Utente:Interminatispazi/sandbox
Faraone frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Sant'Egidio alla Vibrata |
Territorio | |
Coordinate | 42°48′13″N 13°40′51″E |
Altitudine | 328[1] m s.l.m. |
Abitanti | 0 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 64010 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Con la denominazione Faraone Vecchio, comunemente detto anche Faraone Antico,[2][3] s'intende l'insediamento abbandonato che precedeva l'attuale abitato di Faraone Nuovo, paese edificato dopo il terremoto verificatosi nel settembre dell'anno 1950.
Il borgo fortificato, ormai disabitato dagli anni Sessanta del XIX secolo, è ubicato nel comune di Sant'Egidio alla Vibrata in provincia di Teramo.
Il toponimo deriva dal termine longobardo «fara» che, nel tempo, ha assunto dapprima il significato militare di «spedizione» o «insediamento a scopo militare» ed, in seguito, dopo che il popolo germanico divenne stanziale, assunse la connotazione agricola di «piccolo nucleo demografico e fondiario».[4]
Geografia fisica
Territorio
L'insediamento abruzzese si trova tra i paesi di Villa Lempa e Sant'Egidio, al confine tra i territori dell'ascolano e del teramano.
Il piccolo borgo sorge raccolto su una modesta altura che si eleva tra profondi fossati nei quali scorre il Salinello che si congiunge al Vibrata.
È possibile raggiungere l'area dell'incasato percorrendo il ponte che attraversa il fiume sottostante.
Il borgo
Il borgo, un tempo, era interamente circondato da mura perimetrali di difesa di cui, oggi, sopravvivono solo alcuni tratti. Si accede al suo interno da sud, attraverso la porta rinascimentale che immette sulla piazza principale del paese dove si trovano la chiesa dedicata a Santa Maria della Misericordia ed il cosiddetto palazzo baronale.[5] Le abitazioni che compongono il suo tessuto urbano sono databili tra il XVIII ed il XIX secolo, ma alcune mostrano segni di maggiore vetustà. Il perimetro esterno della cinta muraria presenta un'altra porta, rivolta ad est, realizzata in pietrame non lavorato legato da malta.[5]
Cronologia storica essenziale
Le origini di Farone Vecchio risalgono al periodo della dominazione longobarda del territorio abruzzese, quando lo stesso popolo germanico eresse le opere fortificate sulla sommità dell'altura che ospita il paese.[4] La posizione strategica del sito fu sfruttata come baluardo militare di difesa del Ducato di Spoleto per il controllo della via Salaria e della via Metella.[6] Nel corso dei secoli il paese visse alterne vicissitudini e passò dalle perteninze dell'Abbazia di Montecassino alla proprietà della Contea e del Capitolo di Ascoli Piceno, alle competenze del Giustiziere d'Abruzzo oltre il Pescara e all'università di Civitella del Tronto. Fu possedimento di varie nobili famiglie, tra le quali la famiglia Guidobaldi di Nereto, NOTA e la famiglia Caucci.[7] Con un Decreto Reale del 23 giugno fu accorpato al comune di Sant'Egidio alla Vibrata.
XI secolo
- 1001 - I primi documenti che citano il castello di Pharaone risalgono all'anno 1001, quando, insieme a Murro, odierna denominazione di Piane di Morro, paese in provincia di Ascoli Piceno, fu donato da Raterio, figlio di Giuseppe, all'abbazia di Montecassino come bene di sua proprietà nella Contea Ascolana.[4]
XII secolo
- 1137 - L'imperatore Lotario III menzionò in un elenco di pertinenze dell'abbazia cassinate i castelli di Pharaone e Murro.[4]
- 1150 - Corrado III, a Norimberga, affidò Faraone alla Contea Ascolana donandolo al vescovo di Ascoli.[4]
- 1185 - Federico I, fra i possedimenti riconosciuti alla Chiesa Ascolana, che accolse sotto la sua protezione il 18 settembre dello stesso anno, citò anche Pharaone.[4]
- 1193 - Enrico IV donò Faraone al vescovo Rinaldo della Chiesa di Ascoli.[4]
XIII secolo
- 1252 - Innocenzo IV riconfermò tra i possedimenti della Chiesa Ascolana il Castello di Faraone con l'obbligo per gli uomini della località di giurare fedeltà ed obbedienza al vescovo di Ascoli.[4]
- 1255 - Papa Alessandro IV, investendo Teodino vescovo di Ascoli gli assegnò anche Pharaone.[4]
- 1237 - Carlo I d'Angiò comprese nelle competenze del Giustizierato d'Abruzzo oltre il Pescara anche Faraonum, affidandolo a Egidio de Saint-Liè che aveva investito della nomina di Giustiziere.[4]
- 1276 – Oltremare Melatino di Aquilano fu citato in giudizio dal Giustiziere d'Abruzzo per aver tenuto occupate parti del castello di Faraone.[4]
XIV e XV secolo
- 1320 – Nell'ottobre di questo anno, la Regia Curia, nella città di Napoli, fissò in 22 once e 14 grana la sovvenzione annua di Faraone.[8]
- 1454 – Alfonso V d'Aragona acconsentì alla vendita di una porzione dei feudi di Faraone tra il chietino Giovanni Vagliani, venditore, e Gioacchino di Nicola Luigi e Marino di Cola Mingo di Civitella del Tronto.[8]
- 1497 – Federico d'Aragona restituì il Castello di Faragone, allora in possesso della Chiesa, all'università di Civitella del Tronto.[8]
- 1499 – Il Castello di Faragone fu reintegrato da Federico d'Aragona nell'università di Civitella del Tronto ed affidato al sindaco Vanne di Cola.[8]
XVI e XVII secolo
- 1502 – Luigi XII, re di Francia, sancì il possesso del Castello di Faraone all'università di Civitella del Tronto.[8]
- 1556 – Il castello di Faraone fu occupato dalle truppe pontificie al comando di Antonio Carafa, conte di Montorio e nipote di Paolo IV, che partì da Ascoli.[7]
- 1588 – Papa Sisto V emanò il motu proprio, (Nuper de certis causis), che unì le dipendenze dell'abbazia di Santa Maria in Montesanto alla diocesi di Montalto.[9]
- 1611-1614 - Dagli atti del vescovo G.B. Visconti di Teramo risulta che a Faraone, in quegli anni, vi fu una chiesa parrocchiale.[7]
- 1640 – Faraone fu trasferito in feudo dalla soggezione di Civitella del Tronto a Carlo Ottoni di Matelica.[7]
XVIII e XIX secolo
Note
- ^ Dati della frazione di Faraone - Sito portaleabruzzo.com URL consultato il 28 aprile 2014.
- ^ Faraone Antico - Sito paesiteramani.it URL consultato il 28 aprile 2014.
- ^ Faraone Antico - Sito valvibratalife.com URL consultato il 28 aprile 2014.
- ^ a b c d e f g h i j k Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., vol. IV, 3, p. 751.
- ^ a b Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., vol. IV, 3, p. 750.
- ^ I Comuni e la Storia - Sant'Egidio. Sito ufficiale dei Comuni della Val Vibrata: unionecomunivalvibrata.it URL consultato il 28 aprile 2014.
- ^ a b c d e Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., vol. IV, 3, p. 753.
- ^ a b c d e Documenti dell'Abruzzo Teramano, op. cit., vol. IV, 3, p. 752.
- ^ C. Tempesti, op. cit., p. 396. La Diocesi di Montalto fu istituita nel 1586, anno in cui papa Sisto V emanò la bolla pontificia Super universas orbis ecclesias, del 14 novembre, che costituì Montalto sede vescovile.
- ^ I Comuni e la Storia - Sant'Egidio. Sito ufficiale dei Comuni della Val Vibrata: unionecomunivalvibrata.it URL consultato il 28 aprile 2014.
Bibliografia
- Casimiro Tempesti, Storia della vita e delle gesta di Sisto V Sommo Pontefice, Tomo I, Monaldi, Roma, 1866, p. 396.;
- AA. VV., Le valli del Vibrata e del Salinello, Dizionario topografico e storico, Documenti dell'Abruzzo Teramano vol. IV - 3, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, per conto di Carsa Edizioni, Edigrafital, Sant'Atto di Teramo, aprile 1996, pp. 750-754;
Collegamenti esterni
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