Ginestra degli Schiavoni
Ginestra degli Schiavoni è un comune italiano di 526 abitanti della provincia di Benevento in Campania.
| Ginestra degli Schiavoni comune | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Zaccaria Spina (lista civica) dal 29-5-2006 |
| Territorio | |
| Coordinate | 41°17′00″N 15°02′00″E |
| Altitudine | 540 m s.l.m. |
| Superficie | 14,8 km² |
| Abitanti | 526[1] (31-12-2010) |
| Densità | 35,54 ab./km² |
| Comuni confinanti | Casalbore (AV), Castelfranco in Miscano, Montecalvo Irpino (AV), Montefalcone di Val Fortore, San Giorgio La Molara |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 82020 |
| Prefisso | 0824 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 062036 |
| Cod. catastale | E034 |
| Targa | BN |
| Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
| Nome abitanti | ginestresi |
| Patrono | san Biagio |
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Ginestra degli Schiavoni sorge ai confini con la Puglia, ad ovest del torrente Ginestra (affluente del fiume Miscano) e a est del Vallone della Cuparella.
È caratterizzato da insediamenti nel settore dell'energia alternativa (impianti eolici e centrale fotovoltaica) da cui l'amministrazione comunale ha tratto spunto per realizzare un museo denominato R.E.M. 2009 - Renewable Energies Museum.
Storia
L'insediamento originario sannita, rintracciabile con buona probabilità nella Chiana Sant'Angelo, era lambito dall'importante via Egnatia che collegava Benevento a Troia attraversando i due poli urbani di Equotutico e Cluvia. Proprio nel segmento della Egnatia che collegava i due centri sanniti era posta Ginestra. Il percorso della successiva via Traiana (109-117 d.C.), che collegava Benevento a Brindisi, fu portato a valle per volere dell'imperatore, causando una parziale emarginazione del centro.
Durante la dominazione longobarda, il paese assunse il nome di Lombarda Massa[3], con il significato di "podere dei Longobardi". Solo tra il 900 e il 1000 si ebbe il trasferimento della comunità sul promontorio dove si sviluppa attualmente il centro urbano.
Il termine Ginestra compare per la prima volta in documenti riferibili al 1100, e dunque alla dominazione normanna, quando il centro assunse il nome della pianta che maggiormente caratterizzava il suo territorio e si andò lentamente strutturando attorno alla torre e al necessario sistema di difesa.
In seguito alla conquista ottomana dei Balcani e della Grecia, intorno al 1528, circa quaranta famiglie cristiane originarie della Dalmazia nell'attuale Croazia[4], all'epoca chiamata volgarmente "Schiavonia", si trasferirono a Ginestra, che prese dunque il nome di Ginestra degli Schiavoni.[3]
Il comune passò di proprietà a diverse famiglie nobili. I primi feudatari furono gli angioini, a cui succedettero i Pagano, i Sabariano, gli Sforza. Nel 1495 venne assegnata ai Marziale, alienata ai Carafa, ai Caracciolo (1579) e agli Spina (primi del XVII secolo. Nel 1617 venne assegnata ai Ciaburro, che la ressero con titolo baronale fino al 1938.
Il territorio di Ginestra, dipendente sempre dalla Diocesi di Ariano, fece parte del Giustizierato di Principato Ultra, e poi appartenne all'omonima provincia fino al 1811, quando venne aggregato alla Capitanata. Dal 1861, Ginestra degli Schiavoni appartiene alla Provincia di Benevento.
Monumenti e luoghi di interesse
La Chiesa Madre, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, è stata inaugurata nel 1986 e sorge sul luogo dell'antica chiesa di Santa Maria dell'Assunzione, menzionata dalle fonti sin dal 1500. Presenta una pianta di forma circolare, con copertura a ombrello. Conserva il quadro miracoloso di S. Antonio, copia dell'originale andato bruciato nel 1924.
La Cappella di S. Antonio (originariamente dedicata a S. Martino), recentemente restaurata insieme all'invaso antistante, è un altro punto di interesse. Localizzata fuori dalle mura urbane, è possibile ipotizzare che fosse un punto di riferimento dell'antica viabilità: nei pressi infatti passavano i tratturi di Montefalcone e di San Giorgio La Molara che raggiungevano la Puglia per far svernare le greggi. La campana è datata 1690 ed è la più antica testimonianza storica esistente a Ginestra.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]

Geografia antropica
Urbanistica
Il nucleo primitivo dell'attuale centro storico, sorto attorno alla torre normanna successivamente inglobata nel palazzo baronale, può dirsi caratterizzato da uno sviluppo "a campana": trova il suo epicentro in Largo Fontanella ed è caratterizzato dagli slarghi irregolari delle strade, dalle costruzioni esterne arroccate, e concluso dall'area occupata, fino a qualche decennio fa, dal palazzo baronale. Questo era ubicato alla confluenza di tre strade: via Casalbore-Ginestra, via S. Barbato e corso Umberto I (alla cui altra estremità è posta la piazza antistante la Chiesa Madre).
A partire dalla prima metà del XVIII secolo, in seguito al tremendo terremoto del 1688 che rase al suolo l'insediamento, si è avuto il secondo sviluppo del centro che, differentemente dalla prima espansione, si affiancò al corso Umberto I.
Amministrazione
Fa parte della Comunità montana del Fortore.
Bibliografia
- Cav.Prof. Armando MANSERRA (Già Rettore del Convitto Nazionale di Benevento), "Ginestra degli Schiavoni il vecchio paese..."Ginestra degli Schiavoni il vecchio paese.........
- Antonietta Finella, Ginestra Degli Schiavoni - Tecnologia, Ambiente e Storia
- Iamalio Antonio, La regina del Sannio, P. Federico & G.Ardia, Napoli, 1918
- Disconzi Luciano, Ginestra degli Schiavoni tra storia e leggenda, pagg. 320, Vicenza, 2004
- Disconzi Luciano, I Canti popolari
- Disconzi Luciano, I Canti religiosi
- Disconzi Luciano, La Valle del Miscano
- Disconzi Luciano, Quann ce sta u cioccr...(Finché c'è il ceppo...)
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ a b Antonio Canino, Campania, Touring Editore, Milano 981, p. 375
- ^ Ginestra degli Schiavoni, Treccani online
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.

