Scuola di ladri - Parte seconda
Scuola di ladri - Parte seconda è un film del 1987 diretto da Neri Parenti. È il seguito di Scuola di ladri. Nel film manca Amalio, interpretato da Lino Banfi. Per spiegare la sua assenza si dice che sia in Argentina a "rubare l'argento". Entra nel cast, invece, Susanna Siraghi, interpretata da Florence Guérin, falsa figlia di Amalio.
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Paese di produzione | Italia |
Durata | 91 minuti |
Genere | comico |
Regia | Neri Parenti |
Soggetto | Franco Castellano, Franco Marotta, Giuseppe Moccia, Laura Toscano, Neri Parenti |
Sceneggiatura | Franco Marotta, Neri Parenti, Laura Toscano |
Produttore | Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori |
Fotografia | Alessandro D'Eva |
Montaggio | Sergio Montanari |
Musiche | Bruno Zambrini |
Scenografia | Franco Velchi |
Costumi | Cristiana Lafayette |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
Usciti rispettivamente dal manicomio criminale e dal carcere, Egisto e Dalmazio riprendono a cimentarsi in vari furtarelli, senza troppo successo, finendo a rincontrarsi nel tentativo di svaligiare, entrambi, senza riuscirci, la stessa casa. Entrambi però ricevono un telegramma da Amalio, emigrato in Argentina, che li informa di stare per arrivare a Roma per compiere un furto insieme.
All'aeroporto però i due prima incontrano il losco "Zio" Aliprando, che chiede perdono per aver rubato la loro parte dei profitti fingendo di essere cieco, con il quale però non vogliono avere più niente a che fare e poi Susanna, la figlia di Amalio, che comunica ai due l'arresto del padre al momento dell'imbarco sull'aereo e di volere la parte di bottino del loro ultimo colpo spettante al padre.
Essendo sia Egisto che Dalmazio completamente senza soldi, decidono di entrare in società con Susanna progettando un furto ad un furgone portavalori: l'impresa però si rivelerà l'ennesimo fallimento e i tre decidono di riaffidarsi alla guida di Aliprando Siraghi.
Di nuovo sotto la guida del losco zio e alle sue regole (il 50% a lui e il 50% diviso tra di loro) i tre porteranno a termine una rapina da 300 milioni di lire su un treno portavalori come finanziamento per il furto di alcuni gioielli su una nave per il valore di 30 miliardi di lire. Con un falso telegramma, che annuncia la morte di Amalio, Aliprando intende far partire Susanna per l'Argentina convincendo Egisto e Dalmazio che è meglio dividersi 15 miliardi in due che in tre.
Imbarcatisi clandestinamente sulla nave e sfuggiti ad un corpulento marinaio i due cugini riescono ad impossessarsi, non senza qualche imprevisto, dei gioielli, ma sulla nave c'è pure Susanna, mai partita per le Pampas (anche perché non è la figlia di Amalio), che spacciandosi per un'agente di una compagnia assicurativa obbliga i due ad aiutarla ad incastrare lo Zio Aliprando, salvo poi abbandonarli in mezzo al mare.
In realtà Susanna è in combutta con Aliprando, che anche questa volta crede di essere riuscito a ingannare i "nipotini" Egisto e Dalmazio, i quali invece riusciranno a prendersi la vendetta rubando i gioielli dalla piscina dove lo "Zio" li aveva gettati, nascondendosi dentro una sagoma di un finto squalo che avrebbe dovuto sorvegliare i preziosi.
Curiosità
- Le scene sulla nave sono state girate a bordo della Eugenio Costa, allora di proprietà della Costa Crociere. La nave, costruita nel 1966, era inizialmente un transatlantico, poi riconvertito per l'uso crocieristico nella seconda metà degli anni Ottanta: rimase per anni l'ammiraglia della flotta della compagnia italiana e fu demolita nel 2005. Il film fu girato proprio durante il periodo di ristrutturazione del 1987.
- La scena in cui il comandante ordina a Egisto e Dalmazio di "cazzare quella gomena", di "prendere il mezzo marinaio" e di "prendere il tangone" è ripresa dal film "Fantozzi contro tutti", nella scena in cui il ragionier Fantozzi e il ragionier Filini si trovano a fare, loro malgrado, i servi sulla barca di Barambani.
- Anche la scena del tiro al piattello è ripresa dalla stessa identica scena della precedente. Anche gli "obiettivi" degli spari sono gli stessi: il primo colpo è per il comandante, il secondo per un operaio poco distante e il terzo per una nave (questa sì, perfettamente identica nei due film). Le differenze si trovano nei "fucilieri": in "Fantozzi" i primi due colpi vengono sparati dal ragionier Filini (Gigi Reder), mentre in questa pellicola il primo colpo viene sparato da Egisto (Massimo Boldi) e il secondo da Dalmazio (Paolo Villaggio); il terzo sparo, che provoca in entrambi la distruzione della nave, avviene per mano del solo Fantozzi (Paolo Villaggio) nel primo film, mentre in questo viene sparato da entrambi i protagonisti.