Topolino (libretto)
Topolino | |
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Stato | ![]() |
Lingua | italiano |
Periodicità | Mensile (1949-1952) Quindicinale (1952-1960) Settimanale (dal 1960) |
Genere | fumetto attualità |
Formato | 12,5 x 18[1] cm |
Fondazione | aprile 1949 |
Sede | via Sandro Sandri 1, Milano |
Editore | Arnoldo Mondadori Editore (1949-1988) The Walt Disney Company Italia (1988-2013) Panini Comics (dal 2013) |
Tiratura | 230.678 (Dicembre 2010 - Novembre 2011) |
Diffusione cartacea | 167.089 (Dicembre 2010 - Novembre 2011) |
Direttore | Valentina De Poli |
Redattore capo | Davide Catenacci (comics) Santo Scarcella (attualità) |
ISSN | 1120-611X |
Distribuzione | |
cartacea | |
Edizione cartacea | singola copia/ abbonamento |
multimediale | |
Tablet PC | su abbonamento |
Sito web | topolino.it |

Topolino è un periodico per ragazzi. All'interno sono raccolte storie a fumetti che coinvolgono i personaggi Disney.
Il fascicolo è nato nell'aprile del 1949 grazie all'elaborato di Mario Gentilini, che da collaboratore della redazione del Topolino in formato giornale diventa direttore del Topolino attuale, detto anche Topolino libretto per distinguerlo dalla versione giornale che ha sostituito e che era diretta da Federico Pedrocchi.[2] Da notare è l'aumento delle storie italiane, che diventano sempre di più mano mano che gli anni passano: a partire dagli anni novanta, e fino a metà anni 2000, il periodico (passato dalla Arnoldo Mondadori Editore alla Walt Disney Company Italia nel 1988 e poi alla Panini Comics nel 2013) ospiterà solo storie italiane.
La prima serie
La storia di Topolino Libretto si divide in due parti: la prima serie inizia nell'aprile 1949 e finisce il 2 luglio 1967.[3]
Gli anni quaranta e cinquanta
Nell'aprile del 1949 esce il primo numero, caratterizzato da un particolare curioso: la copertina è un ricalco italiano di un disegno realizzato da autore americano ignoto. Sul retro appare invece un disegno di Ken Hultgren. Nei primi anni i numeri saranno mensili, anche se nei mesi di luglio del 1950 e 1951 ne usciranno due. Attualmente una copia originale del primo Topolino libretto vale circa 1300 euro.[4]
All'inizio della sua avventura il libretto era pensato come una raccolta di sei numeri, chiamati fascicoli, e con numerazione delle pagine che continua da un numero ad un altro, realizzando, così, alla fine di un semestre, una sorta di volume disneyano.[5] Il numero delle pagine di ogni numero sono 100 mentre il prezzo di copertina è di 60 lire italiane.[6] Pur essendo un fascicolo italiano le storie presenti sono in gran parte americane. Tra le poche storie italiane troviamo Topolino e il cobra bianco iniziata nel Topolino giornale e conclusasi nel primo numero del libretto.[7]
Nel 1952 Topolino diventa quindicinale in seguito a un referendum fatto fra i lettori e basato sull'invio di una cartolina presente nel n°8. A questo cambiamento venne dato molto risalto anche con slogan presenti sulle copertine e porterà a un aumento del prezzo dell'abbonamento che si verificherà l'anno dopo.[8] Nello stesso anno, 1953, Topolino cambia: infatti, dal numero 75 non sarà più spillato ma brossurato e dal numero 77 comparirà la scritta Arnoldo Mondadori Editore.[9]
Nel 1954 Topolino libretto non subisce grosse modifiche: possiamo notare solo che dal numero 96 il numero delle pagine passerà da 100 a 108 grazie all'inserimento di una nuova rubrica dal nome "Toposport". Le storie italiane aumentano a 7 mentre nel 1953 erano solo 2.[10]
Nel 1955 le storie italiane sono 8[11], tra le quali una delle più belle è Paperino e il misterioso Mister Moster di Guido Martina e Giovan Battista Carpi.[12] Il numero delle pagine è 100 con le uniche eccezioni rappresentate dal primo numero dell'anno (106), che ospita l'ultimo numero della rubrica "Toposport", e dall'ultimo numero dell'anno (129) che essendo uno speciale natalizio ha 132 pagine; questo stesso numero costa 100 lire, 20 in più del normale.[11] Nel 1956 fino a settembre il prezzo rimane 80 lire ma dal numero 148 aumentano le pagine che arrivano a 132 e di conseguenza aumenta anche il prezzo che passa a 100 lire. I numeri speciali sono due: il numero 141 e il numero 144; a partire dal numero 145 spariscono dalla costa di copertina le immagini con i personaggi disneyani.[13]
Nel 1957 non ci sono molti cambiamenti, da rilevare però è il disegno della costa, che dal numero 165 è caratterizzato da un motivo a quadretti bianchi e rossi o bianchi e blu.[14] Nel 1958 non ci sono cambiamenti per quanto riguarda il giornale, soltanto le storie di produzione italiana diminuiscono rispetto agli anni precedenti, durante i quali avevano invece subito un forte aumento[15] (basti pensare che l'anno precedente furono pubblicate 30 storie italiane[14]).
Nel 1959 le modifiche sono le seguenti: dal numero 220 le pagine si alternano con pagine a colori e pagine in bianco e nero; dal numero 202 comincia (sul retro di copertina) una serie di personaggi Disney presentati 6 alla volta in ordine alfabetico, fino al numero 241 del luglio 1960.[16]
Gli anni sessanta
Il 5 giugno 1960 Topolino diventa settimanale; il numero è il 236. Quindi in quell'anno escono 40 numeri, il prezzo scende a 80 lire e le pagine a 116. Dal numero 242 al numero 256 l'ultima pagina presenterà una gag a tema sportivo disegnate dal bravo Giuseppe Perego.[17] Il 1960 è anche l'anno della ricomparsa di Nocciola ripresa dal sodalizio Chendi - Bottaro in "Pippo e la Fattucchiera".[18]
Nel 1961 escono 53 numeri. Dal numero 289 Topolino libretto diventa tutto a colori (prima nelle storie si alternavano pagine in bianco e nero a pagine a colori), il costo passa da 80 a 100 lire e le pagine aumentano arrivando a 134.[19] Il 1962 è l'anno dell'adesione alla Associazione italiana periodici per ragazzi.[20] Da ottobre 1963 il prezzo sale a 120 lire e il numero delle pagine a 148;[21] in quest'anno Giovan Battista Carpi rievoca I tre caballeros nella storia I tre caballeros e la guerra dei Juke-Boxes.[22]
Dal 1964 iniziano a essere più frequenti le retrocopertine con le pubblicità.[23] In quest'anno viene pubblicata la famosa parodia Paperino fornaretto di Venezia (di Osvaldo Pavese e Giovan Battista Carpi).[24] Nel 1965, a causa di uno sciopero dei poligrafici, escono 51 numeri, e il numero 479 verrà integrato nel numero 480, che è quindi un numero doppio.[25] In questo stesso anno (il 27 giugno) esce il numero 500 che essendo speciale ha 180 pagine e costa 150 lire. Il numero contiene inoltre una lettera di Walt Disney che si complimenta con il direttore Mario Gentilini per il traguardo raggiunto.[26]
Il 1966 è un anno importante: è infatti in questo anno che nascono delle leggende del fumetto italiano Disney. Nei numeri 542 e 543 esce la storia di Chendi e Carpi intitolata Paperino missione Bob Fingher che è da sempre considerata come la storia "madre" della serie a fumetti tuttora esistente ovvero quella della P.I.A. (Paperon Intelligence Agency)[27]. E non solo: in questo stesso anno Scarpa inventa Paperetta Yè Yè, nipotina di Doretta Doremì, (quest'ultima ideata da Barks) che compare nella storia Arriva Paperetta Yè Yè[28]. Da segnalare, inoltre, il numero che annuncia la morte del papà di Topolino, Walt Disney, il n°578; con all'interno la lettera commemorativa.
Giorgio Cavazzano esordisce nel 1967 con la storia Paperino e il singhiozzo a martello pubblicato nel numero 611.[29] Ma il 1967 è anche l'anno in cui finisce la prima serie del giornale (n.605) per passare alla seconda: da questo numero, infatti, la grafica del dorso assume il fondo giallo utilizzato ancora oggi.[3] Nel 1968 Giovan Battista Carpi e Guido Martina creano un classico del fumetto italiano, Topolino e i ladri d'ombre, un classico giallo topolinesco.[30]
Dal 1969 l'influenza della pubblicità fa sì che il numero di pagine del "topo" (così amorevolmente chiamato dai più affezionati lettori) diventi assai variabile, situazione che si protrarrà a lungo negli anni a seguire.[31] Il 1969 è però importante soprattutto per la prima comparsa di Paperinik, che viene pubblicato per la prima volta nei numeri 706 e 707, nella storia Paperinik il diabolico vendicatore,[32] e per Operazione Dollaro (numeri da 708 a 713), un concorso-iniziativa pubblicitaria che mette in palio ben undicimila premi e monete dorate.[32]
La seconda serie
La seconda serie inizia il 2 luglio 1967 e arriva fino ai giorni nostri.[3]
Gli anni settanta
L'anno che apre il decennio è un anno critico per la redazione del Topolino libretto che si trova ad affrontare una carenza dello staff, sicché mentre i disegnatori abbondano, gli sceneggiatori invece scarseggiano. Per contrastare questo problema, con una scelta rivelatasi foriera di positive conseguenze sul livello qualitativo delle storie, furono impiegati i disegnatori anche come sceneggiatori. Tra i disegnatori cooptati, anche Romano Scarpa, non nuovo, in realtà, alla sceneggiatura. Proprio in questo anno entrarono in scena due sceneggiatori che avrebbero fatto poi la storia del giornale, Abramo e Giampaolo Barosso.[33] In quello stesso periodo viene pubblicata la storia di Guido Martina e Romano Scarpa Zio Paperone e il tunnel sotto la Manica che anticipa di pochi mesi l'avvio in cantiere dei lavori del tunnel che favorisce la collaborazione tra Francia e Gran Bretagna.[34]
Il 1972 vede la comparsa nel numero 873 del 20 agosto 1972 di Reginella, personaggio creato dagli autori italiani Rodolfo Cimino e Giorgio Cavazzano.[35]
Il 1973 è segnato dall'Operazione Quack, la più lunga iniziativa con gadget intrapresa dal fascicolo: dura infatti ben 11 settimane. Questa iniziativa consiste nel collezionare francobolli dorati dedicati ognuno ad un diverso personaggio Disney. Il francobollo veniva accompagnato da una storia che riguardava il personaggio raffigurato impegnato nella soluzione del mistero del totem decapitato.[36]
Il 1974 ospita, invece, un'altra iniziativa: l'Operazione Monaco 74, in occasione del Campionato mondiale di calcio; i numeri seguenti dall'operazione ospiteranno album e figurine dedicate, appunto, ai mondiali.[37] In questo stesso anno Guido Martina e Giovan Battista Carpi creano la coppia Topolino Kid e Pippo sei colpi.[38]
Il 1975 è di sicuro l'anno più importante di tutto il decennio per il fascicolo: è infatti in questo anno che nelle edicole esce, il 26 gennaio, il numero 1000.[39] Inoltre si allarga l'universo disneyano con la creazione da parte di Romano Scarpa di Bruto, il figlioccio del merlo indiano Gancio.[40]
Il 1976 viene segnato dall'addio definitivo di Floyd Gottfredson, autore americano tra i più importanti ospitati nella rivista;[41] ma il 1976 è anche l'anno di pubblicazione di una famosa parodia, che negli anni avvenire verrà ristampata molte volte: Sandopaper e la perla di Lauban di Michele Gazzarri (sceneggiatura) e di Giovan Battista Carpi (disegni).[42]
Nel 1977, non ci sono grandi cambiamenti ma quelli più importanti sono: l'aumento del prezzo che da 300 passa, dal numero 1119, a 400 lire[43] e la prima apparizione di Plottigat, il cugino scienziato di Gambadilegno, nella storia Topolino e il Pippo-lupo scritta e disegnata da Romano Scarpa (n°1102).[44]
Il 1978 è, invece, un anno importante per la Disney, il 18 novembre, infatti, Topolino festeggia i suoi 50 anni, e in Italia, sul numero 1199 compare una copertina di Marco Rota, in cui il Topolino in abiti moderni e il Topolino dell'esordio (quest'ultimo nello specchio) si fanno reciprocamente gli auguri;[45] ma il 1978 è anche la data della creazione di Paperin-Tarzan (di Guido Martina), che sembra riprendere a tratti il cugino di Pippo di Romano Scarpa, Pippo Tarzan.[46]
Gli anni ottanta e novanta
Negli anni ottanta e novanta la rivista subisce molti restyling; il periodico cambia per la prima volta direttore: infatti, nel 1980 Mario Gentilini (che morirà 8 anni dopo) passa il testimone a Gaudenzio Capelli. Anche grazie alla fortuna di pellicole di fantascienza quali Ritorno al futuro e Terminator, nel 1985 viene pubblicata la storia Topolino e il segreto della Gioconda, prima della fortunata serie dei viaggi nel tempo di Topolino, e viene introdotto il personaggio del Professor Marlin, spesso accoppiato al Professor Zapotec (inventato nel 1978 da Massimo De Vita).
Dal 1988 la rivista viene pubblicata dalla The Walt Disney Company Italia[47] e dal 1989 per le storie italiane (riconoscibili dal codice I-xxxx, che sta per il numero di Topolino) sono indicati autori dei testi e dei disegni. Fino al 1993 troveranno spazio storie estere, che poi lasceranno il posto a storie solo italiane. Nel 1994 uscì il Topolino n.2000. Nel 1999 cambia la struttura: dal blocco storie-rubriche-storie, si passa a un'alternanza tra storie e rubriche. Negli anni novanta, inoltre, i direttori sono stati tre: Gaudenzio Capelli, che lascia la rivista nel 1994, Paolo Cavaglione, e Gianni Bono, dal 1999.
Dal 2000
Dal 2000 a oggi Topolino ha subito molte modifiche soprattutto per quanto riguarda la veste grafica. Nel corso del nuovo millennio si sono succeduti come direttori Gianni Bono (1999 - 2000), Claretta Muci (2000 - 2007) e Valentina De Poli (dal 2007). Inoltre, si sono fatti conoscere sempre più i nuovi artisti che lavorano assiduamente - o quasi - alla rivista, specialmente per via dell'Accademia Disney che dalla sua fondazione nel 1993 ha formato oltre 170 tra sceneggiatori e disegnatori. Il 2008 ha visto l'arrivo di Doubleduck e degli Ultraheroes. I tre anni seguenti (2009, 2010, 2011) hanno portato infine alla comparsa di almeno 12 saghe a puntate.[48] Il 22 maggio 2013 esce in edicola Topolino n° 3000, in edizione speciale con un formato doppio rispetto al normale, di 324 pagine.
Dal 2 ottobre dello stesso anno, col numero 3019, dopo 25 anni e 1317 numeri, la testata passa dalla Disney Italia a Panini Comics.[49]
I gadget
La storia della suddetta rivista, è anche legata ai vari gadget che sono stati allegati nel corso degli anni. I primi sono stati le figurine (Topolino n° 29 luglio 1951), ma in seguito il giornale allegherà anche occhiali 3D (Topolino n° 75 25 settembre 1953), francobolli, i più recenti "modellini" e le monete.[50] A proposito di queste, importante fu l'Operazione Dollaro (Topolino dal n°708 al 713 22 giugno - 27 luglio 1969) perché (a differenza dei gadget allegati fino ad allora) non uscirono durante qualche evento in particolare e impegnarono il lettore per sei uscite consecutive.[51] Sono da ricordare, però, anche manuali e cataloghi[52].
Dal 1989 si inaugura una nuova fase. Si decide infatti di allegare in omaggio ogni luglio, distribuito in quattro parti (nel 2013 in 5 parti, sempre nel mese di luglio), il gadget più importante dell'anno. Vengono così distribuiti:
- 1989 - L'ora ecologica - dal n. 1754 al n. 1757
- 1990 - Macchina fotografica ecologica - dal n. 1807 al n. 1810
- 1991 - Topobinocolo - dal n. 1859 al n. 1862
- 1992 - Topojolly - dal n. 1911 al n. 1914
- 1993 - Topowalkie - dal n. 1963 al n. 1966
- 1994 - Topokit - dal n. 2015 al n. 2018
- 1995 - Topowind - dal n. 2067 al n. 2070
- 1996 - Topolyimpic - dal n. 2119 al n. 2122
- 1997 - Topoclic - dal n. 2171 al n. 2174
- 1998 - Topochrono - dal n. 2223 al n. 2226
- 1999 - Topotalkie - dal n. 2275 al n. 2278
- 2000 - Paper Akuajet - dal n. 2328 al n. 2331
- 2001 - Waterjet di Paperinik - dal n 2380 al n. 2383
- 2002 - Sottomarino di Zio Paperone - dal n. 2432 al n. 2435
- 2003 - Akuascooter di Paperinik - dal n. 2484 al n. 2487
- 2004 - Elikottero di Paperinik - dal n. 2536 al n. 2539
- 2005 - Paperboat di Paperino - dal n. 2589 al n. 2592
- 2006 - PP8 Boat - dal n. 2641 al n. 2644
- 2007 - PK Plane - dal n. 2693 al n. 2696
- 2008 - Hovercraft di Topolino - dal n. 2745 al n. 2748
- 2009 - Sommergibile di DoubleDuck - dal n. 2797 al n. 2800
- 2010 - Armadillo di Paperinik - dal n. 2850 al n. 2853
- 2011 - Makkinaz di Topolino - dal n. 2902 al n. 2905
- 2012 - DDcar di DoubleDuck - dal n. 2954 al n. 2957
- 2013 - 313-Xtreme di Paperinik - dal n. 3006 al n. 3010
La periodizzazione della rivista
Il periodico è stato suddiviso in prima e seconda serie, ma esistono anche altri tipi di suddivisioni. Quella maggiormente diffusa è la suddivisione in quattro periodi. I primi tre periodi sono stati stabiliti a seconda della periodicità, mentre il quarto periodo è segnato dalla presenza dell'attuale dorso giallo. Tuttavia, il quarto periodo finisce nel 1988 con il passaggio dalla Mondadori alla Walt Disney Company Italia.[53].
Periodo | Data | Numeri pubblicati |
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1º periodo (mensile) | aprile 1949 - marzo 1952 | 39 |
2º periodo (quindicinale) | 10 aprile 1952 - 25 maggio 1960 | 196 |
3º periodo (settimanale) | 5 giugno 1960 - 26 giugno 1967 | 369 |
4º periodo (settimanale, dorso giallo) | 2 luglio 1967 - 3 luglio 1988 | 1097 |
Un'ulteriore periodizzazione viene fatta a seconda dei vari editori: infatti, termini come "periodo Mondadori" sono abbastanza diffusi.[54][55][56]
Vendite
Per molto tempo è stato il fumetto più venduto in Italia. Inizialmente le vendite si attestavano sulle 400.000 copie per poi incrementarsi ed avvicinarsi al 1.000.000. Nella seconda metà degli anni '70 le vendite calarono a 150.000. Nel 1980 erano 250.000. Si risollevarono ulteriormente nel corso degli anni '80, ritornando a toccare e a superare, nei primi anni 90, un milione di copie di vendute a settimana.[57] Dagli anni novanta in poi un nuovo calo, ritornando a livelli di vendita precedenti, con progressivi cali. Nell’anno mobile Ads (Accertamenti Diffusione Stampa) marzo 2006 febbraio 2007 i dati indicano circa 260.000 copie vendute settimanalmente, in calo dell'11% rispetto all'anno precedente.[58]. È il secondo fumetto venduto in Italia dopo Tex, che però è mensile, mentre Topolino esce ogni settimana.[59] Negli ultimi tempi le vendite subiscono un nuovo drastico calo (a marzo 2013 si assestano a 56.000 copie settimanali)[60] e si fa strada l'ipotesi di una vendita della pubblicazione alla Panini Comics[61], poi concretizzatasi ad ottobre 2013.
Prezzo di vendita
Prezzo | Dal numero | Data |
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Lire 60 (euro 0,03) | 1 | aprile 1949 |
Lire 70 (euro 0,04) | 22 | dicembre 1950 |
Lire 80 (euro 0,04) | 36 | dicembre 1951 |
Lire 100 (euro 0,05) | 148 | 10 ottobre 1956 |
Lire 80 (euro 0,04) | 236 | 5 giugno 1960 |
Lire 100 (euro 0,05) | 289 | 11 giugno 1961 |
Lire 120 (euro 0,06) | 410 | 6 ottobre 1963 |
Lire 150 (euro 0,08) | 605 | 2 luglio 1967 |
Lire 200 (euro 0,10) | 906 | 8 aprile 1973 |
Lire 250 (euro 0,13) | 975 | 4 agosto 1974 |
Lire 300 (euro 0,15) | 1021 | 22 giugno 1975 |
Lire 400 (euro 0,21) | 1119 | 8 maggio 1977 |
Lire 500 (euro 0,26) | 1245 | 7 ottobre 1979 |
Lire 600 (euro 0,31) | 1329 | 17 maggio 1981 |
Lire 700 (euro 0,36) | 1378 | 25 aprile 1982 |
Lire 800 (euro 0,41) | 1413 | 26 dicembre 1982 |
Lire 1000 (euro 0,52) | 1464 | 18 dicembre 1983 |
Lire 1200 (euro 0,62) | 1524 | 10 febbraio 1985 |
Lire 1300 (euro 0,67) | 1596 | 29 giugno 1986 |
Lire 1400 (euro 0,72) | 1649 | 5 luglio 1987 |
Lire 1500 (euro 0,77) | 1678 | 24 gennaio 1988 |
Lire 1700 (euro 0,88) | 1710 | 4 settembre 1988 |
Lire 2000 (euro 1,03) | 1754 | 9 luglio 1989 |
Lire 2300 (euro 1,03) | 1859 | 14 luglio 1991 |
Lire 2500 (euro 1,19) | 1963 | 11 luglio 1993 |
Lire 2800 (euro 1,45) | 2059 | 16 maggio 1995 |
Lire 3000 (euro 1,55) | 2119 | 9 luglio 1996 |
Lire 3200 - Euro 1,65 | 2223 | 7 luglio 1998 |
Lire 3300 - Euro 1,70 | 2328 | 11 luglio 2000 |
Lire 3400 - Euro 1,76 | 2380 | 10 luglio 2001 |
Euro 1,80 | 2432 | 9 luglio 2002 |
Euro 1,90 | 2536 | 6 luglio 2004 |
Euro 2,00 | 2606 | 8 novembre 2005 |
Euro 2,10 | 2641 | 11 luglio 2006 |
Euro 2,20 | 2745 | 8 luglio 2008 |
Euro 2,30 | 2850 | 13 luglio 2010 |
Euro 2,40 | 2954 | 10 luglio 2012 |
Storie italiane
Il Topolino libretto si caratterizza, come già dal suo esordio, per presentare un sommario ricco di storie d'oltreoceano di maestri come Gottfredson e Barks, ma anche per la realizzazione di storie completamente concepite e realizzate nel nostro paese. Prima di queste, però, iniziano le copertine italiane, con Ambrogio Vergani, Michele Rubino e lo stesso Mario Gentilini, direttore della testata. Subito dopo iniziano le storie italiane, con una delle Grandi Parodie Disney: sul n. 7, infatti, per i testi di Martina e i disegni di Bioletto, inizia L'Inferno di Topolino, in cui viene fatto interpretare ai personaggi Disney l'Inferno dantesco.[62]
Martina e Bioletto, comunque, sono solo gli apripista di una scuola che vedrà nelle sue fila artisti del calibro di Ennio Missaglia, Abramo Barosso, Luciano Bottaro, Romano Scarpa, e molti altri, e che porterà l'Italia a produrre il 75% delle storie Disney del mondo.
Nella lunga storia editoriale della testata si potranno trovare diversi modelli stilistici. Da quello di Martina, seguito da Missaglia, Barosso, Dalmasso, caratterizzato da dialoghi crudi, atmosfere da noir, a quello di Chendi, che pur riprendendo in parte lo spietato Paperone martiniano e il suo sfaticato Paperino, inizia a fare un'opera più di approfondimento, molto simile a quanto stava facendo già da alcuni anni Barks, inserendo, più spesso di Martina, delle situazioni comiche e leggere nelle sue storie.[63] Oggi si assiste più spesso ad una svolta tendente al comico, ma le radici di quelle epiche avventure sono spesso riprese da artisti come Rudy Salvagnini, Giorgio Pezzin, Carlo Panaro, Fabio Michelini (uno dei pochi a fondere perfettamente la scuola italiana di Martina, con gli elementi classici delle storie di Barks),[64] cui si aggiunge l'esperto Rodolfo Cimino, che ha interpretato in maniera originale e personale le grandi epopee avventurose barksiane.[63]
Graficamente i grandi maestri sono stati Giovan Battista Carpi, che ha influenzato una gran mole di giovani artisti,[65] Luciano Bottaro, che ha fuso nel suo personalissimo stile gli insegnamenti di Gottfredson, Barks e Bioletto, Romano Scarpa, che grazie anche al suo doppio ruolo di scrittore e disegnatore ha dato un po' di respiro allo stressatissimo Martina,[66] per arrivare ai più giovani Giorgio Cavazzano, che ha anche avuto l'onore di disegnare la copertina del n. 2000 e che è ormai diventato "maestro Disney",[67] e Massimo De Vita, figlio di Pierlorenzo che, alcuni decenni prima, aveva disegnato il Tuffolino del periodo bellico:[68] tutti insieme questi artisti hanno creato una scuola che ha influenzato molte giovani leve come Tito Faraci, Claudio Sciarrone, Alessandro e Lorenzo Pastrovicchio, Giorgio Di Vita, Alessandro Barbucci, Fabio Celoni, Carlo Gentina, Gianfranco Cordara, Alberto Savini, Casty, Silvia Ziche, che oggi lavorano fianco a fianco di alcuni di questi maestri e contribuiscono a realizzare uno dei più longevi settimanali italiani.[69][70]
L'era Disney Italia e le altre pubblicazioni storiche
Con Topolino n. 1702 del 1988 la Disney subentra direttamente alla Mondadori con la sua divisione locale Disney Italia. Mantenendo lo stesso staff, allora diretto da Gaudenzio Capelli, con la collaborazione preziosa di Elisa Penna e Massimo Marconi, prosegue, così, la tradizione italiana rinforzando un già folto parco testate.[71]
L'Italia, infatti, ha sempre presentato un gran numero di pubblicazioni dedicate al mondo Disney. Si va dalla Collana Carosello (1957) a Gli albi tascabili di Topolino (1948) o a collane da collezionisti come Le grandi storie (1966) ed Il Topolino d'oro (1970), realizzate da editori specializzati come ANAF, Comic Art, Traverso, IF Edizioni.
Non si possono dimenticare, poi, Nel Regno di Topolino (1935), o gli illustri Albi d'Oro, che più tardi diverranno gli Almanacco Topolino, e i simili Albi della Rosa (che più tardi diverranno Gli Albi di Topolino) e che hanno fatto da base per le successive riviste non-Disney Albi del Falco, con le storie di Superman, Batman, Hawkman (il Falco del titolo) e degli altri supereroi DC Comics, e Albi di Pecos Bill.
Non dimentichiamo, infine, la serie dei Classici di Walt Disney (ora I Classici Disney), con le ristampe delle storie classiche, generalmente in origine albi monotematici con tavole di raccordo tra una storia e l'altra, e la gemella Grandi Classici Disney.
Direttori
No. | Nome | Durata della carica |
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Curiosità ed errori di stampa
Dagli anni '40 agli anni '60
- La copertina del n. 1 dell'aprile 1949 è di un autore americano ignoto.[7][72][73]
- Il n.75 del 25 settembre 1953 è il primo libretto brossurato.[74]
- Il n.80 del 12 dicembre 1953 esce con il prezzo ₤.80 uguale al numero della copertina.[75][76]
- Il n.236 del 5 giugno 1960 è il numero che porta Topolino a diventare un settimanale (prima era mensile, poi è diventato quindicinale).[77]
- Il n.241 del 10 luglio 1960 in quarta di copertina raffigura Paperino con tre braccia.[17][78]
- Il n.479/80 del 7 febbraio 1965 è il primo numero che ha il doppio numero in copertina per sciopero sindacale.[79][80]
- Il n.578 del 25 dicembre 1966 contiene la lettera della morte di Walt Disney
- Il n.605 del 2 luglio 1967 è il primo numero ad avere la banda gialla sul fianco. Presenta una figurina animata in copertina.[81][82]
Anni '70 e '80
- Il n.999 del 19 gennaio 1975 riporta la stessa copertina del numero 151[83]
- Il n.1019 dell'8 giugno 1975 riporta la stessa copertina del numero 119[84]
- Il n. 1055 del 15 febbraio 1976 riporta la stessa copertina del numero 413.[85][86]
- Il n.1315 dell'8 febbraio 1981 riporta la stessa copertina del numero 843[87][88]
- Il n.1370 risulta inesistente: non stampato per sciopero. La prima storia di questo numero però viene stampata su Topolino speciale estate n. 1.[89][90]
- Il n.1401 del 3 ottobre 1982 contiene una storia dove Zio Paperone fa costruire un ponte sullo Stretto di Messina.[91]
- Il n.1412 del 19 dicembre 1982 contiene la storia Canto di Natale (rivisitazione della classica fiaba di Charles Dickens, con protagonista Zio Paperone nei panni di Ebenezer Scrooge); inoltre ha eccezionalmente 288 pagine.[92]
- Il n.1415 del 9 gennaio 1983 contiene un errore: alla pagina 44 c'è un altro nipotino oltre a Qui, Quo, Qua.[93]
- Il n.1500 del 26 agosto 1984 esce con il prezzo ₤.1500 uguale al numero di uscita, e ha allegata una placca di metallo sbalzato che riproduce la copertina.[94]
- Il n.1530/31 del 31 marzo 1985 è il secondo che ha il doppio numero in copertina per sciopero sindacale.[95]
- Il n.1565 del 24 novembre 1985 contiene la prima storia a bivi (Topolino e il segreto del castello): propone infatti sei diversi finali. La storia si intreccia come quella di un librogame, lasciando al lettore la decisione di quale percorso seguire.[96]
- Il n.1702 del 10 luglio 1988 è il primo numero stampato dalla The Walt Disney Company Italia.[47][97]
Anni '90
- Il n.1850, del 12 maggio 1991, è privo di rubriche a causa di uno sciopero.[98]
- Il n.1883 del 29 dicembre 1991 contiene una storia, Paperino in: la storia (in) finita, dove compaiono ben 84 personaggi.[99]
- Il n.1923 del 4 ottobre 1992 manca della dicitura Walt Disney in copertina, a causa di un errore di stampa.[100]
- Il n.1938 del 17 gennaio 1993 contiene per la prima volta una storia in lingua straniera: Archimede kaj la kongreso de inventistoj ("Archimede e il congresso degli inventori"), scritta in esperanto.[101][102]
- Il n.1955 del 16 maggio 1993 contiene la prima storia ambientata nel teatro Alambrah, dove i personaggi Disney recitano la parodia di una commedia, Miseria e nobiltà, scritta da Eduardo Scarpetta.[103]
- Il n.1965 del 25 luglio 1993 raggiunge la tiratura record di 1.100.285 copie.[104]
- Il n.1966 del 16 maggio 1993 contiene la seconda storia ambientata nel teatro Alambrah, dove i personaggi Disney recitano la parodia di una commedia, Il visconte dimezzato, scritta da Italo Calvino.[105]
- Il n.1984 del 5 dicembre 1993 celebra i sessant'anni di Topolino in Italia, con il personaggio stesso in copertina davanti ad un grande numero 60.[106]
- Il n.1994 del 13 febbraio 1994, la cui copertina vede insieme Topolino e Minni in omaggio alla festa di S.Valentino, ha l'anno e il numero uguali: impossibile che si ripeta.[107]
- Il n.2000 del 27 marzo 1994, che conclude il secondo migliaio, è stampato con il record di ben 388 pagine e all'interno contiene gli omaggi di molti collaboratori (autori di testi, sceneggiatori, disegnatori) della testata; copertina, storia iniziale e ultimo degli omaggi sono di Giorgio Cavazzano. In concomitanza con questa uscita viene pubblicato un albo speciale contenente storie edite e inedite ed una sezione con curiosità sulle pubblicazioni di Topolino dagli esordi fino al numero 2000; all'albo è allegata una copia anastatica del Topolino libretto numero 1.[108]
- Il n.2011 del 14 giugno 1994 celebra i 60 anni di Paperino con una copertina dedicata e la prima parte del mazzo di carte 60 anni per una stella.[109]
- Il n.2030 del 25 ottobre 1994 contiene la terza storia ambientata nel teatro Alambrah, dove i personaggi Disney recitano la parodia di una commedia, Le furberie di Scapino, scritta dal francese Molière.[110]
- Il n.2115 dell'11 giugno 1996, oltre a segnare un restyling della testata che dura fino al n. 2247 del 15 dicembre 1998, vede anche un rinnovamento della costa del periodico: spariscono i contorni rossi delle scritte ed il simbolo di Topolino da nero e piatto diviene rosso e tridimensionale; da questo numero ha anche inizio la saga de Il papero del mistero, la storia con più puntate apparsa su Topolino.
- Il n.2123 del 6 agosto 1996 ha una storia il cui testo è stato scritto da Renzo Arbore. Da allora, saltuariamente dei Vip scriveranno i soggetti di alcune storie.
- Dal n.2164 del 20 maggio 1997 in copertina viene messo il codice a barre.[111]
- Il n. 2174 del 29 luglio 1997 contiene la storia Sfida a Topolinia, caratterizzata dal fatto di essere un lipogramma; precisamente, non compare mai la lettera "e".[112]
- Il n.2185 del 14 ottobre 1997 contiene la storia più piccola del mondo (Topolino ino ino, disegnata da Claudio Sciarrone) da Guinness dei primati, infatti, stando in una sola pagina, per essere letta il tascabile regalava una lente d'ingrandimento. Venne ristampata a dimensione naturale nel numero successivo, il 2186.[113][114]
- Il n.2235 del 29 settembre 1998 ha in copertina per la prima volta il sito internet della testata, www.topolino.it.[115]
- Il n.2264 del 20 aprile 1999 celebra i 50 anni del Topolino libretto con una copertina dedicata, l'allegato Papersera anno 1 numero 1 e una bustina di figurine Carte Telefoniche Edigamma.[116]
Dal 2000 in poi
- Il n.2301 del 4 gennaio 2000, primo numero uscito nel 2000, è stato stampato con due diverse copertine, una con Topolino e una con Paperino, tutte e due di Corrado Mastantuono; gli abbonati potevano averle entrambe.[117][118]
- Il n.2344 del 31 ottobre 2000, ha come copertina un "remake" del volume n.1906 del 7 giugno 1992.[119][120]
- Il n.2353 del 2 gennaio 2001, celebra l'arrivo del nuovo millennio con la storia Zio Paperone e l'incredibile avventura di Capodanno che ha molte particolarità: ad ogni tavola corrisponde una scelta che il lettore deve fare, saltando da una pagina all'altra, cercando di portare il riccone alla fine della storia; inoltre le 42 tavole che la compongono sono disegnate da 42 disegnatori Disney diversi, la tavola introduttiva è del maestro Giorgio Cavazzano.[121]
- Dal n. 2354 e ogni 2 numeri per 5 volte, compare una storia in doppia lingua inglese-italiano.[122]
- Il n.2402 del 11 dicembre 2001 reca in copertina la scritta dorata "Walt Disney 100 anni di magia" in un riquadro blu in alto a destra, sotto la scritta Topolino, per celebrare il centenario della nascita di Walt Disney[123]
- Dal n.2430 del 2 luglio 2002 in copertina viene tolta la scritta Walt dalla scritta Walt Disney, analogamente a quanto accade sulle altre testate Disney.[124][125]
- Il n.2500 del 28 ottobre 2003 segna il traguardo del secondo migliaio e mezzo: esce con la copertina cartonata più spessa del normale e al suo interno contiene un quiz sulle curiosità dei numeri precedenti, inoltre le storie hanno come titolo e indiretto protagonista il numero 2500 (compresi i Ciak).[126]
- Nel n. 2526 del 27 aprile 2004 la data stampata sul fascicolo risulta essere il 20 aprile 2004, la stessa data del numero 2525."[127]
- La copertina del n. 2582 del 24 maggio 2005 non è altro che la parodia di Neil Buchanan della fortunata trasmissione Disney Art Attack trasmessa in Italia da Rai 2 e Disney Channel.[128]
- Il numero 2717 del 25 dicembre 2007 esce in doppia copia (la seconda delle quali riporta la dicitura "REGALA QUESTA COPIA AD UN AMICO"), per celebrare il restyling del giornale e l'inaugurazione del nuovo Topolino Club.[129]
- Il n.2737 del 13 maggio 2008 presenta la storia del monologo di Alessandro Baricco, Novecento (di cui è stato prodotto anche il film La leggenda del pianista sull'oceano), riadattata da Tito Faraci (sceneggiatura) e Giorgio Cavazzano (disegni).[130]
- Il n.2902 del 6 luglio 2011 è il primo numero disponibile anche in digitale su iPad, in occasione del restyling del settimanale.[131]
- Il n.2979 del 26 dicembre 2012 riporta la stessa copertina del n.1 di Topolino giornale in occasione dell'80º anniversario dell'uscita dello stesso.[132]
- Il n.3000 del 22 maggio 2013 segna il traguardo storico del terzo migliaio: il giornale esce con formato doppio con 14 storie in cui si fa riferimento al numero 3000 e in cui compaiono numerosi personaggi Disney, compresi alcuni assenti da diverso tempo, che sono protagonisti anche in copertina.[133] Inoltre nella storia "3000 metri sopra il cielo" manca una tavola (che è il vero finale) da ritrovare seguendo dei giochi sul sito del libretto. Una seconda versione con copertina dorata (edizione Gold) viene stampata a ottobre 2013 e presentata alla fiera Lucca Comics & Games.[134]
- Dal n. 3001 appaiono dei nuovi simboli simili a dei topolini stilizzati di quattro colori, blu, verde, rosso e giallo con la scritta topolino.it. Essi indicano dove si possono trovare degli approfondimenti sul sito del settimanale.
- Il n. 3019 del 2 ottobre 2013 è il primo numero stampato dalla Panini Comics. Per celebrare la ricorrenza, in copertina è raffigurato Topolino intento a effettuare la celebre rovesciata di Carlo Parola, simbolo della collezione di figurine Calciatori Panini.[49] Questo numero esce anche nella variante con copertina "floccata" (variant cover Romics 2013) a tiratura limitata, al prezzo di 5,00 euro.
- Il n. 3023 esce anche nell'edizione variant con copertina differente.[135]
- Il n. 3034 del 15 gennaio 2014 segna il ritorno delle storie a bivi,con la storia Gambadilegno,Macchia Nera e i bivi del crimine,in cui il lettore deve saltare delle pagine cambiando lo svolgimento della storia.[136]
Note
- ^ Topolino Story 1949, pagina 180
- ^ Topolino Story 1949, pagina 12
- ^ a b c Topolino Story 1967, pagina 8
- ^ Topolino n°2500 28 ottobre 2003
- ^ Topolino Story 1949, pagina 181
- ^ Topolino Story 1949, pagina 180-181
- ^ a b Topolino Story 1949, pagina 182
- ^ Topolino Story 1952, pagina 178
- ^ Topolino Story 1953, pagina 178
- ^ Topolino Story 1954, pagina 178
- ^ a b Topolino Story 1955, pagina 178
- ^ Topolino Story 1955, pagina 10
- ^ Topolino Story 1956, pagina 178
- ^ a b Topolino Story 1957, pagina 178
- ^ Topolino Story 1958, pagina 178
- ^ Topolino Story 1959, pagina 178
- ^ a b Topolino Story 1960, pagina 178
- ^ Topolino Story 1960, pagina 135
- ^ Topolino Story 1961, pagina 178
- ^ Topolino Story 1962, pagina 178
- ^ Topolino Story 1963, pagina 178
- ^ Topolino Story 1963, pagina 110
- ^ Topolino Story 1964, pagina 178
- ^ Topolino Story 1964, pagina 78
- ^ Topolino Story 1965, pagina 178
- ^ Topolino Story 1965, pagina 8
- ^ Topolino Story 1966, pagine 10-14
- ^ Topolino Story 1966, pagina 126
- ^ Topolino Story 1967, pagina 11
- ^ Topolino Story 1968, pagina 10
- ^ Topolino Story 1969, pagina 178
- ^ a b Topolino Story 1969, pagina 8
- ^ Topolino Story 1970, pagina 10
- ^ Topolino Story 1970, pagine 40 - 41
- ^ Topolino Story 1972, pagine 137 - 140
- ^ Topolino Story 1973, pagina 8
- ^ Topolino Story 1974, pagina 8
- ^ Topolino Story 1974, pagina 10
- ^ Topolino Story 1975, pagina 6
- ^ Topolino Story 1975, pagina 8
- ^ Topolino Story 1976, pagina 7
- ^ Topolino Story 1976, pagine 109 - 110
- ^ Topolino Story 1977, pagina 178
- ^ Topolino Story 1977, pagina 135
- ^ Topolino Story 1978, pagina 184
- ^ Topolino Story 1978, pagina 94 - 96
- ^ a b Topolino Story 1949, pagina 10
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- ^ Topolino: 70 anni di carta, pp.68-69
- ^ Topolino: 70 anni di carta, pp.74-75
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- ^ http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1367849314/765
Altri progetti
- Wikinotizie contiene l'articolo Topolino raggiunge il numero 3000, 22 maggio 2013
Bibliografia
- Redazione del Corriere della Sera, Topolino Story in 30 volumi. Milano, Corriere della Sera, 2005.
- The Walt Disney Company Italia, Topolino: 70 anni di carta, Milano, Disney libri, 2002, ISBN 88-522-0058-4.
- The Walt Disney Company Italia, Topo Record, Milano, Disney libri, 2003, ISBN 88-522-0061-4.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni da Topolino
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Topolino
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- L'archivio mondiale dei fumetti Disney - Topolino (libretto)
- O.U.T.D.U.C.K.S., per informazioni sulle copertine dei vari numeri di Topolino
- Topolino Story, sito ufficiale della collana Topolino Story
- Topolino, lo sapevi che...?, Blog di un appassionato di Topolino
- Effedibi on the Web, il sito di un collezionista di Topolino, ricco di curiosità e rarità
- Topolino perde la parola