Tel chi el telùn

spettacolo di Aldo, Giovanni & Giacomo del 1999

Tel chi el telùn (che in milanese significa "Eccolo qui il telone") è uno spettacolo teatrale del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo del 1999, con la regia di Arturo Brachetti.

Tel chi el telùn
StatoItalia
Anno1999
CompagniaAldo, Giovanni & Giacomo
Generecabaret

La rappresentazione, che è stata anche commercializzata in versione DVD, ha visto protagonisti oltre ai membri del trio (Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti) anche Marina Massironi, la band di swing italo- americano "The Good Fellas" i Fichi d'India, Corrado Guzzanti, Antonio Cornacchione e Raul Cremona.

Il titolo è un gioco di parole in quanto presenta una forte assonanza con la frase "tel chi el terùn" (che significa, appunto, "eccolo qui il terrone"). In effetti, il trio - che è composto da due attori settentrionali e uno meridionale che vive da sempre al nord - deve parte del suo successo alla forte contrapposizione linguistico-caratteriale dei propri membri e utilizza talvolta, sempre in senso bonariamente scherzoso, anche la parola "terrone" nei propri sketch.

Lo spettacolo è andato in onda per tre puntate la domenica sera nel 1999 su Canale 5 con la regia di Egidio Romio.

Le musiche dello spettacolo sono suonate e in parte composte dalla band "The Good Fellas".

La sigla delle puntate televisive è di Emanuele dell'Aquila mentre l'arrangiamento è di Fabio Coppini (sono sue le tre note di pianoforte).

Gli sketch dello spettacolo

Prima puntata

  • Mission Impossible: parodia dell'omonimo film, con tema musicale annesso. Gli agenti Giovanni e Giacomo si cimentano in una "missione impossibile": comprato un motoscafo (dopo aver tentato inutilmente di impadronirsene sopraffacendo il sorvegliante), i due giungono in una banca e si introducono nel caveau, dove superano i raggi ottici dell'allarme grazie alle lenti infrarosse, ma poi scoprono che gli stessi raggi erano disegnati sulle lenti. Arrivano così alla cassaforte, e tentano inutilmente di aprirla con una serie di assurdi stratagemmi, finché Giacomo non riesce ad entrare attraverso una porticina e ad aprirla dall'interno: dentro ci trovano Aldo, che racconta loro di essere stato risucchiato da un bancomat dopo aver sbagliato il codice. Lo liberano e lo portano via con loro, a bordo del motoscafo: qui Giacomo si toglie una maschera e si rivela essere una bionda bellissima, che scambia con Giovanni un bacio passionale... per poi togliersi un'altra maschera e ridiventare Giacomo. Approdati a terra, i tre scendono dal motoscafo e, uscendo letteralmente dallo schermo, arrivano sul palco.
  • Pdor: un uomo delle caverne (Aldo) è un Eletto a cui è apparso in sogno il dio Pdor, potente Signore del Deserto, che l'ha incaricato di scrivere il suo volere su tavole di pietra sacre. L'Eletto si reca così al vulcano dove risiede Pdor, accompagnato dal figlio (Giacomo) in modo tale da non farsi trovare a mani vuote se dovesse fare un sacrificio. Arrivati a destinazione, i due chiamano Pdor (Giovanni), che sorge dal vulcano e con tono imperioso comincia a declamare le sue imprese eroiche (piene di nomi assurdi e impronunciabili che dovrebbero ricordare quelli di pseudo-divinità mitologiche), fino a sfinire i due malcapitati. Al termine del "discorso" il dio comincia a dettare il testo da trascrivere su tavola di pietra, ma i due hanno poca dimestichezza con martello e scalpello e finiscono per spaccare la sacra tavola. Con questo sacrilegio si scatenano contro l'ira di Pdor, che infligge loro i suoi terribili castighi: Aldo si guadagnerà il pane col sudore della fronte, migrerà e infastidirà i popoli del Nord, mentre Giacomo partorirà con dolore (è piuttosto preoccupato, ma non tanto per il parto, più per l'accoppiamento).
  • I monaci Zen: Aldo, Giovanni e Giacomo sono tre monaci Zen, con dei poteri soprannaturali: emettendo versi assurdi (che dovrebbero ricordare gli "ohm" dei religiosi), Giovanni cerca di insegnare la levitazione agli altri due, dando origine ad una serie di scenette paradossali.
  • Canto di Marina Massironi
  • Le ombre. Le ombre di Aldo, Giovanni e Giacomo sono proiettate sullo schermo: ne derivano una serie di gag paradossali che giocano sugli effetti delle ombre.
  • Il gabbiano Jonathan: in un parco cittadino, Giovanni porta a spasso il suo cane Diablo (di cui si vede solo guinzaglio e museruola) e incontra Giacomo, che ha una paura matta dei cani. Si diverte così ad aizzargli contro Diablo; calmatosi il cane, Giovanni lo presenta a Giacomo: si tratta di un incrocio tra segugio e spinone (definito pertanto un "segone"), ed è addestratissimo. Giovanni mostra così a Giacomo tutto ciò che sa fare Diablo di straordinario ("fa la cuccia" nel senso che la costruisce, imita perfettamente ogni razza di cane, fa le acrobazie): peccato che Giacomo, quando lo vada ad accarezzare, scopra che la museruola corrisponda in realtà al sedere del cane (applicata lì a causa di una costipazione). Nel frattempo sopraggiunge Aldo, che, grazie ad un lunghissimo guinzaglio estensibile, porta il proprio cane al parco... lasciandolo praticamente in casa. Questo cane si rivelerà ancora meglio addestrato rispetto a Diablo (è infatti in grado di attivare e disattivare l'allarme di casa): Aldo spiega infatti che l'ha fatto studiare al Cepu. Poi arriva anche Marina, che porta al guinzaglio il suo gabbiano Jonathan. Nonostante sia addestrato a fare i suoi bisogni nel vasino, questi li fa addosso al povero Giacomo. Lo sketch si conclude con i tre animali in calore: mentre il cane di Aldo si trova una cagnolina e Jonathan una gabbianella, Diablo preferisce accanirsi su Giacomo.
  • La poesia: Marina vuole declamare una poesia francese con buona pace di Aldo, Giovanni e Giacomo che fingono di assecondarla e siedono su degli sgabelli pensando più a fare gli stupidi tra di loro che ad ascoltare la poesia. Questa si rivela così noiosa che i tre finiscono per crollare addormentati. Come non bastasse Marina ne annuncia un'altra di stampo tedesco; stavolta la musica di sottofondo per la poesia fa venire in mente ai tre una canzone tedesca, che cominciano a cantare interrompendo Marina. In qualche modo la donna si convince che è stata lei a dare loro energia e dice che ne farà un'altra; mentre si prepara, Giacomo vorrebbe dirle che ha rotto le scatole ma viene convinto da Aldo e Giovanni a lasciar stare. Aldo però si lascia scappare la stessa frase a Marina e poi cerca di farsi perdonare impietosendola; Marina accetta le scuse e dedica un'ultima poesia al pubblico in sala.

Questa puntata è stata trasmessa il 21 novembre 1999

Seconda puntata

  • Le castagne: Aldo, Giovanni e Giacomo vanno a raccogliere le castagne con la macchina di Giacomo, una vecchia Fiat 131 appartenuta al nonno di Giacomo, che però si ferma in aperta campagna. Aldo scende per cercare aiuto, ma dopo diverso tempo non lo vedono tornare. Andati a cercarlo, Giovanni e Giacomo lo trovano in terra, tramortito e derubato (anche dei vestiti). Dopo averlo maldestramente rianimato, i tre recuperano le castagne rimaste in macchina, vestono Aldo con abiti di fortuna e fanno l'autostop. Darà loro un passaggio Antonio Cornacchione, in cambio di potersi esibire nel loro spettacolo. Ma in macchina scoppia un litigio quando Giacomo scopre che Antonio inizialmente avrebbe dovuto far parte del trio al posto suo. Arrivati al teatro, i tre escono dallo schermo e arrivano sul palco.
  • Debutto di Antonio Cornacchione
  • I tre medici: in ospedale, il celebre dottor Alzheimer (Giovanni), così chiamato perché affetto dall'omonimo morbo, è impegnato in un "consulto importantissimo" (in realtà si raccontano barzellette) con i suoi assistenti, il dottor Pivetta (Giacomo) e un terzo dottore il cui cognome cambia di continuo (Aldo). I tre vengono interrotti da Antonio, che deve farsi curare una ferita sulla fronte. Alzheimer diagnostica un "tipico caso di tossicodipendenza" e i tre cominciano ad insultare il paziente dandogli del "drogato!", e a prenderlo in giro perché questi desidera il suo chirurgo di fiducia. Alzheimer è infatti un fiero sostenitore della "chirurgia del disimpegno", che consiste nel saltare analisi e osservazioni preliminari e passare subito all'operazione. I tre cercano prima di anestetizzare il paziente cantandogli una ninna nanna: siccome il metodo non funziona, Pivetta gli inietta un sedativo con la cerbottana. Comincia l'operazione: dopo aver indossato i guanti (di colori diversi per distinguere la destra dalla sinistra), Alzheimer si fa passare da Pivetta il "Bisturi Psico Antero Bio Genetico Ultra Sonico"... che si rivela essere una motosega, che il dottore utilizza con mano tutt'altro che ferma; con la motosega Alzheimer apre il cranio del paziente e con l'aiuto dei suoi assistenti comincia una disastrosa operazione al cervello, in cui i tre rivelano la loro assoluta incompetenza. Alla fine il paziente muore (per colpa di Aldo che si è mangiato un filamento neurovegetativo), ma ai tre dottori non importa più di tanto perché è l'ora della partita di squash.
  • Il leone e la gazzella: Giovanni deve tornare a casa a prendere del materiale per lo spettacolo che si è dimenticato, ma non sa come fare per intrattenere il pubblico nel frattempo. Giacomo però ha trovato un foglietto pubblicitario con la classica storia del leone e della gazzella ("In Africa ogni mattina una gazzella si sveglia e inizia a correre" ecc.), e decidono di farla raccontare ad Aldo per intrattenere il pubblico in loro assenza. Ma al momento di raccontarla Aldo si confonde e la racconta a modo suo...
  • Busto Garolfo Cops (Scuola di Polizia) 1: parodia dei telefilm polizieschi americani. Il capitano Tiger (Giovanni) addestra i poliziotti Dexter (Aldo) e Sugar (Giacomo). Il primo è pigro e smidollato, mentre il secondo è fin troppo ligio al dovere e si dà arie da duro. Il capitano interroga i due su come si comporterebbero in caso di un intervento per schiammazzi notturni; nei rispettivi racconti Dexter perde tempo nel prepararsi (lava divisa e mutande e fa tre volte le scale) e finisce per mettersi in mezzo ai festaioli e diventare loro amico, mentre Sugar finisce per prenderli tutti a manganellate dopo diverse manifestazioni di violenza gratuita.
  • Il viaggio: Aldo, Giovanni e Giacomo devono andare da Milano a Pizzo Calabro per uno spettacolo. Giovanni e Giacomo si recano alle 6 del mattino a prendere Aldo con la nuova auto di Giovanni, una scassatissima Subaru SV, chiamata da Giacomo "Subaru Baracca" perché ha solo tre sedili, il clacson scadente e il finestrino a manovella (in realtà in scena ci sono tre sedie, una cintura e un volante giocattolo, per simulare la macchina). Arrivati da Aldo, questi si fa attendere perché deve finire di mangiare la peperonata (a colazione!), ma poi, salendo in macchina, costringe Giacomo ad andare sul sedile posteriore perché sta male nelle curve. Giacomo però sta stretto, e, poiché Aldo non si tira avanti molto, è costretto a farsi indietro lui con il sedile posteriore: si scopre così che in realtà la macchina è lunghissima e a forma di banana ("modello Chiquita" sentenzierà Aldo). Non appena partiti Aldo costringe Giovanni a fermarsi perché deve fare pipì, ma se la fa sulle scarpe: Giovanni riparte prima che lui possa risalire e lo costringe a seguirli di corsa. Quando riesce a risalire in macchina (aggrappato alla cintura di sicurezza, che si deforma), l'auto (uscita dall'autostrada) sta attraversando una serie di brutte curve e Aldo, preso da conati di vomito, rigetta la peperonata insieme al caprino del giorno prima addosso a Giacomo. Dopo questo inconveniente il viaggio prosegue. Giovanni si diverte ad investire ogni animale che gli si para davanti (un gattino, un dalmata e un'intera famiglia di ricci) mentre Aldo si dispera nel veder morire tutte queste povere bestiole. Finalmente i tre arrivano a Pizzo Calabro, dove raggiungono lo Skylab di Via Washington 35 (secondo Giacomo il padrone si chiamerebbe Mr. Jones), che però trovano spento e chiuso. Si scopre così che Aldo aveva sbagliato la data dello spettacolo, facendoli arrivare un mese prima (sul foglio delle indicazioni c'è scritto 21 novembre e quel giorno è il 21 ottobre). E così, per ripicca, Giovanni e Giacomo ripartono di corsa lasciando Aldo a Pizzo Calabro.

Questa puntata è stata trasmessa il 28 novembre 1999

Terza puntata

  • Potevo rimanere offeso - in ospedale: Fanno la loro ricomparsa i personaggi de "Gli svizzeri". Il signor Rezzonico (Giovanni) è ricoverato in ospedale a causa del morbillo. Mentre dorme, dopo essersi addormentato cantandosi la ninna nanna che gli cantava la madre da piccolo, Fausto Gervasoni (Giacomo), travestito da suora, tenta di ucciderlo iniettandogli del veleno nella flebo, ma come al solito il poliziotto Huber (Aldo) interviene per salvarlo, sbucando da sotto le coperte e sparando. Per vendetta Gervasoni è costretto ad una penitenza, che si rivela essere un enorme clistere. Infine Huber spara all'infermiera perché temeva che potesse attaccare il raffreddore e al compagno di stanza di Rezzonico perché lamentandosi nel sonno non permetteva di sentire la televisione.
  • Busto Garolfo Cops (Scuola di Polizia) 2: Il capitano Tiger (Giovanni) torna ad addestrare i poliziotti Dexter (Aldo) e Sugar (Giacomo). Stavolta pone loro il caso di un'occupazione studentesca. Nel suo racconto Dexter, dopo aver perso tempo come al solito, finisce per picchiare per sbaglio il preside ed essere portato in trionfo dagli studenti, mentre Sugar, dopo aver fatto le sue solite sceneggiate da duro, finisce a sorpresa per innamorarsi di uno studente maschio e scappare con lui.
  • Scuola di siciliano: Aldo traduce delle frasi dall'italiano al siciliano dettate da Giovanni. Giacomo fa da interprete in inglese, finendo per irritare Giovanni. Ogni semplice frase detta da Giovanni viene sistematicamente trasformata da Aldo in una vera e propria scenetta, tanto da costringere Giovanni, più volte, alla fine, a sparargli ad una gamba per farlo smettere.
  • La Guerra in Vietnam: Aldo, Giovanni e Giacomo si cimentano in una parodia dei film di guerra americani. Aldo assiste alle morti prima di Giovanni e poi di Giacomo che gli raccomandano le rispettive fidanzate dandogli le loro fotografie. Quando Aldo controlla tutte le foto la guerra finisce prima che abbia completato l'album.
  • Controllore: uno degli sketch tradizionali del trio. Un controllore (Giovanni) becca Aldo su un tram senza biglietto, anzi con un biglietto che è stato timbrato più volte. Scesi dal tram, Aldo cerca di trovare delle scuse: prova a dire che ha acquistato il biglietto da un altro controllore a prezzo più alto come abbonamento e dice di essere una persona onesta che paga tutte le tasse (il canone televisivo anche se non ha il televisore), non un defraudatore della società. Il controllore, che continua a dirgli "non faccia lo spiritoso" e "non dica stupidate", intende multarlo e quando gli chiede nome e cognome Aldo ne dice uno palesemente inventato, Ajeje Brazorf. Come se non bastasse poco dopo passa un vecchietto impiccione (Giacomo) che arriva a intromettersi per complicare la faccenda, che vuole vedere giustizia fatta e pretende rispetto perché ha lavorato e ha fatto la guerra. Alla fine Aldo scoppia in lacrime cercando di impietosire il controllore, che lo lascia andare e gli dice che forse era meglio se diceva subito di non avere il biglietto, ma Aldo lo insulta alle spalle e scappa via.
  • Apprendisti prestigiatori: Questo sketch vede la partecipazione speciale di Raul Cremona nei panni di Silvano, il Mago di Milano. I tre gli fanno da allievi nella sua scuola di magia: Giovanni viene trattato dal prof come il suo pupillo, Aldo tenta senza successo di far comparire una colomba mentre Giacomo viene deriso ed ignorato dal professore senza pietà. Alla fine Silvano mostra loro il trucco della corda legata intorno al collo che si scioglie da sola, ma i tre finiscono per strozzarsi.
  • I Tiranos: Aldo, Giovanni e Giacomo nella loro classica performance degli artisti da circo bulgari con Marina a presentarli.

Questa puntata è stata trasmessa il 5 dicembre 1999.

Gli sketch del DVD

Primo tempo

  • Le castagne
  • Pdor
  • Busto Garolfo Cops (Scuola di Polizia) 1
  • Il viaggio

Secondo tempo

  • Debutto di Antonio Cornacchione
  • I tre medici
  • I monaci Zen
  • Canto di Marina Massironi
  • Le poesie - Fine

Sketch inediti

  • Mission Impossible
  • Charlie lo struzzo: Marina e Charlie lo struzzo (Giovanni) cantano Love Me Tender di Elvis Presley
  • Il gabbiano Jonathan
  • Scuola di siciliano
  • Potevo rimanere offeso - in ospedale
  • Il leone e la gazzella
  • Busto Garolfo Cops
  • I Tiranos
  • Il controllore

Curiosità

  • Lo sketch Il leone e la gazzella, con protagonista Aldo, è ripreso dal film Così è la vita.
  • Nello sketch Il viaggio, la scena in cui Giacomo e Giovanni vanno a prendere Aldo sotto casa è in parte ripresa dal film Tre uomini e una gamba.
  • Lo sketch Controllore è ripreso (ampliato con nuove gag) da una scena del film Tre uomini e una gamba
  • La canzone che viene suonata come sottofondo alla poesia in tedesco recitata da Marina è Die Moritat von Mackie Messer di Kurt Weill.
  • Nello sketch I tre medici il dottor Alzheimer preleva un filamento neurovegetativo, dal cervello di un paziente, proveniente dalle Isole di Langerhans.

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