Ed ora... sposiamoci!
Ed ora... sposiamoci (Stand-In) è un film commedia del 1937 diretto da Tay Garnett e interpretato da Leslie Howard, Joan Blondell e Humphrey Bogart. Fu prodotto dal produttore indipendente Walter Wanger[1] e distribuito dalla United Artists. Il fim è ambientato ad Hollywood e propone una divertente satira dell'industria cinematografica americana degli anni Trenta.
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Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Durata | 91 min |
Genere | commedia |
Regia | Tay Garnett |
Soggetto | Clarence Budington Kelland |
Sceneggiatura | Gene Towne, C. Graham Baker |
Fotografia | Charles G. Clarke |
Montaggio | Otho Lovering, Dorothy Spencer |
Musiche | Heinz Roemheld |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
Fowler Pettypacker (Tully Marshall), un banchiere di Wall Street, ha ricevuto un'offerta da parte di Ivor Nassau (C. Henry Gordon), interessato all'acquisto della "Colossal Pictures," una casa di produzione cinematografica attualmente in difficoltà. L'analista finanziario Atterbury Dodd (Leslie Howard) è contrario alla vendita: i suoi calcoli matematici lo hanno convinto di poter rendere attiva la Colossal, al punto da mettere in gioco la sua stessa carriera. Dodd è così inviato ad Hollywood per prendere in mano le sorti della Colossal.
In realtà, le difficoltà della Colossal sono dovute ad un complotto che riunisce, oltre ad Ivor Nassau, l'attrice Thelma Cheri (Marla Shelton), il regista Koslofsky (Alan Mowbray) e il press-agent Tom Potts (Jack Carson). Insieme, cercano in ogni modo di far lievitare i costi di produzione del film che il produttore Doug Quintain (Humphrey Bogart) sta realizzando, una storia ambientata nella giungla e intitolata Sex and Satan. L'intento di Nassau e dei suoi complici è quello di far fallire la casa di produzione, per potersene impossessare. Arrivato ad Hollywood, Dodd incontra Lester Plum (Joan Blondell), una ex bambina prodigio che ora lavora come controfigura. Lester istruisce Dodd sulla produzione cinematografica e riesce a farsi assumere come segretaria. La ragazza è innamorata di Dodd, che però è talmente preso dal suo lavoro da non accorgersi di nient'altro.
Quando Dodd assiste alla proiezione del film, resta colpito negativamente dal risultato. Il regista, allora, d'accordo con l'attrice, fa ricadere tutta la colpa sul produttore, che viene licenziato. Una proiezione in anteprima conferma l'impressione negativa di Dodd: il pubblico mostra di preferire la scimmia alla protagonista. Dodd va allora in cerca di Quintain e lo riporta allo studio. Quintain propone di salvare il film tagliando la parte dell'attrice ed ampliando quella della scimmia. Dodd, intanto, con un'astuzia riesce a rompere il contratto di Thelma Cheri con la Colossal. Proprio quando Dodd e Quintain stanno per mettersi in azione, Pettypacker telefona a Dodd per annunciargli di aver venduto la Colossal e per licenziarlo. Dodd non si dà per vinto: vincendo l'iniziale ostilità dei lavoratori dello studio, li convince ad allearsi con lui per cacciare Nassau e finire il film. Alla fine, superando la timidezza, chiede a Plum di sposarlo.
Note
- ^ Matthew Bernstein, Walter Wagner: Hollywood Independent. Minnesota Press, 2000 p. 438