Campionato mondiale di calcio 1978
Il campionato mondiale di calcio 1978 o Coppa del Mondo FIFA del 1978 (noto anche come Argentina '78) è stata l'undicesima edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA ogni quattro anni.
Campionato mondiale di calcio 1978 Copa Mundial de Fútbol de 1978 | |
---|---|
Competizione | Campionato mondiale di calcio |
Sport | ![]() |
Edizione | 11ª |
Date | 1° giugno - 25 giugno 1978 |
Luogo | ![]() (5 città) |
Partecipanti | 16 (106 alle qualificazioni) |
Impianto/i | 6 stadi |
Risultati | |
Vincitore | ![]() (1° titolo) |
Secondo | [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] |
Terzo | ![]() |
Quarto | ![]() |
Statistiche | |
Miglior marcatore | ![]() |
Incontri disputati | 38 |
Gol segnati | 102 (2,68 per incontro) |
Pubblico | 1 610 215 (42 374 per incontro) |
Cronologia della competizione | |
Il torneo venne vinto dai padroni di casa dell'Argentina che il 25 giugno 1978 sconfissero per 3-1 la nazionale di calcio dell'Olanda dopo una drammatica partita terminata ai tempi supplementari.
Il campionato del mondo fu caratterizzato da un buon livello tecnico generale ma si svolse in un ambiente fortemente nazionalistico e in un'atmosfera cupa e tesa a causa della situazione politico-sociale presente in Argentina dopo l'instaurazione nel 1976 di un oppressivo regime militare. La giunta al potere diresse direttamente l'organizzazione della manifestazione sfruttò propagandisticamente i mondiali di calcio per rafforzare la propria autorità e per dare una dimostrazione di efficienza. La vittoria dell'Argentina, non priva di polemiche e contestazioni, esaltò il nazionalismo della popolazione e diede prestigio indirettamente anche al regime militare.
Assegnazione del campionato mondiale all'Argentina
Nel 1953 la FIFA aveva preso la decisione, su sollecitazione di Antonio Rotili, il rappresente del paese sudamericano all'interno dell'organizzazione calcistica internazionale strettamente legato al presidente Juan Domingo Perón, di alternare ogni quattro anni l'assegnazione dei campionati mondiali tra Europa e Sud America. Nel 1954 nella riunione della FIFA a Berna, Rotili richiese ufficialmente l'assegnazione all'Argentina dei mondiali previsti per il 1962 ma l'organizzazione calcistica rinviò la decisione al 1956 e alla fine il torneo venne assegnato al Cile. Nel 1964 la FIFA si riunì a Tokyo e si accesero vivaci discussioni tra i rappresenti del Messico e dell'Argentina riguardo l'assegnazione del mondiale del 1970 che sarebbe spettato nuovamente ad un paese sudamericano[1].
I dirigenti calcistici del Messico e dell'Argentina infine raggiunsero un accordo in base al quale la nazione sconfitta nell'assegnazione del 1970 sarebbe diventata automaticamente la candidata sudamericana per il 1978. Le votazioni finali decretarono la vittoria del Messico che quindi ricevette l'organizzazione dei campionati mondiali del 1970; in questa stessa circostanza il presidente della FIFA, il britannico Stanley Rous, affermò ufficialmente che l'Argentina avrebbe invece organizzato i campionati del 1978[2].
Le prime richieste dell'Argentina negli anni cinquanta avevano ricevuto il forte supporto politico del presidente Perón che, pur non essendo un appassionato di calcio, intedeva sfruttare propagandisticamente la manifestazione internazionale, ma nel momento dell'assegnazione nel 1964, Perón era già da molti anni in esilio e in Argentina era al potere un governo formalmente democratico guidato da Arturo Illia[2]. La vita politica dell'Argentina peraltrò si sviluppo in modo estremamente turbolento negli anni seguenti con un succedersi di governi militari seguiti nel 1973 dal clamoroso ritorno al potere di Perón. L'uomo politico però morì l'anno seguente, e la presidenza venne assunta dalla seconda moglie Isabelita. In questi anni l'organizzazione dei mondiali previsti per il 1978 venne portata avanti dalla cosiddetta Commissione Organizzatrice dei Mondiali diretta da José López Rega, influente dirigente peronista, e Pedro Eladio Vásquez, segretario dello sport nel governo di Isabelita Perón[3]. Il governo peronista previde un costoso programma di costruzioni di strutture sportive e moltiplicò i comitati e le personalità impegnate in qualche modo nell'organizzazione del mondiale; si evidenziarono inefficienze organizzative ed una scarsa cosiderazione per i costi economici del programma[4].
L'organizzazione dei campionati mondiali da parte del regime militare
Gli eventi del 24 marzo 1976 cambiarono completamente la situazione politica argentina e influirono in modo decisivo sull'organizzazione e lo svolgimento dei mondiali del 1978. L'assunzione del potere da parte della giunta militare e l'instaurazione di un terroristico regime basato sulla repressione, la detenzione in strutture segrete, la tortura e l'eliminazione fisica dei presunti oppositori politici, ebbe profonde ripercussioni in tutti i campi della vita sociale argentina e provocò una rivalutazione generale del programma organizzativo dei campionati del mondo. In un primo momento il presidente del CEA (il "Consiglio dell'Imprenditoria Argentina") José Alfredo Martínez de Hoz, che era stato incaricato di studiare una riforma economica di tipo liberista, e lo stesso presidente della giunta militare, il generale Jorge Videla, poco informato di calcio, non sembrarono intenzionati a investire grandi mezzi finanziari nei mondiali. Fu l'ammiraglio Emilio Massera che al contrario evidenziò l'importanza politico-propagandistica che avrebbe potuto avere per il regime militare lo svolgimento regolare e ordinato dei campionati in Argentina[5].
Qualificazioni
107 nazionali affrontarono le qualificazioni per stabilire le restanti 14 squadre che si sarebbero aggiunte ad Argentina e Germania Ovest, già qualificate come paese ospitante e come squadra campione in carica. Alla fase finale mancò ancora una volta l'Inghilterra, che inserita nel gruppo 2 con l'Italia finì a pari punti ma con una peggior differenza reti. Agevole la qualificazione dell'Olanda e della Svezia, particolarmente combattuti furono invece, oltre al gruppo di Italia e Inghilterra, i gironi che promossero la Francia, la Polonia, la Spagna, l'Austria e la Scozia. L'Ungheria che vinse il proprio girone davanti ai sovietici dovette invece, come peggior vincente, fare uno spareggio intercontinentale contro la Bolivia, vincendo nettamente. Per il CONMEBOL si qualificarono Brasile e Perù, mentre la Bolivia che terminò terza, fu eliminata nello spareggio interzona dagli ungheresi. Per il Nord e Centro America si qualificò il Messico, che ebbe il vantaggio di ospitare le partite del girone finale a 6 squadre. In Africa prevalse la Tunisia in un combattuto girone finale a 3 su Nigeria ed Egitto, mentre in Asia a prevalere fu l'Iran.
Formula
Quattro gruppi eliminatori di quattro squadre ciascuno, numerati da 1 a 4. Al termine della prima fase si qualificano le prime due di ogni gruppo. Ai fini della precedenza nel gruppo vale la differenza reti. A parità di differenza reti ha la precedenza la squadra che ha segnato più goal. In caso di ulteriore parità si procederà a sorteggio.
La seconda fase è costituita da due gironi di semifinale di quattro squadre ciascuno, chiamati Gruppo A e Gruppo B. Nel Gruppo A confluiscono le prime dei gruppi 1 e 3 e le seconde dei gruppi 2 e 4; nel Gruppo B le prime dei gruppi 2 e 4 e le seconde dei gruppi 1 e 3. I criteri in caso di parità di punti sono gli stessi validi per i summenzionati gruppi di qualificazione.
Le prime classificate di tali gironi disputano la finale per il primo posto, mentre le seconde disputano la finale per il terzo posto.
Il sorteggio dei gruppi eliminatori venne effettuato a Buenos Aires il 14 gennaio 1978 in diretta televisiva; alla presenza del presidente della FIFA, il brasiliano João Havelange, del segretario generale, lo svizzero Helmut Käser, e del vice-presidente, il tedesco Hermann Neuberger, il bambino di tre anni Ricardo Teixera Havelange, nipote del presidente della FIFA, estrasse dall'urna i cilindri dentro cui erano inseriti i biglietti con i nomi della squadre partecipanti[6].
Alla vigilia della competizione le squadre più accreditate dalla critica erano il Brasile, profondamente rinnovato dopo il deludente campionato del mondo del 1974 con l'apporto di nuovi giovani calciatori di grande qualità come Reinaldo, Dirceu, Toninho Cerezo e Roberto sotto la guida di un allenatore moderno, Cláudio Coutinho, l'Argentina, padrona di casa fortemente supportata dal pubblico e dall'organizzazione, la Germania Ovest, campione uscente ma priva dei grandi campioni del 1974, e infine l'Olanda che peraltro lamentava l'assenza del fuoriclasse Johan Cruijff che aveva rinunciato a prendere parte alla competizione[7].
Fase finale
Prima fase a gruppi
La fase iniziale a gironi fece registrare molti risultati inattesi e fece emergere le qualità di alcune squadre poco considerate alla vigilia.
Gruppo 1
Nel gruppo 1 in cui era stata inserita l'Argentina, padrona di casa, risultò dopo il sorteggio teoricamente il più incerto e difficile; non essendo testa di serie, a causa dei pessimi risultati nel campionato mondiale del 1974, l'Italia non fu favorita e venne inserita in questo girone insieme alla Francia, in fase di crescita tecnica e tattica, grazie alla presenza di alcuni ottimi giocatori tra cui soprattutto Michel Platini, alla temuta Ungheria e agli argentini.
Il commissario tecnico italiano Enzo Bearzot presentò un'Italia nuova e ricca di giovani, capace di eliminare l'Inghilterra nelle qualificazioni, imperniata sull'asse portante del blocco-Juve: Dino Zoff, Gaetano Scirea, Claudio Gentile, Antonello Cuccureddu, Franco Causio, Romeo Benetti, Marco Tardelli e Roberto Bettega.[8]. Alla vigilia della manifestazione tuttavia non erano mancate le polemiche giornalistiche per un presunto decadimento della forma della squadra che aveva chiuso con un deludente 0-0 tra i fischi del pubblico l'ultima amichevole prima del mondiale giocata contro la Jugoslavia a Roma. Bearzot decise quindi in extremis di modificare la formazione della sqaudra inserendo tra i titolari il giovane difensore Antonio Cabrini e l'attaccante Paolo Rossi, il capocannoniere dell'ultimo campionato italiano.
L'Italia mostrò un gioco sorprendentemente brillante e offensivo nelle tre partite del girone che vinse a punteggio pieno battendo la Francia per 2-1, pur avendo subito un gol dopo pochi secondi dall'inizio della gara, l'Ungheria per 3-1 e i padroni di casa per 1-0. L'altra qualificata del girone fu l'Argentina che mostrò nelle tre partite grande spirito agonistico; supportata dal pubblico e godendo di arbitraggi favorevoli con l'Ungheria e la Francia, la squadra, allenata da César Luis Menotti, vinse dopo gare aspramente combattute le due partite iniziali entrambe con il punteggio di 2-1, grazie soprattutto ai gol del centravanti Leopoldo Luque. La squadra di casa venne tuttavia sconfitta nella terza gara dall'Italia per 1-0 con uno splendido gol di Bettega e quindi si classificò seconda nel girone perdendo il diritto di giocare i successivi incontri a Buenos Aires.
Gruppo 2
Nel gruppo 2 i campioni del mondo uscenti della Germania Ovest evidenziarono, dopo l'abbandoano della nazionale da parte di giocatori di grande qualità come Franz Beckenbauer e Gerd Müller, un chiaro indebolimento complessivo; i tedeschi occidentali pareggiarono con un deludente 0-0 la partita inagurale con la Polonia e vinsero solo la partita con il Messico con un netto 6-0 con una doppietta del promettente Karl-Heinz Rummenigge. Nel terzo incontro pareggiarono ancora per 0-0 con la modesta Tunisia e quindi si classificarono secondi nel girone.
Il gruppo venne vinto dalla Polonia che manteneva ancora l'ossatura di fondo della famosa formazione del mondiale 1974 che si era classificata terza; i polacchi dopo il pareggio inaguarale, sconfissero la Tunisia 1-0 e il Messico per 3-1 con due gol del giovane Zbigniew Boniek. La Tunisia venne eliminata, ma battendo per 3-1 il Messico ottenne la prima vittoria di una squadra africana in un campionato mondiale; il Messico giunse ultimo con tre sconfitte.
Gruppo 3
Anche le altre squadre teoricamente favorite incontrarono notevoli difficoltà durante i gironi della prima fase. Il Brasile mostrò un'inattesa sterilità realizzativa e mise a segno solo due reti in tre partite finendo secondo nel gruppo 3 dietro la sorprendente Austria.
Gruppo 4
Nel gruppo 4 l'Olanda, che pur priva del suo miglior giocatore, Johan Cruijff, era vicecampione del mondo e la protagonista della rivoluzione tecnico-tattica del cosiddetto "calcio totale", rischiò addirittura l'eliminazione al primo turno; dopo una vittoria e un pareggio venne sconfitta nel terzo incontro dalla Scozia per 3-2 e riuscì a classificarsi seconda nel girone dietro il Perù solo grazie ad una migliore differenza reti.
Seconda fase a gruppi
Gruppo A
L'Italia proseguì il proprio cammino in un girone con Germania Ovest, Austria e Olanda: gli Azzurri pareggiarono senza reti contro i tedeschi (colpendo vari legni e sfiorando la rete con un tiro di Bettega respinto sulla linea da Berti Vogts) per poi battere l'Austria con gol di Paolo Rossi. L'ultimo incontro con l'Olanda vide l'Italia passare in vantaggio per l'autorete di Ernie Brandts, che segnò poi il pareggio: gli olandesi s'imposero con la rete di Arie Haan che, così come Brandts, andò a segno con una conclusione da fuori area. L'Orange accedette per la seconda volta consecutiva alla finale, mentre l'Italia si qualificò per la finale di consolazione; la gara tra Austria e Germania, finita 3-2, passò alla storia come il miracolo di Córdoba.
Gruppo B
Il Gruppo B fu caratterizzato dagli episodi più controversi del Mondiale. Nei primi turni di gara il Brasile mostrò un netto miglioramento del gioco e della capacità realizzativa; il commissario tecnico Coutinho aveva profondamento modificato la formazione, escludendo veterani come Rivelino e dando fiducia a giocatori giovani come Toninho Cerezo, Batista, Roberto e Zico. I verdeoro sconfissero nettamente 3-0 il Perù con doppietta di Dirceu e rigore di Zico; i peruviani, dopo i brillanti risultati del primo turno, apparvero molto più deboli[9]. Nell'altra partita l'Argentina, nello stadio di Rosario in un clima di grande entusiasmo, battè faticosamente 2-0 la solida Polonia che, dopo essere passata in svantaggio per un gol di testa di Mario Kempes, fallì un calcio di rigore per un vistoso fallo di mano argentino sulla linea di porta. Deyna si face parare il tiro dall'ottimo portiere argentino Fillol; nella ripresa Kempes siglò il raddoppio in contropiede[10].
Nel secondo turno di gare si giocò la sfida diretta tra Argentina e Brasile che tuttavia si concluse con uno 0-0, dopo un incontro equilibrato dominato dalle difese delle due squadre. Divenne quindi decisivo l'ultimo turno di gare con la sfida tra brasiliani e polacchi nello stadio di Mendoza alle ore 16.45 e la successiva partita tra argentini e peruviani a Rosario alle ore 19.15; il Perù, sconfitto anche dalla Polonia per 1-0 era già eliminato. A Mondoza Brasile e Polonia giocarono una partita spettacolare e combattuta che si concluse alla fine 3-1 per i sudamericani; decisiva fu la doppietta di Roberto nel secondo tempo dopo che nel primo tempo al gol su tiro dalla lunga distanza di Nelinho aveva replicato il pareggio di Lato[11].
Per arrivare in finale quindi l'Argentina avrebbe dovuto battere il Perù con almeno quattro reti di scarto e il commissario tecnico Menotti mise in campo una squadra con quattro attaccanti, Kempes, Luque, Ortiz e Bertoni. La partita fu caratterizzata ancor prima del suo inizio da episodi incresciosi e sospetti. In sede di critica successiva ai fatti, alcuni autori hanno rivelato che sarebbero giunte pressioni ai giocatori peruviani sia da parte argentina che brasialiana; inoltre si è scritto di finanziamenti erogati al Perù dall'Argentina e di stretti legami del presidente peruviano con la giunta militare argentina[11]. La notte precedente la partita, i peruviani furono disturbati in albergo dal comportamento dei tifosi locali; il giorno della gara l'autobus con i giocatori peruviani impiegò due ore per coprire il tragitto, in teoria di quindici minuti, fino allo stadio e alla fine si sarebbe fermato davanti alla curva argentina.[12]. La partita, giocato a Rosario in un clima incandescente, inizialmente non fu sfavorevole al Perù che colpì anche un palo, ma gli argentini già nel primo tempo segnarono due reti; l'Argentina vinse alla fine per 6-0 con doppiette di Kempes e Luque e gol di Tarantini e Housemann. Il portiere Quiroga, argentino di Rosario naturalizzato peruviano, non giocò una grande partita e commise alcuni errori, divenendo il bersaglio di aspre polemiche: entrambe le squadre negarono qualsiasi tentativo di combine, e la partita fu rinominata "mermelada peruana" ("marmellata peruviana")[13]. In virtù del risultato, l'Argentina approdò quindi in finale.
Finali
Finale per il terzo posto
Nella finale per il terzo posto l'Italia si portò in vantaggio con Causio al 38' del primo tempo ma nella ripresa mostrò, come in parte già accaduto nella partita con l'Olanda, segni di deterioramento della condizione fisica e subì le reti di Neliho al 63' con uno spettacolare tiro a effetto quasi all'altezza del calcio d'angolo, e di Dirceu al 70' con un altro potente tiro da fuori area. Il Brasile quindi raggiunse il terzo posto, tuttavia l'Italia ricevette elogi per i risultati ottenuti e per il gioco offensivo mostrato per gran parte del torneo. Il portiere italiano Dino Zoff venne peraltro fortemente criticato per aver subito nelle ultime due partite quattro reti con tiri dalla grande distanza.
Finale per il primo posto
La finalissima, giocata il 25 giugno a Buenos Aires in un atmosfera di forte tensione e di fervore nazionalistico argentino, ebbe inizio con alcuni minuti di ritardo per il problema sollevato dai calciatori argentini a causa della vistosa fasciatura al polso e alla mano destra portata da René van de Kerkhof da loro ritenuta pericolosa; dopo vivaci discussioni, l'insistenza del capitano argentino Passarella e le proteste olandesi per l'atteggimento argentino, la fasciatura venne sommariamente modificata e l'arbitro italiano Sergio Gonella poté dare inizio alla partita[14].
I padroni di casa vinsero per 3-1 dopo una partita drammatica e aspramente combattuta: dopo il vantaggio argentino con la rete alla fine del primo tempo del capocannoniere Mario Kempes dalla corta distanza dopo un'incursione veloce in area di rigore, durante il secondo tempo gli olandesi cercarono ripetutamente il gol senza successo fino al pareggio all'81' minuto su colpo di testa in area di Dick Nanninga da poco entrato in campo al posto di Rep. Al noventesimo minuto Rob Rensenbrink colpì a distanza ravvicinata il palo della porta argentina sfiorando una clamorosa vittoria in extremis.
Nei tempi supplementari, in un ambiente sempre più surriscaldato, gli argentini ebbero infine la meglio con il secondo gol di Kempes dopo una confusa mischia in area e con il definitivo gol del 3-1 realizzato da Daniel Bertoni con un tiro in diagonale dalla media distanza dopo un contropiede veloce.
La gara fu caratterizzata dall'estremo agonismo, dal gioco frammentario e a tratti violento, dall'acceso tifo del pubblico argentino. L'arbitraggio di Gonella venne ritenuto dalla critica sportiva insufficiente e venne fortemente contestato dalla squadra olandese; in particolare nei tempi supplementari la partita divenne caotica e molto dura; le due squadre praticarono un gioco estremamente falloso; gli argentini assunsero atteggiamenti ostruzionistici per guadagnare tempo. Gonella e i due guardalinee avrebbe sbagliato alcune decisioni, e in particolare con vennero sanzionati alcuni episodi di violenza da parte argentina, come la gomitata di Daniel Passarella a Johan Neeskens.
Molto irritati per l'arbitraggio di Gonella[15], considerato chiaramente favorevole agli argentini, e per il gioco violento degli avversari, gli olandesi abbandonarono il campo al termine della partita e rifiutarono di ricevere il premio per il secondo posto[16] La coppa del mondo FIFA venne consegnata, in un atmosfera di straordinario entusiasmo patriottico del pubblico, al capitano argentino Passarella personalmente dal capo della giunta militare, generale Jorge Videla, presente allo stadio insieme ad altre personalità del regime.
Squadre partecipanti
Convocazioni
Stadi
Buenos Aires | Córdoba | ||
---|---|---|---|
Estadio Monumental | Estadio José Amalfitani | Estadio Córdoba | |
Posti: 76.000 | Posti: 49.540 | Posti: 46.083 | |
Mar del Plata | Rosario | Mendoza | |
Estadio José María Minella | Estadio Gigante de Arroyito | Estadio Ciudad de Mendoza | |
Posti: 43.542 | Posti: 41,654 | Posti: 34,875 | |
Le partite
Prima fase a gruppi
Gruppo 1
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Italia | 6 | 3 | 3 | 0 | 0 | 6 | 2 | +4 |
2. | Argentina | 4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 4 | 3 | +1 |
3. | Francia | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 5 | 5 | 0 |
4. | Ungheria | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 3 | 8 | -5 |
Risultati
Mar del Plata 2 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Italia | 2 – 1 referto | Francia | Estadio Mar del Plata (38.100 spett.)
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Buenos Aires 2 giugno 1978, ore 19:15 UTC-4 | Argentina | 2 – 1 referto | Ungheria | Stadio Monumental (71.615 spett.)
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Mar del Plata 6 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Italia | 3 – 1 referto | Ungheria | Estadio Mar del Plata (26.533 spett.)
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Buenos Aires 6 giugno 1978, ore 19:15 UTC-4 | Argentina | 2 – 1 referto | Francia | Stadio Monumental (71.615 spett.)
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Mar del Plata 10 giugno 1978, ore 14:30[17] UTC-4 | Francia | 3 – 1 referto | Ungheria | Estadio Mar del Plata (23.127 spett.)
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Buenos Aires 10 giugno 1978, ore 19:15 UTC-4 | Italia | 1 – 0 referto | Argentina | Stadio Monumental (71.712 spett.)
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Gruppo 2
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Polonia | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 4 | 1 | +3 |
2. | Germania Ovest | 4 | 3 | 1 | 2 | 0 | 6 | 0 | +6 |
3. | Tunisia | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 2 | +1 |
4. | Messico | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 2 | 12 | -10 |
Risultati
Buenos Aires 1º giugno 1978, ore 15:00 UTC-4 | Germania Ovest | 0 – 0 referto | Polonia | Stadio Monumental (67.579 spett.)
|
Rosario 1º giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Tunisia | 3 – 1 referto | Messico | Stadio Gigante de Arroyito (17.396 spett.)
| ||||||
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Córdoba 6 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Germania Ovest | 6 – 0 referto | Messico | Estadio Olímpico Chateau Carreras (35.258 spett.)
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Rosario 6 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Polonia | 1 – 0 referto | Tunisia | Stadio Gigante de Arroyito (9.624 spett.)
| ||||||
|
Córdoba 10 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Germania Ovest | 0 – 0 referto | Tunisia | Estadio Olímpico Chateau Carreras (30.667 spett.)
|
Rosario 10 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Polonia | 3 – 1 referto | Messico | Stadio Gigante de Arroyito (22.651 spett.)
| ||||||
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Gruppo 3
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Austria | 4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 3 | 2 | +1 |
2. | Brasile | 4 | 3 | 1 | 2 | 0 | 2 | 1 | +1 |
3. | Spagna | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 0 |
4. | Svezia | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 1 | 3 | -2 |
Risultati
Buenos Aires 3 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Austria | 2 – 1 referto | Spagna | Stadio José Amalfitani (40.841 spett.)
| ||||||
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Mar del Plata 3 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Brasile | 1 – 1 referto | Svezia | Estadio Mar del Plata (32.569 spett.)
| ||||||
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Buenos Aires 7 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Austria | 1 – 0 referto | Svezia | Stadio José Amalfitani (41.424 spett.)
| ||||||
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Mar del Plata 7 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Brasile | 0 – 0 referto | Spagna | Estadio Mar del Plata (34.771 spett.)
|
Buenos Aires 11 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Spagna | 1 – 0 referto | Svezia | Stadio José Amalfitani (47.765 spett.)
| ||||||
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Mar del Plata 11 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Brasile | 1 – 0 referto | Austria | Estadio Mar del Plata (35.221 spett.)
| ||||||
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Gruppo 4
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Perù | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 7 | 2 | +5 |
2. | [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 5 | 3 | +2 |
3. | Scozia | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 5 | 6 | -1 |
4. | Iran | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 8 | -6 |
Risultati
Córdoba 3 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Perù | 3 – 1 referto | Scozia | Estadio Olímpico Chateau Carreras (37.927 spett.)
| ||||||
|
Mendoza 3 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] | 3 – 0 referto | Iran | Stadio Ciudad de Mendoza (33.431 spett.)
| ||||||
|
Córdoba 7 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Scozia | 1 – 1 referto | Iran | Estadio Olímpico Chateau Carreras (7.938 spett.)
| ||||||
|
Mendoza 7 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] | 0 – 0 referto | Perù | Stadio Ciudad de Mendoza (28.125 spett.)
|
Córdoba 11 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Perù | 4 – 1 referto | Iran | Estadio Olímpico Chateau Carreras (21.262 spett.)
| ||||||
|
Mendoza 11 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Scozia | 3 – 2 referto | [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] | Stadio Ciudad de Mendoza (35.130 spett.)
| ||||||
|
Seconda fase a gruppi
Gruppo A
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 9 | 4 | +5 |
2. | Italia | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 0 |
3. | Germania Ovest | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 4 | 5 | -1 |
4. | Austria | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 4 | 8 | -4 |
Risultati
Córdoba 14 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] | 5 – 1 referto | Austria | Estadio Olímpico Chateau Carreras (25.050 spett.)
| ||||||
|
Buenos Aires 14 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Germania Ovest | 0 – 0 referto | Italia | Stadio Monumental (67.547 spett.)
|
Córdoba 18 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Germania Ovest | 2 – 2 referto | [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] | Estadio Olímpico Chateau Carreras (40.750 spett.)
| ||||||
|
Buenos Aires 18 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Italia | 1 – 0 referto | Austria | Stadio Monumental (66.695 spett.)
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Córdoba 21 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Austria | 3 – 2 referto | Germania Ovest | Estadio Olímpico Chateau Carreras (38.318 spett.)
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Buenos Aires 21 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] | 2 – 1 referto | Italia | Stadio Monumental (67.433 spett.)
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Gruppo B
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
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1. | Argentina | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 8 | 0 | +8 |
2. | Brasile | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 6 | 1 | +5 |
3. | Polonia | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 5 | -3 |
4. | Perù | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 0 | 10 | -10 |
Risultati
Mendoza 14 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Brasile | 3 – 0 referto | Perù | Stadio Ciudad de Mendoza (31.278 spett.)
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Rosario 14 giugno 1978, ore 19:15 UTC-4 | Argentina | 2 – 0 referto | Polonia | Stadio Gigante de Arroyito (37.091 spett.)
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Mendoza 18 giugno 1978, ore 13:45 UTC-4 | Polonia | 1 – 0 referto | Perù | Stadio Ciudad de Mendoza (35.288 spett.)
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Rosario 18 giugno 1978, ore 19:15 UTC-4 | Argentina | 0 – 0 referto | Brasile | Stadio Gigante de Arroyito (37.326 spett.)
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Mendoza 21 giugno 1978, ore 16:45 UTC-4 | Brasile | 3 – 1 referto | Polonia | Stadio Ciudad de Mendoza (39.586 spett.)
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Rosario 21 giugno 1978, ore 19:15 UTC-4 | Argentina | 6 – 0 referto | Perù | Stadio Gigante de Arroyito (37.315 spett.)
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Finale 3º posto
Buenos Aires 24 giugno 1978, ore 15:00 UTC-4 | Brasile | 2 – 1 referto | Italia | Stadio Monumental (69.959 spett.)
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Finale
Buenos Aires 25 giugno 1978, ore 15:00 UTC-4 | Argentina | 3 – 1 (d.t.s.) referto | [[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] [[Selezione di calcio Template:Naz/Olanda|Template:Naz/Olanda]] | Stadio Monumental (71.483 spett.)
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Vincitore
Campione del mondo 1978 Argentina 1º titolo |
Classifica marcatori
- Daniel Bertoni
- Nelinho
- Heinz Flohe
- Dieter Müller
- Roberto Bettega
- Ernie Brandts
- Arie Haan
- Zbigniew Boniek
- Grzegorz Lato
- Archie Gemmill
- René Houseman
- Daniel Passarella
- Alberto Tarantini
- Erich Obermayer
- Walter Schachner
- Reinaldo
- Zico
- Marc Berdoll
- Bernard Lacombe
- Christian Lopez
- Michel Platini
- Dominique Rocheteau
- Rüdiger Abramczik
- Bernd Hölzenbein
- Hansi Müller
- Iraj Danaeifard
- Hassan Rowshan
- Romeo Benetti
- Franco Causio
- Renato Zaccarelli
Autoreti
- Berti Vogts (1)
- Andranik Eskandarian (1)
- Ernie Brandts (1)
Statistiche
Capocannoniere del torneo
- Mario Kempes (6 Gol)
Reti segnate
Gol più veloce
- Bernard Lacombe (Italia-Francia; 40 secondi).
Gol più lento
Durante i tempi regolamentari
- Heinz Flohe (Germania Ovest-Messico; 89º)
Durante i tempi supplementari
- Daniel Bertoni (Argentina-Olanda; 116º).
Triplette
- Rob Rensenbrink (Olanda-Iran)
- Teófilo Cubillas (Perù-Iran)
Doppiette
- Mario Kempes (Argentina-Polonia, Argentina-Perù e Argentina-Olanda)
- Leopoldo Luque (Argentina-Perù)
- Hans Krankl (Austria-Germania Ovest)
- Dirceu (Brasile-Perù)
- Roberto (Brasile-Polonia)
- Heinz Flohe (Germania Ovest-Messico)
- Karl-Heinz Rummenigge (Germania Ovest-Messico)
- Johnny Rep (Olanda-Austria)
- Teófilo Cubillas (Perù-Scozia)
- Zbigniew Boniek (Polonia-Messico)
- Archie Gemmill (Scozia-Olanda)
Autoreti
- Berti Vogts (Austria-Germania Ovest)
- Andranik Eskandarian (Scozia-Iran)
- Ernie Brandts (Olanda-Italia)
Primo gol
- Bernard Lacombe (Italia-Francia, 1º giugno, 40 secondi)
Ultimo gol
- Daniel Bertoni (Argentina-Olanda, finale 1º e 2º posto, 25 giugno, 116º)
Miglior attacco
- Argentina; 15 reti segnate.
Peggior attacco
- Svezia; 1 rete segnata.
Miglior difesa
Peggior difesa
Curiosità
- Il logo della manifestazione riprende il caratteristico gesto del Presidente argentino Juan Domingo Peron, che usava salutare la folla con le braccia tese sopra la testa; il disegno era stato creato ancora nel 1974 in vista dei mondiali del 1978. Dopo che i militari presero il potere nel 1976 rovesciando il governo di Isabelita Peron, vedova dello statista, si accorsero troppo tardi di tale simbologia in vista dell'avvio dei mondiali e tentarono quindi di modificare il logo della manifestazione. Ma oramai il disegno era stato già ampiamente commercializzato ed il merchandising avviato, per cui una modifica forzata "sarebbe sfociata in un mare di azioni legali contro il paese", per cui i militari "masticarono la sconfitta"[18].
- Durante la manifestazione fu realizzato il gol n. 1.000 nella storia dei campionati del mondo di calcio; l'autore fu l'attaccante dell'Olanda Rob Rensenbrink che segnò su calcio di rigore al minuto 34 della partita Olanda-Scozia.
Note
- ^ P. Llonto, I mondiali della vergogna, pp. 28-29.
- ^ a b P. Llonto, I mondiali della vergogna, p. 29.
- ^ P. Llonto, I mondiali della vergogna, p. 29.
- ^ P. Llonto, I mondiali della vergogna, pp. 37-38.
- ^ P. Llonto, I mondiali della vergogna, pp. 30-31.
- ^ Gian Paolo Ormezzano, Il calcio e la coppa del mondo, p. 12.
- ^ Gian Paolo Ormezzano, Il calcio e la coppa del mondo, p. 54.
- ^ Luca Curino, Una Ital-Juve da record. A ottobre in 9 con Amauri, in La Gazzetta dello Sport, 2 settembre 2009. URL consultato il 2-9-2009.
- ^ S. Bocchio-G. Tosco, Storia dei mondiali di calcio, pp. 276-277.
- ^ S. Bocchio-G. Tosco, Storia dei mondiali di calcio, p. 276.
- ^ a b S. Bocchio-G. Tosco, Storia dei mondiali di calcio, p. 277.
- ^ S. Bocchio-G. Tosco, Storia dei mondiali di calcio, p. 278.
- ^ S. Bocchio-G. Tosco, Storia dei mondiali di calcio, pp. 277-278.
- ^ A. Cordolcini, Pallone desaparecido, p. 85.
- ^ A. Cordolcini, Pallone desaparecido, p. 88.
- ^ S. Bocchio-G. Tosco, Storia dei mondiali di calcio, pp. 279-280.
- ^ Gara iniziata con 45 minuti di ritardo
- ^ v. Pablo Llonto, "I Mondiali della vergogna. I campionati di Argentina '78 e la dittatura", Edizioni Alegre, Roma 2010, p. 38.
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