Modena Football Club 2018
Il Modena Football Club, comunemente Modena è la principale società calcistica di Modena. Fondata nel 1912, milita in Serie B. Nel suo palmares figurano due Tornei Anglo-Italiani vinti nel 1981 e nel 1982. Per quanto riguarda quest'ultima competizione la squadra modenese può vantare di essere la squadra con più successi.
Modena Football Club 1912 Calcio ![]() | |
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Canarini | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Dati societari | |
Città | Modena |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie B |
Fondazione | 1912 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Alberto Braglia (21.507 posti) |
Sito web | www.modenafc.net |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 1 campionato di Serie B |
Trofei nazionali | 1 Supercoppa di Lega Serie C1 |
Trofei internazionali | 2 Tornei Anglo-Italiani |
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Si invita a seguire il modello di voce |
Storia
Le origini
Dopo alcune sporadiche esibizioni a livello scolastico nel primi anni del secolo XX, sotto la spinta degli studenti universitari (tra cui spicca l'impulso di Luigi Ventura) e di quelli dell'Istituto Tecnico, all'inizio del 1910 nacque a Modena l'Associazione Studentesca del Calcio Modena, che partecipò nelle stagioni 1911 e 1912 ai tornei regionali di III e II categoria, vincendoli. Tra la fine del 1911 e l'inizio del 1912 nacque il Football Club Audax Modena, in rappresentanza del Liceo San Carlo. Dopo un breve periodo di rivalità cittadina, le due società decisero di fondersi, non senza qualche mugugno, il 5 aprile 1912: la decisione venne pubblicata sugli organi di stampa cittadini. Il giornale "Il Panaro" pubblicò così la notizia della fusione societaria:
La sua prima struttura societaria prevedeva Giuseppe Salotti, docente universitario, quale presidente, il tenente Claudio San Donnino, ricco possidente cittadino, quale presidente onorario, e una Commissione Tecnica composta da Silvio Secchi, in qualità di Direttore Tecnico, e da Luca Mariani e Francesco Vaccari.
Gli anni dieci
Dopo aver ottenuto dall'Amministrazione Comunale l'area dell'ex Velodromo per l'ubicazione dello Stadio cittadino (area nella quale la società ha poi giocato tutte le gare interne della propria storia) e l'ammissione al Campionato di Prima Categoria, espressione del massimo livello calcistico, il Modena partecipò alla sua prima stagione (1912-13) nel girone Veneto-Emiliano, dapprima con solo elementi locali (Secchi, Mariani, Zanasi, Minchio, Zanetti - il futuro dirigente federale degli anni Venti e Trenta), poi, dopo i primi rovesci, pescando alcuni giocatori oltre provincia quali Diaderico Raffaldini, Brassi e Soresina. Quel primo torneo terminò con una sola vittoria, nel derby interno contro il Bologna, e tutte sconfitte.
Approfittando del blocco delle retrocessioni nell'estate del 1913, il Modena ottenne di giocare sempre in Prima categoria anche nella successiva stagione, 1913-14, nella quale la società decise di ingaggiare il primo straniero della sua storia, l'inglese Roberts: grazie alle sue capacità tecniche e alla maturata esperienza dei ranghi della squadra, il Modena si classificò al 3º posto nel girone. Nella stagione 1914-15, il Modena, pur partendo con qualche ambizione, si vide inserito nel girone Lombardo, molto più qualificato tecnicamente. Nonostante l'ingaggio dei due nuovi calciatori Giuseppe Forlivesi e Bernardo Perin, al termine della stagione il Modena risultò ultimo, pagando duramente dazio nel girone, ottenendo un'unica vittoria contro il Como.
Nel novembre del 1914 arrivò a Modena la notizia "sensazionale" dell'ingaggio di Attilio Fresia di ritorno dal Reading, uno dei migliori esponenti del calcio dell'epoca, primo giocatore italiano ad essere tesserato per una squadra inglese. Pendendo sul suo capo una squalifica per professionismo, Fresia non poté partecipare alle gare di quel campionato, tuttavia gli vennero affidati incarichi di allenatore della squadra. I suoi metodi innovativi, la sua idea di calcio furono alla base, per molti anni, della scuola calcistica modenese.
Allo scoppio della Grande Guerra gli organi federali decisero di annullare il campionato di calcio, tuttavia la passione di calciatori e pubblico creò una pressione tale che fu ideato un torneo succedaneo, la Coppa Federale, al quale parteciparono le principali formazioni dell'epoca. Il Modena, dopo aver vinto il girone eliminatorio contro Bologna e Audax, contese fino all'ultima gara contro il Genoa (sconfitta per 2-3), la vittoria finale al Milan. In quel periodo la squadra poteva contare sulla presenza a Modena del XX Autoparco, Reggimento automobilistico di retroguardia, nel quale affluirono grandi campioni dell'epoca, quali Ara, Leone, Albertoni, Varese, Gay. Nella stagione 1916-17 il Modena partecipò alla Coppa Emiliana istituita dal Comitato Regionale, aggiudicandosi il trofeo nella finale giocata a Mantova il 25 marzo 1917, sconfiggendo per 5-1 il Bologna, che era terminato a pari punti.
Gli anni venti
Al termine della guerra la società fu ricostituita. Partiti i grandi campioni del periodo bellico, la squadra venne imperniata su Giuseppe Forlivesi, diventato uomo simbolo del Modena, da qualche giocatore del periodo precedente (Minchio, Vandelli, Barbieri) e pescando in profondità calciatori nelle squadre del movimento uliciano che, nel periodo bellico ed immediatamente successivo al termine del conflitto, erano proliferate in città, sia sotto la spinta dell'emulazione dell'attività del XX Autoparco, che grazie agli insegnamenti di Attilio Fresia. Nella stagione 1919-20 il Modena vinse il girone regionale ed arrivò al 3º posto nel Girone B delle Semifinali Nazionali, dietro a Juventus e US Milanese. Nella successiva stagione il Modena si impose di nuovo nel girone regionale e venne inserito nel Girone B delle Semifinali Nazionali, con Alessandria, Andrea Doria e US Milanese.
I canarini contesero il passaggio del turno ai grigi piemontesi, dai quali vennero sconfitti solo in un incontro di spareggio (0-4) giocatosi a Milano nel luglio del 1921. Nell'estate di quell'anno il Modena, come la maggior parte delle squadre più importanti dell'epoca, decise di fare fronte comune con le società scissioniste che andarono a formare il C.C.I. I canarini furono inseriti nel Girone B della Lega Nord, e riuscirono ad ottenere un quarto posto finale, sempre con ranghi formati quasi esclusivamente da elementi cittadini. Rientrata la scissione dell'anno precedente il Modena si classificò al 6° nel Girone B della Lega Nord di Prima Divisione nella stagione 1922-23, nella quale Fresia fece esordire a sorpresa due giovani speranze: Bruno Dugoni e Luciano Vezzani.
Un settimo posto nella stagione 1923-24, con la sempre maggiore maturazione dei calciatori locali, suggerirono alla dirigenza di essere più intraprendente nel compiere passi per la stagione 1924-25. La squadra, composta da elementi locali ormai conosciuti a livello nazionale (Brancolini, Boni, Benassati, Dugoni, Scaltriti, Vezzani, Breviglieri, Forlivesi) venne migliorata con l'acquisto dei due interni ungheresi Robert Winkler e Dezso Tischovski, a rinforzare la linea d'attacco dei gialli. In più, venne assunto il tecnico ungherese Gonda a cui vennero affidate interamente le decisioni tecniche, per la prima volta nella storia della società. Il Modena partì di slancio e per lunghi tratti comandò il Girone A di Lega Nord - Prima Divisione, con il Genoa quale principale antagonista. La morte di Tichovski (sostituito dall'esordio di un giovanissimo Alfredo Mazzoni), l'infortunio (frattura) di Winkler all'inizio del girone di ritorno ed alcune contestate decisioni di posticipare 3 gare del Genoa al termine del campionato non consentirono al Modena l'approdo alla finale della Lega Nord contro i cugini felsinei, proprio a vantaggio dei liguri.
Nonostante propositi ambiziosi della società, il Modena terminò al 3º posto nel Girone A di Lega Nord, stagione 1925-26, piuttosto distanziato dalla coppia Bologna-Torino; nella stagione 1926-27 i canarini ottenerono un 6º posto nel Girone A di Divisione Nazionale, alla quale fece seguito un 5º posto nel Girone B della Divisione Nazionale 1927-28, proprio a ridosso delle squadre promosso per il girone finale che avrebbe assegnato il Titolo Italiano. La Divisione Nazionale 1928-29, ancora divisa in due gironi, avrebbe consentito l'accesso alla nuova Serie A, campionato unico per la prima volta nella storia del calcio nazionale, alle prime otto squadre di ogni raggruppamento. Il Modena venne inserito nel Girone A nel quale ottenne un 6º posto finale, sotto la spinta di calciatori come Boni, Dugoni, Mazzoni (capocannoniere della squadra con 15 reti) e Piccaluga.
Gli anni trenta e quaranta
Il primo campionato di Serie A 1929-30 vide ai nastri di partenza un Modena che già negli anni precedenti aveva manifestato via via una incipiente crisi economica della società, con l'obbiettivo di salvarsi. Dopo una discreta partenza, il Modena ebbe una netta flessione nella parte centrale del campionato che la collocò in piena zona retrocessione per buona parte del girone discendente: solo 7 punti nelle ultime 4 gare consentirono ai canarini di evitare la retrocessione. Nella successiva stagione 1930-31, pur con i medesimi propositi di salvezza, il Modena si dimostrò per lunga parte del torneo come la migliore delle provinciali (venendo poi sopravvanzata dal Brescia), chiudendo con un onorevole 10º posto finale.
I sempre maggiori effetti della crisi societaria convinsero al dirigenza a cedere Alfredo Mazzoni, che era assieme a Bruno Dugoni uno dei due giocatori simbolo della squadra. La stagione 1931-32 vide il Modena retrocedere in Serie B dopo una stagione tribolata, nella quale i canarini non trovarono mai né gioco né risultati. Dopo tre stagioni nella Serie A, da poco istituita, nel 1932 arrivò la prima retrocessione in Serie B, cui il Modena non seppe reagire: due secondi posti consecutivi, poi il 3° nel 1935, sembrava una maledizione. Arrivò intanto l'inaugurazione del nuovo stadio, nel 1936, intitolato a Cesare Marzari (poi rinominato Alberto Braglia), giocatore gialloblu caduto nella Guerra civile spagnola. In quegli anni cambiò anche la denominazione di Modena F.C. in Modena Calcio, in ossequio alle direttive del regime volte all'eliminazione di ogni parola straniera nel lessico sportivo.
Nel campionato 1937-38 vi fu il ritorno in Serie A, mentre l'anno successivo il Modena si salvò per un solo punto. All'inizio della stagione 1939-40 comparvero anche i numeri sulle maglie dei giocatori. La squadra venne rinnovata ma gli acquisti si rivelarono al di sotto delle aspettative e così fu di nuovo serie cadetta. Nel periodo bellico, furono diversi i giocatori che il Modena riuscì a lanciare: Vittorio e Lucidio Sentimenti, Renato Braglia, Maino Neri, Ermando Malinverni e Otello Zironi. Tra gli stenti dovuti alla guerra, il Modena si barcamenò tra la A e la B, in attesa di tempi migliori.
Tempi migliori che coincisero con la fine della Seconda guerra mondiale: nella stagione 1946-47 il Modena infatti chiuse al terzo posto in Serie A, dietro al Grande Torino ed alla Juventus, che chiuse avanti di sole due lunghezze. Fu sorprendente che quel gruppo fosse riuscito ad arrivare così in alto pur avendo inserito, durante il mercato, ben undici nuovi giocatori. Fu quello il miglior campionato di A del Modena, che in casa ottenne anche risultati clamorosi come il 6-1 inflitto al Napoli e le vittorie su Juventus, Inter, Roma e le "doppiette" (vittorie in casa e trasferta) rifilate alla Lazio ed alla Fiorentina.
L'anno successivo il Modena chiuse al 5º posto e, con diversi giocatori che ormai facevano parte della Nazionale italiana (come Enzo Menegotti, Francesco Pernigo, Maino Neri e Valerio Cassani, tutti presenti al torneo di calcio della Olimpiadi di Londra del 1948), sembrava destinato ad entrare tra le grandi del calcio italiano. Ma le vicissitudini societarie, culminate nelle dimissioni del presidente prima e dell'allenatore poi, portarono la squadra, nel campionato successivo, al penultimo posto e quindi alla retrocessione in Serie B.
Gli anni cinquanta
Il Modena provò subito a ritornare nella massima serie, ma chiuse il campionato solamente al 5º posto. Ci riprovò l'anno dopo, nella stagione 1950-51, ma riuscì solo a sfiorare l'impresa, conquistando un 3º posto finale. Ed ebbe così inizio la grande fuga dei talenti modenesi nelle squadre più blasonate: fu il caso, tra i tanti di Maino Neri, di Sergio Brighenti e di Giorgio Ghezzi. I risultati cominciarono a risentirne: un 8° e due 10° posti consecutivi cominciarano a ridimensionare i progetti modenesi, che solo lievemente tornarono felici quando nella stagione 1954-55 giunse di nuovo 3°.
Intanto, le finanze cominciavano a ristagnare. Il Modena sembrava sul punto di collassare, quando l'azienda Zenit si offrì di abbinare il proprio nome alla squadra (le canoniche sponsorizzazioni erano, infatti, ancora vietate nel calcio italiano).[1] Fu una manna dal cielo: 100 milioni di lire (una cifra colossale all'epoca) per un'ambiziosa campagna acquisti con cui tentare la scalata alla Serie A. Soldi spesi con oculatezza, che diedero risultati immediati nella prima parte della stagione; poi, un girone di ritorno disastroso costrinse lo Zenit Modena ad "accontentarsi" del 7º posto. L'anno dopo andò ancora peggio: 14º posto e retrocessione evitata per pochi punti. La Zenit a questo punto si ritirò, e al Modena (ritornato alla sua classica denominazione) non restò che vendere il vendibile e sperare in qualche giovane promessa: tuttavia, malgrado un'ottima prima metà di campionato, un disastroso girone di ritorno fu la causa della retrocessione per la prima volta nella storia della società in Serie C.
Gli anni sessanta e settanta
Nonostante il ritiro dei finanziamenti della Zenit e la retrocessione in C, il nuovo organico modenese compì un doppio salto: vincitore della Serie C 1960-61 e 2° nella Serie B 1962, appaiato al Napoli, appena vincitore della Coppa Italia di quell'anno. Nel primo anno in Serie A, che mancava dal 1949, la squadra si salvò grazie anche ai gol della ex mezzala della Nazionale brasiliana Cinesinho, ma nell'anno successivo le cose si complicarono: alla fine del campionato, il Modena era 15° ma a pari punti con la Sampdoria, contro la quale si giocò la permanenza in A. Lo spareggio si giocò il 7 giugno 1964 a Milano, campo neutro: Sampdoria-Modena 2-0 e ritorno in B.
Nei sette anni di B successivi il Modena raggiunse, come massimo traguardo, il 6º posto, lontanissimo dalla lotta per la promozione. In compenso, sfiorò la retrocessione nel campionato 1968-69, quando si salvò solo per miracolo e chiuse 17°. Era l'inizio degli anni più duri: la lunga parentesi della Serie B finì nel campionato 1971-72, quando il Modena chiuse all'ultimo posto e precipitò in Serie C. Inizialmente, si verificò comunque l'ottimismo della prima retrocessione in B, quando si pensava che per il Modena sarebbe stata una passeggiata o poco più. Invece gli ci vollero tre anni difficili per risalire, quando finalmente vinse il campionato 1974-75.
Due campionati "anonimi" del Modena (un 8° ed un 17º posto) sembravano il preludio di un lungo periodo di militanza in cadetteria. Invece, un'ennesima crisi finanziaria portò la squadra sull'orlo del fallimento, e di conseguenza la squadra fu smantellata. Imbottita di giovani di belle speranze ma di poco bagaglio tecnico, il Modena affondò prima in C1 (come si era chiamata in quegli anni la terza divisione) e l'anno successivo addirittura in C2 (prima ed unica volta della storia del club canarino).
Gli anni ottanta e novanta
La Serie C2 fu comunque un'esperienza passeggera: la crisi societaria fu risolta con l'ingresso dell'industriale Bergamini e anche grazie alla rivelazione di Stefano Cuoghi, al primo tentativo la vittoria del campionato della stagione 1979-80 fu assicurata, e la C1 riconquistata, dopo un duello con Trento e Padova. La tifoseria però è costretta a subire diverse delusioni: dopo il 12° nel nella stagione 1980-81, l'anno dopo il Modena chiude 3º per un solo punto (i play-off non esistono ancora). La società intanto aveva cambiato proprietà: era entrato Francesco Farina e rimarrà alla direzione per i successivi 15 anni.
Arrivano i primi due trofei: il Modena si aggiudica il Trofeo Anglo-Italiano del 1981 e del 1982, battendo in finale, rispettivamente, gli inglesi del Poole Town e quelli del Sutton United. Ma le vittorie non seguono invece in campionato, dove il Modena giunge nelle deludenti 11°, 10° ed 8ª posizione nei tre anni a seguire. Nel campionato 1985-86, arriva la promozione in B, ottenuta all'ultima giornata nella partita vinta contro l'Ancona grazie alla rete di Damiano Longhi, davanti a 16.000 spettatori[senza fonte]. Dopo la salvezza nella stagione 1986-1987 (conclusasi con la vittoria nel derby contro il Bologna, successo che mancava da 40 anni esatti), nel campionato 1987-1988 arriva la nuova retrocessione in Serie C.
Gli anni Ottanta si chiudono con la vittoria del campionato di Serie C1 che vale il nuovo ritorno in Serie B, realizzando il record del minor numero di reti subite da una squadra in un campionato professionistico italiano (9)[senza fonte]. Dopo tre salvezze raggiunte faticosamente, nella stagione 1993-94, il Modena chiude al 18º posto e retrocede in C1. Nella stagione successiva 1994-95 la squadra retrocesse in C2, dopo aver perso i play-out con la Massese. I canarini rimasero per poche settimane in quarta serie grazie al Crevalcore che, salvatosi sul campo, rinunciò ad iscriversi alla C1 e fu radiato: il Modena (secondo nella graduatoria dei ripescaggi) venne ripescato. La proprietà della squadra passa al Conte Degli Albertini e la presidenza di Mauro Bassinghi.
Gli anni successivi furono caratterizzati da complesse vicende societarie e tecniche, sino all'acquisto della squadra da parte dell'imprenditore Gigi Montagnani nel 1997. Dopo un'annata interlocutoria, nella stagione 1998-99 arriva al 3º posto e poi viene sconfitto nella finale playoff dal Lumezzane, che aveva anch'esso chiuso al 3º posto (era in vantaggio negli scontri diretti). La stagione successiva arriva una salvezza ottenuta con l'arrivo a metà stagione del tecnico Gianni De Biasi.
Gli anni duemila
Nella stagione sportiva 2000-01 mister Gianni De Biasi ottiene la conferma con al suo fianco due collaboratori quali Vinicio Bisioli (preparatore dei portieri) ed Paolo Artico (preparatore atletico). Il Direttore Generale è Doriano Tosi, entrato in società a metà della stagione precedente. Il ritiro pre-campionato cambia geograficamente: è Pieve di Cadore la località prescelta. È dello stesso periodo la morte improvvisa del presidente Montagnani, a cui è oggi intitolata la curva dei tifosi modenesi.
In Coppa Italia la squadra vince il proprio girone a punteggio pieno ed alla decima giornata di campionato si trova al primo posto solitario con 27 punti, frutto di 9 vittorie ed una sconfitta. Il 19 novembre è un'altra data infausta da ricordare: al termine della gara di Como (persa 0-1), mentre percorre il corridoio che porta al pullman, Francesco Bertolotti viene colpito da tergo con un pugno sferratogli dal comasco Massimiliano Ferrigno. Cadendo Bertolotti sbatte violentemente il capo sul pavimento: trasportato d'urgenza all'Ospedale di Lecco gli vengono diagnosticate lesioni cerebrali ed alle ore 23.00 è necessario un intervento chirurgico che gli salva la vita: dopo una settimana esce dal coma.
I canarini attraversano un periodo difficile durante il quale il Como li raggiunge a quota 42 punti, poi si riprendono e tutta la stagione sarà caratterizzata dalle varie fasi di questo testa a testa. Alla penultima giornata di campionato il Modena è di scena allo Stadio Morelli di Brescello, seguita da oltre 4500 tifosi[senza fonte] in una gara che viene vinta al 97' con una rete di Ciro Ginestra. È la vittoria che vale virtualmente la Serie B, ufficializzata all'ultima giornata con la vittoria al Braglia sul Lecco per 2-0. Il finale della stagione vede il Modena vincere anche la Supercoppa di Lega di serie C1 battendo il Palermo (2-1 in Sicilia e 3-0 al Braglia).
L'anno dopo, mantenendo sostanzialmente la stessa squadra della stagione precedente, i gialloblu centrano la seconda promozione consecutiva e rivedono la massima serie dopo 38 anni di assenza. Nel frattempo, a febbraio, con la squadra lanciata verso la serie A, la società era stata rilevata dall'imprenditore Romano Amadei. Da ricordare, in questa annata, le vittorie prestigiose sul Napoli 4-1, sul Cagliari 3-0, sulla Reggina 3-1 (con i tre gol messi a segno nei primi 10 minuti di gioco) e sulla Sampdoria 2-0.
Nella stagione 2002-03 la salvezza non è facile ed arriva solo all'ultima giornata a Brescia, quando il Modena giunge a quota 38 insieme ad Empoli, Reggina e Atalanta. Tuttavia, la classifica avulsa salva gli emiliani ed i toscani, lasciando bergamaschi e calabresi a giocarsi lo spareggio (furono poi quest'ultimi a salvarsi). La retrocessione è solo rinviata alla stagione 2003-2004, con il Modena che chiude terzultimo a quota 30 punti, avendo di fatto perso la massima serie negli scontri contro le dirette concorrenti alla salvezza. Subisce inoltre un punto di penalizzazione (da scontare l'anno dopo in B) per una combine avvenuta durante una partita dell'anno precedente: l'operazione giudiziaria, che coinvolge diverse squadre, sarà l'anticipo dell'operazione "Calciopoli"[senza fonte]. L'anno successivo è turbolento: il Modena chiude ad un punto dalla zona play-off.
Nella stagione 2005-2006, il Modena, con un centravanti come Cristian Bucchi, che segna 30 gol (capocannoniere[senza fonte] e miglior realizzatore stagionale di sempre del Modena), giunge agli spareggi promozione. Nelle semifinali degli spareggi promozione è stato poi eliminato dal Mantova, dopo due pareggi (0 a 0 in casa e 1 a 1 in trasferta) che, a causa delle regole dei play-off di Serie B, hanno sorriso ai virgiliani, i quali, a loro volta, hanno perso la finale contro il Torino.
L'anno dopo, con un organico indebolito dalla cessione di Bucchi e dopo una partenza abbastanza positiva in Coppa Italia (eliminato al terzo turno dal Genoa), il Modena è passato dalla lotta per la A a quella per evitare la C. Tuttavia, l'obiettivo è stato conseguito, grazie anche al cambio di rotta avvenuto con l'arrivo di Bortolo Mutti come allenatore. Per il campionato 2007-08, il Modena, eliminato al primo turno di Coppa Italia dal Bologna, si presenta con un organico in grado di raggiungere la salvezza. Dopo una buona partenza, però, i canarini affondano in un lungo periodo nero di ben 15 partite senza vittorie, durante il girone di ritorno, culminato con l'esonero di Mutti ed il ritorno del discusso Daniele Zoratto. La nuova avventura di Zoratto si conclude con la salvezza giunta alla penultima giornata grazie alla vittoria contro l'Ascoli.
La stagione 2008-2009 verrà ricordata a lungo come una delle più difficoltose per il Modena. Un'annata cominciata sotto i cattivi auspici di un'estate dominata dall'incertezza dal punto di vista societario. Si susseguono, infatti, anche durante tutto l'anno, voci su possibili acquirenti della società di Romano Amadei, intenzionato a passare di mano il Modena. Il risultato è una squadra mal costruita che fatica molto nella prima parte di campionato. I soli 16 punti del girone di andata fanno da contraltare ai 35 del girone di ritorno, culminati con la vittoria a Trieste e al quattordicesimo posto finale. Una tale inversione di marcia è la summa di vari fattori tra cui il ritorno di Alex Pinardi da un lungo infortunio[senza fonte] e il cambio in panchina con Luigi Apolloni che subentra a Daniele Zoratto alla 23ª.
Nella stagione successiva i canarini restano a lungo in lotta per i play-off, ma un calo nel finale portò la squadra a giocarsi addirittura la salvezza all'ultima giornata, poi conquistata grazie a un 3-2 (all'inizio del secondo tempo i gialloblu erano sotto per 2 reti a 0) contro il Gallipoli.
Gli anni duemiladieci
Nell'annata successiva viene chiamato in panchina Bergodi, che conduce i canarini al 10º posto finale. A livello societario dal 6 agosto 2009 Romano Amadei viene prima affiancato poi sostituito Roberto Casari (CPL Concordia/Ghirlandina Sport).
Il campionato del Centenario 2011-2012 non inizia nel migliore dei modi, ragion per cui, il 14 novembre 2011 viene nominato Agatino Cuttone allenatore-traghettatore della prima squadra in sostituzione di Cristiano Bergodi con la squadra al quart'ultimo posto in classifica. Il cammino dell'allenatore-traghettatore Agatino Cuttone, che ottiene risultati di rilievo contro Torino (2 a 1 casalingo con reti di Giuseppe Greco e Maurizio Ciaramitaro) e Bari (0 a 1 con la prima ed unica rete in maglia gialloblu del rumeno Ovidiu Petre), non durerà molto sulla panchina dei canarini; il suo esonero era ormai inevitabile dopo una rivolta da parte degli stessi giocatori. Al suo posto il ritorno di Cristiano Bergodi. La squadra, grazie a una serie di 10 risultati utili consecutivi, si riprende e chiude la stagione al 12º posto.
La rivolta invernale dei giocatori porta il patron Roberto Casari ad accelerare la vendita della società che a luglio 2012 passa nelle mani di un imprenditore romano (Stefano Commini) che rileva il 64% delle quote, portando con sé Alessio Secco (direttore generale, ex Juventus), Giuseppe Cannella (direttore sportivo) ed il procuratore Antonio Caliendo (consulente) che l'anno dopo acquisisce la società[2].
L'allenatore è Dario Marcolin; la squadra resta spesso a ridosso della zona play-off, ma nel girone di ritorno accusa un brusco calo e Marcolin viene esonerato il 20 marzo, venendo sostituito da Walter Novellino. Il team chiude il campionato all'8º posto. Da segnalare il grande rendimento di Ardemagni, realizzatore di ben 23 gol, a un solo gol dal capocannoniere Cacia. Il 24 marzo 2013 il Modena Football Club perde Paolo Ponzo, centrocampista che ha militato nella squadra emiliana dal 2000 al 2005, con 134 presenze e un gol contro il Cittadella. Giocatore molto amato dalla tifoseria gialloblu, tanto che il 5 aprile 2013 in occasione del centenario, il Modena Football Club lo ha voluto ricordare con una targa posta nello Stadio Alberto Braglia.
Cronistoria
Cronistoria del Modena Football Club 1912 | |
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Allenatori e presidenti
- 1912-1913 Silvio Secchi
- 1913-1914 John Robert Roberts
- 1914-1915 John Robert Roberts, poi Attilio Fresia
- 1915-1917 Attilio Fresia
- 1919-1920 Luigi Casini, poi Luigi Saverio Bertazzoni, poi Canzio Zanasi
- 1920-1921 Alberto Minchio, poi Luigi Saverio Bertazzoni, poi Arthur Archer
- 1921-1922 Willibald Stejskal, poi Luigi Saverio Bertazzoni, poi Luigi Casini, poi Attilio Fresia
- 1922-1923 Attilio Fresia, poi Luigi Merighi, poi Fausto Parisi
- 1923-1924 Fausto Parisi
- 1924-1925 Laszlo Gonda, poi Casini, poi Ferenc Konya
- 1925-1926 Ferenc Konya e Luca Mariani, poi solo Luca Mariani, poi Gustavo Tirabassi
- 1926-1927 Imre Payer, poi Giuseppe Forlivesi
- 1927-1928 Giuseppe Forlivesi, poi József Ging
- 1928-1930 József Ging
- 1930-1931 Giuseppe Forlivesi
- 1931-1932 Giuseppe Forlivesi, poi Rudolf Stanzel
- 1932-1933 Vilmos Rady, poi Richard Klug
- 1933-1934 Richard Klug, poi Vilmos Rady
- 1934-1935 Richard Klug
- 1935-1936 Silvio Secchi, poi Arpad Hajos
- 1936-1937 Arpad Hajos, poi Gaetano Ricci, poi / János Nehadoma
- 1937-1938 / János Nehadoma
- 1938-1939 Umberto Caligaris
- 1939-1940 József Ging, poi Alfredo Notti
- 1940-1941 Alfredo Notti
- 1941-1942 Alfredo Notti, poi Giuseppe Girani
- 1942-1943 Giuseppe Girani
- 1944 Alfredo Mazzoni
- 1945-1949 Alfredo Mazzoni
- 1949-1950 Victor Tortora
- 1950-1951 Imre Senkey
- 1951-1953 Cesare Gallea
- 1953-1954 Cesare Gallea, poi Renato Braglia, poi Renzo Magli
- 1954-1955 Renzo Magli
- 1955-1956 Paolo Todeschini, poi Giuliano Grandi
- 1956-1957 Giuliano Grandi, poi Manlio Bacigalupo
- 1957-1958 Manlio Bacigalupo, poi Aldo Campatelli
- 1958-1959 Aldo Campatelli, poi Gyula Lelovics
- 1959-1960 Renzo Magli
- 1960-1961 Ivano Corghi, poi Ivano Corghi e Gyula Lelovics, poi Gyula Lelovics, poi Vittorio Malagoli
- 1961-1962 Vittorio Malagoli
- 1962-1963 Vittorio Malagoli, poi Renato Braglia, poi Annibale Frossi
- 1963-1964 Annibale Frossi e Mario Genta, poi Mario Genta
- 1964-1965 Maino Neri
- 1965-1966 Maino Neri, poi Leandro Remondini
- 1966-1967 Leandro Remondini
- 1967-1968 Lamberto Giorgis, poi Laszlo Szekely
- 1968-1969 Laszlo Szekely, poi Vittorio Malagoli, poi Armando Cavazzuti
- 1969-1971 Leandro Remondini
- 1971-1972 Armando Cavazzuti, poi Leandro Remondini, poi Leonardo Costagliola
- 1972-1973 Leonardo Costagliola, poi Stefano Angeleri, poi Armando Cavazzuti
- 1973-1974 Cesare Meucci, poi Armando Cavazzuti
- 1974-1975 Ezio Galbiati
- 1975-1976 Mario Caciagli
- 1976-1977 Beniamino Cancian, poi Umberto Pinardi
- 1977-1978 Umberto Pinardi, poi Angelo Becchetti
- 1978-1979 Armando Cavazzuti, poi Ezio Galbiati, poi Giorgio Barbolini
- 1979-1981 Bruno Pace
- 1981-1982 Bruno Giorgi
- 1982-1983 Carlo Facchin, poi Battista Rota, poi Gastone Mazzanti
- 1983-1984 Gastone Mazzanti, poi Mario Caciagli, poi Franco Cresci
- 1984-1989 Luigi Mascalaito
- 1988-1989 Paolo Ferrario, poi Mario Vivani
- 1989-1991 Renzo Ulivieri
- 1991-1992 Eugenio Bersellini, poi Francesco Oddo
- 1992-1993 Pierluigi Frosio
- 1993-1994 Francesco Oddo, poi Giampiero Vitali
- 1994-1995 Ferruccio Mazzola, poi Ugo Tomeazzi, poi Luigi Mascalaito
- 1995-1996 Carlo Regno, poi Mauro Melotti
- 1996-1997 Pierluigi Frosio, poi Alberto Bollini
- 1997-1998 Adriano Fedele, poi Alessandro Scanziani, poi Alberto Bollini
- 1998-1999 Paolo Stringara
- 1999-2000 Sergio Santarini, poi Giovanni De Biasi
- 2000-2003 Giovanni De Biasi
- 2003-2004 Alberto Malesani, poi Gianfranco Bellotto
- 2004-2005 Stefano Pioli
- 2005-2006 Stefano Pioli, poi Maurizio Viscidi, poi Stefano Pioli
- 2006-2007 Daniele Zoratto, poi Bortolo Mutti
- 2007-2008 Bortolo Mutti, poi Daniele Zoratto
- 2008-2009 Daniele Zoratto, poi Luigi Apolloni
- 2009-2010 Luigi Apolloni
- 2010-2011 Cristiano Bergodi
- 2011-2012 Cristiano Bergodi, poi Agatino Cuttone, poi Cristiano Bergodi
- 2012-2013 Dario Marcolin, poi Walter Alfredo Novellino
- 2013-oggi Walter Alfredo Novellino
- 1912 Giuseppe Salotti
- 1912 Lorenzo Luigi Tardini
- 1912-1913 Ermenegildo Reggiani
- 1913-1919 Claudio San Donnino
- 1919-1920 Guido Sanguinetti
- 1920-1922 Claudio San Donnino
- 1922-1927 Enrico Donati
- 1927-1929 Giovanni Corni
- 1929-1930 Carlo Vandelli
- 1929-1932 Vittorio Arangio Ruiz
- 1932-1935 Antonio Cavazzoni Pederzini
- 1935-1936 Carlo Alberto Perroux
- 1936-1939 Beppe Nino Banzi
- 1939 Guido Gaudenzi (Commissario straordinario)
- 1939-1940 Antonio Cavazzoni Pederzini (Commissario straordinario)
- 1940-1943 Beppe Nino Banzi
- 1944 Odoardo Ferrari
- 1945 Luigi Pignatti Morano (Commissario)
- 1945-1948 Aldolfo Orsi
- 1948 Renzo Campani (Commissario straordinario)
- 1948 Gaetano Barbieri (Commissario straordinario)
- 1948 Adolfo Orsi
- 1948-1949 Antonio Pignedoli
- 1949-1952 Franco Spinelli
- 1952 Reggenza Giordano Blondi – Franco Spinelli
- 1952 Reggenza Giordano Blondi - Alessandro Bonaccini
- 1952-1959 Alessandro Bonaccini
- 1959-1960 Giorgio Ghittoni (Commissario straordinario)
- 1960 Ferdinando Corradini (Presidente del Comitato Provvisorio)
- 1960-1962 Renzo Garuti
- 1962-1967 Sergio Marassi
- 1967-1976 Ferdinando Corradini
- 1976-1979 Cesare Anceschi
- 1979-1980 Pier Luigi Bergamini (Amministratore unico)
- 1980-1984 Gian Carlo Messori Roncaglia
- 1984-1994 Francesco Farina
- 1994-1995 Renato Cipollini (Amministratore unico)
- 1995-1996 Mauro Bassinghi
- 1996-1997 Giuseppe Degli Albertini (Amministratore unico)
- 1997-1998 Luigi Montagnani (Amministratore unico)
- 1998-2000 Luigi Montagnani
- 2000-2001 Gian Paolo Manfredi
- 2001-2002 Massimo Montagnani
- 2002-2006 Romano Amadei
- 2006-2007 Luca Baraldi
- 2007-2009 Alfredo Amadei
- 2009 Alfredo Amadei (Amministratore unico)
- 2009-2011 Ninetto Sgarbi
- 2011-2012 Maurizio Rinaldi
- 2012-oggi Pierluigi Grana
Giocatori
Palmarès
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Prima Categoria | 5 | 1912-1913 | 1920-1921 | 27 |
Prima Divisione | 5 | 1921-1922 | 1925-1926 | ||
Divisione Nazionale | 4 | 1926-1927 | 1945-1946 | ||
Serie A | 13 | 1929-1930 | 2003-2004 | ||
2º | Serie B | 48 | 1932-1933 | 2013-2014 | 48 |
3º | Serie C | 4 | 1960-1961 | 1974-1975 | 20 |
Serie C1 | 16 | 1978-1979 | 2000-2001 | ||
4º | Serie C2 | 1 | 1979-1980 | 1 |
Il Modena è uno dei pochi club italiani a non aver mai abbandonato il settore professionistico della FIGC, definito dalle NOIF come l'insieme dei tornei di A, B e C/C1/C2.
Statistiche di squadra
Promozioni
- 5 promozioni dalla B alla A (1937-38, 1940-41, 1942-43, 1961-62, 2001-02)
- 5 promozioni dalla C alla B (1960-61, 1974-75, 1985-86, 1989-90, 2000-01)
- 1 promozione dalla C2 alla C1 (1979-80)
Record
- Miglior piazzamento in Serie A: 3° (1946-47)
- Miglior marcatore: Renato Brighenti, 82 reti.
- Miglior cannoniere stagionale in serie B: Remo Galli, 32 reti (1933-34).
- Numero maggiore di presenze: Renato Braglia, 496.
Organico
Rosa attuale
Rosa e numerazione aggiornate al 3 settembre 2013.[4]
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Staff tecnico
Allenatore: | Walter Novellino |
Allenatore in seconda: | Giuseppe De Gradi |
Preparatore atletico: | Ivano Tito |
Preparatore dei portieri: | Marco Bizzarri |
Inno
- "Canarino Va" (1964 - Equipe 84, scritta da Francesco Guccini).
- "Avanti Canarini" (1975 - I Fedelissimi).
- "Grande Modena" (1989 - Andrea Brambilla, Carlo Pistarino, Massimo Buscemi, Athina Cenci, Dominique Chalbot).
- "Magico Modena" (2003 - Luca Frigeri).
- "Modena!! Modena!! (SentiMoqua..)" (2012 - composta da Giorgio Marchini cantante degli Stone Lizards, per il centenario della società)
- "Per un pir, un pomm, ed un persegh" (inno tifosi del Modena)
Tifoseria
Il primo gruppo organizzato fu quello dei "Fedelissimi" nei primi anni settanta, che dal settore gradinata dello stadio Alberto Braglia si spostarono in curva spogliatoio (l'attuale curva Sud). Nel dicembre 1975 nacquero le "Brigate gialloblu", vero fulcro della vita ultras a Modena, da un gruppo di amici che si ritrovava sotto lo striscione di "Brigate gialloblu sezione San Biagio", quartiere del centro di Modena. Dallo stesso gruppo, verso la fine del decennio nacquero gli "Sconvolts", che ebbero vita breve, così come il gruppo "C.u.C.s." nei successivi anni ottanta.
Nel gennaio del 1988, Pippo Baudo annunciò a Domenica In l'interruzione del programma per una edizione speciale del telegiornale: essa riguardava i supporter canarini coinvolti in alcuni scontri per una trasferta nel capoluogo ligure contro il Genoa: ne seguì un processo, che finì a Un giorno in pretura. Successivamente, a cavallo fra gli anni ottanta e novanta, sempre dalle costole delle "Brigate gialloblu" sorsero altri gruppi che volevano avere una loro identità ben precisa, e non si trovavano più in sintonia con le nuove direttive del gruppo d'origine. In quel periodo ci fu il trasferimento di tutta la tifoseria dalla curva Sud alla Nord del Braglia, per motivi di maggiore capienza del settore.
Nacquero così gli "Ultras", le "Vecchie brigate" ed il gruppo "Sezione" (primo in Italia ad usare quel nome), seguaci di quell'estradizione casual appena nata nel mondo anglosassone. Negli anni duemila, con la completa ristrutturazione dello stadio Braglia, la tifoseria gialloblu fece ritorno in curva Sud (appena intitolata allo scomparso presidente del Modena, Gigi Montagnani). Durante la militanza in Serie A, dopo una breve apparizione del gruppo "I fedelissimi" (primo tentativo fallito di riunificazione dei vari gruppi presenti), si decise di adottare un unico stendardo, ovvero "Curva Sud 1912", eliminando qualsiasi simbolo di appartenenza politica (motivo in passato di lotte intestine), mantenendo solo i simboli cittadini; in risposta a ciò, i reduci delle "Brigate gialloblu" decisero lo spostamento in gradinata laterale, in contrasto con l'unificazione di tutti i gruppi ultras della curva Sud sotto un unico striscione.
La tifoseria modenese è gemellata principalmente con gli ultras del Messina e del Sevilla.
Il Modena nella cultura di massa
Un riferimento alla squadra di calcio del Modena è contenuto nel celeberrimo film Ladri di biciclette di Vittorio De Sica. I due protagonisti (padre e figlio), alla ricerca in una domenica romana della bicicletta rubata, vengono superati da un camioncino pieno di tifosi dei canarini, che si recano allo stadio Nazionale per assistere alla partita Roma-Modena. Il papà chiede al figlio, per rallegrarlo, «è una buona squadra il Modena?», senza avere risposta. Al termine della pellicola si vedono i due protagonisti nei pressi dello stadio, dove si conclude la partita. È là che il papà si impossessa di una bicicletta isolata e viene per questo inseguito proprio da un gruppo di tifosi in uscita dallo stadio.
Note
- ^ Cesare Righi, Il Nome sulla Maglia, in mediastareditore.com.
- ^ http://www.modenanoi.it/il-modena-sempre-pi-nelle-mani-di-antonio-caliendo-alessandra-canale-nuovo-presidente-/
- ^ La partita viene sospesa all'88' sul punteggio di 1-2 per invasione di campo e la vittoria viene assegnata al Modena per 0-2 su delibera del Giudice Sportivo.
- ^ Prima squadra, su modenafc.net.
Collegamenti esterni
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- Sito ufficiale
- (DE, EN, IT) Modena Football Club 2018, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.