Privativa
La privativa è una disposizione che da dei privilegi a determinati produttori o artefici in cambio della loro opera.
Le le leggi privative erano particolarmnete frequenti durante il medioevo in paesi come l'Italia, e esitano privative tutt'ora, soprattutto nel campo del diritto industriale (associate spesso ai monopoli).
Con le privative si riconoscevano ad alcune classi di artefici particolari privilegi (stato di monopolio o oligopolio, talvolta associate a esenzioni, sovvenzioni, ecc.), affinché essi non esportassero le loro conoscenze tecniche in altri luoghi, permettendo alla città o alla regione in questione di ottenere una supremazia tecnica e commerciale in alcuni settori di eccellenza.
Nel medioevo le categorie più esposte a privative erano quelle dei lavori tessili di pregio, del vetro, dell'oreficeria, talvolta di discipline artistiche. Il rovescio della medaglia era che spesso erano previste pesantissime sanzioni per chi lasciava la città anche se spesso, per le produzioni d'eccellenza, c'era sempre qualche altro luogo pronto ad accogliere a braccia aperte questa manodopera altamente specializzata e redditizia.
Attraverso una storia delle privative si evince spesso quando una tecnica è stata adottata in una città o quando essa ha raggiunto un livello di eccellenza tale da venire tutelata. Per esempio verso la metà del Trecento fuggirono da Lucca perché perseguitati nelle lotte politiche un gruppo di artefici dell'industria serica, rifugiandosi a Firenze dove impiantarono la prestigiosa lavorazione ricevendo privative per il loro operato.
Lo scambio di artefici coperti da privative era un privilegio che solo in rarissimi casi veniva concesso tra grandi città e per scopi di prestigio: per esempio tra Firenze e Venezia nel XIV secolo vi fu uno scambio di addetti gli uni esperti dell'arte tessile, gli altri di quella del vetro.