bassi, Storie, Miti e Leggende di Tramvie e Ferrotramvie tra l'Alto e il Basso Vicentino, Noventa Vicentina, Associazione Binari dimenticati, 2011.
- Enrico Bassi, Binari dimenticati. Archeologia ferrotranviaria tra Vicenza, Noventa e Montagnana, Noventa Vicentina, Associazione Binari dimenticati, 2008.
Voci correlate
Collegamenti esterni
[[Categoria:Tranvie dismesse in Veneto|Vicenza-Noventa-Montagnana]] [[Categoria:Noventa Vicentina]]
Tranvia Vicenza-Valdagno-Recoaro Terme/Chiampo
Revisione e integrazione Tranvia Vicenza-Valdagno
Template:Infobox linea mezzo pubblico La tranvia Vicenza–Valdagno-Recoaro Terme, con la sua diramazione Montecchio-Arzignano-Chiampo, fu inaugurata nel 1880 rappresentò nei decenni successivi un importante supporto al nascente comparto industriale della provincia, basato sulla lavorazione dei filati.
Elettrificati nel 1929 e passati attraverso diverse società di gestione, gli impianti subrono un progressivo ridimensionamento nella seconda parte del ventesimo secolo, fino alla definitiva soppressione avvenuta nel 1980.
Storia
La costruzione e l'epoca del vapore
La nuova tranvia venne concessa alla società britannica The Province of Vicenza Steam Tramway Company Limited, costituita il 28 maggio 1879 con il supporto di Gaetano Marzotto, noto imprenditore tessile della zona e direttore dell'omonimo lanificio di Valdagno.
La linea da Vicenza a Valdagno era stata progettata dagli ingegneri Ignazio Aversani e Pompeo Marini[1] come parte di una rete che prevedeva anche una diramazione lungo la valle del Chiampo; la stessa venne aperta, dopo svariati rinvii dovuti al maltempo e a problemi tecnici, il 2 agosto 1880, consentendo di servire la miniera di carbon fossile situata in località Pulli e l'abitato di Arzignano, lungo la diramazione da Montecchio lunga 11 km. Il 18 ottobre 1903 fu inaugurato il prolungamento da Arzignano a Chiampo[1].
Nel 1907, grazie ai capitali della Banca Popolare di Vicenza e degli istituti di credito della provincia, venne costituita una nuova società di esercizio, la Società Tramvie Vicentine (STV)[2], con un capitale di Lire 900.000, la quale subentrò di lì a poco alla società inglese, rilevandone le azioni per Lire 1.380.000[3].
Nel medesimo anno l’ingegner Francesco Dani presentò il progetto per la sistemazione della strada per Recoaro Terme, nella previsione di realizzare il prolungamento della linea: il 27 luglio il Comune di Valdagno deliberò lo stanziamento di Lire 5.000 per la sistemazione della strada e il 2 marzo 1908 iniziarono i lavori, conclusisi nei primi mesi del 1909. L’11 giugno 1909 venne dunque ottenuta la concessione governativa da parte del Ministero dei Lavori Pubblici per la realizzazione del proseguimento della linea tramviaria fino alla frazione Molini di Sotto, inaugurata il 18 luglio 1909.
A causa dell'elevata pendenza, il centro della città rimase collegato da un servizio di carrozze a cavalli fino al 18 luglio 1910, quando l’acquisto di locomotive più potenti consentì di ultimare la linea tramviaria fino al centro di Recoaro Terme[3].
Durante la Prima guerra mondiale la rete della STV fu impiegata per il trasporto delle truppe sui fronti del Grappa e del Pasubio, tanto da portare la società nel 1916 ad ampliare la stazione di Vicenza. La società ricevette per lo sforzo bellico ripetuti elogi da parte delle autorità militari.
Il servizio a trazione elettrica
Con Regio Decreto n° 600 del 26 gennaio 1928 fu concesso alla STV di ricorrere di attuare l'elettrificazione degli impianti[4], che fu inaugurata il 26 maggio 1929 alla presenza del ministro delle Finanze Antonio Mosconi.
Nel 1944 la stazione tranviaria di Vicenza fu distrutta a seguito di un bombardamento, così come parte del materiale rotabile. Terminato il conflitto la stazione fu ricostruita dalle Ferrovie e Tramvie Vicentine (FTV), subentrate nel 1951 alla STV.
Il diffondersi del trasporto su gomma e una politica allora non favorevole ai sistemi di trasporto a impianto fisso portò la FTV a chiudere progressivamente la sua rete: nel 1961 toccò al tratto Valdagno-Recoaro, quindi alla diramazione San Vitale-Chiampo; il servizio sul tratto Vicenza-Valdagno fu definitivamente soppresso il 15 maggio 1980[5] e sostituito dalle autolinee Vicenza-Valdagno-Recoaro Terme e Vicenza-Arzignano-Chiampo.
Caratteristiche
La linea era una tranvia a binario semplice, armata con binario a scartamento ordinario ed elettrificata a 3000 volt in corrente continua.
La direzione movimento era affidata ad un Dirigente unico, che aveva sede presso la stazione tranviaria di Vicenza, ed agli assistenti movimento delle varie stazioni e fermate.
Secondo l'atto di concessione stipulato con gli ingegneri Marini ed Avesani, il binario tranviario seguiva il tracciato delle strade provinciali, la cui sistemazione era a carico della Provincia, risultando non inferiore a 7 metri fuori dai centri abitati e con una pendenza massima del 35 per mille[6].
Percorso
Stazioni e fermate | |||||
---|---|---|---|---|---|
|
Linee per Bassano del Grappa e Noventa-Montagnana | ||||
|
Linea per Venezia | ||||
|
0,000 | Vicenza FTV/Vicenza FS | |||
|
Vicenza Ponte Alto | ||||
|
Olmo-Creazzo | ||||
|
Tavernelle FTV/Altavilla-Tavernelle FS | ||||
|
Linea per Milano | ||||
|
Montecchio Maggiore Alte | ||||
|
Montecchio Maggiore San Pietro | ||||
|
Montecchio Maggiore Duomo | ||||
|
Montecchio Maggiore San Vitale | ||||
|
Linea per Chiampo † 1961 | ||||
|
Ghisa | ||||
|
Trissino | ||||
|
Castelgomberto | ||||
|
Brogliano | ||||
|
Cereda-Ponte San Martino | ||||
|
Cornedo Vicentino | ||||
|
Spagnago | ||||
|
torrente Agno | ||||
|
Valdagno Ponte dei Nori | ||||
|
Valdagno Maglio di Sotto | ||||
|
Valdagno Stazione | ||||
|
Valdagno Maglio di Sopra | ||||
|
Linea per Recoaro Terme † 1961 |
La linea fiancheggiava la strada poi denominata viale Verona, attraversava il borgo di San Lazzaro e giungeva alla
stazione di Tavernelle, raccordata con la stazione ferroviaria di Altavilla e che disponeva di un fascio di binari per la presae consegna dei carri ferroviari. Il binario proseguiva dunque verso Montecchio, lungo la provinciale Valdagnese. La linea serviva Montecchio Maggiore con due fermate, una nella centrale piazza Garibaldi e l'altra a San Vitale.
Dopo tale località, superato il ponte sull'Agno, si incontrava il bivio per Arzignano. La tranvia seguiva dunque la valle dell'Agno, attraversando i centri di Ghisa, Trissino, Castelgomberto, Cereda e Cornedo, giungendo infine a Valdagno.
La stazione di Valdagno comprendeva, oltre al fabbricato viaggiatori, una rimessa ferroviaria e il raccordo con gli stabilimenti Marzotto[3], ampliato nel 1885 allo scopo di raggiungere anche lo stabilimento della manifattura Lane Gaetano Marzotto & Figli di Maglio di Sopra.
La stazione di Vicenza sorgeva su un'area compresa tra viale S.S. Felice e Fortunato e Campo Marzio.
La linea aveva origine nella stazione delle Ferrovie e Tramvie Vicentine attigua alla stazione di Vicenza. Correva parallelamente dalla ferrovia Milano–Venezia fino alla stazione di Altavilla-Tavernelle. Successivamente deviava a destra, attraversando la strada statale 11 Padana Superiore nei pressi della fermata di Montecchio Alte. Superato il centro di Montecchio Maggiore, attraversava la strada statale 246 di Recoaro e giungeva a Montecchio San Vitale, dove prendevano origine le corse per Arzignano e Chiampo (dal 1961 sostituite da autoservizi). Da qui risaliva fino a Valdagno in parte su sede propria e in parte affiancata alla strada statale 246 di Recoaro. Nei pressi di Valdagno attraversava il ponte sul torrente Agno (ponte di ferro affiancato al ponte della SS 246).
Superata la fermata di Valdagno Ponte dei Nori la linea correva lungo il centro cittadino di Valdagno affiancandosi a marciapiedi ed edifici.
Superata la stazione di Tavernelle FTV tutti gli attraversamenti delle strade (compresa la SS 11 e la SS 246) erano con passaggi a livello senza barriere. I principali erano dotati di segnalatore luminoso, altri semplicemente indicati con croce di Sant'Andrea. Tra l'impianto di Valdagno Stazione e la fermata di Valdagno Maglio di sopra si trovavano due raccordi:
- per lo stabilimento della Marzotto;
- per lo stabilimento Valdol, il quale rimase attivo fino al 1979.
Dal 1961 la fermata di Valdagno Maglio di Sopra fu adibita al solo servizio merci[7].
Note
- ^ a b G. Chiericato, A tutto vapore, op. cit. p. 69.
- ^ FTV ... dal 1880. URL consultato nel marzo 2014.
- ^ a b c G. Chiericato, Binari nel verde, op. cit.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 82 del 6 aprile 1928
- ^ FTV Ferrovie e Tramvie Vicentine, FTV ... dal 1880, su ftv.vi.it. URL consultato il 15 dicembre 2011.
- ^ Provincia di Vicenza, Piano territoriale di coordinamento provinciale, Allegato E - Individuazione delle linee ferroviarie e delle stazioni ferroviarie storiche
- ^ http://www.hrohrer.ch/railways/carrozze/cap13.htm
Bibliografia
- Giorgio Chiericato, A tutto vapore. Le ferrovie e tramvie nel Veneto dal 1866 al 1900., Bonomo, Asiago, 2013. ISBN 978-88-908976-4-1
- Francesco Ogliari, Franco Sapi, Sbuffi di fumo. Storia dei trasporti italiani volumi 6° e 7°. Trentino-Alto Adige - Veneto - Friuli-Venezia Giulia, Milano, a cura degli autori, 1966.
- Giorgio Chiericato, Binari nel verde. Ferrovie e Tramvie Vicentine, Vicenza, 1991.
- Ettore Bassi, Binari dimenticati. Archeologia ferrotranviaria tra Vicenza, Noventa e Montagnana, Noventa Vicentina, Associazione Binari dimenticati, 2008.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- [http://www.ferroviedismesse.com/tramvie_vicentine.htm Le tranvie vicentine
- Forum specialistico di settore
[[Categoria:Tranvie dismesse in Veneto|Vicenza-Valdagno]]
Tranvia Vicenza-Bassano del Grappa
Template:Infobox linea mezzo pubblico
Incipit
Storia
Testo
Notizie storiche importanti QUI
Caratteristiche tecniche
Percorso | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
|
||||||||
|
||||||||
|
per |
Testo.
Materiale rotabile
Testo.
Materiale motore - prospetto di sintesi
Unità | Anno di acquisizione | Costruttore | N. costruzione | Tipo | Note |
---|
Note
Bibliografia
Testo.
Voci correlate
Il portale Regione non esiste
Ferrovie e tranvie vicentine
Ampliamento e reintitolazione FTV (Vicenza)
Ferrovie e Tramvie Vicentine | |
---|---|
Stato | Italia |
Sede principale | Vicenza, viale Milano 138 |
Prodotti | Trasporto pubblico interurbano, suburbano ed urbano |
Fatturato | 28 000 000 €[1] |
Slogan | «FTV: Il tuo autista di fiducia. Dal 1880.» |
Sito web | www.ftv.vi.it |
La Società per l'Ammodernamento e la Gestione delle Ferrovie e Tramvie Vicentine, nota anche come Ferrovie e Tramvie Vicentine (FTV) è una società per azioni, diretta e coordinata dall'amministrazione provinciale di Vicenza, che esercita il trasporto pubblico interurbano con autobus in tutta la provincia vicentina. Gestisce inoltre il servizio urbano nei comuni di Bassano del Grappa, Valdagno e Recoaro Terme.
Storia
- Tramvie Vicentine (1879-1907) - linea Vicenza - Montecchio Maggiore - Valdagno / Montecchio Maggiore-Arzignano. Inaugurazione Vicenza-Valdagno: 2 agosto 1880. (Capitali Marzotto. società di diritto inglese)
- Società Tramvie Vicentine (1907-1951)
- Ferrovie e Tramvie Vicentine (1951-1970) - Nel frattempo ampliamento fino a Recoaro Terme e diramazione Montecchio S. Vitale-Arzignano-Chiampo, Vicenza-Noventa Vicentina -Montagnana e Vicenza-Bassano del Grappa.
- Società per l'Ammodernamento e la Gestione delle Ferrovie e Tramvie Vicentine (1970-)
Prodromi
La società inglese The Province of Vicenza Company Limited costruì la tranvia a vapore Vicenza-Montecchio Maggiore-Valdagno, con diramazione Montecchio-Arzignano, che fu aperta all'esercizio il 2 agosto 1880. Nel 1890, fu aperto il tratto Arzignano-Chiampo.
Nel 1907 all'azienda inglese subentrò la Società Tramvie Vicentine (STV), istituita l'anno precedente, che in pochi anni costruì la Valdagno-Recoaro (1909-1910), la Vicenza-Bassano del Grappa (1910) e la Vicenza-Noventa-Montagnana (1911).
La Ferrovie e Tramvie Vicentine
Nel 1951 alla STV subentrò la Ferrovie e Tramvie Vicentine che nel 1970 cambiò la denominazione in "Società per l'Ammodernamento e la Gestione delle Ferrovie e Tramvie Vicentine".
Nel biennio 1979-80, l'azienda decise di chiudere gli esercizi tranviari per sostituirli con quelli automobilistici.
Nel 1983, la FTV incorporò il ramo vicentino della SIAMIC e la FINCATO, diventando così la più importante società di autolinee della provincia[2].
Parco aziendale
Al 2008, la flotta FTV risultava composta da 260 veicoli di cui 247 autobus di linea e 13 autobus da rimessa, cioè destinati ai servizi di turismo e noleggio con conducente[3].
Note
- ^ Cristina Giacomuzzo, Ftv chiude i conti con un mini-utile Macchia è in pole, in Il Giornale di Vicenza.it, 18 aprile 2012. URL consultato il 21 aprile 2012 (archiviato il 2 agosto 2012).
- ^ FTV spa, FTV ... dal 1880, su ftv.vi.it. URL consultato il 10 luglio 2013 (archiviato il 1º maggio 2013).
- ^ Ferrovie Tramvie Vicentine, Parco autobus della FTV (PDF), su ftv.vi.it, 31 luglio 2008. URL consultato il 28 dicembre 2012. Formato sconosciuto: PDF (aiuto)
Bibliografia
- Alessandro Muratori, "Sospesa" anche la linea di Valdagno: addio FTV, in "I Treni Oggi" n. 1 (settembre 1980)
- Giorgio Chiericato, Binari nel verde. Ferrovie e tramvie vicentine, Vicenza, 2001.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ale Sasso/Sandbox
Collegamenti esterni
- Sito aziendale, su ftv.vi.it.
[[Categoria:Aziende della provincia di Vicenza]] [[Categoria:Aziende di trasporto pubblico del Veneto]] [[Categoria:Trasporti a Vicenza]]
Riferimenti su periodici
8/78 Articolo: vicentine verso la fine? IF 218 620 11/78 Soppressione Vicenza-Noventa IF 220 795 7/79 Articolo: una “sospensione temporanea” definitiva IF 228 43 12/82 Cessione elettromotrici alla LFI IT 25 7 4/83 Cessione elettromotrici alla LFI IT 29 4 12/83 Cessione rotabili alla Lima IT 34 6 1/84 Cessione carrozza alla SEPSA IT 35 6 7/85 Cessione Locomotiva alla LFI IT 52 4 1/88 Articolo “Littorine di tutti i colori” IT 78 20 11/89 Articolo: “FTV” Ieri TT 15 27 11/89 Modellismo: La Littorina accorciata TT 15 44 4/91 Immagini Aln 028 TT 31 29 1/93 Modellismo: La stazione “Ponte di Castegnero” TT 50 41 5/83 Cessione Köe alla LFI IT 30 6 5/93 Foto d’epoca treno Vicenza-Valdagno IT 137 28 6/94 Articolo: binari a Vicenza IT 149 12 9/94 Foto stazione di Recoaro IT 152 72 6/95 Foto materiale TIBB TT 77 26 10/98 Articolo: Le locomotive per tranvie a vapore MF 148 6 10/99 Foto locomotiva da manovra sul raccordo Marzotto TTS 2 5 3/00 Foto d’epoca stazione di Valdagno TTS 3 6 4/02 Foto automotrice sulla Vicenza-Noventa TTS 7 6 9/03 Modellismo: Ricordo delle Vicentine TT 156 52 11/06 Foto automotrice 026 TTS 16 7 11/06 Articolo: Treni e tram ad accumulatori TTS 16 60 12/06 Modellismo: FTV - Arte, natura e un binario TT 203 51 6/09 Demolizione ultima tratta armata della Vicenza-Noventa IT 316 9 9/10 Articolo: gli anni settanta in treno IT 329 20 6/11 Articolo: Le Concesse (seconda parte) TT 253 28 11/11 Articolo: Trent’anni fa le FTV TTS 26 4