Fondazione Adriano Olivetti

fondazione italiana

La Fondazione Adriano Olivetti è un’istituzione culturale, fondata nel 1962, che promuove la divulgazione e la valorizzazione, in Italia e all’estero, del pensiero di Adriano Olivetti, imprenditore, politico, urbanista e editore.

Fondazione Adriano Olivetti
Fondazione Adriano Olivetti
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Tipono profit
Fondazione1962
Scoporaccogliere e sviluppare l’impegno civile, sociale e politico di Adriano Olivetti.
Sede centraleItalia (bandiera) Roma
MottoDa più di cinquant'anni crediamo che la cultura sia il motore sociale della civiltà. E noi lo facciamo nel nome di Adriano Olivetti.
Sito web

Attività

Il compito della Fondazione, sancito dal suo statuto[1], è di garantire la continuità dell’impegno sociale e culturale di Adriano Olivetti e di contribuire alla nascita in Italia di una nuova concezione di filantropia privata. Grazie ai compiti di tutela e di valorizzazione della figura e dell’opera di Adriano Olivetti, la Fondazione rappresenta il riferimento istituzionale e operativo per la conservazione, la diffusione e la rielaborazione dell’esperienza olivettiana.

La Fondazione Adriano Olivetti è un’istituzione operativa e svolge, con approccio interdisciplinare, attività di ricerca culturale e scientifica, promuove programmi di studio e di sperimentazione, grazie a una rete di collaborazioni con altre istituzioni di analoga natura e con enti pubblici e privati, nazionali ed internazionali. La Fondazione elabora e incoraggia lo studio e il racconto della vicenda olivettiana con attività di ricerca, convegni, attività di presentazione, e con strumenti divulgativi come edizioni, documentari, spettacoli teatrali, e altri.

La Fondazione Adriano Olivetti promuove e collabora a progetti di ricerca rivolti: allo studio delle scienze sociali, come il CoSPoS - Comitato per le Scienze Politiche e Sociali, promosso insieme al Social Science Research Council di New York e la Ford Foundation, il CSS-Consiglio Italiano per le scienze sociali; alla creazione di cultura manageriale e di impresa, come l’ISTAO - Istituto Adriano Olivetti di Studi per la gestione dell'economia e delle aziende e l’ICSIM - Istituto per la cultura e la storia di impresa "Franco Momigliano". La Fondazione Adriano Olivetti è inoltre impegnata nella promozione della filantropia in Italia e all’estero: è membro dell’Hague Club e, dal 1998, dell’European Foundation Centre insieme con le principali fondazioni europee per sostenere e valorizzare il ruolo e l’opera delle fondazioni in Europa e nel mondo e ha rappresentato le Fondazione europee, aderenti alla European Foundation Centre, nell’International Committee del Council on Foundations di Washington.

Storia

La Fondazione Adriano Olivetti venne istituita nel 1962 per iniziativa di alcuni familiari, amici e collaboratori più stretti di Adriano Olivetti con l’obiettivo di raccoglierne e svilupparne l’impegno civile, sociale e culturale e per garantire la prosecuzione, e in alcuni casi il compimento, delle attività che avevano portato l’imprenditore di Ivrea a essere il centro di un tentativo di riforma integrale della società dell’Italia del secondo dopoguerra.

Negli anni Sessanta, la Fondazione si interessa prevalentemente di scienze sociali, promuovendone lo sviluppo in un momento storico in cui queste sono poco studiate, praticate e divulgate in Italia, né sono inserite a pieno titolo nel sistema universitario. Contemporaneamente l’attività si rivolge anche a studi di carattere politico. In questo periodo, anticipando di circa un decennio l’istituzione delle Regioni in Italia, la Fondazione promuove studi e ricerche sul governo locale che testimoniano quel dibattito, allora in corso, relativo all’istituzione regionale.

Durante gli anni Settanta, l’attività della Fondazione Adriano Olivetti si caratterizza per una maggiore sistematicità nello studio delle istituzioni pubbliche. Tra i principali progetti di ricerca si collocano il “Progetto Bilancio”, per uno studio del processo decisionale della finanza pubblica, e il “Progetto Energia e Ambiente”, rivolto all’analisi comparata delle scelte di politica energetica in campo nazionale e trans-nazionale. Contestualmente la Fondazione promuove studi di carattere storico sull’esperienza politica e culturale di Adriano Olivetti e su quel Movimento Comunità[2] che egli stesso aveva fondato nel secondo dopoguerra e guidato fino alla sua morte.

Negli anni Ottanta la Fondazione dedica alcuni importanti studi all’innovazione tecnologica, riprendendo ed ampliando gli spunti di ricerca già offerti da iniziative come il seminario internazionale di Courmayeur sul tema “Le implicazioni sociali e politiche dell’innovazione scientifico-tecnologica nel settore dell’informazione”, organizzato dalla stessa Fondazione nel 1971. L’attenzione nei confronti delle nuove tecnologie si traduce in una serie di studi successivi volti ad indagare l’impatto dell’informatica sulla società.[3] In particolare viene promosso uno studio sulle immagini dell’informatica e sui loro effetti su vari livelli sociali e professionali. Alla fine degli anni Ottanta la Fondazione, in accordo con la Società Olivetti, costituisce a Ivrea l’Archivio Storico Olivetti.

Tra la fine degli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta, la Fondazione sviluppa i temi definiti nei periodi precedenti attraverso una intensa attività editoriale, di seminari e convegni, di promozione di studi e ricerche. L’attività editoriale vede l’avvio di diverse iniziative come la convenzione con la casa editrice Bollati Boringhieri per la pubblicazione di saggi che possano raggiungere un pubblico più vasto, alcune collaborazioni editoriali di respiro internazionale, come la pubblicazione degli atti del convegno "Patterns of European Industrialization. The Nineteenth Century"[4] in collaborazione con la casa editrice Routledge e l’istituzione, nel 1994, della collana “Archivio Storico Olivetti” dedicata alla pubblicazione degli studi sui materiali inediti dell’Archivio stesso.

Dalla fine degli anni Novanta la Fondazione ha trasferito a Roma le biblioteche personali di Camillo Olivetti e Adriano Olivetti, la raccolta completa delle Edizioni di Comunità, la raccolta completa della rivista "Comunità" e il materiale di archivio attinente la Fondazione o facente parte dell’archivio privato di Adriano Olivetti, mentre mantiene in deposito a Ivrea, presso l’Associazione Archivio Storico Olivetti, tutti gli altri fondi di sua pertinenza. In termini di attività, rinnovata attenzione viene rivolta ai temi tradizionali (politiche pubbliche ed istituzionali, problemi sociali e culturali) mentre prosegue un’opera di valorizzazione del patrimonio archivistico attraverso la pubblicazione degli studi dei materiali inediti.

Biblioteca e Archivio

Le attività della Fondazione sono integrate e si servono di un rilevante Archivio cartaceo e multimediale, conservato presso la sede operativa di Roma e l’Associazione Archivio Storico Olivetti di Ivrea.[5] Entrambi gli archivi, che documentano le attività promosse da Adriano Olivetti, sia in campo imprenditoriale sia in campo sociale e culturale, sono stati dichiarati di rilevante interesse storico dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. La Biblioteca della Fondazione raccoglie più di 10.000 volumi di cui fanno parte le biblioteche personali di Adriano Olivetti[6] e di suo padre Camillo, la collezione completa dei volumi pubblicati dalle Edizioni di Comunità,[7] la raccolta completa dei numeri della rivista “Comunità” e di altre riviste dirette, promosse o finanziate da Adriano Olivetti. Tra i Fondi aggregati conservati presso la sede di Roma, assume particolare importanza, il Fondo Zucconi/ CEPAS attraverso cui è possibile rintracciare i principali riferimenti dello sviluppo sociale in Italia. La biblioteca aderisce al Polo SBN degli Istituti Culturali di Roma (IEI).[8]

Attività Editoriale

La Fondazione svolge anche un’intensa attività editoriale, autonomamente e in collaborazione con altre case editrici: con le Edizioni di Comunità, storica casa editrice fondata da Adriano Olivetti nel 1946, con cui dal 2012 è stato avviato un programma di pubblicazioni delle opere edite e inedite di Adriano Olivetti promuovendo un dialogo vivo e intenso tra gli elementi di modernità del suo pensiero e l’attualità;[9] con la Collana Intangibili, instant book che presentano i risultati di progetti o ricerche promosse dalla Fondazione e, nella Serie Tesi, i lavori di giovani studiosi universitari relativi alla figura di Adriano Olivetti e ai movimenti culturali e riformatori a questo associati;[10] con i Working Paper, in formato digitale, dove confluiscono i risultati di ricerche ancora in una fase preliminare perché possano costituire stimoli per riflessioni condivise.[11]

Centro Studi

La Fondazione si avvale di un Comitato Direttivo del Centro Studi composto da: Mario Calderini, Laura Curino, Melica Decaro, Beniamino de’ Liguori Carino, Annalisa Galardi, Giuliana Gemelli, Sebastiano Maffettone, Giovanni Maggia, Andrea Manzella, Matteo Olivetti, Bartolomeo Pietromarchi, Sergio Ristuccia, Gustavo Zagrebelsky.

Presidenti

  • Umberto Serafini (1963 – 1967; 1974 – 1981)
  • Silvia Olivetti (1968 – 1973)
  • Roberto Olivetti (1982 – 1984)[12]
  • Franco Momigliano (1985 – 1988)
  • Franco Debenedetti (1989 – 1996)
  • Laura Olivetti (1997 – oggi)

Segretari Generali

  • Massimo Fichera (1963 – 1975)
  • Sergio Ristuccia (1976 – 1987)
  • Giovanni Maggia (1987 – 1999)
  • Cinthia Bianconi (2000 – 2002)
  • Bartolomeo Pietromarchi (2002 – 2007)
  • Massimo Alesii (2007 – 2008)
  • Melina Decaro (2008 – 2013)

Note

  1. ^ Cfr. art. 2 dello Statuto della Fondazione Adriano Olivetti.
  2. ^ Per una panoramica sulla storia del Movimento Comunità si veda U. Serafini, Adriano Olivetti e il Movimento Comunità, Officina Edizioni, Roma 1982.
  3. ^ G. Berta (a cura di), Industrial Relations in Information Society: a European Survey, Rapporti della Fondazione Adriano Olivetti, Roma 1986.
  4. ^ R. Sylla, G. Toniolo (edited by), Patterns of European Industrialization. The Nineteenth Century, Routledge, Londra - New York 1991.
  5. ^ Per la storia e i fondi archivistici si veda la sezione del sito della Fondazione dedicata all’Archivio.
  6. ^ Per il catalogo della biblioteca personale di Adriano Olivetti si veda La Biblioteca di Adriano Olivetti, Fondazione Adriano Olivetti, Collana Intangibli 21, 2012.
  7. ^ Per approfondimenti si veda B. de’ Liguori Carino, Adriano Olivetti e le Edizioni di Comunità (1946-1960), Quaderni della Fondazione Adriano Olivetti 57, 2008; per il catalogo storico si veda anche R. Zorzi (a cura di), Edizioni di Comunità: catalogo generale 1946-1982, Edizioni di Comunità, Milano 1982.
  8. ^ Cfr. il sito del Polo SBN degli Istituti Culturali di Roma.
  9. ^ Si veda F. Erbani, Biblioteca Olivetti, in «La Repubblica», 21 dicembre 2012.
  10. ^ I volumi della Collana Intangibili sono disponibili online sul sito della Fondazione ed inseriti nelle principali biblioteche digitali.
  11. ^ I Working Paper sono disponibili online sul sito della Fondazione.
  12. ^ Per un profilo completo di Roberto Olivetti, si veda D. Olivetti (a cura di), Roberto Olivetti, Quaderni della Fondazione Adriano Olivetti 48, 2003; si confronti anche: M. Pirani, La solitudine elettronica di Roberto Olivetti, in «La Stampa», 1 maggio 1985; E. Scalfari, Addio a Roberto, in «La Repubblica», 1 maggio 1985.

Voci correlate

Collegamenti esterni