Zoonomia
Zoonomia o Le leggi organiche della vita è un'opera in due volumi di Erasmus Darwin scritta tra il 1794 ed il 1796, che tratta di medicina e contiene alcune idee base della teoria dell'evoluzione, poi meglio sviluppate dal nipote dell'autore, Charles Darwin.
Zoonomia | |
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Autore | Erasmus Darwin |
1ª ed. originale | 1794 |
Genere | saggio |
Lingua originale | inglese |
Contenuto
Questo è il libro più importante della produzione di Darwin, che contiene elementi di fisiologia, anatomia, e patologia e un trattato sulla riproduzione, in cui anticipa le teorie di Jean-Baptiste Lamarck ed il suo Lamarckismo, precedente alla teoria moderna dell'evoluzione e del Neodarwinismo. Darwin basò i suoi studi sulle teorie psicologiche dell'associazionismo di David Hartley[1]. L'essenza di queste teorie, sono contenute nel passaggio seguente, dal quale egli trae la conclusione che un unico e identico tipo di "filamento vivente" è ed è stata la causa dei tutta la vita organica:
«Sarebbe osare troppo immaginare che, nel lungo periodo di tempo da quando la terra ha cominciato la sua esistenza, forse milioni di secoli prima dell'inizio della storia dell'umanità, sarebbe osare troppo immaginare che tutti gli animali a sangue caldo siano cresciuti da un singolo filamento vivente, che la grande Causa Prima indusse alla vita, con la possibilità di acquisire nuove parti, migliorato da nuove propensioni, guidato da nuovi stimoli, sensazioni, volontà ed associazioni, e per cui capaci di continuare a migliorare per propria attività naturale, e di consegnare questi miglioramenti attraverso la riproduzione alla propria prole, ed al mondo, senza fine!»
Influenze
Il poeta romantico inglese William Wordsworth ha usato Zoonomia come fonte per "Goody Blake and Harry Gill", una poesia facente parte della raccolta delle Ballate liriche del 1789.[2]
Note
- ^ (EN) Allen, Richard C. 1999. David Hartley on human nature. Albany, N.Y.: SUNY Press. ISBN 0-7914-4233-0
- ^ (EN) Duncan Wu, Wordsworth: An Inner Life, Wiley-Blackwell, 2003, ISBN 1-4051-1369-3. pp. 97-98. Si veda inoltre James Averill, "Wordsworth and 'Natural Science': The Poetry of 1798.", in Journal of English and Germanic Philology, 1978, pp. pp. 232-46.