Muse (divinità)

divinità della religione greca

Le Muse sono figure della mitologia greca e romana, importanti come dee. Figlie di Zeus e di Mnemosine, esse vengono dette anche eliconie (per esempio nella Teogonia di Esiodo) poiché la loro sede era il monte Elicona. E poiché tale monte si trova in Beozia, regione abitata dagli Aoni, venivano anche chiamate Aonie.

Le Muse danzano con Apollo (opera di Baldassarre Peruzzi)

L'importanza delle muse nella mitologia antica fu assai elevata: esse infatti rappresentavano l'ideale supremo dell'arte.

Esiodo le enumera nella sua Teogonia, fissandone il numero in nove, ma non specifica quale sia raggio di azione di ognuna, specializzazione che si sarebbe avuta solo più tardi. Sempre secondo il mito, Apollo era il loro protettore, e venivano invitate alle veste degli dei e degli eroi perché allietassero i convitati con canti e danze. Spesso allietavano Zeus, loro padre, cantandone le imprese.

Le Muse erano considerate anche le depositarie della memoria (Mnemosine era la dea della memoria) e del sapere (in quanto figlie di Zeus).

Il loro culto era assai diffuso fra i pitagorici.

Il termine musa aveva la stessa origine della parola musica, altro campo caro ai pitagorici, ma inizialmente il termine s'intendeva usato per indicare la ricerca e l'elaborazione non solo in campo artistico. Per questo la parola aveva un significato più ampio di quello che gli viene attribuito oggi.

Il numero delle muse e il campo dell'arte in cui esse agivano venne precisato nel IV secolo a.C. I loro nomi erano:

Le Muse nell'arte

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