Ibn al-Jawzi

giurista, teologo e storico arabo

ʾAbd al-Raḥmān ibn ʾAlī ibn Muḥammad più noto come Ibn al-Jawzī (in arabo ﺍﺑﻦ ﺍﻟﺠﻮﺯﻱ?; Baghdad, 11261201) è stato un giurista, teologo e storico arabo, influenzò studiosi quali ʿAbd al-Ghanī al-Maqdisī, Sibt ibn al-Jawzi,[1]Muwaffaq al-Dīn b. Qudāma al-Maqdisī, Diyāʾ al-Dīn al-Maqdisī.[2].

Abū l-Faraj ibn al-Jawzī discendeva da un'illustre famiglia che poteva vantare come suo antenato il primo Califfo della storia [][islam]]ica, attraverso suo figlio Muhammad. Appartenne alla scuola giuridica sunnita del Hanbalismo ed ebbe tra i suoi ispiratori l'hanbalita Ibn ʿAqīl, che peraltro criticò per alcuni aspetti del suo pensiero.

Biografia

Noto giurista, esegeta coranico, celeberrimo predicatore e autore prolifico, Ibn al-Jawzī avviò la sua carriera in giovane età quando, a dieci anni, tenne una khutba assai apprezzata, alla presenza di un uditorio di 50.000 persone. Le sue opere di teologia vennero a loro volta criticate da alcuni studiosi hanbaliti, come Ibn Qudāma.[3]

Operò sotto tre diversi califfi: al-Muqtafi, al-Mustaḍiʾ (grazie al suo visir hanbalita Ibn Ḥubayra, da cui fu fortemente influenzato) e al-Nasir, la cui politica simpatizzante per lo sciismo provocò il suo esilio per 5 anni a Wasit, dal quale rientrò due anni prima della morte.

Teologia

Ibn al-Jawzī studiò sotto la guida di Ibn al-Zāghūnī e del Qādī Abū Yaʿlā ma non evitò di criticare certi loro argomenti che, a suo dire, lasciavano troppo spazio a una lettura in chiave antropomorfista degli "attributi" (ṣifāt) divini, malgrado l'Hanbalismo evitasse con cura il ricorso alla loro interpretazione allegorica. Ibn al-Jawzī credeva che l'Imām Ahmad b. Hanbal stesso disapprovasse una tale lettura troppo letteralista.

La principale opera in proposito di Ibn al-Jawzī è il Kitāb dafʿ shuba al-tashbīh bi-akaf al-tanzīh (in arabo كتاب دفع شبه التشبيه بأكف التنزيه ?).

Dio non è dentro né fuori dall'Universo

Ibn al-Jawzī afferma nel suo al-Ṣifat, che Allah non esiste nel mondo né al di fuori di esso.[4] Per lui, "essere dentro o fuori dal mondo sarebbe concomitante con le cose collocate nello spazio", vale a dire che ciò che è fuori dal mondo o dentro esso deve essere in uno spazio e, secondo lui, ciò non è applicabile ad Allah.[5]

 
Copertina dell' al-Radd ʿalā al-Mutaʿassib al-ʿAnīd, pubblicato dalla Dār al-Kutūb al-ʿilmiyyah.

Opere

Oltre a libri di diritto, di teologia e di storia, Ibn al-Jawzī ha scritto anche di medicina.[6] Delle centinaia di opere se ne possono ricordare solo alcune, tra cui il noto Muntaẓam taʾrīkh al-mulūk wa l-umam, che costituisce una storia aggiornata del Califfato:

  • Le grandi raccolte delle tradizioni falsificate (in arabo الموضوعات الكبرى?, al-Mawḍūʿāt al-kubrā)
  • Kitāb akhbār al-ṣifat[7]
  • Ṣafwat al-ṣafwa, 5 parti, sintesi della Hilyat al-Awliyāʾ di Abū Nuʿaym al-Iṣfahānī.

Voci correlate

Note

  1. ^ Chase F. Robinson, Islamic Historiography, XV.
  2. ^ Ibn Al-Jawzī, su sunnah.org. URL consultato il 28-11-2013.
  3. ^ Ibn al-Jawzi, su muslimscholars.info, http://muslimscholars.info/. URL consultato il 20-02-2014.
  4. ^ Martin Swartz, A Medieval Critique of Anthropomorphism, 2001, p. 159. Leida, Brill Publishers, 2001.
  5. ^ Merlin Swartz, Ibidem.
  6. ^ Emilie Savage-Smith, "Medicine." Taken from Encyclopedia of the History of Arabic Science, Volume 3: Technology, Alchemy and Life Sciences, p. 928. Ed. Roshdi Rasheed. Londra, Routledge, 1996. ISBN 0415124123
  7. ^ Swartz, Merlin. A Medieval Critque of Anthropomorphism. Brill, 2001

Bibliografia

  • Chase F. Robinson, Islamic Historiography, Cambridge University Press, 2003, ISBN 0-521-62936-5

Collegamenti esterni

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