La guerra di Pontiac, cospirazione di Pontiac o ribellione di Pontiac fu una guerra scatenata nel 1763 da un'ampia confederazione di tribù native originarie soprattutto della regione dei Grandi Laghi, dell'Illinois e dell'Ohio insoddisfatti delle politiche britanniche attuate dopo la vittoria inglese nella guerra franco-indiana (1754–1763). Guerrieri di molte tribù si unirono alla rivolta nel tentativo di cacciare militari e coloni britannici dalla regione. La guerra prende il nome dal capo Odawa Pontiac, il più famoso dei nativi che vi combatterono.

Guerra di Pontiac
In un famoso consiglio del 28 aprile 1763 Pontiac chiese agli intervenuti di insorgere contro i britannici. Incisione del XIX secolo di Alfred Bobbet
Data1763–1766
LuogoGrandi Laghi (America)
EsitoStallo militare. I nativi concessero ai britannici la sovranità ma fecero cambiare loro le politiche coloniali
Modifiche territorialiZona attorno alle cascate del Niagara ceduta dai Seneca agli inglesi
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Circa 3000 soldati[1]Circa 3500 soldati[2]
Perdite
450 soldati morti, 2000 civili morti o catturati, 4000 civili dispersiOltre 400 000-500 000 (forse 1,5 milione) di nativi americani uccisi, la maggior parte da malattie come il vaiolo
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La guerra scoppiò nel maggio del 1763 quando i nativi americani, offesi dalle politiche del generale britannico Jeffrey Amherst, attaccarono molte fortezze ed insediamenti. Otto fortezze furono distrutte, e centinaia di coloni uccisi o catturati, mentre molti altri furono messi in fuga. Le ostilità terminarono dopo che le spedizioni del British Army del 1764 portarono a negoziati di pace. I nativi americani non riuscirono a cacciare gli inglesi, ma la rivolta obbligò il governo britannico a modificare le politiche che avevano causato il conflitto.

La guerra combattuta sulla frontiera nordamericana fu brutale e portò all'uccisione dei prigionieri, dei civili e a varie altre atrocità. Usando la guerra batteriologica gli ufficiali britannici di Fort Pitt infettarono gli assedianti nativi americani con il vaiolo utilizzando coperte esposte al virus, contribuendo così alla pandemia che uccise buona parte della popolazione. La spietatezza e la slealtà del conflitto furono la conseguenza della crescente divisione tra britannici e nativi. Contrariamente a quanto si crede, il governo britannico non emanò il proclama reale del 1763 in reazione alla guerra di Pontiac, anche se il conflitto avrebbe fornito il motivo per la proclamazione delle regole indiane.[3] Questa cosa fu criticata dai coloni britannici, e potrebbe essere stata uno dei fattori che contribuirono allo scoppio della guerra di indipendenza americana.

Nome del conflitto

Il conflitto prende il nome dal suo più famoso partecipante, il capo Odawa Pontiac. Tra le varianti del nome vi sono "guerra di Pontiac", "ribellione di Pontiac" ed "insurrezione di Pontiac". Il primo nome dato alla guerra fu "guerra di Kiyasuta e Pontiac", dato che "Kiyasuta" era un nome alternativo per Guyasuta, un famoso capo Seneca/Mingo.[4] La guerra divenne famosa col nome di "cospirazione di Pontiac" dopo la pubblicazione nel 1851 dell'opera di Francis Parkman intitolata The Conspiracy of Pontiac.[5] Il libro di Parkman, principale fonte riguardante la guerra per circa un secolo, viene ancora stampato.[6]

Nel XX secolo alcuni storici hanno ipotizzato che Parkman abbia esagerato l'ampiezza dell'influenza di Pontiac nel conflitto, e che quindi sia sbagliato dare il suo nome al conflitto. Ad esempio nel 1988 Francis Jennings scrisse: "Nella mente di Francis Parkman la cospirazione fu decisa da un genio selvaggio, il capo Odawa Pontiac, e per questo la definì 'La Cospirazione di Pontiac,' ma Pontiac era solo un capo locale Odawa nella 'resistenza' che coinvolse molte tribù".[7] Sono stati proposti nomi alternativi, ma gli storici continuano a definirla la "guerra di Pontiac". Anche "cospiraazoine di Pontiac" viene a volte utilizzata.[8]

Origini

  Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra dei sette anni]].
(inglese)
«You think yourselves Masters of this Country, because you have taken it from the French, who, you know, had no Right to it, as it is the Property of us Indians»
(italiano)
«Vi credete i Signori di questo Stato, perché l'avete preso ai francesi che, come sapete, non avevano Diritti su di esso, essendo una proprietà di noi indiani»

Nel decennio che precedette la ribellione di Pontiac, Francia e Gran Bretagna parteciparono ad una serie di guerre in Europa ed alle guerre Franco-Indiane in Nordamerica. La più estesa di queste guerre fu la guerra dei sette anni, nella quale la Francia perse la Nuova Francia a favore della Gran Bretagna. La pace con Shawnee e Lenape era stata stipulata nel 1758 con il trattato di Easton, nel quale i britannici promettevano di non fondare insediamenti oltre la catena montuosa degli Allegani, un confine poi confermato dal proclama reale del 1763, anche se poco rispettato. Molti degli scontri combattuti in Nordamerica terminarono dopo che il generale britannico Jeffrey Amherst conquistò l'ultimo importante insediamento francese, Montréal, nel 1760.[10]

I soldati britannici occuparono le varie fortezze dell'Ohio e della regione dei Grandi Laghi. Anche prima del termine ufficiale della guerra con il trattato di Parigi (1763), la corona inglese iniziò a fare cambiamenti per amministrare il vasto territorio americano. Mentre i francesi avevano a lungo coltivato relazioni amichevoli con certe culture native, l'approccio britannico fu quello di trattarli come popolo conquistato.[11] In breve tempo i nativi che erano stati alleati dei francesi si trovarono insoddisfatti dell'occupazione inglese e delle nuove regole imposte loro.

Tribù coinvolte

I nativi americani coinvolti nella ribellione di Pontiac vivevano nella regione della Nuova Francia nota come pays d'en haut ("paese superiore"), rivendicato dalla Francia dopo il trattato di Parigi del 1763. I nativi americani che lo abitavano appartenevano a diverse tribù. In questo periodo una "tribù" era un gruppo etnico o linguistico piuttosto che un'unità politica. Nessun capo parlava per l'intera tribù, e nessuna tribù agiva all'unisono. Ad esempio, Gli Odawa non combatterono la guerra come tribù: alcuni capi Odawa scelsero di farlo, mentre altri rimasero neutrali.[12][13] Le tribù di pays d'en haut appartenevano principalmente a tre gruppi.

Il primo gruppo erano le tribù della regione dei Grandi Laghi: Odawa, Ojibway, Potawatomi e Uroni. Erano stati a lungo alleati dei coloni francesi, con i quali vivevano, commerciavano e si sposavano. I nativi si preoccuparono del fatto di essere passati sotto agli inglesi. Quando una guarnigione britannica prese possesso di Fort Detroit dai francesi nel 1760, i nativi li avvisarono che "questo stato è stato dato da Dio agli indiani".[14]

 
Area di interesse della ribellione di Pontiac

Il secondo gruppo era quello delle tribù dell'Illinois orientale, tra cui Miami, Wea, Kickapoo, Mascouten e Piankashaw.[15] Come le tribù dei Grandi Laghi, anche loro erano amici dei francesi. Durante la guerra i britannici non ebbero contatti con l'Illinois, posto troppo ad ovest.[16]

Il terzo gruppo di tribù era quello dell'Ohio: Delaware (Lenape), Shawnee, Wyandot e Mingo. Erano migrati in Ohio all'inizio del secolo per fuggire da inglesi, francesi ed Irochesi.[17] A differenza delle tribù dei Grandi Laghi e dell'Illinois, quelle dell'Ohio non erano particolarmente attaccate ai francesi, ed avevano combattuto con i francesi solo nel tentativo di cacciare gli inglesi.[18] Si accordarono con gli inglesi dietro la promessa che questi si sarebbero ritirati dall'Ohio. Dopo la partenza dei francesi, però, i britannici rafforzarono le loro fortezze invece di abbandonarle, per cui i nativi entrarono in guerra nel 1763 nel tentativo di cacciarli.[19]

Fuori da pays d'en haut l'influente confederazione irochese quasi non partecipò alla guerra di Pontiac a causa dell'alleanza con i britannici, nota come Covenant Chain. Gli Irochesi più occidentali, i Seneca, non amavano questa alleanza. Nel 1761 iniziarono a mandare messaggi di guerra alle tribù di Grandi Laghi ed Ohio chiedendo loro di unirsi per cacciare gli europei. Quando alla fine la guerra scoppiò nel 1763, molti Seneca entrarono velocemente in azione.[20]

Politiche di Amherst

Terra e religione

Scoppio della guerra, 1763

Piano della guerra

Assedio di Fort Detroit

Conquista di piccole fortezze

Assedio di Fort Pitt

Bushy Run e Devil's Hole

Paxton Boys

Risposta britannica, 1764–1766

Trattato di Fort Niagara

Due spedizioni

Trattato con Pontiac

Risultato

Voci correlate

Note

  1. ^ Dowd, War under Heaven, 117; Dixon, Never Come to Peace, 158.
  2. ^ Dowd, War under Heaven, 117.
  3. ^ Miller, Compact, Contract, Covenant, 67; Ray, I Have Lived Here, 127; Stagg, Anglo-Indian Relations, 334-37.
  4. ^ Dixon, Never Come to Peace, 303n21; Peckham, Pontiac and the Indian Uprising, 107n.
  5. ^ Nester, "Haughty Conquerors", x.
  6. ^ McConnell, "Introduction", xiii; Dowd, War under Heaven, 7.
  7. ^ Jennings, Empire of Fortune, 442.
  8. ^ Tra i nomi alternativi proposti vi furono "guerra difensiva degli indiani occidentali" (usato da McConnell, A Country Between e dallo storico W. J. Eccles) e "guerra amerinda del 1763" (usato da Steele, Warpaths). "Guerra di Pontiac" è il termine più utilizzato dagli studiosi elencati in bibliografia. "Cospirazione di Pontiac" è il nome utilizzato dalla biblioteca del Congresso per fare riferimento all'argomento.
  9. ^ Dowd, War under Heaven, 216.
  10. ^ Anderson, Crucible of War, 453.
  11. ^ White, Middle Ground, 256.
  12. ^ White, Middle Ground, xiv.
  13. ^ White, Middle Ground, 287.
  14. ^ White, Middle Ground, 260.
  15. ^ Dowd, War under Heaven, 168.
  16. ^ Anderson, Crucible of War, 626–32.
  17. ^ McConnell, Country Between, ch. 1.
  18. ^ White, Middle Ground, 240–45.
  19. ^ White, Middle Ground, 248–55.
  20. ^ Dixon, Never Come to Peace, 85–89.

Bibliografia

  • Anderson, Fred. Crucible of War: The Seven Years' War and the Fate of Empire in British North America, 1754–1766. New York: Knopf, 2000. ISBN 0-375-40642-5. (discussione)
  • Calloway, Colin. The Scratch of a Pen: 1763 and the Transformation of North America. Oxford University Press, 2006. ISBN 0-19-530071-8.
  • Dixon, David. Never Come to Peace Again: Pontiac's Uprising and the Fate of the British Empire in North America. Norman: University of Oklahoma Press, 2005. ISBN 0-8061-3656-1.
  • Dowd, Gregory Evans. A Spirited Resistance: The North American Indian Struggle for Unity, 1745–1815. Baltimora: Johns Hopkins University Press, 1992. ISBN 0-8018-4609-9.
  • Dowd, Gregory Evans. War under Heaven: Pontiac, the Indian Nations, & the British Empire. Baltimora: Johns Hopkins University Press, 2002. ISBN 0-8018-7079-8, ISBN 0-8018-7892-6 (paperback). (review)
  • Grenier, John. The First Way of War: American War Making on the Frontier, 1607–1814. Cambridge University Press, 2005. ISBN 0-521-84566-1.
  • Hinderaker, Eric. Elusive Empires: Constructing Colonialism in the Ohio Valley, 1763–1800. Cambridge University Press, 1997. ISBN 0-521-66345-8.
  • Jacobs, Wilbur R. "Pontiac's War—A Conspiracy?" in Dispossessing the American Indian: Indians and Whites on the Colonial Frontier, 83–93. New York: Scribners, 1972.
  • Jennings, Francis. Empire of Fortune: Crowns, Colonies, and Tribes in the Seven Years War in America. New York: Norton, 1988. ISBN 0-393-30640-2.
  • McConnell, Michael N. A Country Between: The Upper Ohio Valley and Its Peoples, 1724–1774. Lincoln: University of Nebraska Press, 1992. ISBN 0-8032-8238-9. (review)
  • McConnell, Michael N. "Introduction to the Bison Book Edition" di The Conspiracy of Pontiac di Francis Parkman. Lincoln: University of Nebraska Press, 1994. ISBN 0-8032-8733-X.
  • Middleton, Richard. Pontiac's War: Its Causes, Course, and Consequences (2007)
  • Miller, J.R.. Compact, Contract, Covenant: Aboriginal Treaty-Making in Canada. Toronto: University of Toronto Press, 2009.
  • Nester, William R. "Haughty Conquerors": Amherst and the Great Indian Uprising of 1763. Westport, Connecticut: Praeger, 2000. ISBN 0-275-96770-0.
  • Parkman, Francis. The Conspiracy of Pontiac and the Indian War after the Conquest of Canada. 2 volumi. Pubblicato originariamente a Boston, 1851; rivisto nel 1870. Molte ristampe tra cui Bison book edition: ISBN 0-8032-8733-X (vol 1); ISBN 0-8032-8737-2 (vol 2).
  • Peckham, Howard H. Pontiac and the Indian Uprising. University of Chicago Press, 1947. ISBN 0-8143-2469-X.
  • Ray, Arthur J. I Have Lived Here Since the World Began: An Illustrated History of Canada's Native People. Toronto: Key Porter, 1996.
  • Richter, Daniel K. Facing East from Indian Country: A Native History of Early America. Cambridge, Massachusetts: Harvard University Press, 2001. ISBN 0-674-00638-0. (review)
  • Stagg, Jack. Anglo-Indian Relations in North-America to 1763 and an Analysis of the Royal Proclamation of 7 October 1763. Ottawa: Indian and Northern Development, 1981.
  • Steele, Ian K. Warpaths: Invasions of North America. New York: Oxford University Press, 1994. ISBN 0-19-508223-0.
  • Ward, Matthew C. "The Microbes of War: The British Army and Epidemic Disease among the Ohio Indians, 1758–1765". In David Curtis Skaggs and Larry L. Nelson, eds., The Sixty Years' War for the Great Lakes, 1754–1814, 63–78. East Lansing: Michigan State University Press, 2001. ISBN 0-87013-569-4.
  • White, Richard. The Middle Ground: Indians, Empires, and Republics in the Great Lakes Region, 1650–1815. Cambridge University Press, 1991. ISBN 0-521-42460-7. (info)

Collegamenti esterni

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