Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato

film del 2012 diretto da Peter Jackson

Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (The Hobbit: An Unexpected Journey) è un film del 2012, diretto, prodotto e sceneggiato da Peter Jackson. È la prima pellicola della trilogia de Lo Hobbit, antefatto della trilogia de Il Signore degli Anelli, sempre diretta da Jackson.

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Bilbo Baggins e Gandalf in una scena del film
Paese di produzioneNuova Zelanda
Durata169 min (versione cinematografica)
184 min (versione estesa)[1]
Rapporto2,35:1
Generefantastico
RegiaPeter Jackson
SoggettoJ. R. R. Tolkien (romanzo)
SceneggiaturaPeter Jackson, Fran Walsh, Guillermo del Toro, Philippa Boyens
ProduttorePeter Jackson, Fran Walsh, Carolynne Cunningham
FotografiaAndrew Lesnie
MusicheHoward Shore
ScenografiaAlan Lee, John Howe, Dan Hennah
Interpreti e personaggi
Logo ufficiale del film
«Mi avete chiesto di trovare il quattordicesimo membro di questa compagnia e io ho scelto il signor Baggins. In lui c'è più di quanto le apparenze suggeriscano, e ha da offrire più di quanto voi immaginiate. Incluso lui stesso...»

Tratto dalla parte iniziale del romanzo Lo Hobbit e dalle Appendici de Il Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien, il film è uscito, distribuito dalla Warner Bros, il 14 dicembre 2012 negli Stati Uniti d'America[2] e il 13 dicembre 2012 in Italia[3]. La pellicola è distribuita nelle sale in tre versioni differenti: 2D, 3D e 3D HFR.

La trama è ambientata 60 anni prima della saga de Il Signore degli Anelli e vede un giovane hobbit, Bilbo Baggins, partire con tredici nani guidati da Thorin Scudodiquercia e lo stregone Gandalf il Grigio per cercare di riconquistare il regno di Erebor e il suo prezioso tesoro, entrambi conquistati dal drago Smaug. Fanno parte del cast Martin Freeman, che interpreta il protagonista Bilbo, Richard Armitage nella parte di Thorin e Sylvester McCoy in quella dello stregone Radagast il Bruno, ma ritornano anche alcuni interpreti della trilogia de Il Signore degli Anelli, come Ian McKellen (Gandalf) e Andy Serkis (Gollum).

Le riprese del film, iniziate il 21 marzo 2011, sono terminate il 6 luglio 2012. In questo lungo arco di tempo, com'era accaduto per la trilogia de Il Signore degli Anelli, le riprese dei primi due capitoli sono state girate in concomitanza, e si sono svolte nuovamente in Nuova Zelanda[4].

Il film ha ricevuto critiche miste rispetto alla trilogia de Il Signore degli Anelli, ma in compenso ha ottenuto un ottimo incasso al botteghino (più di un miliardo di dollari, cifra superiore a quella de La Compagnia dell'Anello e de Le due Torri[5]). Il film ha, inoltre, ottenuto tre nomination ai Premi Oscar 2013[6]

Trama

Poco prima dell'inizio dei fatti narrati ne Il Signore degli Anelli, l'anziano Bilbo Baggins è intento a scrivere le sue memorie nel Libro Rosso, in modo che suo nipote Frodo possa conoscere tutte le sue avventure. Nelle prime pagine del suo racconto, il vecchio hobbit comincia a narrare la storia del regno di Erebor, roccaforte del re dei nani Thrór e delle immense ricchezze qui conservate. Il regno di Thrór vive un lungo periodo di prosperità, fino all’arrivo del drago Smaug il quale, invaghitosi del tesoro di Erebor, dopo aver attaccato la vicina città di Dale, raggiunge il regno di Thrór e lo conquista, costringendo i nani alla fuga. Quel giorno, gli elfi del Reame Boscoso decisero di non aiutare Thrór in quanto il loro re, Thranduil, non avrebbe rischiato la vita dei suoi contro l'ira del drago.

La storia si sposta nel momento esatto in cui Bilbo riceve la visita dello stregone Gandalf il Grigio, presentatosi davanti alla dimora dello hobbit per convincerlo a partire con lui per un'avventura. Bilbo, tuttavia, è riluttante all'idea e prega lo stregone di provare altrove. Quella sera, però, egli riceve una nuova visita dell'uomo in compagnia di tredici nani. Lo stregone, nonostante il parere contrario dello hobbit, lo recluta nella compagnia guidata da Thorin Scudodiquercia (il nipote di Thrór), il quale è intenzionato a riconquistare il regno dei suoi avi e scacciare l'usurpatore Smaug. Gandalf consegna a Thorin una mappa di Erebor, sulla quale vi è segnata un'entrata segreta sul fianco della montagna. Inoltre, lo stregone dona al nano anche l'unica chiave in grado di aprire quella porta ricevuta tempo prima da Thráin (il padre di Thorin). Bilbo, nonostante i rischi della missione, decide di seguire la parte del suo istinto avventuroso derivante dallo spirito degli avi "Tuc", entrando a far parte del gruppo nel ruolo di "scassinatore". Sebbene Thorin dubiti fortemente delle capacità dello hobbit, il viaggio per la riconquista di Erebor comincia.

In una delle prime notti del viaggio Kíli e Fíli spaventano Bilbo avvertendolo delle incursioni notturne degli orchi ma Thorin li rimprovera dicendo che non è cosa su cui scherzare. Balin, allora, racconta perché Thorin è così tanto ostile nei confronti degli orchi: quando dovettero fuggire da Erebor i nani pensarono di recarsi nell'antico reame dei nani, Moria; ma gli orchi li avevano preceduti e così ebbe inizio la battaglia di Nanduhirion dove Thrór fu ucciso e decapitato da Azog il Profanatore, il comandante degli orchi. Thráin invece scomparve, fatto prigioniero o ucciso nelle miniere di Moria. Thorin, però, vendicò la morte dei suoi familiari proteggendosi dagli attacchi di Azog con il ramo di una quercia (da questo deriva il suo soprannome) e amputandogli il braccio sinistro; Azog sarebbe apparentemente morto per le ferite riportate e i nani vinsero la battaglia con una vittoria amarissima perché i loro caduti superavano quelli degli orchi. Tuttavia nei pressi di Colle Vento un sopravvissuto Azog, essendo venuto a sapere di Thorin e della sua compagnia, decide di inseguirli. Il giorno seguente, in seguito ad un litigio con Thorin, Gandalf abbandona momentaneamente il gruppo. Quella stessa notte, la compagnia, avendo notato la sparizione di alcuni pony, viene catturata dai Troll Berto, Maso e Guglielmo: Bilbo tenta di impedire ai tre di mangiare i suoi compagni nani cercando di prendere tempo in attesa dell'alba, ma alla fine è Gandalf a salvare la situazione, esponendo i troll al sole e tramutandoli in pietra. Nella caverna dei troll il gruppo si impadronisce di alcune lame elfiche: Thorin prende con sé la spada nota con il nome di Orcrist (Fendiorchi), Gandalf entra in possesso di Glamdring (Battinemici), mentre Bilbo riceve dallo stregone un pugnale (che in seguito sarà noto come Pungolo) che risplende magicamente di una luce azzurrina in caso di presenza di Orchi o Goblin nelle vicinanze.

Poco dopo il gruppo si imbatte nell'eccentrico stregone Radagast il Bruno, il quale informa Gandalf di una presenza malvagia che dimora a Dol Guldur, uno stregone umano noto come Negromante. Questa sinistra figura ha contaminato (con l'ausilio di ragni giganti e veleno) gran parte di Bosco Fronzuto, ormai conosciuto come "Bosco Atro". Inoltre, Radagast mostra a Gandalf una Lama Morgul, sottratta al Re Stregone di Angmar. Con questa prova, Gandalf sospetta che tale "Negromante" altri non è che Sauron in persona. Subito dopo, il gruppo è attaccato da alcuni Orchi a cavallo di mannari, inviati da Azog. Radagast si offre di depistarli, lasciando il tempo a Gandalf e ai suoi amici di raggiungere Gran Burrone attraverso un passaggio segreto. Quella sera, Elrond, signore di Gran Burrone (che prima, insieme ad altri elfi, aveva ucciso gli orchi), decifra la mappa di Thorin, spiegando che c'è realmente una porta segreta sulla montagna solitaria, ma che essa sarà visibile solo nel Dì di Durin.

Il giorno seguente, Gandalf partecipa ad una riunione alla quale prendono parte anche Elrond, Galadriel (la dama elfica di Lothlórien) e il capo dell'ordine degli stregoni: Saruman il Bianco. Gandalf tenta di convincere i membri del consiglio del ritorno di Sauron, sotto le mentite spoglie di un Negromante. Infatti, Gandalf vuole evitare che Smaug e Sauron si aiutino a vicenda, ma Saruman è scettico, ritenendo che l'Unico sia ormai sconfitto. Inoltre, i membri del consiglio non sembrano appoggiare la missione di Thorin. Contro la volontà del Consiglio, Gandalf invia Bilbo e i Nani verso le Montagne Nebbiose, con l'intento di raggiungerli in seguito. Qui la piccola compagnia è quasi spacciata a causa di una lotta tra giganti di pietra, ma riescono miracolosamente a salvarsi e ad entrare in una grotta nelle montagne. A Gran Burrone, Galadriel incarica Gandalf di indagare sulla lama Morgul e sul Negromante, promettendogli il suo aiuto qualora lo chiedesse. Mentre sono intenti a riposarsi nella grotta, Bilbo e i nani vengono catturati dagli orchi delle Montagne Nebbiose: i Goblin. Mentre i nani sono portati al cospetto del loro capo, il Grande Goblin, Bilbo si separa dalla compagnia e, dopo lo scontro con un Goblin, cade in una caverna. Qui, lo hobbit incontra la creatura Gollum che, inavvertitamente, perde un anello dalla tasca. Bilbo lo raccoglie e subito dopo si ritrova faccia a faccia con Gollum. Questi fa una scommessa con Bilbo: se lo hobbit riuscirà a vincere al gioco degli indovinelli allora Gollum lo condurrà all'uscita, ma se sarà la creatura a vincere allora Bilbo verrà mangiato da lui. Nel frattempo, il Grande Goblin informa Thorin del fatto che Azog è ancora vivo e vegeto e che ha messo una taglia sulla testa del nano. Improvvisamente, Gandalf raggiunge i nani e li libera dalle grinfie dei Goblin e, dopo un lungo inseguimento per le gallerie della città dei Goblin, il Grande Goblin si para loro davanti, ma lo stregone lo uccide con Glamdring. Tutta la compagnia (incluso il cadavere del Grande Goblin) cade in un passaggio che conduce verso l'uscita. Poco lontano da lì, Bilbo vince la sfida, ma Gollum si rende conto di aver perso l'anello e capisce che è stato lo hobbit a rubarlo. Mentre i nani riescono a scappare con l'aiuto di Gandalf, Bilbo si infila senza volerlo l'anello di Gollum, diventando invisibile, e fugge dalle caverne decidendo di risparmiare la vita della creatura per pietà. Gollum, accecato dall'ira, giura di odiare Bilbo per sempre.

Il gruppo dei nani si ricongiunge con Bilbo il quale è ormai deciso a liberare la casa dei nani dalle grinfie di Smaug. Sfortunatamente, il gruppo viene attaccato da alcuni orchi comandati dall'orco pallido (il quale aveva pedinato la compagnia) a cavallo del re dei Mannari. Mentre i nani si rifugiano sugli alberi per scampare agli orchi, Thorin attacca frontalmente Azog, ma viene sconfitto. Bilbo, allora, interviene in aiuto dell'amico e lo salva dalla furia dell'orco pallido, seguito da tutti gli altri nani che uccidono alcuni mannari e orchi. Improvvisamente arrivano le aquile, chiamate da Gandalf in precedenza, che salvano la compagnia conducendola alla Carroccia, un luogo sicuro. Qui, una volta ripresosi dalle ferite, Thorin si scusa con Bilbo per averlo sottovalutato e riconosce il suo coraggio. Il gruppo crede che il peggio sia passato, vedendo la Montagna Solitaria all'orizzonte, ma proprio in quel momento, immerso nel tesoro dei nani, Smaug si risveglia dal suo sonno.

Personaggi

  • Bilbo Baggins, interpretato da Martin Freeman (da giovane) e da Ian Holm (da anziano) e doppiato da Fabrizio Vidale (da giovane) e da Vittorio Congia (da anziano):
    è lo hobbit che parte con i nani per riconquistare Erebor. Personaggio rispettabile e con una scarsa propensione alle avventure, Bilbo si dimostrerà all'altezza del suo compito, mostrando un coraggio che nessuno, eccetto lo stregone Gandalf, aveva mai immaginato. Inoltre, è il narratore dell'intera vicenda: da anziano, ricorda infatti gli avvenimenti di oltre 60 anni prima.
  • Gandalf il Grigio, interpretato da Ian McKellen e doppiato da Gigi Proietti:
    è lo stregone che organizza la spedizione dei nani e di Bilbo verso Erebor.
  • Thorin Scudodiquercia, interpretato da Richard Armitage e doppiato da Fabrizio Pucci:
    è l'erede del Popolo di Durin e il capo della spedizione per riconquistare Erebor. Non crede nella capacità di Bilbo, ma dovrà ricredersi nel corso del film.
  • Balin, interpretato da Ken Stott e doppiato da Carlo Valli:
    è un anziano guerriero che è sopravvissuto all'attacco di Smaug alla Montagna Solitaria. Ha molta fiducia in Thorin, ma nutre qualche dubbio sulla saggezza dell'impresa per riconquistare Erebor[7].
  • Dwalin, interpretato da Graham McTavish e doppiato da Bruno Conti:
    è un nano forte e potente che ha una tendenza naturale a non fidarsi di chiunque non sia un nano, in particolare se si tratta di elfi[7].
  • Kíli, interpretato da Aidan Turner e doppiato da Stefano Crescentini:
    è il fratello di Fíli, nipote di Thorin, nonché uno dei più giovani nani della compagnia[8].
  • Fíli, interpretato da Dean O'Gorman e doppiato da Corrado Conforti:
    è il fratello di Kíli, nipote di Thorin, nonché uno dei più giovani nani della compagnia[8].
  • Dori, interpretato da Mark Hadlow e doppiato da Roberto Stocchi:
    è un nano gentile e molto educato.
  • Nori, interpretato da Jed Brophy e doppiato da Luigi Ferraro:
    è un nano furbo e scaltro.
  • Ori, interpretato da Adam Brown e doppiato da Edoardo Stoppacciaro:
    è un nano timido e impacciato. In battaglia utilizza una fionda.
  • Oin, interpretato da John Callen e doppiato da Andrea Tidona:
    è un lontano cugino di Thorin che si unisce a quest'ultimo sia per lealtà nei confronti dei suoi amici, sia perché dispone di una certa somma di denaro investita nell'impresa. Diventerà l'esperto guaritore della compagnia. Usa un padiglione acustico, perché sembra avere problemi d' udito. Indossa abiti marroni e ha una barba e capelli grigio-chiaro[9].
  • Gloin, interpretato da Peter Hambleton e doppiato da Claudio Fattoretto:
    è un lontano cugino di Thorin che si unisce a quest'ultimo sia per lealtà nei confronti dei suoi amici, e perché dispone di una certa somma di denaro investita nell'impresa. Assieme a Bombur, Glóin è l'unico altro nano sposato della Compagnia (c'è stata una certa scarsità di nani femmina in generale). Sua moglie è nota per la sua bellezza, in particolare la sua barba. Glóin è il fiero padre di un giovane nano, Gimli, che finirà per entrare nella ben nota Compagnia dell'Anello[9].
  • Bifur, interpretato da William Kircher e doppiato da Francesco Sechi:
    è, insieme ai suoi cugini Bofur e Bombur, uno dei pochi nani che non è legato alla dinastia nobile e reale di Durin. Discende da minatori di carbone e lavoratori del ferro[10]. È muto ed ha un frammento d'ascia orchesca conficcato nel cranio.
  • Bofur, interpretato da James Nesbitt e doppiato da Antonio Palumbo:
    è, insieme a suo fratello Bombur e suo cugino Bifur, uno dei pochi nani che non è legato alla dinastia nobile e reale di Durin. Discende da minatori di carbone e lavoratori del ferro[10].
  • Bombur, interpretato da Stephen Hunter e doppiato da Mauro Magliozzi:
    è, insieme a suo fratello Bofur e suo cugino Bifur, uno dei pochi nani che non è legato alla dinastia nobile e reale di Durin. Discende da minatori di carbone e lavoratori del ferro[10].
  • Gollum/Smèagol, interpretato da Andy Serkis e doppiato da Francesco Vairano:
    è una strana creatura dalla doppia personalità incontrata da Bilbo mentre questi si era perso nelle caverne dei goblin.
  • Elrond, interpretato da Hugo Weaving e doppiato da Luca Biagini:
    è l'elfo signore di Gran Burrone, l'ultima casa accogliente, che ospita i nani e Bilbo durante il loro viaggio e che decifra la mappa di Thorin.
  • Saruman il Bianco, interpretato da Christopher Lee e doppiato da Omero Antonutti:
    è il capo dell'Ordine degli stregoni e del Bianco Consiglio. Non sembra credere a Radagast e Gandalf riguardo alla presenza del Negromante a Dol Guldur e non appoggia la spedizione dei nani per riconquistare Erebor.
  • Galadriel, interpretata da Cate Blanchett e doppiata da Cristiana Lionello:
    è la dama elfica di Lothlorien.
  • Radagast il Bruno, interpretato da Sylvester McCoy e doppiato da Bruno Alessandro:
    è uno stregone che vive al limitare occidentale di Bosco Atro. Si reca a Dol Guldur per indagare sul misterioso "Negromante" che dimora in quei luoghi. Non gode dell' ammirazione di Saruman, che sostiene esso usi funghi allucinogeni, che gli hanno ingiallito i denti.
  • Azog il Profanatore, interpretato da Manu Bennett:
    è un orco gigantesco che si distingue dagli altri poiché ha la pelle bianca. Egli uccise Thrór, nonno di Thorin, e fu a sua volta sconfitto da quest'ultimo in battaglia, perdendo una mano. Azog, dunque, vuole vendicarsi del nano e cerca in tutti i modi di ostacolare ed uccidere la compagnia in viaggio verso Erebor.

Differenze tra libro e film

Il film, pur ispirandosi all'opera di Tolkien, in realtà si prende come ogni adattamento alcune licenze, cercando comunque di rispettare lo spirito del libro[11]: Il film inoltre contiene molti elementi che non sono presenti nel Lo Hobbit ma che provengono da altri racconti o scritti di Tolkien.

  • Il prologo in cui appaiono Frodo e Bilbo da anziano non è presente nel romanzo.
  • Nel libro ogni nano ha un cappuccio con uno specifico colore e uno specifico strumento musicale, usati per suonare e cantare in casa di Bilbo prima della partenza.
  • Nel libro Thorin arriva insieme agli ultimi nani (Bifur, Bofur e Bombur, che mentre cercano di entrare cadono tutti addosso, per l'appunto, a Thorin) e Gandalf. Nel film Thorin fa la sua entrata ad effetto alla fine della cena.
  • Nel libro Thorin è il più anziano dei nani della compagnia, mentre nel film è rappresentato più giovane e risulta essere Balin il più vecchio tra i nani.
  • Nel film Bilbo decide di partire dopo aver trovato in casa il contratto lasciatogli dai nani. Nel libro, invece, è Gandalf a recarsi nuovamente da lui la mattina seguente e ad incitarlo a partire con lui e raggiungere Thorin e gli altri, quindi è inesistente la scena della scommessa.
  • Nel film, l'odio di Thorin nei confronti degli elfi è giustificato durante il prologo del film in cui il nano ricorda il non intervento degli elfi comandati da Thranduil durante la caduta di Erebor per mano di Smaug. Nel libro, invece, l'odio tra nani ed elfi è dovuto a un passato affare finito male tra i nani e gli elfi di Bosco Atro comandati da Re Thranduil (gli elfi accusarono i nani di aver rubato parte del loro tesoro, i nani si giustificarono dicendo che il re degli elfi li aveva assunti per un lavoro e non li aveva poi pagati). Tuttavia, nella versione estesa del film, è possibile vedere narrato proprio questo episodio lasciando quindi la nascita di tale rivalità come in origine.
  • Nel libro, al momento dell'attacco di Smaug alla Montagna Solitaria, Thorin si trova tra i boschi e può soltanto limitarsi a guardare la strage compiuta dal drago, per poi essere raggiunto dal padre e dal nonno, scappati dalla porta secondaria segreta. Nel film, invece, Thorin non solo si trova all'interno di Erebor ma partecipa anche al tentativo di fermarlo, e aiuta il nonno a mettersi in fuga.
  • Il personaggio di Radagast il Bruno viene solo citato nel romanzo, mentre nel film compare più di una volta.
  • In una breve sequenza del film viene narrata la riunione del Bianco Consiglio, episodio solamente accennato nell'ultimo capitolo del libro ("Gandalf si era recato a un grande consiglio di stregoni bianchi") e successivamente approfondito nelle appendici de Il Signore degli Anelli.
  • Nel libro Sauron (chiamato Negromante) viene solo accennato e il Re Stregone di Angmar non appare, sebbene si faccia riferimento nel libro al fatto che Gandalf e gli altri stregoni si siano recati a Dol Goldur per affrontare il Negromante.
  • Nel film il gruppo riparte di nascosto da Gran Burrone senza Gandalf, mentre nel libro la compagnia riparte al completo e senza sotterfugi, ma con nuove provviste ed equipaggiamenti donati dagli elfi.
  • La storia di Azog è stata notevolmente modificata nel film. Nel romanzo, infatti, egli non compare poiché è morto tempo prima durante la battaglia di Nanduhirion per mano di Dáin II Piediferro. Nel film, invece, egli viene sconfitto a Nanduhirion da Thorin, che gli amputa una mano. Successivamente ricompare vivo e vegeto (era stato creduto morto) per impedire ai nani di raggiungere Erebor. Come nel libro, Azog è l'assassino di Thror, nonno di Thorin, che decapitò in battaglia.
  • Nel libro Bilbo si avvicina a Berto, Maso e Guglielmo incitato dai nani che procedono verso il loro bivacco non riuscendo ad accendere il fuoco, e viene scoperto dai troll nell'atto di rubare la borsa ad uno dei tre. Nel film Bilbo va dai troll per recuperare le proprie cavalcature rubate da quelli e viene sorpreso nell'atto di rubare un'arma da taglio di uno dei tre per liberarle.
  • I tre troll Berto, Maso e Guglielmo vengono tratti in inganno da Bilbo, che prende tempo (discutendo sul come mangiare i nani legati nei sacchi) fino a quando non compare la luce dell'alba che li trasforma in pietra. Nel libro è invece Gandalf che, nascosto, imita di volta in volta le voci dei tre Troll confondendoli e facendoli discutere fino all'alba.
  • Nel film Bilbo cade nei pressi di Gollum da una sorta di passerella in legno dopo uno scontro con un goblin. Nel libro, invece, Bilbo viene dimenticato indietro dalla compagnia che scappa attraverso i cunicoli della montagna dopo essere stata salvata da Gandalf.
  • Nel libro Bilbo dà la risposta a uno degli enigmi posti da Gollum casualmente, gridando "Tempo! Tempo!" per chiedere di poter pensare più a lungo. Nel film, invece, Bilbo arriva alla soluzione ragionando e ascoltando Gollum che gli dice che il tempo per rispondere è terminato.
  • Nel libro, gli orchi a cavallo dei mannari vanno in cerca dei nani una volta che essi sono fuggiti dalla grotta del Grande Goblin, e mai prima.
  • Quando Bilbo fugge dalla grotta del Grande Goblin trova l'uscita sorvegliata e per passare attraverso il portone socchiuso perde dei bottoni d'ottone dalla giacca. Nel film ciò avviene mentre è incastrato nella roccia durante la fuga da Gollum.
  • Nel film Thorin, come quasi tutti i membri della compagnia dei nani, nutre una grande sfiducia nei confronti di Bilbo, tanto da affermare più volte che dovrebbe tornarsene a casa. Nel libro, invece, i nani sottovalutano le reali capacità dello hobbit ma non gli sono mai così apertamente ostili da volerlo rimandare indietro; inoltre, dopo che Bilbo riesce a sfuggire da solo dagli orchi (grazie all'Anello, che tiene però nascosto agli altri), tutti i nani riconoscono finalmente la sua utilità e iniziano ad apprezzarlo (cosa che accade anche nel film).

Analogie tra Un viaggio inaspettato e la trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli

  • La scena in cui Gandalf si arrabbia oscurando la casa di Bilbo e dando l'impressione di diventare più alto è presente anch'essa ne La Compagnia dell'Anello.
  • Quando Bilbo si trova nella grotta di Gollum e fugge da lui, cade e l'Anello vola in alto. Gli ricade esattamente nel dito, come succederà anche a Frodo nella locanda del Puledro Impennato a Brea.
  • Quando l'accampamento degli Orchi viene ripreso da lontano, si può notare che è situato sulla cima di Colle Vento, luogo inserito appositamente per citare l'altra trilogia (Aragorn vi si accamperà per una notte con Frodo, Sam, Merry e Pipino nel viaggio verso Gran Burrone).
  • Nella prima inquadratura in cui viene mostrata Galadriel a Gran Burrone si può ascoltare in sottofondo lo stesso canto elfico che accompagnava le sue apparizioni ne Il Signore degli Anelli. La stessa cosa vale per Saruman.
  • Quando l'Anello viene inquadrato nel dettaglio si sente il tema musicale che accompagnava il logo Il Signore degli Anelli negli altri tre film.
  • Dopo la partenza della Compagnia, Gandalf dice a Bilbo che casa sua è dietro di lui e che il mondo è davanti. Queste sono le parole della canzone che Pipino canta a Minas Tirith ne Il Ritorno del Re.

Scene aggiunte nell'Extended Edition

  • Nella scena dove gli elfi omaggiano l’Archengemma, è inclusa ora una scena in cui Thranduil si avvicina al trono, Thror indica a un nano di avvicinare un forziere pieno di gioielli da presentare a Thranduil. L’elfo lo guarda affascinato, si avvicina alle gemme, ma il nano chiude crudelmente il forziere prima che possa raggiungerle.
  • Durante l'attacco di Smaug a Dale, vediamo brevemente Girion che tenta di colpire il drago con le frecce.
  • Nella presentazione di Bilbo vediamo un flashback di una festa nella Contea, con Gandalf che fa degli splendidi fuochi d’artificio. Arriva un piccolo Hobbit e cerca di afferrargli la manica. Si tratta del piccolo Bilbo: arriva sua madre Belladonna, che lo recupera.
  • Dopo che Gandalf incontra Bilbo sulla panchina, Bilbo va a Hobbiville a comprarsi uno spuntino serale. Si guarda intorno sospettosamente, per assicurarsi che Gandalf non sia nei paraggi: vede una punta grigia dietro a un muro e crede che sia lui, ma in realtà è un hobbit che porta un carico alto. Compra del pesce e parla con un vicino.
  • Ci sono molte brevi inquadrature inedite nella sequenza dei nani a casa di Bilbo: quest'ultimo chiede a Bifur di restituirgli il vino, e il Nano gli risponde nella sua lingua. Oin spiega a Bilbo che Bifur ha avuto una ferita, ma, poiché è sordo, non capisce domanda di Bilbo e gli risponde con un altro argomento.
  • Poco prima dell'arrivo a Granburrone, vi è un dialogo tra Bilbo e Gandalf.
  • Granburrone ha la maggior parte delle nuove scene: in una, Kili è seduto a un tavolo e osserva una delle elfe musicanti. I due incrociano lo sguardo, e lui le fa l’occhiolino. Dwalin lo vede flirtare e lo guarda molto male, a quel punto Kili inizia a trovare delle scuse… “Nessuna di loro è attraente, non hanno la barba! Ecco quello che mi piace in una donna, la barba!” e cose del genere. Ovviamente Dwalin non gli crede. A quel punto Kili punta verso un’altra elfa e sostiene che quella in effetti non sia male. “Quello è un maschio,” osserva Dwalin.
  • Dopo che Ori si lamenta del cibo “verde”, vediamo Nori che si lamenta con l’arpista perché suona una musica “da funerale”. A quel punto le chiede se può cambiare musica. Bofur si alza in piedi e si arrampica sulla cosa più vicina, una specie di tavolo di pietra rotondo che potrebbe essere quello sul quale Bilbo appoggia l’anello nella Compagnia dell’Anello, e inizia a cantare e lanciare cibo. Gli altri nani si uniscono. A quel punto uno dei nani lancia del cibo a Lindir. Nori nel frattempo si intasca una bella saliera. La canzone dovrebbe essere L’Uomo della Luna, quella cantata da Frodo nella Compagnia dell’Anello.
  • Vi è una sequenza in cui Bilbo osserva i frammenti di Narsil e, successivamente, parla con Elrond. Poi, vi è una scena dove Lindir ed Elrond stanno camminando in giro per Gran Burrone. Lindir si lamenta della quantità di cibo che consumano i nani, e chiede quando se ne andranno. Elrond non sa rispondere. Girano l’angolo e vedono i nani in mutande che fanno il bagno in una gigantesca fontana e giocano uno sull’altro, cercando di buttarsi giù in acqua.
  • Mentre i nani bruciano mobili e Bofur lancia salsicce a Bombur, Bilbo si trova sulle scale. Vede Gandalf ed Elrond che conversano, e li ascolta di nascosto. Stanno parlando di Erebor e Thorin, e di come la riconquista della Montagna Solitaria potrebbe donare una nuova fortezza verso Est al Bene. Elrond sottolinea tuttavia come sia Thror che Thrain fossero impazziti, e che molto probabilmente lo stesso accadrà a Thorin. Bilbo si guarda intorno e scopre che Thorin è dietro di lui: ha sentito tutto ed è devastato, ma chiaramente non nega questa eventualità. È un momento molto intimo tra Bilbo e Thorin: si rendono conto che entrambi vengono manipolati per dare alle forze del Bene un nuovo baluardo, e che Elrond discute con molto cinismo della possibilità che Thorin impazzisca.
  • Durante il Bianco Consiglio, Saruman e Gandalf parlano della scomparsa dell'Anello di Thrain.
  • Nelle caverne dei Goblin, ci sono tre scene nuove. La prima è la canzone del Re dei Goblin quando vengono consegnati i membri della compagnia: tutti i Goblin si uniscono a lui, ed è una canzone veramente brutta sulla tortura e cose del genere. Nella seconda, il Re dei Goblin ordina di perquisire i nani, uno dei Goblin rovescia sul suolo la refurtiva di Nori. Ci sono cucchiai, un candelabro elfico (“Un oggetto della seconda era elfica,” commenta il Re, “Non è roba da lasciare in giro!”, e lo butta a lato) e cose del genere. Uno dei nani guarda decisamente male Nori, che si sente imbarazzato. Nella terza scena c’è l’interrogatorio di Ori da parte del Re dei Goblin. A quel punto Oin si fa avanti e dice che è lui quello da interrogare, ma che il suo dispositivo per sentire bene è stato distrutto. Bofur a quel punto si fa avanti e sostiene di essere il capo. “Come siamo arrivati fin qui? Beh, è una storia divertente. Stavamo viaggiando sulla strada. Beh, lo definirei un sentiero. No, nemmeno, seguivamo un tracciato. Dovevamo incontrare uno dei nostri…” E a quel punto si fa avanti Thorin.

Produzione

«Immagino che ci sia il desiderio di realizzare quest'opera, ma penso che prima diversi avvocati dovranno sedersi in una stanza e discutere del problema...»
 
Peter Jackson, regista, co-sceneggiatore, e produttore dei film.

Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, così come i suoi seguiti, ebbe una gestazione travagliata, tanto che nel corso degli anni dovette superare molti ostacoli e cause legali prima di essere finalmente distribuito al cinema. Idee di un film risalgono al 1995, quando Peter Jackson e Fran Walsh espressero interesse nel realizzare una trilogia, idealmente composta da un film basato su Lo Hobbit e due sul Signore degli Anelli[13]. Lo sviluppo della trasposizione ebbe fine quando Harvey Weinstein e Saul Zaentz informarono Jackson che i diritti cinematografici de Lo Hobbit erano in possesso della compagnia di produzione United Artists. Vi furono una serie di trattative tra la New Line Cinema, che avrebbe prodotto la trilogia di Peter Jackson, e la United Artists per la concessione dei diritti del romanzo, ma i negoziati fallirono, e fu allora che Peter Jackson decise di dedicarsi alla trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli[14].

Nuove idee sul film de Lo Hobbit iniziarono a circolare subito dopo l'uscita de Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re, che raccolse i favori di critica e pubblico ed incoraggiò la New Line Cinema a realizzare un altro episodio. La Metro-Goldwin-Mayer, che deteneva i diritti del romanzo, espresse interesse nel realizzare l'adattamento de Lo Hobbit, attraverso una collaborazione con la New Line Cinema e Peter Jackson, rispettivamente lo studio e il regista che avevano realizzato la trilogia de Il Signore degli Anelli[15]. La disputa tra Peter Jackson e la New Line bloccò qualsiasi tentativo di produzione. Jackson, infatti, aveva avviato una causa legale contro la New Line Cinema riguardo ai guadagni del marketing de La Compagnia dell'Anello[16] e questa azione deteriorò i suoi rapporti con il co-fondatore della New Line, Robert Shaye. Shaye accusò Jackson di essere "un uomo avido" e promise che non avrebbe mai più lavorato con lui[17].

I numerosi flop al botteghino dei film della New Line, portarono Shaye a riappacificarsi con Jackson[18]. Shaye tentò di convincere il regista neozelandese a dirigere i film de Lo Hobbit, ma Jackson rivelò che si sarebbe limitato a lavorare al progetto solo in qualità di sceneggiatore e produttore[19]. Shaye disse: "Io rispetto e ammiro molto Peter e mi piacerebbe che venisse creativamente coinvolto in qualche modo ne Lo Hobbit"[18]. Fortunatamente per Shaye Jackson ritornò nel progetto come produttore e sceneggiatore e, contemporaneamente, la New Line Cinema e la MGM si accordarono per l'uscita de Lo Hobbit: la prima avrebbe distribuito il film negli Stati Uniti, mentre la seconda nel resto del mondo[19]. Sempre in quel periodo, inoltre, gli autori della pellicola annunciarono la decisione di dividere il film in due parti, per le quali i produttori stanziarono un budget di 150 milioni per ciascuno, contro i 94 milioni per ciascuno dei tre precedenti film di Jackson su Il Signore degli Anelli[20]. I due film sarebbero usciti rispettivamente a natale 2011 e 2012[21].

Poco dopo l'annuncio delle date d'uscita del film, gli eredi di J.R.R. Tolkien, autore de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli, avviarono una causa legale contro la New Line Cinema e Peter Jackson per non aver ricevuto nessuno dei profitti ricavati dalla distribuzione della trilogia de Il Signore degli Anelli, e chiesero 220 milioni di dollari di risarcimento. Secondo gli eredi la New Line aveva versato solo 62 mila dollari, nonostante la trilogia di Jackson avesse incassato sei miliardi di dollari in totale. Gli eredi obbligarono la New Line a versare circa il 7,5% di tutti i profitti realizzati dalla trilogia di Jackson, e minacciarono di porre fine alle riprese dei due film se non fossero stati risarciti. Tuttavia la New Line pagò il risarcimento consistente in 38 milioni di dollari, e gli eredi dell'autore annunciarono la loro approvazione alle riprese de Lo Hobbit:[22][23]

«I nostri fiduciari sostengono che una azione legale sarebbe stata comunque necessaria, ma sono felici che questa disputa sia stata risolta con termini soddisfacenti che permetteranno alla Tolkien Trust di procedere con le proprie opere benefiche. A questo punto i nostri fiduciari riconoscono alla New Line Cinema il diritto di procedere con i film dello Hobbit.»

Regia

 
Guillermo del Toro, regista originario e co-sceneggiatore dei film.

Ad aprile 2008 venne annunciato che Guillermo del Toro avrebbe diretto la pellicola[24]. Del Toro aveva raggiunto il successo internazionale lavorando come regista a Il labirinto del fauno, Blade II e i due film basati sul fumetto Hellboy, e per questo i fan furono molto entusiasti per la scelta della produzione[24]. Nel corso di varie interviste, il regista messicano rivelò di essere stato un grande fan della trilogia di Peter Jackson[25], ma di voler girare i film senza l'aiuto del collega neozelandese.[26]; sostenne l'idea di voler modificare l'aspetto di alcuni personaggi rispetto a quelli della trilogia originale[24][27] e collaborò anche alla stesura della sceneggiatura[27].

Del Toro rimase coinvolto nei film sino al 2010, anno in cui decise di lasciare la regia a causa dei ritardi delle riprese provocati dai problemi finanziari Metro-Goldwyn-Mayer[28]. La decisione del regista fu pubblicata su TheOneRing.net, il fansite per eccellenza dedicato alle saghe cinematografiche tolkieniane, dove egli scrisse:

«Alla luce dei prolungati ritardi nel decidere quando dare inizio alle riprese dello Hobbit, sono costretto a prendere la decisione più difficile della mia vita. Dopo quasi due anni passati a vivere, respirare e progettare un mondo ricco come quello della Terra di Mezzo di Tolkien, devo, con profondo disappunto, abbandonare la regia di questi due meravigliosi film. [...] Le benedizioni sono state numerose, ma le pressioni crescenti e i conflitti con altri progetti già programmati hanno sommerso il tempo originariamente previsto per il film. [...] Rimango un alleato dei suoi realizzatori attuali e futuri, e supporterò totalmente una transizione dolce verso un nuovo regista[29]

La decisione di Del Toro scatenò diverse polemiche tra i fan[30], mentre la New Line iniziò a scegliere un sostituito tra Neill Blomkamp, David Yates, Brett Ratner e David Dobkin[31]. Il 25 giugno 2010, Jackson entrò in trattative per dirigere il film e i suoi seguiti[32] e, dopo poco meno di un mese, venne confermato ufficialmente dalla produzione[33].

Sceneggiatura

I lavori sulla sceneggiatura del film iniziarono nel 2006, quando Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens e Guillermo del Toro raggiunsero la Nuova Zelanda per dare vita ai film de Lo Hobbit. Il team creativo ignorò deliberatamente la visione stilistica della trilogia di Peter Jackson, preferendo ideare qualcosa di vicino allo spirito del romanzo originale, ovvero molto fiabesco, comico e meno epico[34]. Ogni sceneggiatore prese ispirazione da diversi avvenimenti riguardanti la vita di Tolkien. Nel caso di Del Toro, egli si ispirò alla vita dell'autore durante la Prima guerra mondiale, conflitto nel quale Tolkien cominciò proprio ad avere le prime idee sui suoi romanzi[27]. Le riprese del film, in origine, vennero fissate per il 2010[24], ma furono poi spostate poiché la sceneggiatura non era ancora completa[35].

In fase di sceneggiatura Jackson decise di ampliare la trama de Lo Hobbit aggiungendo nei film anche fatti presenti in altre opere di Tolkien o nelle appendici de Il Signore degli Anelli[36], e aggiungendo personaggi non presenti nel racconto originale come Saruman, Frodo Baggins e Galadriel, soprattutto per creare maggiori collegamenti tra la trilogia de Il Signore degli Anelli e la nuova de Lo Hobbit[37]. L'inserimento di Frodo nei film viene collocato poco prima gli eventi de Il Signore degli Anelli. Secondo quanto riportato da TheOneRing.net:

«Come i lettori dello Hobbit sanno bene, la storia della Caduta del Signore degli Anelli e Lo Hobbit, o Andata e Ritorno sono contenuti nel fittizio Libro Rosso dei Confini Occidentali. Nella trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson, i romanzi vengono mostrati, e vi scrivono sia Bilbo che Frodo, il quale poi li consegna a Sam Gamgee. Sarà proprio questo libro fittizio a presentarci Frodo mentre apprende la storia di Bilbo: gli spettatori scopriranno la storia dello Hobbit proprio mentre la apprende Frodo"[38]

In Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato sono presenti alcuni riferimenti al Bianco Consiglio, evento non citato ne Lo Hobbit, ma ambientato contemporaneamente a quest'ultimo romanzo, nel quale il regista e gli sceneggiatori esplorano il personaggio di Saruman all'epoca in cui era ancora schierato dalla parte del bene. In merito a questo, Jackson disse:

«Il ritorno di Saruman sarebbe pienamente esplorato. Prendere Lo Hobbit e combinarlo con la storia della salita al potere di Saruman sarebbe grande, con tutti i problemi legati a Gandalf. In questo modo tutto assumerebbe un sapore più vicino a quello del Signore degli Anelli."»

La presenza di nuovi personaggi nella storia garantì a Jackson e agli altri sceneggiatori di prendersi più libertà nella stesura della sceneggiatura. Gli autori esplorarono personaggi che Tolkien aveva più o meno citato in alcune occasioni. Tra questi personaggi spiccano principalmente lo stregone Radagast, scritto apposta per il suo interprete, Sylvester McCoy, e l'orco bianco Azog il Profanatore, il cui ruolo differisce di gran lunga da quello del romanzo. Inoltre, Jackson decise di distinguere i nani, creando ad ognuno di loro un aspetto e una personalità ben precisa, contrariamente a quanto scritto nel romanzo da Tolkien[39]. Il regista garantì, inoltre, che rispetto alla trilogia de Il Signore degli Anelli, in quella de Lo Hobbit sarebbero state inserite diverse canzoni scritte da Tolkien[39].

Il viaggio di Gandalf a Dol Guldur e il suo incontro con Thráin II, padre di Thorin Scudodiquercia, era stato pensato per questo film. La suddetta scena venne scritta appositivamente per il prologo, ma fu successivamente rinviata nel seguito, Lo Hobbit - La desolazione di Smaug[40].

Interpreti

 
Martin Freeman interpreta il protagonista Bilbo Baggins
  • Martin Freeman è Bilbo Baggins[41]. Parlando di Freeman, Jackson spiegò che cercava un attore che fosse «intelligente, divertente, sorprendente e coraggioso» proprio come il personaggio di Bilbo[42]. Freeman era ad un passo dal rinunciare al ruolo poiché le riprese coincidevano con quelle della serie Sherlock, in cui Freeman interpretava il Dottor Watson. Pur di averlo nel cast, Jackson posticipò le riprese del film, permettendo all'attore di partecipare sia alla serie televisiva che alla trasposizione de Lo Hobbit[43]. Per il ruolo erano stati considerati anche James McAvoy, Tobey Maguire e David Tennant[44].
 
Ian McKellen interpreta Gandalf
  • Ian McKellen è Gandalf il Grigio. McKellen aveva già interpretato Gandalf nella precedente trilogia de Il Signore degli Anelli, sempre diretta da Jackson, e, durante la produzione de Lo Hobbit, affermò che sarebbe stato disponibile a riprendere i panni di Gandalf, grazie ai rapporti cordiali che aveva con Peter Jackson[45].
 
Richard Armitage interpreta il nano Thorin Scudodiquercia
  • Richard Armitage è Thorin Scudodiquercia. Parlando di Armitage, Jackson spiegò che cercava un attore dotato di «profondità, capacità espressiva, ed emozioni», tutte qualità che l'attore incarna perfettamente a detta del regista[46]. Armitage trascorse diverso tempo a documentarsi sul personaggio e sulla storia del romanzo. Aveva già avuto occasione di vedere la trilogia de Il Signore degli Anelli e di leggere il romanzo, e già conosceva il mondo in cui Thorin avrebbe agito[47]. Quando Del Toro era alla regia, per il ruolo fu contattato l'attore Brian Blessed[48].
 
Cate Blanchett interpreta Galadriel
  • Cate Blanchett è Galadriel, personaggio già interpretato dall'attrice nella trilogia de Il Signore degli Anelli[49]. Galadriel non appare nel romanzo, ma è stata aggiunta per collegare la trilogia de Lo Hobbit con quella de Il Signore degli Anelli. Peter Jackson si è mostrato entusiasta della collaborazione con Blanchett, lodandone la coinvolgente presenza sul set, la sua bravura e professionalità: «Cate è una delle mie attrici preferite e non posso essere più felice nel vederla tornare in quel ruolo che lei ha così splendidamente portato sullo schermo nei primi tre film»[50].
 
Hugo Weaving interpreta Elrond
  • Hugo Weaving è Elrond, personaggio già interpretato dall'attore nella trilogia de Il Signore degli Anelli[51]. Proprio come McKellen, anche Hugo Weaving affermò che sarebbe stato disponibile a riprendere i panni di Elrond, grazie ai rapporti cordiali che aveva con Peter Jackson[52].
  • Christopher Lee è Saruman il Bianco. Il personaggio era già presente nella trilogia de Il Signore degli Anelli, allora schieratosi dalla parte di Sauron[53]. In questo film, invece, il personaggio appare, nelle parole del suo interprete, come «un uomo buono e nobile che guida il Concilio dei maghi, come ha sempre fatto»[54]. Durante la pre-produzione del film, Lee non si era mai sbilanciato su una sua possibile partecipazione, tuttavia l'intenzione del regista era quella di coinvolgerlo nel film per poter inserire nell'opera anche gli eventi sul Bianco Consiglio[37]. Dopo diversi mesi di trattative, l'attore fu finalmente scritturato dalla produzione. Lee girò le sue scene ai Pinewood Studios[55][56], in quanto la sua età avanzata non gli permise di raggiungere la Nuova Zelanda[56].
  • Andy Serkis è Gollum/Smèagol, personaggio già presente nella trilogia de Il Signore degli Anelli. A quasi dieci anni da Il ritorno del Re, Serkis dovette ricalarsi nei panni di Gollum e lavorò molto per rientrare nella psiche che caratterizza la dualità del personaggio. L'attore affermò che reinterpretare Gollum fu come «cercare di impersonare un personaggio che interpretava da tempo»[55].
 
Sylvester McCoy, interprete dello stregone Radagast
  • Sylvester McCoy è Radagast il Bruno[57][58][59]. All'epoca del casting de Il Signore degli Anelli, McCoy era tra i candidati per il ruolo di Bilbo, parte che andò inseguito a Ian Holm[60]. Durante la produzione de Lo Hobbit, McCoy fu considerato per il ruolo di Radagast durante il periodo in cui Guillermo del Toro era ancora alla regia[61]. Vista la scarsa presenza di Radagast nelle opere di Tolkien, Peter Jackson decise di ampliare il ruolo del personaggio. Secondo il regista il personaggio è uno dei più ironici e deliziosi all'interno della pellicola[62].
  • Elijah Wood è Frodo Baggins, personaggio già interpretato dall'attore nella trilogia de Il Signore degli Anelli[63]. Come Galadriel, Saruman e Radagast, anche Frodo non appare nel romanzo, ma è stato aggiunto per collegare la trilogia de Lo Hobbit con quella de Il Signore degli Anelli. Del suo coinvolgimento l'attore dice: «Rappresenta la rara opportunità di tornare indietro e rivisitare un periodo particolare della mia vita, è come se andassi a una colossale riunione di famiglia, se vogliamo»[64].
  • Ian Holm è Bilbo Baggins da anziano. Proprio come Christopher Lee, anche Holm non si era mai sbilanciato su una sua possibile partecipazione, tuttavia l'intenzione del regista era quella di includerlo a qualsiasi costo nel cast della pellicola[65]. La conferma dell'attore nel cast arrivò dal regista Peter Jackson ad aprile 2011, dopo diversi mesi di trattative[66].
  • Manu Bennett è Azog il Profanatore. Inizialmente doveva essere Conan Stevens a calarsi nei suoi panni, ma la parte venne affidata a Bennett. Vista la scarsa presenza di Azog nelle opere di Tolkien, Peter Jackson decise di ampliare e modificare il ruolo del personaggio da semplice comparsa ad uno dei principali antagonisti[67].
  • Barry Humphries è il Grande Goblin. Jackson era in cerca di una figura che mostrasse una delicata sensibilità e una profondità emotiva[68]. Il regista si interessò a Humphries dopo aver visto alcuni suoi spettacoli teatrali di Dame Edna e lo giudicò perfetto per il ruolo[62].

Graham McTavish, Ken Stott, Aidan Turner, Dean O'Gorman, Mark Hadlow, Jed Brophy, Adam Brown, John Callen, Peter Hambleton, William Kircher, James Nesbitt e Stephen Hunter interpretano rispettivamente Dwalin, Balin, Kíli e Fíli, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur[69][70]. Per il ruolo di Fíli era stato dapprima ingaggiato Rob Kazinsky, che però dovette rinunciare per problemi familiari[69].

Lee Pace è Thranduil in alcune sequenze[71], Jeffrey Thomas e Mike Mizrahi interpretano rispettivamente è Thrór[72] e Thráin II[72], nonno e padre di Thorin Scudodiquercia. In alcune sequenze Bret McKenzie riprende il ruolo dell'elfo Lindir, già presente nella trilogia de Il Signore degli Anelli[73], mentre Benedict Cumberbatch presta le sue movenze al Negromante/Sauron e al drago Smaug attraverso il motion capture[74]. In una breve sequenza, durante la fuga dei nani da Erebor, c'è anche un cameo del regista Peter Jackson nella parte di un nano[75].

Riprese

Sotto la regia di Guillermo del Toro, le riprese sarebbero dovute cominciare nel corso 2010[24], ma furono poi posticipate per completare la sceneggiatura[35]. Secondo Del Toro, le riprese sarebbero durate circa 370 giorni[76]. I problemi economici della Metro-Goldwyn-Mayer ritardarono l'inizio delle riprese[77][78].

Come se non bastasse, il 24 settembre 2010, i membri della federazione internazionale degli attori (FIA, International Federation of Actors), che comprende Canadian Actors' Equity Association, Actors' Equity Association, Screen Actors Guild, American Federation of Television and Radio Artists, Media, Entertainment & Arts Alliance e ACTRA (Alliance of Canadian Cinema, Television and Radio Artists), invitarono i loro membri a non lavorare a Lo Hobbit, a causa del rifiuto da parte dei produttori dei film di firmare un accordo riguardo ai diritti degli attori neozelandesi, che non fanno ancora parte della federazione[79]. Quest'ultima riferì, inoltre, che gli attori che avrebbero partecipato ai film sarebbero stati puniti ed espulsi dalla società[80]. In risposta la Warner Bros e la New Line Cinema considerarono l'idea di proseguire le riprese del film altrove; Jackson menzionò la possibilità di girare in Europa orientale[80].

Il 25 ottobre 2010 alcuni manifestanti neozelandesi si radunarono per chiedere alle due case di produzione di rimanere in Nuova Zelanda, specificando che lo spostamento della lavorazione dello Hobbit avrebbe causato un enorme danno economico all'industria locale[81].

Il 27 ottobre 2010 il primo ministro neozelandese John Key annunciò che i film sarebbero stati girati in Nuova Zelanda, come previsto sin dall'inizio. In cambio il governo della Nuova Zelanda accettò di introdurre una legislazione per chiarire la distinzione tra contraenti indipendenti e dipendenti che lavorano nell'industria di produzione cinematografica e di ampliare il suo sostegno finanziario al budget dei film[82][83][84].

Risolti questi problemi iniziali e dopo l'operazione all'ulcera a cui si era sottoposto il regista Peter Jackson[85], le riprese poterono cominciare il 21 marzo 2011[4]. L'attore Andy Serkis, interprete di Gollum, venne assunto da Jackson per dirigere la seconda unità delle riprese dei film[86]. Jackson girò il film e i suoi seguiti in formato 3-D[33] (con l'uso della Epic Cam, una modernissima macchina da presa digitale RED) a 48 fotogrammi al secondo anziché i tradizionali 24:

"Stiamo effettivamente girando a un frame rate maggiore. La cosa importante da capire è che questo procedimento implica girare e proiettare a 48 fps, piuttosto che i tradizionali 24 fps (i film sono stati girati a 24 fotogrammi al secondo sin dalla fine degli anni venti del secolo scorso). Quindi il risultato è comunque a velocità normale, ma l'immagine migliora enormemente in chiarezza e nitidezza. Guardare a 24 fps può sembrare normale, e abbiamo visto tutti i film in questo modo negli ultimi 90 anni, ma spesso c'è molta sfocatura in ciascun fotogramma, durante i movimenti veloci, e se la cinepresa si muove in giro rapidamente l'immagine potrebbe sfarfallare (effetto stroboscopico)."[87]

All'inizio la produzione cominciò a girare a Wellington, nei Wellington Stone Street Studios. Qui, nelle prime settimane, fu girata la scena dell'incontro tra Bilbo e Gollum, fondamentale secondo Jackson, oltreché uno dei punti cruciali del romanzo[88]. Entrambi gli attori riuscirono ad entrare nelle psiche dei loro personaggio dopo diverse settimane di duro lavoro[55][89]. Sempre nei Wellington Studios vennero girate le scene a Casa Baggins, eretta presso il palco B di Wellington[88], dove gli interpreti dei nani girarono le loro prime scene[55].

La troupe si spostò, poi, nella città di Matamata e in altre località segrete intorno alla Nuova Zelanda per girare le riprese in esterni[4]. A Matamata vennero girate le sequenze di Hobbiville[4]. Nell'estate 2011 Peter Jackson si spostò ai Pinewood Studios, Regno Unito[90], in diversi teatri, per girare le scene con Christopher Lee, interprete di Saruman[55][56]: l'attore, infatti, non poté raggiungere la Nuova Zelanda a causa della sua età avanzata[56].

Le riprese del film sono state realizzate in Nuova Zelanda[4], in concomitanza con le riprese del secondo; sono iniziate il 21 marzo 2011 e terminate il 6 luglio 2012. Le riprese del terzo capitolo in origine erano niente meno che parte del secondo film, poiché i film in lavorazione sono sempre stati due. In seguito, visto l'elevato materiale di scene girato nel secondo capitolo e per motivi di tempo, tre settimane dopo il termine delle riprese del secondo film, durante la presentazione del primo capitolo al San Diego Comic-Con 2012 Peter Jackson e la New Line Cinema annunciarono che la saga sarebbe diventata una trilogia. Con l'introduzione del terzo capitolo i precedenti due film hanno subito notevoli modifiche in diversi punti delle sceneggiature e nei loro rispettivi finali. [91].

Effetti speciali e design

Il film è caratterizzato da un ampio utilizzo di effetti speciali assolutamente innovativi e di modellini e diorama, sviluppati interamente dalla Weta Digital e dalla Weta Workshop, società cinematografiche fondate da Peter Jackson stesso. Il design dei personaggi e le scenografie vennero curate da John Howe e Alan Lee, gli scenografi che avevano contribuito alla creazione stilistica di molti personaggi e ambientazioni della trilogia de Il Signore degli Anelli[92]. Quando Guillermo del Toro era ancora alla regia, questi contattò anche Mike Mignola e Wayne Barlowe per aiutarlo nel disegn del film[93]. All'inizio della produzione, il team di lavoro riguardò i modellini della trilogia[36] e i disegni concettuali con l'intento di modificare i design originali dei personaggi, come i Goblin e i Warg[24][27]. Del Toro, regista originario del film, aveva lavorato a molti concept per diverse creature della pellicola. Dopo il suo abbandono, Peter Jackson affermò che nessuno dei disegni dell'ex regista era stato utilizzato nella pellicola:

«Guillermo è un visionario, ma la sua visione era appunto la sua. Sentivo che per realizzare bene questa trilogia avrei dovuto impossessarmi del materiale, riscrivere e ridisegnare tutto a modo mio. È stato un lavoro rapido e furioso, e molto impegnativo[94]»

Nella trilogia de Il Signore degli Anelli gli interpreti dei Goblin e degli Orchi indossavano delle protesi facciali. Secondo Jackson, queste protesi, seppur concepite in maniera molto dettagliata, non potevano nascondere né gli occhi e né la bocca dell'attore, motivo per il quale le creature apparivano, per certi versi, molto simili agli uomini. Per Lo Hobbit, invece, Richard Taylor e la WETA Workshop hanno fatto indossare agli interpreti dei Goblin solo un costume fino alla testa, in maniera tale da poter liberamente modificare il volto in CGI attraverso il motion capture. Ciò ha permesso, ad esempio, di distanziare enormemente gli occhi, e far urlare e parlare le creature in maniera differente da un essere umano[95]. Il Re dei Goblin è stato ricreato completamente con la motion capture per conferire al personaggio una certa personalità oscillante tra il comico e il tragico grazie all'interpretazione dell'attore Barry Humphries[96].

Come accaduto per la trilogia de Il Signore degli Anelli, Gollum è stato interpretato da Andy Serkis seguendo il motion capture[97]. Soprattutto a causa delle numerose innovazioni in campo tecnologico, la Weta ha dovuto svolgere un lavoro decisamente più meticoloso sul personaggio rispetto alla precedente trilogia. Ad'esempio, quando Gollum cambiava personalità ne Il Signore degli Anelli si poteva assistere alla dilatazione delle sue pupille, mentre ne Lo Hobbit la Weta ha arricchito questa transizione con uno spasmo fisico[96].

Il personaggio di Azog, originariamente, non avrebbe dovuto avere l'aspetto che appare nel film. Tuttavia, dopo la decisione di ampliare i film de Lo Hobbit da due a tre, Peter Jackson decise di dare maggior spazio al personaggio e di stravolgere il suo aspetto per renderlo più minaccioso e singolare. Per questa ragione, ad interpretare Azog, Jackson ha scelto l'attore Manu Bennett, noto per la sua prestanza fisica[96].

Peter Jackson ingaggiò il linguista David Salo per ricostruire quel poco di Khuzdul (la lingua dei nani) ricavabile dai racconti di Tolkien, ampliandolo in maniera tale da poterlo usare nei film[98]. Alcuni interpreti dei nani, infatti, parlano il Khuzdul nel film, seppur in maniera limitata[55]. Per immedesimarsi nei ruoli e replicare le movenze del tipo di razza che dovevano interpretare, gli attori si allenarono duramente insieme a Terry Notary (esperto dei movimenti di tutte le razze della Terra di Mezzo)[62], facendo equitazione, palestra e imparando ad utilizzare delle armi[55].

Durante la fase di ricerca, per avere dei riferimenti dei luoghi, i creatori visitarono diverse zone in giro per la Nuova Zelanda[99].

Costumi e trucco

Una delle priorità per i costumisti è stata quella di ridisegnare il vestito di Gandalf e di renderlo più fedele al romanzo, cosa che nella trilogia de Il Signore degli Anelli non era stata fatta. Ann Maskrey ha apportato due cambiamenti, aggiungendo al vestiario dello stregone gli stivali neri e la sciarpa argentata, che peraltro era già comparsa brevemente ne La Compagnia dell'Anello, legata al carretto di Gandalf a Hobbiville. Ian McKellen ha affermato di aver interagito con la sciarpa durante la recitazione e che, per gioco, l'ha trasformata «in un turbante molto stiloso»[100]. Il naso di Gandalf è stato modificato rispetto alla trilogia per volere di Ian McKellen, che ne voleva uno più piccolo. Per ricreare il naso gli scultori della WETA hanno deciso di non utilizzare più la gelatina, che tendeva a sfaldarsi nel caso uno starnutisse, ma hanno preferito utilizzare il silicone[101].

Con l'avvento del 3D nei film de Lo Hobbit, molti dei truccatori si sono dovuti adeguare a tale tecnologia e apportare alcuni cambiamenti al trucco. Essi si sono accorti che la resa di questo formato dava alla pelle dei nani un colore giallastro, reagendo quindi in maniera differente rispetto alla normale pelle. Per ovviare a questo problema, hanno deciso di aggiungere al make-up dei nani molte tonalità di rosso e anche del sangue, per rendere possibile un maggiore realismo[102].

A differenza degli altri nani, Kíli e Thorin (interpretati da Aidan Turner e Richard Armitage) hanno delle barbe naturali[47][55].

Colonna sonora

Album

La colonna sonora è stata composta da Howard Shore, già compositore di quella della trilogia de Il Signore degli Anelli ed eseguita dalla London Philharmonic Orchestra[103]. Alcuni temi della trilogia de Il Signore degli Anelli sono stati ripresi e adattati alle nuove atmosfere del film[104]. A differenza della trilogia de Il Signore degli Anelli, non sono state donne a interpretare l'ormai solita canzone composta per i titoli di coda, bensì un uomo, Neil Finn[105].

La colonna sonora ufficiale fu distribuita su CD a partire dall'11 dicembre 2012[106] in due versioni speciali con due dischi ciascuno ed ha raggiunto il disco d'oro in Canada[107].

Tracce

Di seguito vengono riportati i brani presenti nella prima edizione della colonna sonora, intitolato in originale The Hobbit Standard Edition:[104]

Disco 1
  1. "My Dear Frodo" 8:04
  2. "Old Friends" - 4:29
  3. "An Unexpected Party" - 3:52
  4. "Axe or Sword?" - 5:57
  5. "Misty Mountains" (performance degli interpreti dei nani) - 1:42
  6. "The Adventure Begins" - 2:04
  7. "The World is Ahead" - 2:19
  8. "An Ancient Enemy" - 4:58
  9. "Radagast the Brown" - 4:54
  10. "Roast Mutton" - 4:02
  11. "A Troll-hoard" - 2:38
  12. "The Hill of Sorcery" - 3:50
  13. "Warg-scouts" - 3:02
Disco 2
  1. "The Hidden Valley" 3:50
  2. "Moon Runes" 3:20
  3. "The Defiler" 1:13
  4. "The White Council" 7:19
  5. "Over Hill" 3:43
  6. "A Thunder Battle" 3:55
  7. "Under Hill" 1:55
  8. "Riddles in the Dark" 5:21
  9. "Brass Buttons" 7:37
  10. "Out of the Frying-Pan" 5:54
  11. "A Good Omen" 5:46
  12. "Song of the Lonely Mountain" (di Neil Finn) 4:09
  13. "Dreaming of Bag End"

Di seguito vengono riportati i brani presenti nella seconda edizione della colonna sonora, intitolato in originale The Hobbit Special Edition, che contiene la versione estesa di diversi brani:[104]

Disco 1
  1. "My Dear Frodo" 8:03
  2. "Old Friends" (versione estesa) 5:00
  3. "An Unexpected Party" 4:08
  4. "Blunt the Knives" (performance degli interpreti dei nani, Exclusive Bonus Track) 1:01
  5. "Axe or Sword?" 5:59
  6. "Misty Mountains" (performed degli interpreti dei nani) 1:42
  7. "The Adventure Begins" 2:04
  8. "The World is Ahead" 2:19
  9. "An Ancient Enemy" 4:56
  10. "Radagast the Brown" (versione estesa) 6:37
  11. "The Trollshaws" (Exclusive Bonus Track) 2:08
  12. "Roast Mutton" (versione estesa) 4:56
  13. "A Troll-hoard" 3:38
  14. "The Hill of Sorcery" 3:50
  15. "Warg-scouts" 3:02


Disco 2
  1. "The Hidden Valley" 2:49
  2. "Moon Runes" (versione estesa) 3:39
  3. "The Defiler" 1:14
  4. "The White Council" (versione estesa) 9:40
  5. "Over Hill" 3:42
  6. "A Thunder Battle" 3:54
  7. "Under Hill" 1:54
  8. "Riddles in the Dark" 5:21
  9. "Brass Buttons" 7:37
  10. "Out of the Frying-Pan" 5:55
  11. "A Good Omen" 5:45
  12. "Song of the Lonely Mountain" (di Neil Finn, versione estesa) 6:00
  13. "Dreaming of Bag End" 1:56
  14. "A Very Respectable Hobbit" (Exclusive Bonus Track) 1:20
  15. "Erebor" (Exclusive Bonus Track) 1:19
  16. "The Dwarf Lords" (Exclusive Bonus Track) 2:01
  17. "The Edge of the Wild" (Exclusive Bonus Track)

Distribuzione

La campagna pubblicitaria del film si è principalmente incentrata su una campagna virale online, ed oltre alle tradizionali tipologie promozionali, come poster e trailer, sono stati organizzati alcuni eventi, come la visita del cast e del regista al Comic-Con International 2012, dove sono stati mostrati 12 minuti di scene inedite del film[108]. Prima dell'uscita, Peter Jackson ha distribuito online dei videoblog che raccontano la realizzazione del film e raccolgono i commenti del cast, della troupe e dello stesso regista.

Il primo teaser trailer del film è stato diffuso il 21 dicembre 2011[3], mentre quello in lingua italiana il 20 gennaio 2012[109]. Una sua versione alternativa, contenente alcune scene inedite, è stato rilasciato online il 4 agosto 2012[110].

Il 19 settembre 2012 è stato diffuso online il full trailer del film, seguito subito dopo dalla versione italiana[111] e da ben cinque versioni alternative del trailer stesso con quattro finali alternativi[112]. Sono state diffuse anche diverse locandine: le prime raffiguranti i protagonisti[3][113][114], e successivamente anche di nuove raffiguranti i nani e altri personaggi minori[115][116][117].

La prima mondiale del film ebbe luogo il 28 novembre 2012 a Wellington, Nuova Zelanda[118]. Circa 100 000 persone hanno partecipato alla première e l'intero evento è stato trasmesso in televisione e su internet in streaming[119].

Date di uscita

 
L'Embassy Theatre a Wellington ha ospitato l'anteprima mondiale del film

Le date di uscita internazionali nel corso del 2012 furono:[120]

Accoglienza

Incassi

Durante il suo giorno d'apertura nelle sale statunitensi il film ha aperto al primo posto incassando 37,5 milioni di dollari, di cui solo 13 milioni provenienti dalle proiezioni di mezzanotte[121], totalizzando il miglior giorno d'esordio di sempre nel mese di dicembre, e battendo i 34,5 milioni di dollari de Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re, che nel 2003 registrò il record precedente[122]. Durante il week-end d'esordio nelle sale statunitensi il film ha incassato 84,6 milioni di dollari, il più alto incasso d'apertura di tutto il mese di dicembre (record appartenuto precedentemente a Io sono leggenda nel 2007)[123][124].

In Italia, il film ha raggiunto immediatamente la prima posizione e, nel suo primo weekend, ha incassato 4,3 milioni di euro con una media per sala di ben 5 600 euro[125].

Il 4 marzo 2013, il film ha battuto il traguardo del miliardo di dollari in incassi internazionali, soprattutto grazie al successo ottenuto in Cina, dove il film era stato distribuito il 15 febbraio[126].

Attualmente il film ha raggiunto l'incasso complessivo di 1 017 003 568 dollari in tutto il mondo, diventando così il sedicesimo film di maggiore incasso della storia del cinema e il quarto maggior incasso del 2012[5].

Critica

Il film ha generalmente ricevuto recensioni positive da parte della critica cinematografica. Il sito Rotten Tomatoes ha riportato che il 65% delle 243 recensioni professionali ha dato un giudizio positivo sul film, con una media di voto di 6,5 su 10[127]. Su Metacritic il film ha avuto un punteggio di 58 su 100 in base a 40[128].

 
Air New Zealand B-777-300 con il logo del film.

La critica si è divisa in merito al film, sia in Italia che all'estero. Ed Gonzalez di Slant Magazine ha dato al film 3 stelle su 4, scrivendo che il film è costruito bene ed in grado di emozionare fotogramma dopo fotogramma[129]. Rodrigo Perez di The Playlist parla di un film «epico, grandioso ed emozionante: uno dei più divertenti ed affascinanti eventi dell’anno.»[130]. Matthew Leyland di Total Film ha dato al film 5 stelle, scrivendo che il film è «affascinante, spettacolare, tecnicamente audace... insomma, tutto ciò che c'è da aspettarsi da un film di Peter Jackson.»[131]. Kate Muir di The Times ha dato al film 4 stelle su 5 e, nella sua recensione, ha lodato sia l'interpretazione di Martin Freeman nel ruolo di Bilbo Baggins che la tecnologia 3D utilizzata nella pellicola[132]. Dan Jolin di Empire giudica il film più leggero rispetto al Signore degli Anelli e loda l'interpretazione e la bravura di Freeman[133]. Todd McCarthy di The Hollywood Reporter ha dato del film una recensione positiva, pur riconoscendo una certa lentezza nella pellicola. Ha dichiarato che «Jackson ed i suoi colleghi hanno creato una vera e propria delizia per gli appassionati, qualcosa che i milioni di fan del Signore degli Anelli apprezzeranno molto. Ma in termini puramente cinematografici, è lento, con un certo numero di momenti didascalici di esposizione e con la mancanza di un vero e proprio movimento progressivo.»[134]. Il critico di Rolling Stone Peter Travers ha apprezzato il film soltanto nella sua seconda parte, nella quale Bilbo, Gandalf ed i nani sono protagonisti di scene d'azione[135]. Robbie Collin de The Telegraph ha dato al film solo due stelle, dichiarando che le uniche scene a salvarsi nel film sono quelle con Andy Serkis nella parte di Gollum[136]. Peter Debruge di Variety scrive: Bilbo inizia il suo "viaggio inaspettato" in un modo estremamente lento [...]. Jackson ed il suo team sembrano obbligati ad arricchire il mondo della loro precedente trilogia con scene che sarebbe stato meglio destinare ad un'edizione speciale del DVD (oppure omettere del tutto), ma che non giustificano del tutto una seconda saga.»[130].

La maggior parte della critica è stata incentrata, soprattutto, sull'High Frame Rate 3D, la nuova tecnologia utilizzata da Peter Jackson. Per Peter Debruge «la tecnica incrementa il dinamismo della mobilissima macchina da presa di Andrew Lesnie, che una volta di più passa dal più stretto dei dettagli alla più ampia panoramica [...] ma il 3D complica anche i trucchi prospettici utilizzati da Jackson nei film precedenti, creando strani effetti di disturbo, specialmente nell'affollatissima scena della Bag End, dove Gandalf si erge in maniera poco convincente su personaggi alti la metà. Ancora più sconcertante è l'introduzione dei 48 fotogrammi al secondo, che risolve sì il problema dello sfarfallio della pellicola ogni volta che la macchina da presa fa una panoramica o un movimento orizzontale che attraversa tutta l’inquadratura, ma al prezzo di rendere ogni elemento in scena enfatico ed artificiale, svelando così la falsità palese del set e dei costumi. Inoltre, le sezioni ben illuminate dell'inquadratura si estendono anche ai bordi, dando l'impressione di guardare un film a casa di ottima qualità.»[130]. Dello stesso avviso è anche Todd McCarthy che scrive: «l'artificio tecnico funziona alla perfezione nelle scene più spettacolari, mentre sembra un video televisivo eccessivamente sgargiante nelle scene in interni, come quelle nella casa di Bilbo, dove paradossalmente il film ha qualcosa di vagamente teatrale. Un effetto che la versione 24 fotogrammi al secondo attenua regalando una tessitura visiva più morbida e notevolmente più accurata.»[130].

Anche in Italia il film ha generalmente ricevuto recensioni e commenti misti. Il database cinematografico MYmovies riporta quattro stelle su cinque in base al voto del pubblico e ai giudizi dei dizionari di cinema, e tre stelle su cinque in base ad un ampio campione di recensioni raccolte, italiane e non[137].

Edizioni home video

DVD / Blu-Ray Disc

La versione cinematografica viene resa disponibile il 19 marzo 2013 negli USA mentre in Italia il 9 aprile. La Warner rende disponibili tre edizioni del film:

  • DVD doppio disco: edizione con due DVD contenenti uno il film in definizione standard e l'altro i contenuti speciali del film;
  • Blu ray 2D: edizione 2D comprendente due dischi, contenenti uno il film in HD e l'altro i contenuti speciali del film. È presente anche la copia digitale del film;
  • Blu ray 3D e 2D : edizione comprendente 4 dischi blu ray con il film in HD sia in 3D sia in 2D. Un disco è riservato ai contenuti speciali. È presente anche la copia digitale del film.

Come già successo per la trilogia de Il Signore degli Anelli, anche per questo film è stata realizzata un'edizione estesa del film, contenente scene aggiuntive e complementari rispetto alla versione cinematografica; essa è stata distribuita sia in DVD che in Blu-ray Disc il 5 novembre 2013 negli Stati Uniti[138], mentre in Italia il 13 novembre[139].

Merchandising

La Warner Bros. Interactive Entertainment ha realizzato un videogioco, distribuito contemporaneamente all'uscita del film[140].

Seguiti

Originariamente i film dovevano essere solo due. Il secondo film si sarebbe dovuto intitolare The Hobbit: There and Back Again[2], ma dopo l'annuncio da parte di Jackson della realizzazione di un terzo film[141], quest'ultimo titolo è stato successivamente dato al terzo film come provvisorio e non definitivo, mentre il secondo è stato rinominato Lo Hobbit - La desolazione di Smaug[142]. Il secondo film è uscito il 13 dicembre 2013, mentre il terzo inizialmente previsto per il 14 luglio 2014 è stato rimandato al 17 dicembre dello stesso anno[143] ed è stato rinominato Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate[144].

Riconoscimenti

  • 2012 - Art Directors Guild[146]
    • Nomination Miglior scenografia per un film fantasy a Dan Hennah
  • 2012 - Costume Designers Guild[148]
    • Nomination Miglior film fantasy a Richard Taylor, Bob Buck
  • 2012 - Georgia Film Critics Association
    • Nomination Miglior scenografia
  • 2012 - Houston Film Critics Society[150]
    • Nomination Miglior Colonna sonora ad Howard Shore
    • Vinto Miglior realizzazione tecnica

Note

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