Stato di Hartle-Hawking
Lo stato di Hartle-Hawking è una teoria fisica, ipotizzata da James Hartle e Stephen Hawking; in cui la funzione ad onda dell'universo – ossia una immagine per spiegare come sia nato l'universo – è calcolata attraverso l'integrale sui cammini.
È una funzione di tensione metrica definita a (D-1) di superficie compatta, dove D è la dimensione spazio-temporale.
Questa funzione ad onda dell'universo può soddisfare l'Equazione Wheeler-DeWitt.
Il modello cosmologico prevede che l'universo non ha confini nello spaziotempo, sostituendo il Big bang, inteso come singolarità iniziale, con un modello matematico che egli descrive per analogia come la regione di un polo terrestre: nessuno può viaggiare più a nord o più a sud dei rispettivi poli in quanto in tale luogo non esiste un contorno. Originariamente la nuova proposta prevedeva una forma dell'universo di tipo chiuso, ma le discussioni con Neil Turok hanno portato a concludere che la proposta di assenza di condizioni al contorno è valida anche nel caso di un universo aperto. Questo modello è basato sulla cosmologia quantistica e la gravità quantistica, ma utilizza una geometria complessa quadridimensionale, con una particolare unità detta istantone.[1] La teoria affronta la nascita dell'universo, ma la fine seguirà le altre teorie: un'inflazione infinita e nuovi universi, un "rimbalzo" o lo strappo del tessuto dello spaziotempo.