Promozione (calcio)
Il campionato di Promozione è il settimo livello del campionato italiano di calcio. È il terzo campionato dilettantistico per importanza, il secondo a livello regionale, ed è organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti tramite i Comitati Regionali.
Promozione | |
---|---|
Sport | |
Tipo | Club |
Federazione | FIGC |
Paese | ![]() |
Organizzatore | Lega Nazionale Dilettanti |
Apertura | Fine agosto |
Partecipanti | Da 16 a 18 squadre su base regionale |
Formula | Girone all'italiana ed eventuali play-off e play-out |
Promozione in | Eccellenza |
Retrocessione in | Prima Categoria |
Sito Internet | Lega Nazionale Dilettanti |
Storia | |
Fondazione | 1912 |
Edizione in corso | Promozione 2013-2014 |
Nato nel 1912 come secondo livello del calcio italiano, il campionato di Promozione ha subito nel tempo un graduale declassamento, fino all'ultimo avvenuto nel 1991 in cui ha lasciato il posto di massimo campionato regionale alla neonata Eccellenza.
Caratteristiche
Essendo a base regionale, le caratteristiche dei vari campionati non sono omogenee in tutta Italia, ma possono cambiare in qualche dettaglio come il numero di squadre partecipanti e il numero di retrocesse. In Trentino-Alto Adige ad esempio, il girone Trentino e quello Alto Atesino sono organizzati direttamente dai rispettivi Comitati Autonomi Provinciali. Con la riforma della Lega Pro prevista dalla stagione 2014-2015 in cui verranno unificate la Lega Pro Prima Divisione e la Lega Pro Seconda Divisione restaurando la scomparsa Serie C, il campionato diventerà il sesto livello nazionale, restando tuttavia il terzo livello del campionato dilettantistico e il secondo a livello regionale.
Promozione
La prima classificata di ogni girone viene promossa in Eccellenza. Si disputano dei playoff tra le migliori classificate per poter usufruire di eventuali ripescaggi.
Retrocessione
Diversi i meccanismi per le retrocessioni: solitamente retrocedono le ultime tre di ogni girone con modalità che variano ma che nella maggior parte delle regioni hanno visto l'introduzione dei playout. Le squadre retrocesse da ciascun girone disputeranno l'annata seguente un campionato di Prima Categoria.
Campionati di Promozione
Il numero di partecipanti può variare nel corso degli anni. Il seguente elenco è aggiornato alla stagione 2013-2014.
- Promozione Abruzzo: 2 gironi da 18 squadre
- Promozione Basilicata: 1 girone da 16 squadre
- Promozione Calabria: 2 gironi da 16 squadre
- Promozione Campania: 4 gironi da 16 squadre
- Promozione Emilia-Romagna: 4 gironi da 18 squadre
- Promozione Friuli-Venezia Giulia: 2 gironi da 16 squadre
- Promozione Lazio: 4 gironi da 18 squadre
- Promozione Liguria: 2 gironi da 16 squadre
- Promozione Lombardia: 6 gironi da 16 e uno da 17 squadre
- Promozione Marche: 2 gironi da 16 squadre
- Promozione Molise: un girone da 16 squadre
- Promozione Piemonte-Valle d'Aosta: 3 gironi da 16 e uno da 17 squadre
- Promozione Puglia: 2 gironi da 18 squadre
- Promozione Sardegna: 2 gironi da 16 squadre
- Promozione Sicilia: 3 gironi da 15 squadre e 1 da 14 squadre
- Promozione Toscana: 3 gironi da 16 squadre
- Promozione Trentino-Alto Adige: 2 gironi da 16 squadre su base provinciale
- Promozione Umbria: 2 gironi da 16 squadre
- Promozione Veneto: 1 girone da 18 e 3 da 16 squadre
Totale: 895 squadre.
Storia della Promozione
Dal 1912 al 1922 la Promozione era il campionato sottostante la Prima Categoria, rispetto al quale aveva carattere di qualificazione. In teoria, essa avrebbe dovuto accogliere anche le retrocesse dal massimo torneo, ma in realtà ripescaggi sistematici impedirono tale ricambio. Gestita dai comitati regionali, la Promozione risultò dequalificata nel tempo via via che la Prima Categoria così s'ingrandiva, tanto che nel 1922 il Compromesso Colombo ne provocò la trasformazione nella neonata Terza Divisione, mentre la Prima Categoria veniva spezzata in due divisioni. Altre riforme portarono poi queste due divisioni a riorganizzarsi in tre serie, e fu così che nel 1948 la Promozione fu restaurata al di sotto della Serie C, fungendo da quarta serie ma essendo stavolta gestita da leghe interregionali. Il parallelismo lessicale posto in essere dalla FIGC fra il vecchio torneo del 1922 e quello nuovo del 1948 era anche sostanziale, dato che il numero di squadre ad essa sovrastanti nel primo e nel secondo periodo, cioè le partecipanti rispettivamente alla Prima Categoria e alla Divisione Nazionale (termine con cui si definivano collettivamente le serie A, B e C), era quasi del tutto simile.
Nel 1952 la F.I.G.C. attuò un'altra riforma, e mentre la vecchia Promozione veniva trasformata nella IV Serie, la denominazione di campionato di Promozione tornò ad indicare i massimi tornei regionali sebbene, a conti fatti, ora la manifestazione così definita non può più essere considerata equivalente all'omonima categoria del primordiale calcio italiano.
Nelle stagioni 1957-58 e 1958-59 questa denominazione non fu utilizzata perché il campionato fu ridenominato Campionato Nazionale Dilettanti.
Si ritornò a parlare di Promozione dal 1967-68 per designare di nuovo la quinta serie quando, dopo aver fatto una selezione fra le migliori classificate, i Comitati Regionali spostarono in giù di un livello la Prima Categoria ponendo la Promozione quale massima serie regionale. Con l'istituzione nel 1991 del campionato di Eccellenza come massima categoria regionale, poi col termine di Promozione si prese ad indicare come oggigiorno il settimo livello della piramide calcistica italiana anche se, a maggior ragione, l'attuale competizione non può essere considerata in alcun modo equivalente a quella in essere fino al 1922.
Situazione storica
La Promozione fu la principale innovazione della riforma voluta dal presidente federale Ottorino Barassi nel 1948. Ispirato alla Seconda Divisione dei primi anni trenta e all'antica Promozione dei primi anni venti, il nuovo campionato successe all'iperinflazionata Serie C del secondo Dopoguerra, ereditandone anche l'organizzazione imperniata su tre leghe interregionali. La Promozione si sarebbe dovuta articolare su dodici gironi da 16 squadre, per un totale di 192 club, ma il Caso Napoli fu l'occasione per un allargamento straordinario dei quadri e per la concessione di un regime particolare per il Meridione. Il regolamento prevedeva per ogni girone una promozione e quattro retrocessioni, tranne al Sud dove il regime derogatorio contemplava un girone finale interregionale e retrocessioni stabilite annualmente.
Promozione 1948-1949 | Promozione 1951-1952 | Serie D 2012-2013 | |
Categorie superiori | Divisione Nazionale 124 squadre |
Divisione Nazionale 112 squadre |
Settore professionistico FIGC 111 squadre |
Posizionamento nella piramide del miglior titolo sportivo della categoria |
125° posto | 113° posto | 112° posto |
Numero di squadre afferenti alla categoria |
225 squadre in 13 gironi | 224 squadre in 13 gironi | 166 squadre in 9 gironi |
Posizionamento nella piramide del peggior titolo sportivo della categoria |
349° posto | 336° posto | 277° posto |
Categoria inferiore e numero di promozioni |
Prima Divisione 48 promosse |
Prima Divisione 48 promosse |
Eccellenza 36 promosse |
La Promozione Regionale
Il Lodo Barassi, con la sponsorizzazione del magistrato Giuseppe Simonide, introdusse nel 1952 un nuovo campionato di Promozione, più scadente rispetto al precedente poiché organizzato dalle leghe regionali, delle quali divenne il vertice. Il principio ispiratore era quella specie di "svalutazione" del titolo sportivo che la FIGC attuava da sempre ad ogni riforma dei suoi organigrammi: inserendo le squadre escluse dal nuovo campionato rivalutato, in questo caso la IV Serie, in un torneo con lo stesso nome di quello cui partecipavano l'anno precedente, la Federcalcio si tutelava da eventuali ricorsi legali e polemiche giornalistiche da parte delle escluse.[1] Rispetto ai precedenti tornei regionali, la Promozione si presentò molto più razionalizzata e standardizzata dalla Federazione, che per la prima edizione decise essa stessa la formula di 32 gironi da 16 squadre, con una promozone e quattro retrocessioni per ogni raggruppamento, anche se le regioni minori non riuscirono a completare i propri organici. La suddivisione dei gironi era la seguente:
- Lombardia: 5 gironi
- Toscana: 3 gironi
- Veneto: 3 gironi
- Campania: 2 gironi
- Emilia-Romagna: 2 gironi
- Friuli-Venezia Giulia: 2 gironi
- Lazio: 2 gironi
- Liguria: 2 gironi
- Piemonte: 2 gironi
- Abruzzi: 1 girone
- Basilicata: 1 girone
- Calabria: 1 girone
- Marche: 1 girone
- Puglia: 1 girone
- Sardegna: 1 girone
- Sicilia: 1 girone
- Trentino-Alto Adige: 1 girone
- Umbria: 1 girone
Il totale delle partecipanti era dunque di poco meno di 500 squadre. La categoria andò avanti fino al 1957, dopodiché fu trasformata dal presidente federale Ottorino Barassi nel Campionato Nazionale Dilettanti che, rispetto alla Promozione di cui peraltro portò avanti molti aspetti regolamentari, fu liberalizzata rispetto all'autogestione autonoma delle varie leghe regionali, che tornarono libere di apportare ai propri tornei le modifiche che reputavano più opportune.
Note
- ^ Si pensi ad esempio al caso del campionato di Prima Divisione, che da massimo campionato nazionale negli anni Venti, negli anni Cinquanta era divenuto l'equivalente della Promozione odierna.