Santuario di Santa Maria del Carmelo (Santa Teresa di Riva)

chiesa nel comune italiano di Santa Teresa di Riva

Il Santuario di Santa Maria del Carmelo è la chiesa matrice e sede dell'arcipretura della città di Santa Teresa di Riva e del Vicariato di San Basilio Magno. L'attuale edificio sacro (ricostruito nel 1929) è stato eretto sull'area precedentemente occupata da un'antica chiesa del 1507.

Santuario di Santa Maria del Carmelo
File:Chiesa Madonna del Carmelo.jpg
Santuario di Santa Maria del Carmelo
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneSicilia
LocalitàSanta Teresa di Riva
Coordinate37°57′12.64″N 15°22′28.13″E
ReligioneChiesa cattolica
TitolareSanta Maria del Carmelo
DiocesiMessina
Consacrazione9 dicembre 1934
Stile architettoniconeo-romanico
Inizio costruzione1929
Sito webwww.madonnadelcarmelo.it

Il 14 luglio 1958, la chiesa è stata eretta Santuario diocesano dall'allora Arcivescovo di Messina Mons. Angelo Paino, essendo parroco e Arciprete di Santa Teresa di Riva, il sac. Salvatore Bonsignore (1914-1985).

In occasione del Giubileo del 2000 (essendo parroco e Arciprete di Santa Teresa di Riva, il sac. Salvatore Mercurio (1932-2011) il tempio è stato proclamato chiesa-santuario giubilare dall'Arcivescovo di Messina Mons. Giovanni Marra (unica tra tutte le chiese della riviera ionica messinese tra Alì e Forza d'Agrò).

Dal 19 ottobre 2011 è Amministratore parrocchiale della parrocchia-santuario don Gennaro Currò da Messina, Arciprete di Santa Teresa di Riva, coadiuvato dal viceparroco don Rocco Zappìa da Messina.

Storia

Nel 1507, pochi anni dopo aver ottenuto dall'Archimandrita di Savoca Alfonso d'Aragona, la vasta e desolata pianura compresa tra il Torrente Savoca ed il Torrente Porto Salvo, la nobile famiglia savocese dei Bucalo intraprese la costruzione di una cappella dedicandola al Santissimo Crocifisso. Col passare degli anni la chiesetta divenne l'unico conforto religioso per gli sparuti agricoltori e pescatori che popolavano la Marina di Savoca, fungendo anche da cimitero. Verso la fine del Cinquecento, in questa chiesa iniziò ad essere venerata la Madonna del Carmelo, ne è prova la presenza di una tela di ignoto autore, risalente al 1594, raffigurante la Beata Vergine del Carmelo. La chiesa era a navata unica ed aveva anche una cappella laterale dedicata a San Giuseppe.

Nel corso dei secoli assunse uno stile baroccheggiante e venne progressivamente ingrandita ed impreziosita con opere di pregio sia ad opera della famiglia Bucalo sia ad opera dei Gesuiti che nel 1708 la ricevettero in erdità (assieme alla vicina Torre ed al fondo circostante) dai fratelli sacerdoti Benedetto e Paolo Bucalo. Nel 1767 i Gesuiti vennero cacciati con provvedimento di Re Ferdinando I delle Due Sicilie, la chiesa e le terre circostanti vennero confiscate e vendute all'asta. Ne approfittò il Marchese Carrozza da Milazzo che, con poco denaro, acquistò le terre in questione, chiesa inclusa. La chiesa continuò ad essere fruita dagli abitanti della Marina di Savoca e qualche sacerdote, di tanto in tanto, scendeva da Savoca per celebrarvi la Messa ed assistere spiritualmente la popolazione circostante.

Nel 1823, la chiesa divenne ufficialmente di diritto pubblico, continuando ad essere abbellita. Nel novembre 1863, qualche anno dopo l'autonomia comunale del comune di Santa Teresa di Riva da quello di Savoca, l'antica chiesa del 1507 venne emancipata dall'Arcipretura savocese e don Sebastiano Scarcella ne divenne stabilmente il parroco; pochi mesi dopo, il 16 luglio 1864, si celebrò la prima festa in onore alla Madonna del Carmelo ufficialmente documentata, per l'occasione, in quei giorni, si svolse altresì una fiera agricola destinata a diventare stabile fino ai nostri giorni.

Nel 1881 si provvide all'ampliamento del vecchio edificio sacro, a causa del continuo aumento della popolazione di S.Teresa di Riva e si intraprese la costruzione di un piccolo campanile edificato a spese di due facoltosi cittadini santateresini.

Nel 1886, con bolla dell'Arcivescovo di Messina Card. Giuseppe Guarino, l'antica chiesa del 1507 venne ufficialmente elevata a chiesa matrice, parrocchiale, metropolitana ed arcipretale, venendo altresì dedicata alla Madonna del Carmelo; tale provvedimento venne recepito dallo Stato italiano con Regio Decreto dell' 8 maggio 1904.

Nel 1888, con delibera numero 29, il consiglio comunale, presieduto dal sindaco pro tempore Luigi Trischitta, deliberò che la Madonna del Carmelo diventasse ufficialmente Patrona e Protettrice della cittadina di Santa Teresa di Riva.

A causa del Terremoto del 1908 la chiesa subì alcuni piccoli danni ed il crollo del suddetto campanile. Dopo il disastroso sisma si iniziò a prendere atto che la cinquecentesca chiesa fosse ormai insufficiente alle esigenze della popolazione in continua crescita. Nel giugno 1929, la vecchia chiesa venne totalmente demolita, e, sullo stesso sito, si mise mano alla costruzione della nuova Matrice che oggi vediamo.

Cronotassi dei preti e degli arcipreti (1863-2014)
  • Sac. Sebastiano Scarcella, (1863 - 1879).
  • Sac. Antonino Castorina, (1879 - 1880).
  • Sac. Vincenzo Trimarchi, (1880 - 1881).
  • Sac. Santi Trimarchi, (1881 - 1882).
  • Sac. Vincenzo Crisafulli, (1882 - 1883).
  • Sac. Gregorio Longo, (1883 - 1884).
  • Sac. Francesco Moschella, (1884 - 1886).
  • Sac. Gregorio De Gregorio Arciprete, (1886 - 1933).
  • Sac. Andrea La Cara Correnti Arciprete, (1934 - 1945).
  • Sac. Domenico D’Arrò Arciprete, (1945 - 1949).
  • Sac. Paolo D’Agostino Arciprete, (1949 - 1951).
  • Sac. Salvatore Bonsignore Arciprete, (1951 - 1985).
  • Sac. Salvatore Mercurio Arciprete, (1985 - 2011).
  • Sac. Gennaro Currò Arciprete, (dal 2011 a tutt'oggi).

Arte e architettura dell'attuale Santuario

File:Chiesa Madonna del Carmelo.jpg
Chiesa della Madonna del Carmelo, (ricostruita nel 1929) e, a sinistra nella foto, la Torre Saracena (secolo XII)
 
il Simulacro della Madonna del Carmelo del 1887, custodito all'interno della chiesa Matrice/Santuario

L'attuale edificio sacro venne inaugurato solennemente il 9 dicembre 1934 alla presenza di Mons. Angelo Paino, Arcivescovo di Messina. Il santuario è un pregevole esempio di stile neoromanico a tre navate, delimitate da colonne con capitelli corinzi. Il progetto venne redatto dall'ingegner Francesco Barbaro, progettista di fiducia della Diocesi messinese. Gli ingegneri santateresini Giovanni Crinò e Francesco Rìgano vennero incaricati della direzione dei lavori. Nella costruzione si osservarono tutte le normative antisismiche. Conserva al suo interno un soffitto cesellato a cassettoni realizzato in cemento armato; il simulacro ligneo della Madonna del Carmelo, del 1887, realizzato da Francesco Lo Turco da Gallodoro e restaurato nel 2006 troneggia sull'altare maggiore. Il catino dell'abside è stato affrescato nel 1947, per iniziativa dell'allora parroco don Domenico D'Arrò (1913-1982), dagli artisti locali, i coniugi Elena ed Antonino Garufi, con la raffigurazione dei quattro Evangelisti. Compaiono poi, ai lati del transetto, due grandi tele dipinte a olio nel 1970, da Raffaele Stramondo, che raffigurano la Madonna del Carmelo che conforta le anime purganti e la Madonna del Carmelo mentre dona il Santo Abitino a San Simone Stock. La chiesa è dotata di cinque altari: in primis l'imponente altare marmoreo, del 1934, realizzato dalla ditta Maccarrone da Acireale recante le raffigurazioni marmoree dell'Annunciazione e dell'Assunzione di Maria Vergine. Ai lati dell'abside si trovano, sulla destra, l'altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù e sulla sinistra quello del Crocifisso e dell'Addolorata, inaugurati, entrambi, nel 1950. Nelle navate laterali, rispettivamente a destra ed a sinistra, si ammirano l'altare di San Giuseppe e quello di San Giovanni Bosco.

Pregevoli risultano il pulpito del 1937 ed il pavimento marmoreo del 1934.

Sulla facciata del tempio sono presenti, sopra i tre portali d'ingresso, tre mosaici a lunetta, del 1934 opera dell'artista messinese Adolfo Romano, raffiguranti la Madonna del Carmelo, Santa Teresa d'Avila e Sant'Alberto. Pregevole risulta il grande rosone neo romanico. Il 14 luglio 1958 è stata eretta Santuario diocesano dall'allora Arcivescovo di Messina Mons. Angelo Paino. Fino al 1958, in chiesa erano custoditi tre antichi quadri: uno del 1594 che raffigurava la Madonna del Carmelo, uno del 1593, raffigurante la Crocifissione di Cristo sul Monte Calvario ed un terzo che raffigurava San Francesco Saverio, risalente alla prima metà del XVIII secolo; questi quadri erano tra i pochi oggetti salvati dalla demolizione del preesistente edificio sacro del 1507. Tali preziose opere vennero trafugate nei drammatici giorni dell'alluvione del 26-30 novembre 1958, quando la chiesa rimase invasa da acqua e detriti alluvionali. Da non dimenticare i simulacri lignei, di San Giovanni Battista (secolo XIX), dell'Immacolata Concezione (1914), San Giuseppe (1950), San Giovanni Bosco (1950), San Domenico Savio (1964), che ancora oggi si ammirano all'interno della chiesa. Il santuario della Madonna del Carmelo custodisce al suo interno 27 preziosissime sacre reliquie autenticate, donate alla parrocchia, nel 1921, da p. Giampietro da Santa Teresa, cappuccino e storico locale, del quale abbiamo ampiamente trattato.

Accanto alla chiesa, sorge il pregevole edificio adibito a canonica, edificato nel 1937, anch'esso in stile neo-romanico, a due elevazioni fuori terra. Conserva al suo interno dei pregevoli affreschi raffiguranti scene della Sacra Scrittura (anch'essi dipinti dai coniugi Elena ed Antonino Garufi nel 1947) ed alcune tele ottocentesche. Il primo piano è adibito ad abitazione del parroco.

È l'unica chiesa del centro storico di Santa Teresa di Riva ad essere dotata di campanile, edificato nel 1937 dalla ditta Maccarrone di Acireale.

Organo a canne
 
Consolle dell'organo

Sulla cantoria in controfacciata, si trova l'organo a canne Mascioni opus 883, costruito nel 1966 su commissione dell'allora Arciprete don Salvatore Bonsignore (1914-1985); detto strumento è uno dei più grandi ed importanti della Provincia di Messina. Venne inaugurato solennemente il 12 luglio 1967. Nel febbraio del 2013 è stato sottoposto ad un importante intervento di restauro ad opera della ditta costruttrice e finanziato col contributo economico di molte famiglie della parrocchia. A trasmissione elettrica, lo strumento è dotato di 912 canne, per un totale di 15 registri. La sua consolle, a pavimento nella navata, ha due tastiere e pedaliera ed è mobile. Di seguito, la disposizione fonica

Prima tastiera - Grand'Organo
Principale 8'
Flauto 8'
Dulciana 8'
Ottava 4'
Decimaquinta 2'
Ripieno 4 file 1.1/3'
Seconda tastiera - Espressivo
Bordone 8'
Viola gamba 8'
Flauto 4'
Sesquialtera 2 file 2.2/3'
Ottavino 2'
Voce celeste 8'
Pedale
Subbasso 16'
Bordone 8'
Flauto 4'

Bibliografia

  • E.Saitta-S.Raccuglia, Santa Teresa, 1895. (Riedizione a cura di G.Cavarra e S.Coglitore edita nel 2007)
  • Giuseppe Caminiti, Storia di Santa Teresa di Riva. Ed. EDAS, 1996.
  • sac. Paolo D'Agostino, Le tre chiese di Santa Teresa di Riva, Pubbl. fuori commercio. 1989.