Campionato mondiale di Formula 1 1983
La stagione 1983 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la 34º ad assegnare il Campionato Piloti e la 26º ad assegnare il Campionato Costruttori. È iniziata il 13 marzo e terminata il 15 ottobre, dopo 15 gare, una in meno della stagione precedente. Il titolo dei piloti è andato per la seconda volta a Nelson Piquet e il titolo costruttori per l'ottava volta alla Ferrari.
Campionato mondiale di Formula 1 1983 | |
---|---|
Edizione n. 34 del Campionato mondiale di Formula 1 | |
Dati generali | |
Inizio | 13 marzo |
Termine | 15 ottobre |
Prove | 15 |
Titoli in palio | |
Piloti | Nelson Piquet su Brabham BT52 |
Costruttori | Scuderia Ferrari su Ferrari 126 C3 |
Altre edizioni | |
Precedente - Successiva | |
Edizione in corso |
Nella stagione venne disputato l'ultimo gran premio della storia non valido per il mondiale: la Race of Champions.
La pre-stagione
Il calendario
Il 4 novembre 1982 venne presentato il progetto di calendario per la stagione 1983. Il Gran Premio del Brasile diveniva la prima gara stagionale, dopo che si era deciso di posticipare al 29 ottobre il Gran Premio del Sudafrica.[1]Il Gran Premio di Francia veniva spostato ad aprile, dalla sua tradizionale data estiva, mentre il Gran Premio di Monaco veniva anteposto a quello del Gran Premio del Belgio. Il Gran Premio di Svizzera scambiava il posizionamento con la gara in Olanda, che veniva inserita a fine agosto, dopo le gare di Gran Bretagna, Germania e Austria. Era prevista una gara a New York, a settembre, prima di una a Las Vegas.[2]
Successivamente vennero cancellati il GP di Svizzera, ma con la possibilità che nella stessa data, e sempre a Digione, si potesse tenere un Gran Premio d'Europa,[3] il GP di New York, e quello di Las Vegas. Solo a fine giugno venne inserito in calendario il Gran Premio d'Europa, da tenersi però sul Circuito di Brands Hatch, il 25 settembre; venne anche anticipata al 15 ottobre, vista l'assenza della gara di Las Vegas del 9 ottobre, la gara del Sudafrica, prevista inizialmente per il 29.[4]
Accordi e fornitori
La grande competitività dimostrata negli anni dai motori turbo spinse molti costruttori a cercare una fornitura di questo tipo di propulsori, al fine di sostituire i tradizionali Ford Cosworth DFV, che ancora equipaggiavano la maggior parte delle scuderie.
La Techniques d'Avant Garde, società lussemburghese di proprietà dell'uomo d'affari Mansour Ojjeh, annunciò la realizzazione di un nuovo propulsore turbo, in collaborazione con la Porsche, utilizzato, per la stagione 1983, dalla McLaren.[7] La Renault, dal suo canto, rese noto, che dal 1983, avrebbe fornito i suoi motori turbo anche alla Lotus. Per la prima volta la casa francese diventava fornitrice per un altro costruttore. La Lotus aveva compiuto dei colloqui anche con la Toyota.[8][9]Anche la BMW, che già supportava la Brabham, decise di ampliare la sua fornitura di motori turbo alla scuderia tedesca ATS.[10]
La Matra uscì definitivamente dalla Formula 1, non rifornendo più il motore alla Ligier. La Matra aveva esordito nel 1968 come motorista, abbandonando la categoria, e rientrandovi, a più riprese. In 114 GP aveva ottenuto 3 vittorie, 4 pole position e 5 giri veloci. La Ligier cercò di appoggiarsi anch'essa alla Renault, ma dovette ripiegare sul Ford Cosworth.[11]
L'Osella, da questa stagione, ottenne la fornitura di motori V12, aspirati non turbo, da parte dell'Alfa Romeo, anche se per le prime gare, fino a quella di Imola, il costruttore italiano proseguì a impiegare solo il Ford Cosworth.[12]
In merito alla fornitura degli pneumatici la Brabham abbandonò le Goodyear per passare alle Michelin, mentre la Lotus scelse le Pirelli, in luogo anch'essa delle coperture statunitensi. L'Arrows seguì il percorso inverso, utilizzando le Goodyear. Anche l'Osella cambiò fornitore, abbandonando la Pirelli e scegliendo la Michelin.
Piloti e scuderie
Scuderie
Poco prima del termine della stagione 1982 l'Alfa Romeo mise in dubbio la prosecuzione del suo impegno in F1, almeno come costruttore, per la stagione seguente. La casa italiana era infatti propensa solo a rifornire i propri motori, a scuderie quali Ligier, Tyrrell o Williams.[13] La casa italiana rimase nel campionato ma affidò la gestione sportiva a una scuderia privata, l'Euroracing, che si impegnava a partecipare ai campionati 1983 e 1984, con un'opzione per la fornitura di motori anche per la stagione 1985. L'Euroracing, guidata da Giampaolo Pavanello, aveva iniziato la sua carriera motoristica nel 1975, e aveva conquistato a più riprese i titoli europei in Formula 3.[14]
Chi non si iscrisse più al campionato fu la scuderia brasiliana Fittipaldi Automotive, che abbandonò il mondiale dopo 8 stagioni. Dopo l'esordio, nel Gran Premio d'Argentina 1975 come Copersucar, dal nome dello sponsor, utilizzò, dal 1980, la denominazione Fittipaldi. Corse in totale 103 gran premi,conquistando tre podi.[15]
La RAM, scuderia inglese che aveva partecipato al campionato tra il 1976 e il 1980, utilizzando telai costruiti dalla March, dalla Brabham e dalla Williams, e che dal 1981 aveva stretto un rapporto di collaborazione proprio con la March, decise di costruire, per la prima volta, una propria monoposto. La vettura venne denominata RAM-March.[16]
La Theodore Racing e l'Ensign giunsero a una sorta di fusione. La Theodore aveva già utilizzato un telaio dell'Ensign nel 1977.[17]
Piloti
Prima del Gran Premio d'Italia 1982 la Scuderia Ferrari annunciò che René Arnoux, pilota della Renault, avrebbe fatto coppia con Patrick Tambay per la stagione 1983. La scuderia italiana si riservò di fare correre una terza vettura, nel caso in cui Didier Pironi, infortunatosi nel corso delle prove del Gran Premio di Germania, avesse potuto tornare a competere. Inoltre venne prospettato anche l'ingaggio di un pilota di riserva, al fine di coprire eventuali indisponibilità dei piloti titolari. La casa italiana, infine, svelò come la sua volontà di ingaggiare Michele Alboreto era stata bloccata dal contratto che legava il pilota milanese alla Tyrrell.[18] Al posto di Arnoux la Renault ingaggiava Eddie Cheever, pilota statunitense della Ligier.[19]
Anche l'altro pilota della Ligier, il francese Jacques Laffite, passava ad altra scuderia, la Williams. Laffite abbandonava la Ligier dopo 7 stagioni e 108 gran premi, che per l'epoca rappresentava il record di gare corse in F1 per un pilota con uno stesso costruttore. La Ligier li sostituì con Jean-Pierre Jarier, proveniente dall'Osella,[20] e Raul Boesel, ex della March.
La Tyrrell ingaggiò, al posto di Brian Henton, il giovane statunitense Danny Sullivan, con esperienza in Indycar e CanAm.[21] L'ATS iscrisse una sola vettura al campionato: ciò liberò Eliseo Salazar che trovò il volante della March, da questa stagione ribattezzata RAM-March.[22]
L'Alfa Romeo sostituì Bruno Giacomelli con Mauro Baldi, proveniente dall'Arrows.[23]Giacomelli trovò un volante alla Toleman, dove prese il posto di Teo Fabi.[24]
L'Arrows iscrisse il campione del mondo 1980, l'australiano Alan Jones.[24]Per la prima gara stagionale, in Brasile, Jones non era in condizioni fisiche adeguate, essendosi fratturato una gamba, cadendo da cavallo; venne perciò sostituito da Chico Serra, ex pilota della Fittipaldi.[25]
L'Osella aveva, in un primo momento, iscritto Corrado Fabi, fratello di Teo, all'esordio nel mondiale, e Beppe Gabbiani, al ritorno nel mondiale dopo due stagioni.[24]Prima dell'inizio della stagione però la scuderia piemontese lo sostituì con Piercarlo Ghinzani, già impiegato nel 1981.[12]
La Theodore Racing, fusa con l'Ensing, confermò uno dei piloti di quest'ultima, Roberto Guerrero, e fece esordire nel mondiale Johnny Cecotto. Il venezuelano, che era stato vicino all'impiego, nel 1982, da parte della Fittipaldi e dell'Osella, proveniva dal motociclismo, ove aveva vinto il motomondiale nel 1975, nella classe 350.
Tabella riassuntiva
I seguenti piloti e costruttori presero parte al campionato del mondo di Formula 1 nella stagione 1983.
Circuiti e gare
Uscì dal calendario, dopo due stagioni, e dopo esservi inizialmente stato inserito, il Circuito del Caesars Palace a Las Vegas, pur in presenza di un accordo tra gli organizzatori e la NBC per la trasmissione della gara sia per il 1983 che per il 1984.[26] Saltò anche, dopo l'edizione 1982, il Gran Premio di Svizzera, corso sul tracciato francese di Digione. L'Automobile Club de Suisse rinunciò alla sua organizzazione.[3]Nel calendario venne inserito anche un gran premio da disputarsi a New York, su un tracciato ricavato attorno al Meadow Lake, posto nel Flushing Meadows Park.[27]A giugno però le autorità newyorchesi dichiararono l'impossibilità di dar vita al progetto, per la stagione 1983, e rimandarono le speranze alla stagione seguente.[28]A seguito di questi forfait, i gran premi scendevano così, dai programmati 17, a solo 14.
Anche a causa delle pressioni degli sponsor, che ritenevano questo un numero troppo basso di gare, il 28 giugno la FISA decise di inserire, per il 25 settembre, il Gran Premio d'Europa, da tenersi sul tracciato britannico di Brands Hatch, che aveva già ospitato la Race of Champions, gara non valida per il mondiale, ad aprile. Brands Hatch così si trovò ad ospitare due gare di F1 nella stessa annata, cosa che non capitava dal 1976; inoltre, per la prima volta nella storia, il Regno Unito ospitava due gare valide per il mondiale nello stesso anno.
Il Gran Premio di Gran Bretagna, nella solita alternanza tra tracciati, venne ospitato, nella stagione, dal Circuito di Silverstone.
Per la prima volta il Gran Premio d'Europa veniva così disputato come gara a se stante, e non era solo una denominazione onorifica, attribuita di anno in anno a uno dei gran premi disputati sul continente. L'ultimo gran premio che aveva potuto effigiarsi del nome era stato il Gran Premio di Gran Bretagna 1977, disputatosi a Silverstone.
Solo a febbraio venne confermato il Circuito di Spa-Francorchamps quale sede del Gran Premio del Belgio, al posto del tracciato di Zolder. Spa aveva già ospitato il gran premio tra il 1950 e il 1970, su un tracciato da oltre 14 chilometri, prima di essere sostituito da Nivelles, in due occasioni, e da Zolder. Ora la gara veniva disputata su un tracciato accorciato a 6,949 km.[29]
Nel corso del 1982 era stata avanzata l'ipotesi di disputare un gran premio in Unione Sovietica, tanto che Bernie Ecclestone si recò, a fine giugno, a Mosca per incontrare i massimi dirigenti della Federazione Motoristica sovietica. Il tracciato sarebbe stato disegnato nei viali attorno all'università.[30][31]La gara però non fu nemmeno inserita nella bozza di calendario, pubblicata nel novembre 1982.[2]
Il Race Promoters' Trophy, premio per il gran premio meglio organizzato in stagione, venne vinto dal Gran Premio d'Italia, corso a Monza: era il terzo successo (e per ora ultimo) per la manifestazione italiana, dopo i successi del 1979 e 1980 (edizione questa disputata a Imola).
Modifiche al regolamento
Regolamento tecnico
In una riunione della Federazione Internazionale Sport Automobilistico del 13 ottobre 1982 venne decisa una forte modifica del regolamento tecnico che vietava ora il fondo piatto e le minigonne, portava a 540 kg. il peso minimo delle monoposto, vietava la trazione integrale e la presenza di vetture con oltre 4 ruote, introduceva nuove prescrizioni per la sicurezza del pilota, poneva un limite alla portata del serbatoio a 250 kg. e autorizzava il rifornimento in corsa. Queste decisioni, appoggiate anche dai piloti, avrebbero costretto le case a modificare le vetture già progettate per la stagione 1983 e, di fatto, superava il Patto della Concordia che aveva congelato il regolamento tecnico fino al 31 dicembre 1984.[32] Dopo una riunione, tenuta a Modena, il 23 ottobre le case costruttrici decisero di elaborare un pacchetto di controproposte, che sarebbe stato esaminato dalla Commissione Formula 1 il 3 novembre.[33]
In questa riunione venne trovato l'accordo tra federazione e scuderie. Per dare maggior tempo a quest'ultime di modificare le monoposto, al fine di rispettare i nuovi canoni tecnici, si decise di iniziare la stagione il 13 marzo col Gran Premio del Brasile, e di spostare ad ottobre la gara del Sudafrica. In cambio dell'accettazione della norma che aboliva le "minigonne", la FISA accettò di non modificare il regolamento sui motori almeno fino al termine della stagione 1985.[1]
Gare Mondiali
Gara non valide per il Mondiale
Rnd | Gran Premio | Data | Circuito | Pole Position | GPV | Vincitore | Costruttore | Resoconto |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Race of Champions | 10 aprile | Brands Hatch | Keke Rosberg | René Arnoux | Keke Rosberg | Williams-Ford | Resoconto |
Riassunto della stagione
La stagione si aprì in Brasile con una mezza sorpresa. Le previsioni davano favoriti i motori motori turbo, almeno nelle prove. Invece fu il campione del mondo 1982, Keke Rosberg, ad ottenere la pole, con una Williams ancora motorizzata Cosworth. In gara sarà Nelson Piquet e la sua Brabham-BMW a vincere, anche facilmente. Secondo Rosberg, ma squalificato per una irregolarità commessa ai box (ripartenza a spinta dopo un principio di incendio). Secondo il regolamento dell'epoca, poi cambiato nel 1984, la federazione decise di non assegnare il secondo posto.
Il tracciato cittadino di Long Beach in California, si addice maggiormente alle capacità dei motori ad alimentazione atmosferica; Rosberg è nuovamente in pole, ma durante la corsa non poté nulla sulle due McLaren di John Watson e Niki Lauda. Partiti rispettivamente 22º e 23º (per problemi alle gomme) saranno autori di una rimonta eccezionale, stabilendo il record ancora imbattuto di partenza più arretrata per un vincitore di gran premio.
Sul veloce circuito Paul Ricard riprendono il loro dominio i motori turbo. Vince Alain Prost con la nuova vettura, secondo Nelson Piquet, che si porta al primo posto nella classifica del campionato. Ad Imola vince la Ferrari con Tambay dopo che Patrese esce di pista a pochi giri dalla fine, quando era saldamente in testa.
A Monaco, secondo circuito cittadino dopo Long Beach, le vetture aspirate tornano a vincere, anche se le McLaren nemmeno si qualificano (all'epoca a Montecarlo partivano solo 20 vetture), sempre per problemi di gomme. La gara sarà decisa ancora dalla scelta degli pneumatici: la pista umida consiglia quasi tutti i piloti a scegliere gomme da bagnato mentre Rosberg, favorito dal partire in un punto "protetto" dalle piante arrischiò la scelta delle slick. Questa scelta, assieme, alla grande capacità di controllo della vettura, consentiranno al finlandese di ottenere una bella vittoria.
In Belgio seconda vittoria di Prost, che passa in testa al campionato. Da segnalare l'ottima prova di De Cesaris (per molti giri in testa) che otterrà anche il giro più veloce con una Alfa Romeo sempre più competitiva.
A Detroit, altro circuito urbano, i Cosworth tornano a farsi onore. Dopo Watson a Long Beach e Rosberg a Monaco, tocca al pilota italiano Michele Alboreto (già vittorioso l'anno precedente a Las Vegas) che s'impone con la Tyrrell, grazie al ritiro di Arnoux in testa a lungo alla gara.
L'estate fu caratterizzata dal duello tutto francese che oppose Prost al suo ex-coéquipier René Arnoux, risorto dopo un difficile inizio di stagione. Arnoux s'impose in Canada, Prost gli rispose vincendo a Silverstone, Arnoux fece suo il Gran Premio di Germania, Prost quello d'Austria, con Arnoux capace di imporsi pure in Olanda. In campionato, Prost conduceva con 51 punti, seguito da Arnoux con 43 e Piquet a 37.
Nel finale di stagione il dominio dei piloti francesi (tre nei primi 4 in classifica) viene rotto dal ritorno a prestazioni elevate di Piquet, e della sua Brabham-BMW che riuscì a fare proprio per la seconda volta, il titolo mondiale.
In Olanda Prost e Piquet si eliminarono in un tentativo di sorpasso del primo sul Brasiliano in testa alla corsa, ma a Monza Piquet vinse nettamente. In classifica ora Prost (ritiratosi) ha 51p, Arnoux 49 e Piquet 46. Nel Gran Premio d'Europa a Brands Hatch, Piquet vinse di nuovo, davanti proprio a Prost. Arnoux terminò fuori dalla zona punti, abbandonando quasi definitivamente la sua possibilità di giocarsi il titolo nell'ultimo gran premio, quello di Kyalami. Con 8 punti da recuperare su Prost, e con Piquet secondo, l'impresa era quasi impossibile.
A Kyalami, le speranze di Arnoux andarono in fumo rapidamente, come il suo motore, nei primi giri della Piquet assunse il controllo della gara, seguito dal suo compagno Patrese. Per Prost, rimasto nelle retrovie, vi era solo da sperare in qualche problema meccanico del sudamericano. Sarà invece il suo motore Renault a tradirlo. Piquet a questo punto può gestire la gara, gli bastava un quarto posto e chiude terzo (superato anche da De Cesaris), lasciando la vittoria al suo coéqupier Riccardo Patrese.
Il finale di stagione sarà pero caratterizzato dalle polemiche sulle regolarità della benzina della Brabham, ma la federazione riterrà il numero di ottani di queste dentro le tolleranze ammesse dal regolamento.
Classifica Piloti
Pos. | Pilota | Punti | |||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Nelson Piquet | 1 | Rit | 2 | Rit | 2 | 4 | 4 | Rit | 2 | 13* | 3 | Rit | 1 | 1 | 3 | 59 |
2 | Alain Prost | 7 | 11 | 1 | 2 | 3 | 1 | 8 | 5 | 1 | 4 | 1 | Rit | Rit | 2 | Rit | 57 |
3 | René Arnoux | 10 | 3 | 7 | 3 | Rit | Rit | Rit | 1 | 5 | 1 | 2 | 1 | 2 | 9 | Rit | 49 |
4 | Patrick Tambay | 5 | Rit | 4 | 1 | 4 | 2 | Rit | 3 | 3 | Rit | Rit | 2 | 4 | Rit | Rit | 40 |
5 | Keke Rosberg | SQ | Rit | 5 | 4 | 1 | 5 | 2 | 4 | 11 | 10 | 8 | Rit | 11 | Rit | 5 | 27 |
6 | John Watson | Rit | 1 | Rit | 5 | NQ | Rit | 3 | 6 | 9 | 5 | 9 | 3 | Rit | Rit | SQ | 22 |
7 | Eddie Cheever | Rit | 13* | 3 | Rit | Rit | 3 | Rit | 2 | Rit | Rit | 4 | Rit | 3 | 10 | 6 | 22 |
8 | Andrea De Cesaris | NQ | Rit | 12 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 8 | 2 | Rit | Rit | Rit | 4 | 2 | 15 |
9 | Riccardo Patrese | Rit | 10* | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 3 | Rit | 9 | Rit | 7 | 1 | 13 |
10 | Niki Lauda | 3 | 2 | Rit | Rit | NQ | Rit | 13* | Rit | 6 | SQ | 6 | Rit | Rit | Rit | 11* | 12 |
11 | Jacques Laffite | 4 | 4 | 6 | 7 | Rit | 6 | 5 | Rit | 12 | 6 | Rit | Rit | NQ | NQ | Rit | 11 |
12 | Michele Alboreto | Rit | 9 | 8 | Rit | Rit | 14 | 1 | 8 | 13 | Rit | Rit | 6 | Rit | Rit | Rit | 10 |
13 | Nigel Mansell | 12 | 12 | Rit | 12* | Rit | Rit | 6 | Rit | 4 | Rit | 5 | Rit | 8 | 3 | NC | 10 |
14 | Derek Warwick | 8 | Rit | Rit | Rit | Rit | 7 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 4 | 6 | 5 | 4 | 9 |
15 | Marc Surer | 6 | 5 | 10 | 6 | Rit | 11 | 11 | Rit | 17 | 7 | Rit | 8 | 10 | Rit | 8 | 4 |
16 | Mauro Baldi | Rit | Rit | Rit | 10* | 6 | Rit | 12 | 10 | 7 | Rit | Rit | 5 | Rit | Rit | Rit | 3 |
17 | Danny Sullivan | 11 | 8 | Rit | Rit | 5 | 12 | Rit | SQ | 14 | 12 | Rit | Rit | Rit | Rit | 7 | 2 |
18 | Elio De Angelis | SQ | Rit | Rit | Rit | Rit | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 5 | Rit | Rit | 2 |
19 | Bruno Giacomelli | Rit | Rit | 13* | Rit | NQ | 8 | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | 13* | 7 | 6 | Rit | 1 |
20 | Johnny Cecotto | 13 | 6 | 11 | Rit | NPQ | 10 | Rit | Rit | NQ | 11 | NQ | NQ | 12 | 1 | ||
- | Thierry Boutsen | Rit | 7 | 7 | 15 | 9 | 13 | 14* | Rit | 11 | 9 | 0 | |||||
- | Jean-Pierre Jarier | Rit | Rit | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 10 | 8 | 7 | Rit | 9 | Rit | 10 | 0 |
- | Chico Serra | 9 | Rit | 8 | 7 | 0 | |||||||||||
- | Raul Boesel | Rit | 7 | Rit | 9 | Rit | 13 | 10 | Rit | Rit | Rit | NQ | 10 | NQ | 15 | NC | 0 |
- | Stefan Johansson | Rit | Rit | 12 | 7 | Rit | 14 | 0 | |||||||||
- | Manfred Winkelhock | 15 | Rit | Rit | 11 | Rit | Rit | Rit | 9 | Rit | NQ | Rit | Rit | Rit | 8 | Rit | 0 |
- | Corrado Fabi | Rit | NQ | Rit | Rit | NQ | Rit | Rit | Rit | NQ | NQ | 10 | 11* | Rit | NQ | Rit | 0 |
- | Piercarlo Ghinzani | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | Rit | NQ | Rit | Rit | 11 | NQ | Rit | Rit | Rit | 0 |
- | Roberto Guerrero | NC | Rit | Rit | Rit | NPQ | Rit | NC | Rit | 16 | Rit | Rit | 12 | 13 | 12 | 0 | |
- | Kenny Acheson | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | 12 | 0 | ||||||||
- | Jonathan Palmer | 13 | 0 | ||||||||||||||
- | Eliseo Salazar | 14 | Rit | NQ | NQ | NQ | NQ | 0 | |||||||||
- | Alan Jones | Rit | 0 | ||||||||||||||
- | Jean-Louis Schlesser | NQ | 0 | ||||||||||||||
- | Jacques Villeneuve Sr. | NQ | 0 | ||||||||||||||
Pos. | Pilota | Punti |
Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti/Non class. | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce |
Squalificato | Ritirato | Non partito | Non qualificato | Solo prove/Terzo pilota |
* Indica quei piloti che non hanno terminato la gara ma sono ugualmente classificati avendo coperto, come previsto dal regolamento, almeno il 90% della distanza totale.
Sistema di punteggio
Al vincitore vanno 9 punti, 6 la secondo, 4 al terzo, 3 al quarto, 2 al quinto e 1 al sesto. Vengono contati gli 11 migliori risultati.
Classifica Costruttori
Pos. | Costruttore | Motore | BRA | USW | FRA | SMR | MON | BEL | USE | CAN | GBR | GER | AUT | HOL | ITA | EUR | SAF | Punti | Vittorie | Pole | GPV |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Ferrari | Ferrari | 2 | 4 | 3 | 13 | 3 | 6 | - | 13 | 6 | 9 | 6 | 15 | 9 | - | - | 89 | 4 | 8 | 3 |
2 | Renault | Renault | - | - | 13 | 6 | 4 | 13 | - | 8 | 9 | 3 | 12 | - | 4 | 6 | 1 | 79 | 4 | 3 | 3 |
3 | Brabham | BMW | 9 | - | 6 | - | 6 | 3 | 3 | - | 6 | 4 | 4 | - | 9 | 9 | 13 | 72 | 4 | 2 | 5 |
4 | Williams | Ford | 3 | 3 | 3 | 3 | 9 | 3 | 8 | 3 | - | 1 | - | - | - | - | 36 | 1 | 1 | 0 | |
5 | McLaren | Ford | 4 | 15 | - | 2 | - | - | 4 | 1 | 1 | 2 | 1 | 4 | 34 | 1 | 0 | 2 | |||
6 | Alfa Romeo | Alfa Romeo | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | 6 | - | 2 | - | 3 | 6 | 18 | 0 | 0 | 1 |
7 | Tyrrell | Ford | - | - | - | - | 2 | - | 9 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | 12 | 1 | 0 | 0 |
8 | Lotus | Renault | - | - | - | - | - | - | - | 3 | - | 2 | - | 2 | 4 | - | 11 | 0 | 1 | 1 | |
9 | Toleman | Hart | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3 | 1 | 3 | 3 | 10 | 0 | 0 | 0 |
10 | Arrows | Ford | 1 | 2 | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4 | 0 | 0 | 0 |
11 | Williams | Honda | 2 | 2 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||||
12 | Theodore | Ford | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 0 | 0 | 0 |
13 | Lotus | Ford | - | - | - | - | - | - | 1 | - | 1 | 0 | 0 | 0 | |||||||
14 | Osella | Ford | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 | |||||||
15 | McLaren | TAG | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 | |||||||||||
16 | Spirit | Honda | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||
17 | Osella | Alfa Romeo | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
18 | RAM March | Ford | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 | |
19 | Ligier | Ford | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 |
20 | ATS | BMW | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 |
Pos. | Costruttore | Motore | BRA | USW | FRA | SMR | MON | BEL | USE | CAN | GBR | GER | AUT | HOL | ITA | EUR | SAF | Punti | Vittorie | Pole | GPV |
Sistema di punteggio
Per la classifica costruttori contano tutti i risultati.
Note
- ^ a b Ora nella Formula 1 sono tutti d'accordo, in La Stampa, 4 novembre 1982, p. 21.
- ^ a b Fra Fisa e costruttori vince la F.1, in La Stampa, 5 novembre 1982, p. 29.
- ^ a b (ES) En breve (PDF), in El Mundo Deportivo, 5 aprile 1983, p. 25. URL consultato il 3 agosto 2014.
- ^ (ES) El G.P de Europa en Brands Hatch (PDF), in El Mundo Deportivo, 28 giugno 1983, p. 33. URL consultato il 13 agosto 2014.
- ^ Il Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Ovest era noto anche come Grand Prix of Long Beach.
- ^ Il Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Est era noto anche come Detroit Grand Prix.
- ^ Cristiano Chiavegato, Forse Cheever con la Renault, in La Stampa, 11 settembre 1982, p. 21.
- ^ Motore turbo per tutti?, in La Stampa, 13 agosto 1982, p. 17.
- ^ (ES) "Lotus" montara motores "Renault", in El Mundo Deportivo, 12 agosto 1982, p. 26. URL consultato il 1º aprile 2014.
- ^ (ES) F-1: "ATS" utilizara motores "BMW" (PDF), in El Mundo Deportivo, 11 dicembre 1982, p. 30. URL consultato il 4 agosto 2014.
- ^ (ES) Sorpresa:¡Ligier montarà motores Renault!, in El Mundo Deportivo, 16 settembre 1982, p. 33. URL consultato il 20 giugno 2014.
- ^ a b Cristiano Chiavegato, Un po' di Ferrari e Alfa per questa Osella di F.1, in La Stampa, 1º marzo 1983, p. 21.
- ^ Cristiano Chiavegato, F1 in coro: Alfa, resta!, in Stampa Sera, 23 settembre 1982, p. 23.
- ^ Cristiano Chiavegato, L'Alfa Romeo rimane in F.1 ma con una scuderia privata, in La Stampa, 20 ottobre 1982, p. 19.
- ^ (ES) Fittipaldi disuelve su escuderia (PDF), in El Mundo Deportivo, 28 gennaio 1983, p. 27. URL consultato il 29 luglio 2014.
- ^ (EN) CONSTRUCTORS: RAM AUTOMOTIVE, su grandprix.com. URL consultato il 29 luglio 2014.
- ^ (EN) CONSTRUCTORS: THEODORE RACING, su grandprix.com. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ Cristiano Chiavegato, Arnoux con Ferrari, per l'84 prenotato Alboreto, in La Stampa, 9 settembre 1982, p. 18.
- ^ Cristiano Chiavegato, Tra i "grandi" spunta Alboreto, in Stampa Sera, 24 settembre 1982, p. 18.
- ^ (ES) La F-1 siempre es noticia (PDF), in El Mundo Deportivo, 31 ottobre 1982, p. 35. URL consultato il 30 giugno 2014.
- ^ (ES) Danny Sullivan pilotara el segundo "Tyrrell" (PDF), in El Mundo Deportivo, 15 febbraio 1983, p. 33. URL consultato il 30 giugno 2014.
- ^ (ES) Salazar correra con "March" (PDF), in El Mundo Deportivo, 18 dicembre 1982, p. 33. URL consultato il 3 luglio 2014.
- ^ I quadri Euroracing, in La Stampa, 11 novembre 1982, p. 23.
- ^ a b c (ES) F-1: ventinueve pilotos en pos de un titulo (PDF), in El Mundo Deportivo, 2 marzo 1983, p. 32. URL consultato il 29 luglio 2014.
- ^ (ES) Los desheredados del "circo" (PDF), in El Mundo Deportivo, 9 marzo 1983, p. 20. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ La tv salva le corse Usa, in Stampa Sera, 27 settembre 1982, p. 19.
- ^ (ES) La F1, amenazada de colapso financiero (PDF), in El Mundo Deportivo, 1º aprile 1983, p. 31. URL consultato il 9 agosto 2014.
- ^ (ES) Un "sponsor" acusa "Tyrrell" de estafa (PDF), in El Mundo Deportivo, 9 giugno 1983, p. 28. URL consultato il 9 agosto 2014.
- ^ (ES) Confirmado: el GP Belgica de F-1 en Spa (PDF), in El Mundo Deportivo, 11 febbraio 1983, p. 37. URL consultato il 3 agosto 2014.
- ^ Pronta una gara a Mosca, in La Stampa, 30 giugno 1982, p. 25.
- ^ Affermano a Mosca sì al Gran Premio, in La Stampa, 14 ottobre 1982, p. 19.
- ^ Cristiano Chiavegato, In F.1 è ancora guerra, in La Stampa, 14 ottobre 1982, p. 23.
- ^ F.1, controproposte delle case, in La Stampa, 24 ottobre 1982, p. 23.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su campionato mondiale di Formula 1 1983
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su campionato mondiale di Formula 1 1983