Luca Giacomelli Ferrarini
« Ogni volta che entro in un teatro e salgo su di un palcoscenico mi sento le farfalle nello stomaco, anche se faccio lo stesso spettacolo da tanti mesi. Ogni volta è come se fosse la prima e sento quell’ emozione che mi fa dire “sì, è questo lavoro che voglio fare"»
(Luca Giacomelli)
Luca Giacomelli Ferrarini, nato Luca Giacomelli (Verona, 20 marzo 1983), è un cantante, attore e ballerino italiano, noto principalmente per aver interpretato il ruolo di Richie Cunningham in "Happy Days, il musical", John O'Donnell in "Titanic il musical" e per la recente interpretazione di Mercuzio in Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo.
Biografia
Nato a Verona, figlio del soprano Alida Ferrarini e di Franco Giacomelli, nel 2005 consegue il diploma in Recitazione, Dizione e Arte Scenica al Gymnasium Theatrale Fondazione ‘G. Toniolo’ di Verona, diretto da Luciana Ravazzin, sua prima guida artistica, nel 2008 si laurea in Scenografia e Costume per lo Spettacolo all’Accademia di Belle Arti "G.B. Cignaroli" di Verona. Studia danza con Gail Richardson, Daniela Gorella e recitazione con gipeto all’Accademia "SDM La scuola del musical" di Milano ottenendo il diploma nel 2010. Il suo debutto avviene nel 2009, interpretando Tom Wingfield nell'opera "Lo zoo di vetro", di Tennessee Williams alla Scuola d’Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano. Nel 2011 interpreta il ruolo del Principe di Persia nella "Turandot" di Giacomo Puccini, inaugurando la "Royal Opera House of Musicat" in Oman, diretto da Franco Zeffirelli. Ricopre, con Compagnia della Rancia, il ruolo di Macavity/Platone in "Cats" di Andrew Lloyd Webber, con coreografie di Daniel Ezralow. Altro ruolo è quello di Richie Cunningham in "Happy Days", musical di Garry Marshall, diretto da Saverio Marconi. Interpreta inoltre John O’Donnell nel musical prodotto da Barley Arts "Titanc", il racconto di un sogno, di Federico Bellone. Nel 2013 viene scelto per interpretare il ruolo di Mercuzio nell’opera Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo, musiche e libretto di Gérard Presgurvic, regia di Giuliano Peparini, la cui produzione è dovuta al famoso David Zard.