Pittura infamante

genere di pittura in uso in Italia tra XIV e XVI secolo, con cui le autorità cittadine infliggevano la pena dell'onta pubblica a traditori, ladri e bancarottieri, tramite esposizione di effigi e nomi, nell'impossibilità di altra pena ai rei contumaci

Pittura infamante è una tipologia di pittura usata durante il Rinascimento in italia, in particolare nel nord e nel centro della penisola. I soggetti della pittura infamante includono traditori, |ladri, colpevoli di bancarotta o frode nel settore pubblico e nei casi dove non esiste un rimedio legale possibile. E' un tipo di pena che veniva assegnata dai governi locali dei comuni. La pittura veniva realizzata nei centri pubblici e rappresenta una forma di giustizia municipale. Alla pittura era solitamente aggiunta una didascalia con il nome della persona sottoposta alla pena.

Secondo Samuel Edgerton, la diffusione della pratica iniziò a passare in disuso quando iniziò a diventare più una forma d'arte che un'effige. Il potere della pittura infamante derivava da un codice d'onore feudale dove la vergogna era la più significativa forma di punizione sociale.