Giulio Belli

compositore italiano
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Giulio Belli (Longiano, 1560 circa – Imola?, 1621 ca.) è stato un compositore italiano, e monaco francescano.

Cenni biografici

Secondo quanto lo stesso Giulio Belli afferma nella dedicatoria del suo Missarum sacrarumque cantionum del 1595[1], fu allievo di Giovanthomaso Cimello a Napoli prima del 1569. Tornato a Longiano, entrò nel locale monastero francescano il 30 settembre 1579.
Spirito probabilmente vivace, Belli percorse la propria carriera musicale muovendosi in buona parte tra il Veneto e l'Emilia Romagna; il 7 novembre 1582 divenne maestro di cappella presso la cattedrale di Imola e il 20 maggio 1590 fu impiegato per tre anni con funzioni analoghe a S. Maria in Carpi. Dall'anno successivo fu presente invece a Bologna (Basilica di San Francesco), forse a Ferrara e poi a Venezia nella chiesa della Ca' Granda. Nel '96 ottenne lo stesso ruolo nella cattedrale di Montagnana.
Dal 1597 fu a Ferrara come maestro di cappella alla corte del duca Alfonso II d'Este e all'Accademia della Morte.
Cambiò di nuovo molte sedi, ancora con funzioni di maestro a Osimo, Ravenna, Reggio e Forlì. Dopo ulteriori trasferimenti, tra cui quello presso la Basilica di Sant'Antonio di Padova, nel 1621 tornò infine a Imola.
Diversamente da quanto potrebbe far supporre la sua attività svolta in posti di lavoro continuamente differenti, fu sempre da tutti reputato uomo onorevole e ottimo musicista. Fu appellato «musicae artis peritissimum» dall'erudito romagnolo Giovanni Cristofano Amaduzzi (1740-1792).

Stile

Belli adottò inizialmente lo stile 'classico' dell'epoca, informato alla scrittura musicale di Giovanni Pierluigi da Palestrina (ancora vivente ma già consacrato come massimo polifonista), mediato tuttavia da influssi della musica policorale. Nelle ultime opere accolse le tendenze compositive contemporanee che impiegavano in misura crescente il basso continuo; dopo tale adesione, ripubblicò in questa nuova veste – a volte con qualche modifica – alcune proprie antologie, precedentemente edite nell'assetto 'canonico' a sole voci e in auge sino a tutto il Rinascimento.

Composizioni

Musica vocale sacra

  •  Missarum liber primus, 1586;
  •  Psalmi ad vesperas …duoque cantica beatae virginis, et in fine addito Te Deum laudamus, 1592;
  •  Missarum sacrarumque cantionum, liber primus, 1595;
  •  Psalmi ad vesperas…duoque cantica beatae virginis, 1596;
  •  Missarum, liber primus, 1599;
  •  Sacrarum cantionum, 1600;
  •  Psalmi ad vesperas in totius anni festivitatibus, ac tria cantica Beatae Virginis Mariae, 1603;
  •  Compieta, mottetti & letanie della madonna, 1605;
  •  Compieta, falsi bordoni, antifone et litanie della madonna, 1607;
  •  Missae sacrae, 1608;
  •  Concerti ecclesiastici, 1613 (in cui sono incluse 2 canzoni strumentali a 3 voci);
  •  Altre composizioni (messe, mottetti, canzoni sacre etc.).

Musica profana

  •  Canzonette … libro primo, 1584;
  •  Il primo libro de madrigali, 1589;
  •  Il terzo libro de madrigali, 1590;
  •  Il secondo libro de madrigali, 1592;
  •  Il secondo libro delle canzonette, con alcune romane, 1593;
  •  Altre composizioni (madrigali e canzonette)

Musica strumentale

  •  2 canzoni a tre voci in Concerti ecclesiastici, 1613 (cfr. il paragrafo Musica vocale sacra).

Altri scritti

Belli fu inoltre autore delle Regole di contrappunto; circa un secolo dopo, Giuseppe Ottavio Pitoni aggiunse a questo scritto 13 pagine di integrazione (Aggiunte alle Regole di contrappunto di Giulio Belli).

Note

  1. ^ Questo stesso libro, come altri in seguito, fu ripubblicato dal Belli nel 1607 con l'aggiunta del basso continuo; cfr. il § Stile.

Bibliografia

  • Sergio Durante, Giulio Belli in «Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti», ed. UTET, Torino, ISBN 88-02-03930-5
  • Anna Maria Monterosso Vacchelli, Giulio Belli in «Dizionario Biografico degli Italiani», Treccani
  • Othmar Wessely-Walter Kreyszig, Giulio Belli in «New Grove Dictionary», ed. Stanley Sadie, London, Macmillan Publishers Ltd., 1980, ISBN 1-56159-174-2
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