Tempio malatestiano
Il Tempio Malatestiano, usualmente indicanto dai cittadini come il Duomo, è la chiesa maggiore di Rimini .Sorta al posto della chiesa di San Francesco per volere di Sigismondo Pandolfo Malatesta, la facciata fu progettata da Leon Battista Alberti intorno al 1450 (comunque non oltre il 1454).
Tale opera presenta una notevole valenza storica oltre che architettonica e culturale. Infatti, durante la sua edificazione il committente, Sigismondo Malatesta, Signore di Rimini e mercenario di grande reputazione militare, entrò in contrasto con il papato, a tal punto da ricevere la scomunica. Sigismondo fu definitivamente sconfitto dalle truppe papali solo dopo diversi anni e durante tal periodo i lavori proseguirono ma, con una modifica sostanziale. Volle infatti tale edificio unicamente come sepolcro suo, per la sua stirpe e per i dignitari a lui vicino, eliminando qualunque simbolo cristiano, cosa inaudita per quei tempi e praticamente unica in Italia. Nella struttura originaria non è incredibilente prevista una croce o un santo. Da qui la denominazione 'Tempio'. A guisa di tempio pagano le 6 cappelle laterali sono intitolate alle muse, allo zodiaco, agli infanti e decorate in tema. Due ulteriori cappelle sono dedicate ai Seplolcri di Sigismondo e Isotta. Notevole è quella dello zodiaco e in particolare il bassorilievo del segno del Cancro, lo stesso di Sigismondo, che domina come un sole la rappresentazione della città dell'epoca. Ovunque, quasi ossessivamente, sono ripetute in bassorilievo la S e la I incrociate, usualmente ritenuta una commemorazione dell'amore tra Sigismondo e Isotta, ma forse più prosaicamente come semplice abbreviazione di Sigismondo. Altri simboli sovente ripetuti sono la rosa canina e l'elefante, legati al suo casato, nonchè frondoni di frutta. Una grande quantità di statuette putti adornava l'interno, molti dei quali oggigiorno asportati e dispersi in innumerevoli collezioni private locali.
Le sculture e i bassorilievi erano probabilmente opera di Agostino di Duccio. Direttore dei lavori fu Matteo De' Pasti). All'interno della chiesa i lavori iniziarono 5-6 anni prima del progetto di Alberti per la facciata e anche successivamente la presenza del genio genovese fu sporadica e a ciò forse ne conseguì motivo di contrasto tra i vari artisti impegnati: infatti, nella cappella dello zodiaco si può notare come nei bassorilievi dei segni con quadrupedi (Ariete, Toro, Leone, Capricorno e Sagittario) siano stati eliminati successivamente gli arti posteriori, probabilmente a causa di credenze dell'epoca. Si nota ancora il contorno del precedente disegno. Lateralmente si possono notare ancora le precedenti finestre gotiche della preesistente chiesa di san Francesco che come posizione non collimano con il passo delle cappelle laterali. E' probabile che fosse intenzione dell'Alberti di correggerne la posizione. Se si osserva l'edificio dall'esteno infatti si può intuire la corretta forma. Sempre all'esterno vi sono diverse tombe di dignitari dell'epoca.
La struttura progettata dal genio genovese non fu completata. Il progetto dell'edificio comprendeva anche una cupola (che doveva essere tra le maggiori in Italia), ma non fu realizzata in seguito alla sopraggiungere della triste situazione economica per il Malatesta rese impossibile il completamento dell'opera.
Ai giorni nostri presenta, in contrasto alla candida facciata marmorea nonchè ai lati, una semplice copertura a tetto con travi e tavelle visibili. Da sengalare che l'abside fu distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricostruito in economia, in semplice e disadorno intonaco bianco e solo recentemente arricchito da un celebre crocifisso di Giotto. Ai lati alcuni altarini barocchi postumi (nella prima a sinistra una Madonna piangente ritenuta miracolosa), qualche lapide commmemorativa. Parte di un frondone marmoreo della facciata è ora al Victoria and Albert Museum di Londra. L'altare principale è in stile moderno, la cui recente collocazione fu oggetto di forti polemiche da parte del celebre critico Vittorio Sgarbi.
Wikiquote contiene citazioni di o su Tempio Malatestiano
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tempio Malatestiano