Adolph Kolping

sacerdote tedesco
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Adolph Kolping (Kerpen, 8 dicembre 1813Colonia, 4 dicembre 1865) è stato un presbitero tedesco, fondatore dell'Opera Kolping; è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II nel 1991.

Beato Adolfo Kolping
 

sacerdote

 
NascitaKerpen, 8 dicembre 1813
MorteColonia, 4 dicembre 1865
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione27 ottobre 1991
Ricorrenza4 dicembre

La vita

Adolfo Kolping nacque l'8 dicembre 1813, in Germania, a Kerpen,in Renania, nei pressi di Colonia, da Peter Kolping, pastore e piccolo agricoltore e Anna Maria Zurheyden, quarto di cinque figli.

I genitori, consapevoli del valore dell'istruzione, seppure il loro lavoro fornisse un reddito molto modesto, appena sufficiente a mantenere la famiglia, vollero con molti sforzi che ai loro figli fosse garantito almeno un corso di studi elementare, insistendo che nessuno di loro mancasse alle lezioni.

Adolfo ricorderà così quei periodi della sua vita: Pensavo spesso ai giorni lieti della mia infanzia, quando insieme ai miei fratelli, tutti riuniti al nostro vecchio e rispettato nonno, recitavo le orazioni della sera.

Tuttavia Adolfo, dopo la scuola elementare, ancora dodicenne, fu costretto a lasciare gli studi e ad andare a lavorare a bottega presso il calzolaio Meuser di Kerpen, e successivamente, presso altri artigiani della zona; finché riuscì a trovare lavoro fisso come operaio in una calzoleria di Colonia, collocazione sicuramente molto ambita nella situazione di generale miseria dell'epoca.

Adolph Kolping sarà soprattutto colpito dall'ambiente in cui vivevano i suoi colleghi coetanei, di cui dirà: Ero riuscito a entrare nel più importante laboratorio di Colonia e facevo parte di una cerchia a cui molti aspiravano invano: ma tremo ancora al ricordo dei giorni terribili trascorsi in quel luogo, in mezzo alla dissolutezza e all'indiffe­renza dei ragazzi di bottega nella Germania di allora.

Gli si presentò quindi l'occasione di entrare a far parte di un laboratorio di calzoleria, unendosi a nozze con una ragazza della famiglia dei prorietari, però Adolfo maturava sempre di più la sua vocazione di farsi sacerdote.

L'occasione di renderla compiuta si manifestò a 24 anni, quando grazie al beneplacito di alcuni sacerdoti benefattori, fu avviato agli studi classici presso il ginnasio Margellen, a Colonia, dove conseguì nel 1841 la maturità classica. Si iscrisse quindi alla Facoltà di Teologia di Monaco di Baviera, e quindi, dopo tre semestri, a quella di Bonn.

Il 13 aprile 1845 ricevette l'ordinazione sacerdotale nella Minoritenkirche di Colonia, la Chiesa dei Minoriti, quella cui fu più affezionato in tutta la sua vita.

Nella festività di Pasqua dello stesso anno fu nominato cappellano e catechista della parrocchia di S. Lorenzo, nella città industriale di Elberfeld (Wuppertal) dove i cattolici erano una minoranza, e dove poté conoscere meglio il mondo del lavoro artigiano, così come stava cambiando: L'artigianato e la classe operaia in genere, in fondo sono migliori di quanto solitamente si creda, e l'accesso al loro cuore e più facile che altrove.

Ad Elberfeld, Padre Adolfo entrò in contatto con una delle associazioni locali di artigiani, denominate Gesellenverein, comunità cattolica, pedagogica e culturale, fondata dal maestro Breuer, in cui svolse attività di assistente religioso. Padre Kolping, che aveva fatto diretta esperienza di artigiano calzolaio e ben conoscendo la complessa problematica della vita giovani artigiani, di cui già aveva avuto modo di dolersi, approfondendo questa esperienza, ideò un progetto di più ampio respiro, in un'ottica non meramente locale di organizzazione del mondo giovanile artigianale proponendosi di educare e formare i giovani occupati, fermamente convinto che: Il cristianesimo non può essere predicato teori­camente dal pulpito, è necessario contemplare nuovamente la vita concreta con occhi cristiani, occorre che i maestri della verità divina tornino in mezzo alla gente, anzi, proprio nella vita sociale.

Così, nell'autunno del 1846, fondò il primo Gesellenverein, Casa di assistenza e di insegnamento professionale, di cui nel 1847 venne nominato preside. Nel 1848 scrisse il suo opuscolo I1Gesellenverein. All'attenzione di quanti hanno a cuore l'autentico bene del popolo, manifesto del suo progetto, in cui si prendeva a motto dell'associa­zione Pregare, imparare, lavorare, con serietà, ma anche in allegria, insistendo ancora sul fatto che L'amore attivo risana tutte le ferite, le vuote parole accrescono soltanto il dolore.

Su sua richiesta fu trasferito al Duomo di Co­lonia, come viceparroco dove non mancò di fondare, il 6 maggio 1849, un altro Gesellenverein, che successiva­mente, diventò il centro di tutte le organizzazioni di giovani operai e artigiani dell'Europa e dell'America del Nord, di cui egli fu presidente, carica che assunse e mantenne con fervido impegno anche in tutte le numerose Associazioni fondate da lui in seguito. Ben a conoscenza della teolo­gia degli esponenti più noti del suo tempo ed attento ale questioni politico sociali, sempre dal punto di vista religioso Per realizzare questo impegno non aveva elaborato alcuna teoria perché era convinto del fatto, che l'esempio personale è la forza più genuina per il mutamento indispensabile nella società d'allora. Padre Kolping si spese numerosi viaggi riuscendo a favorire contatti utili per la diffusione della sua opera, ma la migliore pubblicità alla sua iniziativa gli venne dagli stessi lavoranti, che lasciavano le loro città, in cui avevano frequentato il Gesellenverein, per andare a lavorare in giro per il mondo.

Gli scopi culturali del Kolping erano: il cristiano impegnato, l'artigiano valente, il buon padre di famiglia e il cittadino responsabile; animato da un grande amore per gli artigiani, esercitò con loro un'intensa attività non solo caritativa, ma anche evangelizzatrice, interessandosi della pastorale di tutto il mondo del lavoro. In questa sua instancabile opera di diffusione per cui riteneva che Sarà decisivo portare il cristianesimo, secondo lo spirito e la prassi, nelle vita sociale, fu anche attento giornalista, fondando e dirigendo per molti anni, nonostante la sua malferma salute, i settimanali Rheinische Volksblätter e Volkskalender, editando calendari e riviste, con le quali non solo portava avanti un'opera di educazione e di pastorale, ma riusciva anche a garantire l'introito economico per sostenere l'opera dei Gesellenverein, raggiungendo un vasto pubblico, specie nelle classi sociali dalle quali provenivano i suoi giovani apprendisti artigiani.

Contro tutte le correnti politiche e sociali del tempo Kolping insistette sul proprio principio per cui ogni cristiano è chiamato a cooperare al rinnovamento neces­sario e continuo della Chiesa e della società nello spirito del Vangelo. I luoghi e i modi d'un tale impegno sono sempre determinati dalle condizioni di vita dei singoli cristiani.

Tutta la vita di Padre Kolping fu, infatti, spesa per questa sua attività apostolica a favore del mondo artigianale giovanile. Animato da un grande amore per gli artigiani, esercitò con loro un'intensa attività non solo caritativa, ma anche evangelizzatrice, estendendo i suoi interessi pastorali a tutto il mondo del lavoro.

Adolph Kolping fu molto stimato non soltanto dal popolo, per il quale si profodeva il suo impegno, quanto anche dai vescovi e dallo stesso papa Pio IX, che in una udienza volle regalargli una preziosa pianeta.

Da figlio di pastori agricoltori a fondatore e presidente attivo di una comunità mondiale, Padre Kolping, estenuato, e consumato dalle fatiche, in una salute precaria fin dalla sua gioventù, dopo soli venti anni di sacerdozio, si spense santamente a Colonia il 4 dicembre 1865 a meno di 52 anni, lasciando una comunità di 24.000 soci in 400 località.

Nell'aprile 1866 il re di Prussia Guglielmo I, volle autorizzare il trasferimento dei suoi resti mortali dal cimitero alla Minoritenkirche di Colonia, la chiesa da lui prediletta in tutta la sua vita ed il suo sepolcro è diventato meta di pellegrinaggi provenienti da tutto il mondo. Padre Adolfo Kolping, è stato proclamato Beato da san Giovanni Paolo II, il 27 ottobre 1991.

Il culto

Il 13 maggio 1989 papa Giovanni Paolo II ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto sulle virtù eroiche del sacerdote, riconoscendogli il titolo di venerabile.

La Santa Sede ha riconosciuto l'autenticità di un miracolo attribuito all'intercessione del venerabile Kolping il 22 gennaio 1991; è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1991 in Piazza San Pietro a Roma.

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 4 dicembre, giorno della sua morte.

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