Campobasso
Campobasso comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Battista dal 26-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 41°33′39.6″N 14°40′06.24″E |
Altitudine | 701 m s.l.m. |
Superficie | 55,65 km² |
Abitanti | 50 400[1] (30-04-2013) |
Densità | 905,66 ab./km² |
Frazioni | Santo Stefano |
Comuni confinanti | Busso, Campodipietra, Castropignano, Ferrazzano, Matrice, Mirabello Sannitico, Oratino, Ripalimosani, San Giovanni in Galdo, Vinchiaturo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | CAP 86100 |
Prefisso | 0874 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 070006 |
Cod. catastale | B519 |
Targa | CB |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 346 GG[3] |
Nome abitanti | Campobassani |
Patrono | san Giorgio |
Giorno festivo | 23 aprile |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Campobasso (IPA: [kampo'basːo], Cambuascë IPA: [kambu'wa:ʃ] in campobassano), è una città italiana di 50.400 abitanti[5], (ca. 70.000 con l'area metropolitana) capoluogo dell'omonima provincia e della regione Molise.
Prima città della regione per popolazione, sorge a 701 m s.l.m.[6], risultando così il quarto capoluogo di regione più alto d'Italia dopo Enna (931 m), Potenza (819 m), e L'Aquila (714 m).
La città, di origine longobarda, si trova nella zona compresa tra i fiumi Biferno e Fortore. Il centro storico raccoglie numerose testimonianze delle diverse epoche storiche, dalla duecentesca chiesa di San Leonardo, al cinquecentesco castello Monforte, e alla neoclassica cattedrale della Santissima Trinità.
La città è sede dell'Università degli Studi del Molise e di due scuole militari afferenti a Carabinieri e Polizia di Stato, oltre ad essere sede arcivescovile metropolitana della Chiesa Cattolica (arcidiocesi di Campobasso-Boiano).
Geografia fisica
Campobasso è una città formata da una parte antica di origine medioevale, ricca di valori storici e artistici, posta sul pendio di un colle dominato dal Castello Monforte, e da una parte più moderna ed elegante originaria del XIX secolo, che si sviluppa sul piano ai piedi del centro antico.
Intorno al castello che domina la città si sviluppa il centro storico, costituito da vicoli e scalinate lunghe e tortuose, ai lati delle quali sorgono case ed edifici in pietra, spesso aventi caratteristici cortiletti interni. Molto importanti sono i portali delle case più antiche realizzate anch'esse in pietra locale, ricche di decorazioni, stemmi di famiglie nobili e figure allegoriche.
La città ottocentesca, denominata centro storico murattiano, si estende in piano e presenta le caratteristiche tipiche dello sviluppo urbanistico di tale periodo storico. Progettato secondo l'ideale della città giardino, presenta molti spazi verdi, ricchi di essenze arboree rare e pregiate (sequoie, cedri del Libano, ginkgo biloba, abeti rossi, lecci, ecc.), piazze, nonché fontane e fontanelle[7] dalla quale sgorgano tuttora acque fresche e pure.
Ecosistema urbano
Il rapporto di ecosistema urbano (prestazione di una città sostenibile, ideale e non utopica) colloca il comune al 38º posto tra le 103 città italiane capoluogo e tra le prime nel centro-sud con una percentuale del 55,44% superiore alla media nazionale[8].
Clima
Il clima della città è continentale di tipo appenninico. D'inverno, durante le irruzioni gelide dai Balcani sono frequenti le nevicate causate dallo stau adriatico indotto dall'Appennino che spesso favoriscono accumuli nevosi.
La stagione più piovosa è quella autunnale, con una media di 81 mm nel mese di novembre. La città presenta scarsi accumuli pluviometrici poiché è in ombra pluviometrica essendo ubicata ad est dell'Appennino.
CAMPOBASSO | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 7,1 | 7,2 | 10,3 | 14,0 | 21,2 | 27,0 | 29,2 | 28,3 | 24,2 | 19,2 | 16,2 | 8,1 | 7,5 | 15,2 | 28,2 | 19,9 | 17,7 |
T. min. media (°C) | 1,2 | 1,3 | 3,2 | 6,4 | 13,2 | 16,2 | 20,0 | 17,0 | 13,0 | 11,2 | 7,2 | 3,1 | 1,9 | 7,6 | 17,7 | 10,5 | 9,4 |
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) | 12 | 11 | 3 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 8 | 31 | 3 | 0 | 0 | 34 |
Precipitazioni (mm) | 55 | 60 | 50 | 51 | 47 | 35 | 20 | 18 | 45 | 58 | 81 | 63 | 178 | 148 | 73 | 184 | 583 |
Storia
Epoca Sannitico-Romana
Le origini di Campobasso come centro abitato sono incerte.
Sull'altura che domina l'odierna città era presente un insediamento di controllo dei Sanniti, di cui ancora oggi si conservano le tracce, posto a controllo del tratturo. Lo scopo difensivo del sito è confermato dal ritrovamento, nei pressi del castello Monforte, di resti di mura osco-sannite e dal rinvenimento, tra le rovine della Chiesa di San Mercurio nel 1930, di un'iscrizione osca portante il nome di “VALVENNIUS”. Tale insediamento gravitava probabilmente intorno a un centro più importante che alcuni storici identificano con Aquilonia situato su Monte Vairano (tra i comuni di Campobasso, Busso e Baranello) del quale sono riaffiorate, dopo attente campagne di scavi archeologici, numerose tracce.
A pochi chilometri da Campobasso, nel comune di Sepino, è presente un altro importante sito archeologico a testimoniare l'importanza che questo territorio ha avuto in epoca sannita prima e romana poi. Si tratta infatti delle antiche vestigia della Saipins sannitica e della successiva Saepinum romana di cui si conservano molto bene le ampie strade, le mura, gli archi, le porte, le terme, il foro e il suggestivo teatro.
La storia del territorio di Campobasso è quindi indissolubilmente legata a quella dell'antico Sannio-Pentro e a Roma.
Medioevo
Le fonti storiche datano l'atto di nascita di Campobasso all'epoca della dominazione longobarda in Italia. Risale infatti all'anno 878 un documento stilato da un monaco dell'abbazia benedettina di Santa Sofia in Benevento in cui si fa menzione di Campobasso (Campibassi). Questo documento, reperibile come Codice Vaticano Latino 4939, è il “Chronicon Sancte Sophie” ed è stato redatto al tempo in cui Adelchi era principe di Benevento.
Nel periodo longobardo, e successivamente durante l'egemonia normanna, Campobasso assume un'importanza economica sempre crescente riuscendo a diventare la “capitale” della Contea sotto la signoria dei De Molisio. Il fiorire dei commerci e l'aumentata importanza amministrativa comportano l'ampliamento dell'antico borgo che si espande soprattutto intorno alla chiese di San Bartolomeo e di San Mercurio. Diverse sono le connotazioni che il borgo assume nel tempo: CIVITAS, CASTRUM e UNIVERSITAS HOMINUM.
Tra i documenti storici del periodo compreso tra l'anno 1000 e il Trecento spicca la “PANCARTA CAMPOBASSANA” del 1277 in cui trentadue campobassani denunciarono a Carlo I d'Angiò le angherie e i soprusi del feudatario Roberto di Molise.
Il Quattrocento è per Campobasso un'età d'oro grazie all'intraprendenza dei Monforte, divenuti i feudatari del borgo. Secondo alcuni storici i Monforte sarebbero i discendenti dei Monfort di Francia e d'Inghilterra, scesi in Italia al seguito di Carlo D'Angiò. Il personaggio di spicco dei Monforte fu il Conte Cola detto anche il “Campobasso”, di cui parla anche Benedetto Croce[9]. Si distinse per le sue virtù militari durante la lotta di successione al Regno di Napoli tra Angioini e Aragonesi. Cola batté moneta e provvide ad ampliare il castello dotando la città di forti mura perimetrali lungo le quali edificò le porte di San Leonardo e di Santa Cristina.
Alla fine del Quattrocento, con la sconfitta degli Angioini, che i Monforte avevano appoggiato, Campobasso passa agli Aragonesi e in seguito ai De Capua.
Ferdinando I di Aragona concesse ai campobassani la possibilità di costruire le abitazioni addossandole alle mura perimetrali.
Cinquecento e Seicento
Agli inizi del Cinquecento i De Capua sono feudatari in Campobasso. La città, grazie alla felice posizione geografica, vive di un florido commercio; infatti l'area al di fuori dalle antiche mura, con le chiese di Santa Maria Maddalena e della SS. Trinità, è contraddistinta da una notevole vivacità di scambi nei vari settori dell'artigianato.
Nel 1530 diventano signori di Campobasso i Gonzaga che ne aumentano il prestigio. A loro si deve la riorganizzazione urbana della cittadina; in ogni rione le singole strade sono indicate con il nome dell'attività lavorativa prevalente come ad esempio scarparìe, ferrarìe, oreficerìe (l'attuale Via degli Orefici, ricca ancor oggi di botteghe e negozi di orafi).
Signori della città, dopo i Gonzaga, sono i Vitagliano nel 1638 e successivamente i Carafa.
Nel corso del Seicento Campobasso ha un ulteriore sviluppo grazie anche alla vicinanza dei tratturi che favoriscono le comunicazioni con altri centri e l'arrivo di commercianti forestieri.
Settecento e Ottocento
Il Settecento è attraversato da idee nuove e la struttura feudale della società viene vista come un intralcio alle iniziative della nuova classe emergente: la borghesia. Questa ventata di novità arriva anche a Campobasso. Ci sono uomini che, come Francesco de Attelis, Anselmo Chiarizia e Giovan Matteo Japoce, si prodigano in cause contro i feudatari. Molti intellettuali come Giuseppe Zurlo, Giuseppe Maria Galanti, Francesco Longano, Paolo Nicola Giampaolo, sostengono la necessità di superare l'immobilismo economico-sociale provocato dal feudalesimo. Campobasso diviene il cuore pulsante della cultura molisana, in cui trovano rifugio molti intellettuali del tempo come Gabriele Pepe e Vincenzo Cuoco.
Alla morte del duca Carafa, Campobasso chiede di riscattare il feudo. Nel periodo che va dal 1728 al 1735 membri della borghesia capeggiano la rivolta. Scoppiano numerosi e cruenti tumulti per sottrarre la città ai feudatari ma solo nel 1742 i campobassani, al prezzo di ingenti sacrifici, riscattano il feudo.
Nel 1755 Carlo di Borbone re di Napoli concede a Campobasso il rango di città modello. Agli inizi dell'Ottocento, in piena età napoleonica, viene istituita la Provincia di Molise; Campobasso, come capoluogo, diviene sede di numerosi uffici amministrativi. La popolazione, nonostante le gravi perdite umane e materiali provocate dal terremoto del 1805, si moltiplica e di conseguenza anche la città si espande. Si rende necessario realizzare un piano urbanistico per soddisfare nuove e molteplici esigenze. Vengono presi in considerazione due progetti, quello di Bernardino Musenga e quello di Vincenzo Wan Rescant.
Il Musenga immagina l'edificazione di un intero quartiere a schema ortogonale, invece Wan Rescant prevede l'espansione del tessuto urbano intorno a una sola grande piazza con al centro l'edificio sede dell'amministrazione civica. Al sistema radiale del Wan Rescant è preferito quello del Musenga. La parte nuova della città si sviluppa in luogo pianeggiante, sulle “campère”, così chiamato perché un tempo era occupato dai campi coltivati e dai boschi. Campobasso doveva essere “monumentale, funzionale, unitaria e moderna, destinata a una borghesia ormai disposta ad abbandonare la città feudale, ritenuta poco rappresentativa socialmente per uno Stato che, attraverso i palazzi pubblici, vuole creare l'immagine fisica dell'autorità, come prima lo era il castello sui monti”. Le piazze alberate, i viali e le aiuole fanno guadagnare a Campobasso l'appellativo di “città giardino”.
Novecento
Nel 1910 entrò nelle case l'energia elettrica e, a partire dagli anni venti-trenta, vennero realizzate importanti costruzioni: gli edifici della Casa della Scuola, della Banca d'Italia e il Teatro Sociale nel medesimo luogo occupato in precedenza dal Teatro Margherita (poi Teatro Savoia), il palazzo delle Poste e Telegrafi, la Camera di Commercio, il Palazzo della G.I.L., il Palazzo di Giustizia, l'Istituto per gli orfani di guerra (attuale sede del Conservatorio musicale Lorenzo Perosi) e l'Istituto Tecnico “L. Pilla” (che ebbe l'onore di essere inaugurato da re Vittorio Emanuele III).
Parallelamente a questa attività edilizia furono tracciate nuove strade e lastricate piazze, costruiti marciapiedi, piantati alberi, innalzati monumenti e fontane. Anche l'iniziativa privata diede il suo valido contributo edificando eleganti palazzi e dotando la città di alberghi, ristoranti, bar, negozi e cinema.
Nel 1927 la sede vescovile, con bolla pontificia, venne trasferita da Bojano a Campobasso.
La tragedia della seconda guerra mondiale risparmiò Campobasso dalle distruzioni provocate dai bombardamenti alleati.
Nei primi anni del secondo dopoguerra la città conobbe una discreta e armoniosa espansione, ma è con l'istituzione della Regione Molise nel 1963 che Campobasso poté crescere. Divenuta capoluogo di regione, infatti, ebbe un notevole incremento demografico e un conseguente sviluppo edilizio (che porta alla nascita del quartiere CEP nella zona nord della città), essendo sede di importanti uffici regionali e di numerose filiali e agenzie di banche e di assicurazioni. Come era avvenuto agli inizi dell'Ottocento la città rinasce grazie alla sua importanza amministrativa.
Dal 1982 è sede dell'Università degli Studi del Molise la quale in pochi anni ha incrementato notevolmente l'offerta formativa ed ha riscontrato un rapido aumento della popolazione studentesca.
Dal 2002 è inoltre attivo il Centro di ricerca e formazione ad alta tecnologia nelle scienze biomediche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, operante nei settori di diagnosi e di terapia di varie branche della medicina come l'oncologia, i trapianti, le patologie cardiache e la medicina ultraspecialistica.
Origine del nome
Sull'origine del nome Campobasso ci sono molte ipotesi e poche certezze; tanti sono stati coloro che con i loro studi e ricerche hanno cercato di trovarne il significato.
- Lo Ziccardi, sulla base di alcune indicazioni storiche di Tito Livio, farebbe risalire il nome della città al fatto che un certo console romano Basso abbia costruito un campo militare, da cui Campus Bassi poi trasformatosi con il tempo in Campobasso.
- Il Galanti[10], asserisce che in origine l'abitato fosse diviso in due borghi, uno chiamato Campus de Prata e l'altro Campus Bassus. Il primo insediamento, posto a una quota più alta, sarebbe andato distrutto e gli abitanti si sarebbero trasferiti nell'altro che avrebbe così dato il nome alla futura cittadina.
- Secondo il Masciotta[11], il nome della città deriverebbe da Campus Vassorum, cioè campo dei vassalli. Nel X e XI secolo i vassalli erano coloro che abitavano, essendone soggetti, gli spazi circostanti i castelli del feudatario.
- Il Gasdia[12], ritiene più semplicemente che il nome Campobasso sia in rapporto con la sua posizione topografica. Nella sua “Storia di Campobasso” egli afferma: “Chi primo s'affacciò alla conquista di questa regione, dopo l'affaticato salire e discendere e risalire del cammino montuoso, respirò discendendo verso questo minuscolo altipiano prativo. O fossero Bulgari guidati da Alzecone, o Longobardi spoletini o beneventani, o conquistatori della normanna nobiltà, o pacifici monaci di San Benedetto da Norcia che, armati della Regula, del salterio e dei sacri arnesi agricoli risalissero da Santa Sofia di Benevento a ridar vita a questa regione…dissero: ecco il Campo Basso, ecco la località bassa dove pianteremo il bivacco, la dimora, la badia”.
Simboli
Lo stemma riporta un ovale con fondo rosso al cui interno sono rappresentate sei torri merlate di cui una è sormontata da una corona marchesale che ne indica l'origine feudale. Le sei torri raffigurano le torri principali che erano poste a guardia degli ingressi dell'antico borgo medioevale: porta sant'Antonio Abate, porta san Nicola, porta santa Maria della Croce, porta san Leonardo, porta Mancina e porta san Paolo.
Il gonfalone, in cui campeggia lo stemma, è ripartito su due colori, il rosso e l'azzurro che rappresentano quelli delle due principali antiche confraternite che nel Cinquecento gestivano il potere politico e religioso della città: il rosso per i Crociati mentre l'azzurro per i Trinitari. Una caratteristica di quest'ultimo è la sua forma che richiama gli stendardi dei popoli sannitici.
Onorificenze
— Campobasso, 1944-1948
Monumenti e luoghi di interesse
Architetture civili
- Palazzo San Giorgio
- Palazzo Magno
- Convitto nazionale Mario Pagano
- Palazzo della Banca d'Italia
- Palazzo Mazzarotta
- Palazzo Cannavina
- Palazzo dell'ex GIL
- Casa della Scuola
- Palazzo delle Poste e Telegrafi
- Palazzo di Giustizia
- Palazzo del Governo
- Palazzo Japoce
Architetture militari
- Castello Monforte
- Cinta interna di mura fortificate
- Torre Terzano
- Torre San Mercurio
- Cinta esterna di mura fortificate
- Porta Santa Cristina (Porta Mancina)
- Torre dei Petitti
- Torre dei Presutti
- Porta Sant'Antonio (Porta della chiaia)
- Torre dei baroni Pettini
- Porta San Paolo (Porta di Rosa)
- Torre dei Ferrante
- Porta Santa Maria della Croce - non più esistente
- Porta San Nicola (Porta Nuova)
- Torre dell'abate Ginetti
- Porta San Leonardo (Porta della piazza/Porta del borgo) - non più esistente
- Porta Santa Cristina (Porta Mancina)
Architetture religiose
- Cattedrale della Santissima Trinità
- Chiesa di Sant'Antonio Abate
- Chiesa di Sant'Antonio di Padova
- Chiesa di San Bartolomeo
- Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
- Chiesa di San Giorgio
- Chiesa di San Giovannello
- Chiesa di San Giuseppe Artigiano
- Chiesa di San Leonardo
- Chiesa della Madonna del Rosario
- Chiesa di Santa Maria della Croce
- Chiesa di Santa Maria De Foras
- Chiesa di Santa Maria della Libera
- Chiesa di Santa Maria di Loreto
- Chiesa di Santa Maria Maggiore
- Chiesa di Maria Mater Ecclesiae
- Chiesa di San Paolo
- Chiesa di San Pietro
- Chiesa evangelica battista
- Chiesa evangelica della Riconciliazione
- Chiesa evangelica valdese
- Chiesa e convento di San Giovanni del Gelsi
Sotterranei
Gli ipogei, ricavati nei secoli dall’opera dell’uomo, rappresentano una realtà nascosta del borgo antico.
Gran parte della pietra fu estratta per poter costruire i palazzi per cui si possono immaginare i volumi esistenti nel sottosuolo.
A seguito del catastrofico terremoto del 1456, il conte Cola di Monforte progettò la nuova città, con un assetto difensivo, dotandola di doppia cinta muraria, interrotta dalle porte che davano accesso al borgo. Utilizzò i vuoti esistenti collegandoli tra loro e rendendoli funzionali a una logica militare. Una ragnatela di cunicoli, una sorte di “rete” in tempi medievali che consentiva la comunicazione rapida da più punti. Tra i sotterranei fotografati, ci sono alcuni tratti dell’antico camminamento che permetteva alle guarnigioni di spostarsi velocemente da una torre all’altra e dalle mura di cinta alla parte alta del colle. Su questa attendibile ipotesi l’Associazione orienta le ricerche con l’obiettivo di ripercorrere il leggendario passaggio che permetteva l’estrema fuga in caso di prolungati assedi.
Nel corso dei secoli i sotterranei hanno subito diverse destinazioni: verso la fine del XV secolo, con l’ampliamento del borgo e l’istituzione della dogana per l'editto di Ferrante d’Aragona, furono aperti i fondaci della farina, del sale, delle carni.
Durante la seconda guerra mondiale furono utilizzati come rifugi antiaerei.
Negli anni sessanta furono adibiti a discoteche e luoghi di incontro di giovani, per l’ampiezza dei locali e l’isolamento acustico.
Successivamente abbandonati e non più utilizzati con fini sociali, sono stati identificati come discariche di materiale edile a seguito di ristrutturazioni. Attualmente sono molto ricercati per renderli fruibili come pub e ristoranti.
Aree naturali
Queste sono le principali aree verdi della città:
- Bosco Faiete
- Giardino del convitto nazionale Mario Pagano
- Parco Alessandro Manzoni
- Parco della Via Matris
- Parco Giuseppe Ungaretti
- Parco San Giovanni dei Gelsi
- Parco XXIV Maggio
- Pineta di San Giovannello
- Piazza Bernardino Musenga (Villa dei Cannoni)
La settecentesca “Villa De Capoa”, recuperata con un accurato progetto, è uno dei luoghi più suggestivi della città.
Il parco, adiacente all'ex convento di Santa Maria delle Grazie, fu fatto costruire nel Cinquecento da Andrea De Capoa. Svolse per circa due secoli la funzione di riserva delle erbe che i monaci del convento utilizzavano per la creazione di medicinali naturali. Nel Settecento fu acquistato da privati e riorganizzato in parco vero e proprio. Infine nell'Ottocento la contessa Marianna de Capoa lo donò alla città.
Il giardino è all'italiana, ricopre un'area di quasi 16.000 m². Il viale principale, va dall'ingresso a una piazza; in essa sono collocate una fontana e una piattaforma circolare, usata per allestire spettacoli. In altre zone del giardino vi sono un labirinto di siepi e una rotonda delimitata da quattro aiuole, in cui, nel 1929, sono state impiantate delle sequoie. Ad arricchire i suggestivi sentieri vi sono sculture mitologiche, archi di pietra o di siepi, un sarcofago di fine Quattrocento, un pozzo, panchine in pietra e una grotta. L'ingresso principale, con il pregiato cancello in ferro battuto, si affaccia su piazza Savoia.
Le specie vegetali presenti sono varie e degne di attenzione: alte sequoie, possenti cedri del Libano, eleganti cipressi, abeti rossi, profumati tigli continuano ad avere una funzione non solo ornamentale: sono la testimonianza della cultura, del gusto e dell'arte di coloro che tanti anni fa hanno realizzato questo gioiello.
All'interno del parco è presente un complesso sportivo per praticare tennis, con diversi campi coperti e scoperti, in cui dal 2002 al 2012, ogni anno, veniva organizzato il torneo internazionale femminile di tennis del circuito ITF Women's Tour nominato "Regione Molise" il cui premio in palio è oscillato tra i 10.000 e i 25.000 $; nel 2011 fu vinto dall'italiana Karin Knapp.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere
Gli stranieri residenti a Campobasso al 1 gennaio 2013 sono 806, pari al 1,6% della popolazione. [14] Le nazionalità più numerose sono:
Cultura
Biblioteche
- Biblioteca provinciale Pasquale Albino
- Biblioteca dell'Archivio di Stato di Campobasso
- Bibliomediateca comunale Igino Petrone
- Biblioteca comunale Giovanni Antonio Colozza
- Biblioteca comunale Sacro Cuore di Gesù
- Biblioteca comunale Campobasso Nord
- Biblioteca comunale Corso Mazzini
- Biblioteca del Conservatorio statale di musica Lorenzo Perosi
- Università degli Studi del Molise
- Biblioteca centrale d'Ateneo
- Centro di documentazione europea
- Centro di cultura del Molise
Scuole
Nel comune sono presenti istituzioni prescolastiche, scolastiche di primo grado e di secondo grado, inferiore e superiore. Quelle di secondo grado superiore comprendono un istituto professionale per i servizi commerciali e turistici, un professionale per l'industria e l'artigianato, un professionale per l'agricoltura e l'ambiente, un tecnico commerciale, un tecnico industriale, un tecnico per le attività sociali, un tecnico per geometri, un liceo classico, due licei scientifici, due licei linguistici, un liceo delle scienze umane, un liceo artistico, un liceo musicale.
Università
- Università degli studi del Molise
- Università Cattolica del Sacro Cuore
- Sapienza - Università di Roma
- corsi di laurea nelle professioni sanitarie
- Conservatorio statale di musica Lorenzo Perosi
Formazione militare
Musei
- Nuovo museo provinciale sannitico
- Museo dei Misteri
- Museo internazionale del presepio in miniatura Guido Colitti
- Galleria di arte contemporanea Limiti-Inchiusi
Centri culturali
Media
Radio
Stampa
Quotidiani
Televisione
- Rai (Sede regionale per il Molise)
- Telemolise
- Teleregione Molise
- TVI Molise
- TLT Molise
- Telenorba (Sede del Molise)
Internet
Teatri
- Teatro Savoia
- Ariston (chiuso)
- Grandi Magazzini Teatrali
Eventi religiosi ed altri
Festival dei Misteri
Ogni anno, nella domenica del Corpus Domini, nelle vie della città sfilano i "Misteri", strutture in una lega ferrea flessibile e resistente create dal campobassano Paolo Saverio di Zinno nel XVIII secolo. Si presentano come dei carri allegorici su cui sono esposti i misteri della Bibbia. I "Misteri" sono anche nominati quadri viventi, infatti bambini, anziani e adulti, si trasformano in santi, angeli e demoni ancorati alle strutture in acciaio e legno appositamente rivestite offrendo una visione surreale e generando l'impressione che i personaggi aleggino nell'aria. Le strutture sono portate a spalla da gruppi di portatori che avanzano al ritmo scandito dal capo mistero e cadenzato dalla banda musicale che propone una marcia tratta dal Mosè di Rossini. La sfilata è composta, nell'ordine, dalle seguenti raffigurazioni:
- Sant'Isidoro;
- San Crispino;
- San Gennaro;
- Abramo;
- Maria Maddalena;
- Sant'Antonio Abate;
- Immacolata Concezione;
- San Leonardo;
- San Rocco;
- L'Assunta;
- San Michele;
- San Nicola;
- Santissimo Cuore di Gesù.
Alla fine della manifestazione, dal palazzo comunale l'arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano (Mons. Giancarlo Maria Bregantini) impartisce la Benedizione ai Misteri. Nel febbraio del 1997 nasce l'Associazione "Misteri e Tradizioni", supportata una forte richiesta dei cittadini, per tutelare il patrimonio storico culturale dei Misteri. Oggi l'associazione ha reso possibile la realizzazione del Museo dei Misteri, e del sito ufficiale della manifestazione.
Nel Medioevo i Misteri si allestivano e si disfacevano anno per anno, variando di forme e di costumi, con il patrocinio di congregazioni religiose laiche che sostenevano le spese di allestimento. Le rappresentazioni avvenivano su palchi fissi o mobili con scenografie elementari, i copioni erano in linguaggio popolare e gli argomenti rispettavano la vita e la fantasia delle platee di fedeli a cui si rivolgevano. In quelle forme di rappresentazioni possiamo trovare forme di teatro greco o romano e nel Quattrocento si cerca di canonizzare le rappresentazioni dei Misteri creando regole per non cadere nel goffo e nel profano. La trasformazione di quadri viventi in quadri stabili non indecorosi o goffi, lontani da forme di irreligiosità, si verifica a Campobasso negli anni 1766 - 68, quando la borghesia locale suggella la sua ascesa con l'affrancamento dal servaggio feudale. In origine i Misteri erano ventiquattro conservati nelle tre chiese che provvedevano all'organizzazione della processione del Corpus Domini. Sei di essi non ressero alla prova che il Di Zinno, autore degli stessi, fece con i modelli di cera da lui creati prima di poggiarci le persone, altri sei invece furono distrutti dal terremoto del 1805, mentre il Santissimo cuore di Gesù fu realizzato nel 1959 sulla base di un bozzetto del Di Zinno.
Il Venerdì Santo
L'origine della processione del venerdì Santo a Campobasso risale probabilmente alle sacre rappresentazioni del XIII secolo. La notizia storica più sicura risale al 1626 quando in un "istrumento di concordia tra i Crociati e i Trinitari" si accenna a tale manifestazione.
Nella chiesa di Santa Maria della Croce vengono custodite le statue dell'Addolorata e del Cristo morto. Tutta la cittadinanza si ritrova in questa chiesa nelle sere del settenario, raccolta in silenzio mentre viene cantato l'inno che viene chiamato dai campobassani "lo zuchetezù", una specie di "botta e risposta", che il suo compositore chiamò: "Oh di Gerico beata".
La processione del venerdì Santo si colloca all'interno delle manifestazioni processionali legate alla passione. Il corteo solitamente inizia alle ore 17.00 del Venerdì Santo da Santa Maria della Croce e vede la partecipazione della quasi totalità della città che segue mestamente il Cristo morto. La statua dell'Addolorata viene posta tradizionalmente dietro il Cristo e viene accompagnata da donne vestite di nero che reggono nastri che partono dalla statua. La musica del "Coro" che accompagna la processione del venerdì Santo è del maestro Michele De Nigris. Il coro inizialmente era formato da un centinaio di cantori e dalla banda musicale, oggi sono oltre settecento persone quelle che vi partecipano.
Crociati e Trinitari
Crociati e Trinitari - La vita cittadina del XVI - XVII è animata da alcune confraternite delle quali le 2 principali, quella dei Crociati e dei Trinitari, sono in forte contrasto fra loro. Le rivalità nascevano dalla volontà di affermare la supremazia di una classe sociale sull'altra. Diversi e violenti furono gli scontri fra queste fazioni che insanguinarono, per buona parte del secolo, le strade della città. Le due confraternite posero fine alle lotte fratricide solo nel Corpus Domini 1587, con la mediazione di Fra Geronimo da Sorbo. In queste drammatiche vicende si inserisce la tragica storia d'amore tra la trinitaria Delicata Civerra[8], e il crociato Fonzo Mastrangelo, una sorta di Giulietta e Romeo ante litteram documentata da vari testi. Il loro matrimonio, come nella famosa opera di William Shakespeare, viene impedito dalle rispettive famiglie. Fonzo fugge e si arruola nella milizia. Delicata Civerra per il dolore si ammala nella Torre Terzano dove è imprigionata e muore proprio nel giorno in cui le parti avverse fanno pace. Il Mastrangelo, ricevuta la triste notizia della morte dell'amata, abbandona tutto ed entra nell'ordine francescano. Ancora oggi un sontuoso corteo con i costumi dell'epoca rievoca la pace fra Crociati e Trinitari.
Altri eventi
- Il 31 maggio, in occasione della Festività della Madonna dei Monti, si realizza, lungo le strette vie del borgo antico, un'infiorata con la quale si illustrano scene sacre e simboliche.
- Crociati e Trinitari. Ogni anno si svolge un corteo in costumi d'epoca per rievocare un importante evento storico del cinquecento (1587): La pace fra Crociati e Trinitari', che dal 1997, anno della morte del suo ideatore, l'avv. Corrado Caluori detto Corradino, viene portato avanti dall'Associazione da lui fondata, la "Pro Crociati e Trinitari". Di solito viene effettuata in concomitanza dei festeggiamenti del Corpus Domini.
- Dal 1996 il capoluogo molisano ospita la Mostra d'Arte Contemporanea internazionale "Fuoriluogo", promossa dall'Amministrazione Provinciale di Campobasso e dall'Associazione Culturale Limiti-Inchiusi Arte Contemporanea.
- Dal 2002 la città ospita un Festival Internazionale del cinema, ideato dall'Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili del Comune e dal Cineclub Kimera di Termoli, dal nome di "Kimera Film Festival" ex "La Notte dei Corti Viventi". Il Festival è l'unico evento internazionale legato al cinema che la regione possa vantare, oltre ad essere la manifestazione cinematografica con la massima anzianità regionale e con la migliore continuità.
- Nel 2007 è stata realizzata dopo anni di assenza Moliseinfiera, la maggiore rassegna espositiva della regione e nel 2008 è stata presentata la prima edizione di Piacere Molise, la prima fiera enogastronomica della regione.
- Sant'Antonio abate. Il 17 gennaio comincia ufficialmente il Carnevale. La festa ha il suo scenario obbligato nella chiesa e sul sagrato dedicata a Sant’ Antonio abate. È qui che c’è la benedizione degli animali, ed è qui che si ammassano i ciocchi di legna che arderanno fino a ora tarda.
Geografia antropica
Suddivisioni storiche
Pur non rivestendo il ruolo di enti amministrativi locali propriamente detti, sono nate delle associazioni di quartiere su tutto il territorio comunale. Tali associazioni, nate da aggregazioni di cittadini, si pongono a servizio dei quartieri da esse definiti come mediatori tra il cittadino e l'amministrazione comunale. Il territorio dunque risulta diviso nei seguenti quartieri: Centro Storico, Centro Murattiano, Campobasso Nord, San Giovanni, Vazzieri, Sant'Antonio Abate, Tappino.[senza fonte]
Frazioni
L'unica frazione della città è Santo Stefano, exclave che confina con i comuni di Ripalimosani, Castropignano e Oratino.
Economia
L'economia della città si basa principalmente sul commercio e sulla lavorazione dei prodotti alimentari (oleifici, distillerie, pastifici); in essa hanno infatti sede le industrie alimentari La Molisana, Colavita, e la Caffè Camardo S.p.A.. Altrettanto sviluppato è il settore del pubblico impiego, legato principalmente alla sua funzione di capoluogo regionale. Sono da ricordare inoltre alcune lavorazioni di prodotti artigianali come la produzione di coltelli e forbici, attività presenti sin dall'epoca medievale, durante la quale le officine di Campobasso erano considerate tra le più importanti d'Europa.
Infrastrutture e trasporti
Strade
I collegamenti stradali extraurbani sono caratterizzati dalle seguenti strade statali:
- SS 87 Sannitica (verso Isernia, Roma, Napoli, Benevento);
- SS 645 Fondovalle del Tappino (verso Foggia);
- SS 647 Fondovalle del Biferno dir/B (dalla zona industriale alla SS647 verso Termoli e il Nord Italia).
La città è servita da una tangenziale divisa in:
- SS 710 Tangenziale Est di Campobasso, conosciuta anche come Variante alla SS 87 che taglia la città a sud-est attraversandola tramite dei viadotti e una galleria (Vazzieri-San Vito) partendo dalla località San Vito e giungendo all'innesto col raccordo Ingotte passando per i quartieri Vazzieri, San Giovanni, Colle dell'Orso, Campobasso Nord e la Zona Industriale.
- SS 711 Tangenziale Ovest di Campobasso, che parte dalla località San Vito con i raccordi per la Tangenziale Est e la SS 645, per collegarsi alla Strada Provinciale 190 Fondo Valle Rivolo, inaugurata il 29 marzo 2014.
Ferrovie
La stazione di Campobasso è situata nel centro della città, di tipo passante, ed è gestita da Centostazioni, società del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
La stazione è attraversata dalle linee:
La stazione è capolinea di tutti i treni che ivi transitano e le destinazioni principali sono Roma Termini, Napoli Centrale, Benevento, Pescara Centrale e Termoli.
È in studio un progetto per la realizzazione di una linea di metropolitana leggera tra i comuni di Boiano e Matrice che transiterebbe in città, dove verrebbero realizzate due nuove fermate[15].
Nel territorio comunale è presente inoltre la stazione di Ripalimosani, attualmente chiusa al servizio commerciale.
Mobilità urbana
La rete dei trasporti urbani e suburbani è gestita dalla società SEAC, che offre 21 linee di autobus in servizio dalle 5 del mattino alle 22.
La rete dei trasporti interurbani è gestita dalla società ATM, società regionale che collega il Molise col resto d'Italia, e altre società private che contribuiscono ad allargare la gamma delle destinazioni raggiungibili sia a livello nazionale che internazionale. L'autostazione presso la quale fermano tutte le linee è il Terminal Bus di piazza San Pio da Pietrelcina.
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1860 | 1861 | Nicola de Luca | Sindaco | ||
1861 | 1863 | Aurelio de Rubertis | Sindaco | ||
1863 | 1866 | Achille de Gaglia | Sindaco | ||
1866 | 1868 | Federico Cerio | Sindaco | ||
1868 | 1879 | Francesco Frangipani | Sindaco | ||
1879 | 1882 | Luigi Mascilli | Sindaco | ||
1882 | 1891 | Francesco Bucci | Sindaco | ||
1891 | 1894 | Mercurio Magno | Sindaco | ||
1894 | 1902 | Francesco Bucci | Sindaco | ||
1902 | 1906 | Vittorino Cannavina | Sindaco | ||
1906 | 1913 | Eugenio Spetrino | Sindaco | ||
1913 | Domenico Bellini | Sindaco | |||
1913 | Eugenio Spetrino | Prosindaco | |||
1913 | 1917 | Domenico Pistilli | Sindaco | ||
1917 | Alessandro Carlozzi | Sindaco facente funzioni | |||
1917 | Vincenzo Spensieri | Commissario prefettizio | |||
1917 | 1920 | Gaetano Iamiceli | Sindaco | ||
1920 | 1923 | Eugenio Grimaldi | Sindaco | ||
1923 | Prospero Sassone | Commissario prefettizio | |||
1923 | Giovanni Muffone | Commissario prefettizio | |||
1923 | Alfredo di Toro | Commissario prefettizio | |||
1924 | Giovanni Muffone | Commissario prefettizio | |||
1924 | 1925 | Alfredo di Toro | Commissario prefettizio | ||
1925 | 1926 | Michelangelo de Sanctis | Sindaco | ||
1926 | 1927 | Renato Pistilli | Podestà | ||
1927 | 1928 | Antonio Lepore | Commissario prefettizio | ||
1928 | Renato Pistilli | Podestà | |||
1928 | 1931 | Nicola Correra | Podestà | ||
1932 | 1933 | Alberto Florio | Podestà | ||
1933 | Eugenio Maccini | Commissario prefettizio | |||
1933 | 1934 | Ettore Campanella | Commissario prefettizio | ||
1934 | 1935 | Gaetano Iamiceli | Podestà | ||
1935 | 1938 | Renato Pistilli | Podestà | ||
1938 | 1940 | Luigi Florio | Podestà | ||
1940 | 1943 | Giacinto Carnevale | Podestà | ||
1943 | Francesco Orlandi | Commissario prefettizio | |||
1943 | 1948 | Ferruccio Impallomeni | DL | Sindaco | - |
1948 | 1953 | Alessandro de Gaglia | Sindaco | - | |
1953 | 1954 | Angelo Martino | Sindaco | - | |
1954 | 1960 | Alessandro de Gaglia | Sindaco | - | |
1960 | 1962 | Alessio Rizzi | Sindaco | - | |
1962 | 1970 | Carlo Vitale | DC | Sindaco | - |
1970 | 1974 | Francesco Nucciarone | DC | Sindaco | - |
1974 | 1975 | Umberto Porzio | Sindaco | - | |
1975 | 1980 | Nunzio Ruta | DC | Sindaco | - |
1980 | Antonio Macchiarola | DC | Sindaco | - | |
1980 | 1990 | Gerardo Litterio | DC | Sindaco | - |
1990 | 1991 | Vittorio Rizzi | Sindaco | - | |
1991 | 1995 | Vincenzo di Grezia | PPI | Sindaco | - |
1995 | 2004 | Augusto Massa | PDS | Sindaco | - |
2004 | 2009 | Giuseppe Di Fabio | La Margherita | Sindaco | - |
2009 | 2014 | Luigi Di Bartolomeo | PdL | Sindaco | - |
2014 | "in carica" | Antonio Battista | Partito Democratico | Sindaco | - |
Gemellaggi
Campobasso è gemellata con:
Sport
Impianti sportivi
- Stadio Nuovo Romagnoli
- Stadio Giovanni Romagnoli
- Campo di atletica leggera Nicola Palladino
- Campo da calcio Don Luigi Sturzo
- PalaVazzieri
- Palaunimol
- Piscina Comunale
- Impianti tennistici di Villa De Capoa
Principali Società Sportive
- Federazione Italiana di Atletica Leggera - Comitato Regionale Molisano
- Federazione Italiana Giuoco Calcio - Comitato Regionale Molisano
- Federazione Ciclistica Italiana - Comitato Regionale Molisano
- Federazione Italiana Tennis - Comitato Regionale Molisano
- Federazione Italiana Pallavolo - Comitato Regionale Molisano
- Federazione Italiana Pallacanestro - Comitato Regionale Molisano
- Federazione Italiana Sport Invernali - Comitato Regionale Molisano
- Federazione Italiana Sport Disabili - Comitato Regionale Molisano
- CUS Molise - Associazione Sportiva Dilettantistica
Pallavolo
- Nuova Pallavolo Campobasso
- Free Volley Campobasso
Atletica
- Gruppo Sportivo Virtus
- Atletica Molise Amatori
- Polisportiva Molise Campobasso
- CUS Molise
- Podistica Avis Campobasso
- SC Promosport
- Emmedue SSD A.R.L.
Ogni anno si svolge la mezza maratona Tappino-Altilia, che parte dalla località Tappino, a Campobasso, e si conclude nel comune di Sepino presso il sito archeologico sannita-romano di Saepinum, alle propaggini del Massiccio del Matese. Dal 2002, in considerazione delle sue caratteristiche peculiari, la Tappino-Altilia è stata inserita dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo tra le manifestazioni delle Giornate Europee del Patrimonio dedicate al tema Lo sport nell'Italia antica.
Calcio a 11
- S.S.D. Città di Campobasso - Stagione 2014/2015 campionato italiano serie D.
- A.S.D. Lupi Molinaro Campobasso - Stagione 2011/2012 campionato regionale di Eccellenza.
- Femminile Campobasso - Stagione 2007/2008 campionato nazionale di Serie B Girone E femminile.
Calcio a 5
- Planet Campobasso - Stagione 2007/2008 Campionato Nazionale maschile di Serie B Girone D.
- Five Campobasso - Stagione 2011/2012 Campionato Nazionale maschile di Serie B girone D.
- Polisportiva Chaminade 1999 - Prima Squadra (C1 regionale) - Under 21 Nazionale - Juniores Regionale - Allievi regionali - Giovanissimi regionali - Pulcini.
Per 12 volte Campobasso è stata sede di arrivo di una tappa del Giro d'Italia, la prima nel 1913, l'ultima nel 1989.
- 1913 6ª tappa Bari-Campobasso, vinta da Costante Girardengo
- 1927 9ª tappa Bari-Campobasso, vinta da Alfredo Binda
- 1934 8ª tappa Bari-Campobasso, vinta da Félicien Vervaecke
- 1936 8ª tappa Bari-Campobasso, vinta da Olimpio Bizzi
- 1937 11ªb tappa San Severo-Campobasso, vinta da Cesare Del Cancia
- 1950 16ª tappa L'Aquila-Campobasso, vinta da Fiorenzo Magni
- 1956 9ª tappa Pescara-Campobasso, vinta da Charly Gaul
- 1960 3ª tappa Sorrento-Campobasso, vinta da Miguel Poblet
- 1963 3ª tappa Bari-Campobasso, vinta da Jaime Alomar
- 1966 9ª tappa Napoli-Campobasso, vinta da Vincent Denson
- 1975 4ª tappa Teramo-Campobasso, vinta da Roger De Vlaeminck
- 1989 6ª tappa Potenza-Campobasso, vinta da Stefan Joho
- Mens Sana Campobasso - stagione 2011/2012 Campionato Nazionale di Serie B Dilettanti girone da stabilire.
- Cus Molise Rugby[20] - stagione 2012/2013 Campionato serie C girone Campania 1
Dal 2002 al 2012 nel mese di giugno la città ha ospitato il Torneo Internazionale Regione Molise di tennis, su terra battuta e facente parte dell'ITF Women's Circuit:
- 2012 - Vincitore Federica Di Sarra
- 2011 - Vincitore Karin Knapp
- 2010 - Vincitore María Irigoyen
- 2009 - Vincitore Iryna Burjačok
- 2008 - Vincitore Maša Zec Peškirič
- 2007 - Vincitore Kyra Nagy
- 2006 - Vincitore Alisa Klejbanova
- 2005 - Vincitore Marija Korytceva
- 2004 - Vincitore Sania Mirza
- 2003 - Vincitore Catalina Castaño
- 2002 - Vincitore Natalia Gussoni
Campobasso, insieme alle altre due sedi dell'Università del Molise, Isernia e Termoli, ha ospitato i Campionati Nazionali Universitari 2010, tra il 21 e il 29 maggio. Questi i numeri dell'evento:
- CUS aderenti: 49;
- Pertecipanti: circa 6000 (atleti, tecnici, accompagnatori, ecc.);
- Discipline sportive: 20-22;
- Trasporti: circa 1000 transfer (con 4 bus da 50 posti, 20 minibus, 30 autovetture e 30 scooter);
- Copertura sanitaria: 20 medici sui diversi campi di gara distribuiti nelle tre sedi;
- Premiazioni: 300 coppe, oltre 500 medaglie d'oro e d'argento, oltre 700 medaglie di bronzo;
- Operatori: circa 500 persone.
In occasione dello svolgersi di tale manifestazione, è stato inaugurato nel campus di Vazzieri a Campobasso il Palaunimol, adiacente al palazzo della Biblioteca Centrale d'Ateneo.[senza fonte]
Note
- ^ Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Michelangelo Ziccardi, La Pace, Campobasso 1841.
- ^ Dato Istat 2013 - Popolazione residente al 31 dicembre 2013.
- ^ Capoluoghi di provincia per altitudine – Tuttitalia.it
- ^ La mappa delle fontanelle di Campobasso su www.fontanellemolisane.blogspot.com
- ^ Fonte Legambiente, Ecosistema urbano 2009-Istituto di Ricerche Ambiente Italia.
- ^ Benedetto Croce, Il Conte di Campobasso in vite di avventure, di fede e di passione, edizione Laterza, Bari 1953.
- ^ Giuseppe Maria Galanti, Descrizione del Contado di Molise, società letteraria e tipografica, Napoli 1781.
- ^ Giambattista Masciotta, Il Molise, dalle origini ai nostri giorni, tipolitografia Pierro, Napoli 1915.
- ^ Vincenzo Eduardo Gasdia, Storia di Campobasso, Linotipia veronese Ghidini e Fiorini, Verona 1960.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ demo.istat.it, http://demo.istat.it/str2013/ . URL consultato il 29 aprile 2013.
- ^ http://www.trail.unioncamere.it/scheda_intervento.asp?id=113
- ^ Gemellaggio con Ottawa, su luirig.altervista.org.
- ^ Città gemelle di Vladimir
- ^ città gemellate dal sito di Banja Luka, su banjaluka.rs.ba. URL consultato il 10 novembre 2010.
- ^ gemellaggio istituzionale dal sito del comune di Vastogirardi (IS) (PDF), su comune.vastogirardi.is.it.
- ^ Cus Molise Rugby
Altri progetti
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