Fossile guida
I fossili guida sono dei fossili usati per la datazione relativa delle rocce.


Si tratta di resti di organismi che soddisfano precisi requisiti:
- avevano ampia distribuzione geografica,
- una relativa ampia abbondanza di popolazioni e quindi sono facilmente rinvenibili nelle rocce sedimentate nel periodo della loro esistenza
- hanno avuto un'evoluzione rapida: hanno quindi una durata temporale molto limitata e permettono di raggiungere un'elevata precisione nella datazione.
Tra i fossili guida più conosciuti vi sono:
- Per il Paleozoico (542-251 milioni di anni fa): Trilobiti, Graptoliti, Ammoniti primitivi (Ammonoidei) e microfossili (Conodonti e Fusulinidi);
- Per il Mesozoico (251 - 65,5 milioni di anni fa): Ammoniti (Ceratitidi e Ammonitidi, come ad esempio Arietites) ed altri fossili microscopici (per es. Foraminiferi bentonici e planctonici per la datazione all'interno del Cretaceo, Tintinnidi);
- Per il Cenozoico (65,5 milioni di anni fa - fino ad oggi): microfossili, soprattutto foraminiferi planctonici e bentonici (nummuliti) e nanofossili calcarei.
I biostratigrafi utilizzano questi fossili, prevalentemente marini, per datare le rocce sedimentarie.
Tra gli esempi molto significativi per quel che riguarda l'argomento c'è quello di ammoniti italiani reperibili nella successione di ===Valdorbia=== (oppure Val'Urbia) , presso Scheggia, Umbria. nel luogo affiorano gli strati rocciosi, calcarei e calcareo-marnosi nodulari, di origine marina, del Giurassico inferiore e medio (tra cui quelli del "Rosso Ammonitico"), ordinati secondo il principio geologico fondamentale della sovrapposizione. Le specie fossili (cioè molti generi e specie), importanti come fossili guida, appartengono ai raggruppamenti sistematici di: Dactylioceratidae, Hildoceratidae e Hammatoceratidae e forniscono un buon dettaglio stratigrafico e conseguentemente cronologico di tre piani consecutivi, in ordine di tempo, Pliensbachiano superiore (Domeriano), Toarciano e Aaleniano. Sull'argomento esiste abbondante letteratura (esempi; Donovan, 1958, in Egl. Geol. Helv di Geneve. e Gallitelli Wendt, 1969, in Boll. Soc. Pal. Ital. di Modena.