Adolfo Coppedè
Adolfo Coppedè (Firenze, 29 aprile 1871 – Parugiano, 15 agosto 1951) è stato un architetto italiano.
Biografia
Terzo e ultimo figlio dell'intagliatore ed ebanista Mariano Coppedè e della moglie Antonietta Bizzarri, dopo aver frequentato un corso di studi e artistici, passò a lavorare nella bottega da ebanista e intagliatore del padre. Iniziò anche a interessarsi alla pittura e si iscrisse all'Accademia di belle arti, ma non essendo ancora certo su quale dovesse essere la sua strada, nel 1898 volle concorrere al progetto di una cattedrale indetto da un ente di Roma. In maniera inattesa il suo progetto raccolse l'interesse dei giurati anche se non ottenne il primo posto. In quella occasione conobbe un industriale dell'isola d'Elba che fu il motore della sua formazione professionale.
Seguì il suo mentore in giro per le maggiori capitali europee avendo modo di apprendere quanto di più moderno emergeva sull'architettura e al rientro in Italia iniziò la sua attività di progettista costruendo numerosi edifici per il suo mecenate.
Nel 1903 decise di sposarsi con Anita Burchi e, ritornato a Firenze anche per occuparsi dell'attività paterna, iniziò a progettare varie ville e palazzi utilizzando il nuovo stile liberty che si andava affermando all'epoca.
Vinse più volte il premio Martelli, premio conferito dall'Accademia delle arti di Firenze, che veniva assegnato con cadenza quinquennale, e con il passar del tempo realizzò progetti anche al di fuori della Toscana ottenendo commesse a Genova, Roma, Milano e altre città d'Italia. La notorietà acquisita con le sue realizzazioni gli valse diverse onorificenze fra le quali quella di grand'ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia.
Dopo la fine della prima guerra mondiale ebbe modo di dedicarsi, assieme al fratello Gino, all'arredamento di interni di alcune navi passeggeri per conto di due diverse società di navigazione italiane.
Con l'avvento del fascismo rallentò la sua opera limitandola alla sola regione della Toscana e successivamente si ritirò nella sua tenuta di Parugiano vicino a Montemurlo dove morì il 15 agosto del 1951.