Azog

personaggio dello hobbit
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Azog è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. È un gigantesco Orco che viene menzionato ne Lo Hobbit e nelle appendici de Il Signore degli Anelli, precisamente nel paragrafo A dedicato al popolo di Durin.[1]

Azog
File:Azog Lo Hobbit.png
Manu Bennett interpreta Azog Il Profanatore nell'adattamento cinematografico di Peter Jackson
UniversoArda
Lingua orig.Inglese
AutoreJohn Ronald Reuel Tolkien
Interpretato daManu Bennett
Caratteristiche immaginarie
SoprannomeIl Profanatore, L'Orco Pallido (solo nel film di Peter Jackson)
SpecieOrco
SessoMaschio

Personaggio

Azog è un personaggio minore nei romanzi di Tolkien; del suo aspetto si apprende esclusivamente che era:

«[...] un grande Orco con un'enorme testa coperta da un elmo, eppure agile e veloce.[1]»

Tolkien descrive Azog come un guerriero «crudele e pieno di astuzia», dotato di una forza sovrumana tale da rompere il collo di Náin nonostante il nano avesse un collare di ferro a proteggerlo.[1]

La razza di Azog diverge tra Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Infatti, nel primo egli appartiene alla razza orchesca, mentre nel secondo Gandalf, in una discussione con Thorin, dice che Azog appartiene alla razza dei Goblin: «Tuo nonno Thròr fu ucciso, come ben ricordi, nelle miniere di Moria da Azog il Goblin.»[2]. Questa discrepanza dipende dal fatto che l'ambientazione de Lo Hobbit, pur attingendo per molti aspetti (nomi, personaggi, creature e luoghi) a quell'insieme di scritti sulla Terra di Mezzo che costituiranno Il Silmarillion, non era stata concepita inizialmente da Tolkien come coincidente con la Terra di Mezzo, e il romanzo manteneva un impianto favolistico di varia ispirazione[3].

Nome

Nelle prime due edizioni de Lo Hobbit non era specificato il nome dell'orco che uccise Thrór. Il nome Azog fu inserito nella terza edizione de Lo Hobbit pubblicata nel 1966, successiva all'uscita della seconda edizione del 1965 de Il Signore degli Anelli[4]. Il nome Azog ha un'origine sconosciuta e, secondo John D. Rateliff, potrebbe derivare dal linguaggio nero di Mordor[5].

Storia

Azog fu il capo degli Orchi che, durante la Terza Era, presero possesso delle miniere di Moria, antica fortezza del popolo di Durin.[1]

Quando Thròr (nonno di Thorin Scudodiquercia), insieme al suo amico Nár, ritornò a Moria per visitarne le antiche dimore, venne catturato dopo aver varcato il cancello delle miniere e massacrato da Azog e dai suoi subordinati. Dopo aver decapitato Thròr e inciso sul suo viso il suo nome con il fuoco in rune nanesche, Azog restituì la testa del nano a Nár, assieme ad un sacchetto di monetine, e offese aspramente il popolo di Durin definendoli "accattoni barbuti", non prima di essersi proclamato nuovo signore di Moria.[1]

Questo evento diede inizio alla guerra fra Orchi e Nani. Durante la Nanduhirion o Azanulbizar, dove gli Orchi assalirono i Nani, Azog uscì dalle sue dimore per affrontare i nemici e spezzò il collo di Náin, nipote di Thrór, che lo aveva sfidato. Nell'epilogo della battaglia, però, venne ucciso dal giovane Dain II Piediferro, che gli mozzò la testa davanti ai cancelli di Moria, il quale con questa azione vendicò sia suo padre Náin che il suo popolo. Al termine della battaglia i Nani presero la testa mozzata di Azog e, prima di infilzarla in cima ad un'asta, gli inserirono in bocca il sacchetto di monetine che l'Orco aveva dato a Nár[1].

Dopo la sua morte, suo figlio Bolg prese il comando degli Orchi e tentò di distruggere la dinastia di Durin nella battaglia dei Cinque Eserciti dove, però, perì per mano del mutapelle Beorn[6].

Adattamenti

Nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson, il ruolo di Azog è interpretato da Manu Bennett con la tecnica delle motion capture. Rispetto al romanzo dove Azog non compare poiché è morto tempo prima, nella trilogia è sopravvissuto e ricompare nel corso del viaggio di Bilbo, Gandalf e i nani per impedirgli di raggiungere e riconquistare Erebor. Il suo aspetto è quello di un grosso orco albino che cavalca una mannara femmina bianca[7]. Rispetto alle appendici de Il Signore degli Anelli, in Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato Azog non viene ucciso da Dáin II Piediferro, ma viene semplicemente sconfitto da Thorin Scudodiquercia che gli amputa la mano e parte dell'avambraccio sinistro. Azog, per questa ragione, giura di distruggere Thorin e, contemporaneamente, diventa il comandante dell'esercito di Sauron, che ha preso residenza nella fortezza di Dol Guldur. Prima dell'uscita del primo film, Azog doveva ricoprire un ruolo minore, doveva essere realizzato in protesi ed interpretato da Conan Stevens. Jackson, successivamente, decise di ampliare il ruolo di Azog e di renderlo uno dei maggiori antagonisti delle tre pellicole, facendolo interpretare da Manu Bennett, il quale dovette girare le scene del primo film in sole quattro settimane.[8][9]

Altri media

Azog compare nel videogioco Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo 2: L'Ascesa del Re Stregone in cui è un eroe della fazione dei Goblin.

Note

  1. ^ a b c d e f J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli,  appendice A "Il popolo di Durin".
  2. ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit,  Capitolo 1 - "Una riunione inaspettata".
  3. ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit annotato,  pp.19-21.
  4. ^ The History of Middle-earth, cap. VII, pag. 156-157
  5. ^ John D. Rateliff, The History of The Hobbit, Part Two: Return to Bag-End,  p. 787, nota 38..
  6. ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit,  Capitolo 18 - "Il viaggio di ritorno", pp. 325-326.
  7. ^ Manu Bennet sarà Azog nello Hobbit: foto dal set e alcune indiscrezioni, su hobbitfilm.it, Hobbit Film, 25 agosto 2012.
  8. ^ Lo Hobbit, 3 spettacolari featurette sugli effetti visivi per gli Oscar, su hobbitfilm.it, Hobbit Film, 18 gennaio 2013.
  9. ^ Manu Bennett parla del ruolo di Azog nello Hobbit, su badtaste.it, 20 aprile 2013.

Bibliografia

  • J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit o la riconquista del tesoro, Adelphi, 1989, ISBN 88-459-0688-4.
  • J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani, 2000, ISBN 88-452-9005-0.
  • (EN) John D. Rateliff, The History of the Hobbit, Part 2: Return to Bag-End, Houghton Mifflin Harcourt, 2007, ISBN 978-0-00-725066-0.
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