Big Sur

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Il Big Sur è una regione della costa centrale della California, dove i monti Santa Lucia sorgono a picco sull'Oceano Pacifico. Questa conformazione produce un panorama meraviglioso che attrae turisti da ogni parte del mondo. Nonostante il Big Sur non abbia confini marcati, nella maggior parte delle definizioni esso comprende i 150Km (90 miglia) di linea costiera tra Carmel River e San Carpoforo Creek e si estende per circa 32Km (20 miglia) all'interno, fino ai pedi delle colline Santa Lucia.

Il Cone Peak del Big Sur, presenta l'aumento più ripido nell'elevazione costiera, tra i 48 stati continentali degli USA, salendo di 1,6 km sul livello del mare a soli 4,8 km dall'oceano.[1] Le montagne trattengono gran parte dell'umidità delle nuvole, spesso in forma di nebbie mattutine, creando un ambiente favorevole alle foreste, che comprende l'habitat più meridionale per le sequoie. Più all'interno, nell'ombra della pioggia, la foresta di conifere scompare e la vegetazione si trasforma in boschi di querce, e quindi nel chaparral californiano.

Storia

I primi abitanti della regione oggi conosciuta come Big Sur furono tre tribù di nativi americani: gli Ohlone, gli Esselen ed i Salinian. I reperti archeologici mostrano che queste tribù vissero nel Big Sur per centinaia di anni, conducendo un'esistenza da cacciatori-raccoglitori nomadi. [2] Sono sopravvissute poche tracce della loro cultura materiale. Le punte delle loro frecce erano fatte di ossidiana; questo indica che avevano rapporti commerciali con altre tribù distanti anche centinaia di miglia, dato che le fonti più vicine di ossidiana si trovano nelle montagne della Sierra Nevada e nella costa Nord della California. Attraverso tutto il Big Sur si trovano numerosi mortai, cioè rocce che queste tribù scavavano a forma di ciotola per schiacciare le ghiande di quercia fino a farne una farina.[3]

I primi europei a vedere il Big Sur furono i marinai spagnoli condotti da Juan Cabrillo nel 1542, che risalirono la costa senza sbarcare. Trascorsero due secoli prima che gli spagnoli tentassero di colonizzare l'area. Nel 1769 una spedizione capitanata da Gaspar de Portolà fu la prima, tra quelle europee, a mettere piede nel Big Sur, nel profondo Sud vicino il San Carpoforo Canyon.[4] Intimiditi dalle scogliere ripide, questi primi colonizzatori abbandonarono l'area e si spostarono verso l'interno.

Portolà sbarcò nella baia di Monterey nel 1770 e, con padre Junìpero Serra, che aiutò ad istituire molte missioni in California, fondò la città di Monterey, che divenne la capitale della colonia spagnola di Alta California. Gli spagnoli diedero al Big Sur questo nome proprio in quel periodo, chiamando la regione el paìs grande del sur o "Grande Paese del Sud", poiché era un territorio vasto, inesplorato ed impenetrabile, situato a sud della loro capitale Monterey. La colonizzazione spagnola devastò la popolazione dei nativi americani. Molti membri di queste tribù morirono a causa di malattie portate dagli europei, o a causa dei lavori forzati e della malnutrizione presente nelle missioni del XVIII secolo, mentre alcuni altri nel XIX secolo vennero assimilati come membri nei ranch di spagnoli e messicani.[5]

Il Big Sur, come il resto della Califronia, divenne parte del Messico quando questo ottenne l'indipendenza dalla Spagna nel 1821. Nel 1834 il governatore messicano José Figueroa assegnò un terreno di 9000 acri nel nord del Big Sur a Juan Batista Alvardo. In seguito suo zio acquisito, il capitano J.B.R. Cooper, ne assunse la proprietà. La più vecchia struttura ancora esistente nel Big Sur, la cosiddetta Cooper Cabin, fu costruita nel 1861. [6] Nel 1848, a seguito della guerra contro l'America, il Messico cedette la California agli USA. Dopo l'approvazione dell'Homestead Act nel 1862 alcuni pionieri americani si trasferirono nel Big Sur, attirati dalla promessa della proprietà di 160 acri di terreno. Molte località con nomi ricorrenti come Pfeiffer, Post, Partington e McWay, vennero denominate proprio in quel periodo, dopo l'arrivo dei pionieri.

Dagli anni 1860 ai primi decenni del XX secolo, l'attività dei boscaioli produsse l'abbattimento di gran parte delle sequoie.

Elenco dei parchi si stato (da nord a sud)


Riferimenti

  1. ^ Henson, Paul e Usner, Donald. The Natural History of Big Sur 1993, University of California Press; Berkeley (California); pagina 11
  2. ^ Elliott, Annalise 'Hiking & Backpacking Big Sur 2005, Wilderness Press; Berkeley (California); pagina 21
  3. ^ Henson e Usner, pagine 269-270
  4. ^ Ibid., pagina 272
  5. ^ Ibid., pagine 264-267
  6. ^ California Department of Parks & Recreation

Bibliografia

  • Jack Kerouac, Big Sur, Penguin Books, ristampa (1962, ristampato nel 1992), 256 pagine, ISBN 0140168125
  • Henry Miller, Big Sur and the Oranges of Hieronymus Bosch, New Directions Publishing Corp (1957), 404 pagine, ISBN 0811201074
  • John Woolfenden, Big Sur: A Battle for the Wilderness 1869-1981, The Boxwood Press (1981), 143 pagine, ISBN 0910286876
  • Jeff Norman, Big Sur: Images of America, Big Sur Historical Society, Arcadia Publishing (2004), 128 pagine, ISBN 0738529133
  • Analise Elliott, Hiking & Backpacking Big Sur, Wilderness Press (2005), 322 pagine, ISBN 0899973264
  • Paul Henson and Donald J. Usner, The Natural History of Big Sur, University of California Press (1993), 416 pagine, ISBN 0520205103
  • Rosalind Sharpe Wall, A Wild Coast and Lonely: Big Sur Pioneers, Wide World Publishing, (1989, ristampato nell'aprile 1992), 264 pagine, ISBN 0933174837

Collegamenti esterni