Castello di Calatubo
Il castello di Calatubo (catrum Calathatubi; Qal'at 'awbi), situato presso il comune di Alcamo (provincia di Trapani) costituisce un complesso architettonico pluristratificato di notevoli dimensioni (circa 150 × 35 m), i cui corpi di fabbrica si snodano lungo un compatto banco di roccia calcarea, assecondandone l'andamento.[1] Tale roccia si trova ad un'altezza di circa 152 m sopra il livello del mare[1] e domina con la sua altezza il territorio circostante, favorendo la fortificazione del castello.[1]

Il castello si distribuisce su di un pianoro snodandosi fra il complesso patronale, la cappella ed i magazzini.
Essendo prossimo all'autostrada A29, con la sua imponente mole attrae la curiosità dei viaggiatori; è però sconosciuto ai più e versa oggi in uno stato di abbandono, nonostante il Comune di Alcamo abbia spesso espresso la volontà di recuperarlo.
Essendo proprietà privata e in stato di abbandono, il castello è chiuso alle visite.[1]
Storia
Le origini del castello risalgono a prima del 1093, anno in cui il conte Ruggero definì i confini della diocesi di Mazara.[1] Il sito presenta frequentazioni antichissime, con resti di un insediamento elimo e di una necropoli.
Anticamente, attorno al castello sorgeva il villaggio di Calatubo, che fondava il proprio commercio sull'estrazione della pietra da mulino dalle cave attorno al torrente Finocchio.[1]
Il villaggio di Calatubo fu abbandonato in seguito alla conquista da parte di Federico II e il castello perse la sua funzione originaria di fortezza militare, trasformandosi in una masseria.[1] Durante tale periodo, al castello si aggiunsero magazzini, stalle e altre strutture utilizzate per l'amministrazione agricola del feudo di Calatubo.[1]
Il castello rimase in buone condizioni fino intorno al 1968, anno in cui si manifestò il terremoto del Belice. A peggiorare l'azione distruttrice del terremoto fu l'utilizzo della struttura come ovile e gli scavi di frodo che avevano come obiettivo i reperti della necropoli del VII secolo a.C. che sorgeva attorno al castello.[1]