Alberoro

frazione del comune italiano di Monte San Savino

Alberoro è una frazione del comune di Monte San Savino, da cui dista una decina di chilometri verso sud-ovest, mentre Arezzo è a un'altra decina di chilometri in direzione nord-est.

Alberoro
frazione
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Toscana
Provincia Arezzo
Comune Monte San Savino
Territorio
Coordinate43°22′00.48″N 11°48′28.8″E
Altitudine248 m s.l.m.
Abitanti2 000
Altre informazioni
Cod. postale52048
Prefisso0575
Fuso orarioUTC+1
TargaAR
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Alberoro
Alberoro

Collocato nel cuore della Val di Chiana aretina, è un paesino di 515 abitanti, che diventano circa 2000 se si considerano anche le località di Vado e Borghetto. I tre abitati infatti sorgono tutti vicini lungo la ex strada statale 327 di Foiano: Vado 800 m a nord di Alberoro, Borghetto - Le Nebbiaie 1 km più a sud.

Fra gli eventi principali della frazione si ricorda la "sagra del cocomero", che si svolge verso la metà di luglio e dura una decina di giorni.

Geografia

Il suo territorio, prevalentemente collinare, è solcato da numerosi piccoli torrenti e laghetti, spesso contornati da modeste zone boschive e confluenti nel Canale Maestro della Chiana, che a est segna il confine con il comune di Arezzo (località Frassineto). Questi molteplici corsi d'acqua vengono utilizzati per irrigare le coltivazioni e i frutteti, che sono molto diffusi soprattutto nella parte orientale, morfologicamente più pianeggiante.

Borghetto - Le Nebbiaie

Borghetto è una località all'interno della frazione di Alberoro. Il luogo è conosciuto per l'importante celebrazione della Gratitudine alla Madonna la cui immagine in terracotta è custodita in una teca all'interno di una Cappella ,fatta costruire nel 1945, dalla Popolazione e da Massimo Hertz di Frassineto .L'immagine della Madonna è quella dell'Apocalisse di San Giovanni ,essa si trovava in precedenza in una Maestà ,poco distante dall'attuale Cappella,distrutta durante l'ultima guerra Mondiale.La festa si svolge la seconda Domenica di Settembre e il Sabato che la precede si effettua in notturna la S.S.Messa con una processione che porta per il paese l'Effige Miracolosa della Madonna.Durante il percorso vengono realizzate delle rappresentazioni Sacre con attori che rimangono immobili,per cui vengono definite "Quadri Biblici Viventi".

Accanto alla Cappella c'è un antica fontana da cui ancora oggi scorre l'acqua in modo abbondante. Essa ha dato il nome all'antica fattoria di Fonte a Ronco.Infatti Il primo impianto della suddetta fattoria si trovava proprio davanti alla Cappella, dietro la casa torre :casa del fattore con i rispettivi granai. Il nome Fonte a Ronco deriva dal fatto che tale Fonte si trovava e si trova nel punto dove la strada,la vecchia via Cassia, in quel punto faceva una curva a "ronco".

La fonte faceva parte di un complesso di vasche in mattoni tra cui :la pescaia i lavatoi e gli abbeveratoi per il bestiame.Scavando tra la Cappella e la Fonte si possono trovare i resti di tali vasche.

Ancora oggi questa zona dal punto di vista topografico si chiama "Le Fonti"

In seguito la villa e tutto il complesso della fattoria di Fonte a Ronco fu spostata ,ad opera dei Cavalieri di Santo Stefano, nel colle di Poggio Asciutto di Proprietà della Chiesa di Alberoro. Essi così come gli ultimi proprietari dovevano pagare un livello alla Chiesa di Alberoro.

Davanti alla Cappella si può scorgere la casa torre ,di origine medievale ,costruita sul margine orientale della vecchia Cassia.Essa era costituita da una stanza a piano terra adibita a stalla, una stanza al primo piano come cucina, e infine al secondo piano la camera da letto.Si accedeva da una stanza all'altra attraverso una scala in legno che veniva retratta da una botola via,via che ci si spostava ai piani superiori.Oggi vi sono addossate le costruzioni che con nel tempo permettevano di ampliare l'abitazione per esigenze familiari.

La casa torre era un'importazione architettonica della città ,lo scopo era quello di dare riparo anche in campagna in modo sicuro,proteggendosi dalle scorribande.La stalla al piano terra aveva anche la funzione di riscaldare i piani superiori.

Storia

Alberoro deriverebbe il proprio nome da una selva di arbororum, cioè un bosco di querce di cui, come detto, oggi rimangono solo tracce ridotte ma che anticamente era assai vasto. Se ne hanno le prime notizie nel 939, quando Ugo di Provenza e Lotario II, re d'Italia, donarono quella "selva regia" con tutti i suoi annessi al capitolo di Arezzo; donazione poi confermata nel 961 da Adalberto II d'Ivrea, nel 963 dall'imperatore Ottone I, nel 996 da Ottone III e poi ancora da Arrigo II nel 1020 e via via dai successivi imperatori fino a Ottone IV nel 1209. Nel XIII secolo il bosco fu in parte bruciato da un incendio doloso, come attesta una sentenza del podestà di Arezzo del 1253. In quello stesso secolo, i canonici aretini cominciarono a concedere in enfiteusi i beni di Alberoro a vari nobili del luogo, che così nel 1593 giunsero nelle mani di Nerozzo di Giovanni Antonio Albergotti, passando poi a un altro ramo della stessa nobile casata aretina dopo una clamorosa lite a metà del Settecento.

Ad Alberoro si è sempre parlato con un po' di mistero dei cunicoli sotterranei scavati dai monaci benedettini nel '400 nella collina dove si erano insediati, poi divenuta una cava di tufo. Negli anni ottanta in questa cava e nella strada dell'Avello sono stati ritrovati vari reperti etruschi, fra cui oggetti d'oro e vasi.

Per quanto riguarda Borghetto, anticamente il paesino era concentrato nella zona alta, in corrispondenza delle antiche fonti e del mulino, tuttora parzialmente in uso. Testimonianze tramandate oralmente raccontano che Prima della bonifica completa della valle , l'acqua della palude che la copriva completamente, arrivava fino davanti alle case,ed ancora oggi ci sono alcune prove dei moli in cui attraccavano le barche dei pescatori o degli abitanti del borghetto. Molti anziani ancora raccontano le esperienze vissute durante la seconda guerra mondiale, del passaggio del fronte con gli accampamenti collocati nella zona in cui attualmente sorge il bar Malù, oppure lo sfollamento alla casa del lago su al Borghtto dove tutti i Borghettini furono ospitati dal proprietario durante la guerra. Raccontano anche che prima il paese era tutto circondato da verdi boschi fitti o da lunghe file parallele di MORI che si toccavano rendendo così la piccola strada che passava in mezzo, molto suggestiva e affascinante, questi esemplari si possono ancora notare numerosi lungo la vi nova che percorre tutta la campagna sottostante. Come monumenti storici del luogo possono essere citati: la villa di Font'arronco di proprietà della contessa che anticamente possedeva tutte le terre, poi il mulino situato dentro il vecchio borgo adesso abbandonato e la fontina nell'aia del Borghetto .

Sport

Ad Alberoro ci sono:

  • la società sportiva calcistica U.S.D. Alberoro 1977 che milita nel girone E di Prima Categoria e che è nata nel 1977,
  • il gruppo sportivo ciclistico GS Alberoro.

Bibliografia