Majid bin 'Abd al-'Aziz Al Sa'ud
Majid bin Abd al-Aziz Al Saud (Riyad, 19 ottobre 1938 – Jeddah, 13 aprile 2003) è stato un principe e politico saudita, membro della famiglia reale Al Saʿūd.
Majid bin Abd al-Aziz Al Saud | |
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Principe dell'Arabia Saudita | |
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Nome completo | Majid bin Abd al-Aziz Al Saud |
Nascita | Riyad, 19 ottobre 1938 |
Morte | Jeddah, 13 aprile 2003 |
Sepoltura | Cimitero al-'Adl di La Mecca, 13 aprile 2003 |
Dinastia | Dinastia Saudita |
Padre | Abd al-Aziz dell'Arabia Saudita |
Madre | Muhdi |
Consorte | Nuf bint Abdallah Al Fahd Al Muhanna |
Religione | Musulmano sunnita |
Majid bin Abd al-Aziz Al Saud | |
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Governatore della Provincia della Mecca | |
Durata mandato | 3 marzo 1980 – 1999 |
Monarca | Re Khalid Re Fahd |
Predecessore | Fawwaz bin Abd al-Aziz Al Saud |
Successore | Abdul Majeed bin Abd al-Aziz Al Saud |
Ministro degli Affari Municipali e Rurali | |
Durata mandato | 1975 – 3 marzo 1980 |
Monarca | Re Khalid |
Predecessore | - |
Successore | Mutaib bin Abd al-Aziz Al Saud |
Primi anni di vita ed educazione
Il principe Majid è nato a Riyad il 19 ottobre 1938.[1] Era figlio di re Abd al-Aziz e Muhdi. Suoi fratelli germani erano il principe Sattam e le principesse Sultana e Haya.[2] Majid ha ricevuto un'istruzione formale a Riyad.[1]
Carriera
Alla fine del 1975, Majid è stato nominato da re Khalid ministro del nuovo Ministero degli Affari Municipali e Rurali.[3][4] Anche il principe Mutaib ha aderito al gabinetto saudita a quel tempo, essendo stato nominato Ministro dei Lavori Pubblici e degli Alloggi.[5] Queste due nomine sono state una mossa per ridurre il potere dei "sette Sudairi" nel gabinetto.[4][5]
Poi, il 3 marzo 1980, il principe Majid fu nominato governatore della provincia della Mecca,[1] in sostituzione del principe Fawwaz. Il suo mandato è durato per diciannove anni, fino al 1999. Majid ha rassegnato le dimissioni dalla carica a seguito di uno scandalo che ha coinvolto uno dei suoi collaboratori.[6]
Opinioni
Il principe Majid ha sostenuto che il comunismo ed altre ideologie temporali erano totalmente false e contro la natura umana.[7] Egli era vicino sia all'allora principe ereditario Abd Allah che ai "sette Sudairi", in qualità di elettore fluttuante nei concorsi.[8] Tuttavia, durante il suo mandato di governatore era molto più vicino al principe ereditario Abd Allah.[9]
Vita personale
Il principe Majid era sposato con Nuf bint Abdallah Al Fahd Al Muhanna.[10] Ha sette figli, due maschi e cinque femmine. Suo figlio maggiore, Mishaal, è il governatore della città di Jeddah. L'altro figlio Abd al-Aziz è l'ex governatore della provincia di Medina.[11] Una delle sue figlie, Jawaher, è la prima donna saudita a cui è stato concesso il titolo di "patrono delle arti" in Arabia Saudita.[12] Un'altra figlia, Basma, ha sposato il principe Bandar bin Faysal Al Saud.[13]
Filantropia
Nel 1998 ha fondato la Società per lo Sviluppo e i Servizi Sociali.[14] Inizialmente il suo nome era "Associazione per lo Sviluppo e Servizi Sociali Makkah Al Mukarramah". Successivamente, è stato cambiato in "Società per lo Sviluppo e Servizi Sociali Makkah Al Mukarramah" ed è stato registrata come associazione caritativa nel registro degli enti di beneficenza presso il Ministero degli Affari Sociali nel 2000.[14] Mishaal bin Majid è ora presidente della società.[1]
All'associazione è stato dato un voto A+ dal Global Research Alliance (GRA) nel corso del 2011.[15]
La morte e il funerale
Il principe Majid morì a Jeddah dopo aver sofferto dopo lunga malattia il 13 aprile 2003.[1][16] Le preghiere funebri sono state eseguite nella Grande Moschea lo stesso giorno e fu sepolto nel cimitero di Al Adl su Majed Street a La Mecca.[16][17] L'allora principe ereditario Abd Allah e i principi Sultan, Nayef e Salman e altri reali sauditi di alto rango hanno partecipato alle esequie.[16][18]
Onorificenze
Note
- ^ a b c d e Majid bin Abdulaziz Biography, su majidsociety.org, Majid Society. URL consultato il 3 maggio 2012.
- ^ Family Tree of Abdulaziz bin Abdulrahman bin Faisal Al Saud, su datarabia.com, Datarabia. URL consultato il 18 aprile 2012.
- ^ Don De Marino, Royal factionism and Saudi foreign policy, in Foreign Affairs, 1979. URL consultato il 7 maggio 2012.
- ^ a b Mordechai Abir, Saudi Arabia in the Oil Era: Regime and Elites: Conflict and Collaboration, Kent, Croom Helm, 1988.
- ^ a b Ghassane Salameh, Vivian Steir, Political Power and the Saudi State, in MERIP, n. 91, ottobre 1980, pp. 5–22. URL consultato il 23 aprile 2013.
- ^ Prince Mishaal on Governing Saudi Arabia's Second City, Jeddah, su Wikileaks, 21 luglio 2009. URL consultato il 18 aprile 2012.
- ^ Wealth keeps Saudi Kingdom stable, in The News and Courier, AP, 22 aprile 1990. URL consultato il 7 agosto 2012.
- ^ Amir Taheri, Saudi Arabia: Change Begins within the Family, in The Journal of the National Committee on American Foreign Policy, vol. 34, n. 3, 2012, pp. 138–143. URL consultato il 30 luglio 2012.
- ^ The Late Saudi King Fahd: A Mixed Legacy, su Wikileaks, 1º agosto 2005. URL consultato l'8 agosto 2013.
- ^ Family Tree of Majid bin Abdulaziz bin Abdul Rahman Al Saud, su datarabia.com. URL consultato il 18 aprile 2012.
- ^ Emirs of Al Madinah, su moi.gov.sa, Ministry of Interior. URL consultato il 3 maggio 2012.
- ^ Princess Jawahir bint Majid bin Abdulaziz Al Saud, su Arab Women. URL consultato il 4 maggio 2012.
- ^ Sharaf Sabri, The House of Saud in commerce: A study of royal entrepreneurship in Saudi Arabia., New Delhi, I.S. Publications, 2001, ISBN 81-901254-0-0.
- ^ a b The Society of Majid bin Abdulaziz for Development and Social Services, su theaslg.com, Arab Sustainability Leadership Group. URL consultato il 3 maggio 2012.
- ^ the Global Research Alliance (GRA) has granted the society A+ rating for its achievements during 2011, in Arab News, 14 marzo 2012. URL consultato il 3 maggio 2012.
- ^ a b c Thousands Attend Majed’s Funeral, in Arab News, 14 aprile 2003. URL consultato il 10 agosto 2012.
- ^ Al-Adl: One of Makkah’s oldest cemeteries, in Saudi Gazette, 18 giugno 2012. URL consultato il 15 agosto 2012.
- ^ Death of Prince Majid bin Abdulaziz, in Saudi Embassy, 13 aprile 2003. URL consultato il 18 settembre 2013.