I territori considerati irredenti

Territori considerati irredenti fino a prima della prima guerra mondiale e che attualmente fanno parte dell'Italia.

Contea di Nizza

 
In marroncino la contea di Nizza
  Lo stesso argomento in dettaglio: Irredentismo italiano a Nizza.

Fino alla metà del XIX secolo, la maggioranza degli abitanti della contea di Nizza parlavano l’italiano e il nizzardo, imparentato con l'occitano e con la lingua ligure. Durante il Risorgimento il governo sabaudo consentì alla Francia di annettersi la regione di Nizza, che faceva parte del Regno di Sardegna, come compenso del supporto francese alla seconda guerra d’indipendenza. In seguito i toponimi di paesini e città furono francesizzati.

Corsica

 
La Corsica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Irredentismo italiano in Corsica.

La Corsica ha storicamente fatto parte di diversi Stati italiani fin quando la Repubblica di Genova fu costretta a cederla ai francesi con il trattato di Versailles del 1768.

Gli irredentisti corsi hanno cercato attivamente l'unificazione all'Italia a partire dai primi decenni del XX secolo, e con maggiore intensità quando l'irredentismo fu promosso dal Fascismo.[1] Ad oggi il 100% della popolazione conosce l'italiano, l'86% della popolazione parla il corso (una lingua italica) e il 10% parla il francese.[2]

Svizzera Italiana

 
In rosso la svizzera italiana
  Lo stesso argomento in dettaglio: Irredentismo italiano in Svizzera.

La Svizzera italiana appartenne al Ducato di Milano fino al XVI secolo, quando entrò a fare parte della Confederazione Elvetica. Quest'area ha mantenuto la sua popolazione autoctona di lingua italiana e lingua lombarda fino ad oggi.