Hunger (film 2008)

film del 2008 diretto da Steve McQueen

Hunger è un film del 2008 diretto da Steve McQueen, vincitore della Caméra d'or per la miglior opera prima del 61º Festival di Cannes[1] e dell'European Film Awards per la miglior rivelazione - Prix Fassbinder 2008.

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Michael Fassbender in una scena del film.
Paese di produzioneRegno Unito
Durata96 min
Generedrammatico
RegiaSteve McQueen
SceneggiaturaEnda Walsh e Steve McQueen
ProduttoreLaura Hastings-Smith e Robin Gutch
FotografiaSean Bobbitt
MontaggioJoe Walker
MusicheDavid Holmes e Leo Abrahams
ScenografiaTom McCullagh (production design) e Brendan Rankin (art direction)
CostumiAnushia Nieradzik
TruccoJacqueline Fowler
Interpreti e personaggi

Il film ricostruisce il trattamento riservato ai prigionieri politici nel carcere di Long Kesh in Irlanda del Nord. Protagonista è Bobby Sands appartenente alla Provisional IRA, che per ottenere il riconoscimento di prigionieri politici per i membri dell'IRA, organizza uno sciopero della fame in cui perderà la vita. Prima di ricorrere allo sciopero della fame i detenuti repubblicani avevano anche fatto la blanket protest (rifiutandosi di indossare l'uniforme carceraria coprendosi solo con delle coperte) e la dirty protest (rifiutandosi di radersi, tagliarsi i capelli e di usare i bagni, spargendo i propri escrementi sui muri).

Nel film vengono evidenziate la violenza e l'efferatezza con cui le guardie carcerarie malmenano e torturano i prigionieri, la determinazione e spirito di sacrificio del protagonista e degli altri prigionieri, che persero la vita lottando per la causa dell'indipendenza.

Trama

Il film inizia con l'agente di custodia Raymond Lohan che si prepara per andare al lavoro: controlla la presenza di bombe sotto la sua auto, veste l'uniforme ed ignora il cameratismo dei suoi colleghi. Vediamo piccoli scorci della giornata di Lohan e notiamo la presenza di tagli e sangue sulle sue nocche.

Dave Gillian, un nuovo prigioniero attivista dell'IRA arriva e viene registrato come "prigioniero non conforme" per il suo rifiuto di indossare l'uniforme da prigioniero. Viene rinchiuso nudo in una cella, con solo una coperta come effetto personale. Il suo compagno di cella Gerry ha spalmato i muri delle sue feci dal pavimento fino al soffitto. I due uomini si presentano e il film mostra la loro vita all'interno della cella, una routine spezzata dalle visite da parte dei familiari, dove vediamo Sands parlare ai suoi genitori ed altri detenuti che scambiano messaggi con i propri visitatori attraverso la bocca. La ragazza di Gerry riesce a passargli una radio dopo averla impacchettata e nascosta all'interno della sua vagina.

Viene poi mostrato il regime della prigione, dove i detenuti vengono uno ad uno rimossi dalle celle e forzati con la violenza a farsi tagliare brutalmente barba e capelli, simboli della "protesta dello sporco". I prigionieri resistono, Sands sputa sul volto di Lohan, che lo colpisce e, tentando di sferrargli un secondo pugno, manca il bersaglio e colpisce il muro, ferendosi le nocche. Lohan taglia barba e capelli a Sands, le guardie carcerarie lo gettano in una vasca e, anche con l'ausilio di uno spazzolone, gli grattano via la sporcizia dal corpo, prima di trascinarlo nuovamente in cella.

Più tardi i prigionieri vengono fatti uscire dalle celle per consegnare loro dei vestiti civili di seconda mano, mentre le loro celle vengono ripulite. Tornati nelle celle, ripulite dagli escrementi con delle idropulitrici, dopo un primo scatto d'ira di Sands, tutti i detenuti lacerano i vestiti e distruggono il mobilio di ogni cella. Vengono chiamati molti agenti anti-sommossa che urlano e battono i propri sfollagente sugli scudi per intimorire i carcerati, che vengono fatti uscire dalle celle e picchiati. Lohan e i colleghi quindi controllano ano e bocche dei detenuti per cercare l'eventuale presenza di messaggi, usando lo stesso paio di guanti per ogni prigioniero. Uno degli agenti viene visto piangere solo, in un'altra stanza, mentre i detenuti vengono picchiati.

In seguito Lohan fa visita alla madre catatonica alla casa di riposo, cerca di parlarle e le porge delle margherite. Un attimo dopo viene ucciso da un colpo di pistola alla nuca, sparato da un combattente dell'IRA, che lascia la casa di riposo senza che nessuno lo fermi.

Sands incontra Padre Dom e discute lungamente insieme a lui della moralità dello sciopero della fame, spiegandogli con quanta forza egli creda nella propria causa. Sands racconta di un viaggio a Donegal, dove lui ed i suoi amici trovano in riva al fiume un puledro con una zampa spezzata e vicino alla morte, ma nessuno dei ragazzi vuole far finire la sua sofferenza. Sands prende l'iniziativa e affoga il puledro, ma è nei guai perché viene visto da uno dei preti che accompagna la gita. Sa però di aver fatto la cosa giusta e di aver guadagnato il rispetto di tutti i compagni per essersi preso l'intera colpa del gesto. Spiega quindi a Padre Dom che sa cosa sta facendo e cosa gli accadrà, e questa consapevolezza lo fortifica nella sua decisione.

Il resto del film mostra le sofferenze che Sands prova durante lo sciopero della fame, le piaghe sanguinanti su tutto il corpo, l'insufficienza renale, la bassa pressione sanguigna, le ulcere allo stomaco, e l'impossibilità di stare in piedi da solo. Negli ultimi giorni, un nuovo infermiere sostituisce quello solito che assiste Sands, e mentre lui si trova in una vasca gli mostra il tatuaggio che ha sulle nocche, che riporta la sigla UDA (Ulster Defence Association, l'organizzazione paramilitare nordirlandese di stampo lealista che durante i Troubles si è battuta affinché l'Irlanda del Nord rimanesse parte del Regno Unito). Sands cerca di uscire dalla vasca e rimettersi in piedi; ci riesce raccogliendo tutte le forze che gli restano e fissa con aria di sfida il funzionario, che non lo aiuta nel suo sforzo, per poi cadere a terra, sfinito. Viene quindi riaccompagnato alla sua stanza. I suoi genitori saranno al suo fianco negli ultimi giorni di vita.

Il film conclude spiegando che Sands, durante lo sciopero fu eletto come membro del Parlamento del Regno Unito per la circoscrizione di Fermanagh e South Tyrone. Nove altri uomini morirono per lo sciopero da lui organizzato, prima che il Governo Britannico accogliesse le richieste dei detenuti, senza riconoscere loro però lo stato di prigionieri politici.

Distribuzione

Uscito nel 2008, arriva nelle sale italiane nella primavera del 2012 grazie alla BIM dopo il buon successo di Shame. [2]

Curiosità

Il film presenta lungo la sua durata svariati piani sequenza, per esempio quando gli agenti anti-sommossa percuotono i prigionieri o quando un inserviente si presta a togliere l'urina dei carcerati dal corridoio. Il piano sequenza più lungo è presente nella parte centrale del film, dura ben 17 minuti e viene seguito subito dopo da un altro di 7 minuti, intensi momenti che mostrano il protagonista Bobby Sands che parla con un sacerdote confrontando le proprie idee politiche.

Note

  1. ^ (EN) Awards 2008, su festival-cannes.fr. URL consultato il 2 febbraio 2014.
  2. ^ Hunger di Steve McQueen con Michael Fassbender arriva anche in Italia, su voto10.it, 23 febbraio 2012. URL consultato il 2 febbraio 2014.

Collegamenti esterni

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