Oratorio di San Rocco (Lerici)
L'oratorio di San Rocco è un edificio religioso sito in largo Guglielmo Marconi nel centro storico di Lerici, nel golfo dei Poeti in provincia della Spezia.
| Oratorio di San Rocco | |
|---|---|
| Stato | |
| Regione | Liguria |
| Località | Lerici |
| Indirizzo | Largo Guglielmo Marconi |
| Coordinate | 44°04′26.55″N 9°54′37.22″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina |
| Religione | Cattolica |
| Titolare | Rocco di Montpellier |
| Diocesi | Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato |
| Stile architettonico | Barocco |
| Inizio costruzione | XIII secolo; 1523 |
| Completamento | 1524 |
Cenni storici
Le fonti storiche ne attestano la presenza già dal XIII secolo[1], edificato nella zona più antica del centro storico lericino, ed intitolato nel 1287[1] ai santi Martino e Cristoforo come testimonia una lapide murata presso il campanile. La lapide porta questa iscrizione:
. Con molta probabilità la struttura religiosa sorse sulle fondamenta di un preesistente ospitale per i pellegrini[1].
La nuova intitolazione al santo di Montpellier avvenne durante l'epidemia di peste[1] che colpì il borgo in un periodo posteriore al 1523[1], anno dell'ampliamento dell'edificio religioso che fu portato a compimento nel 1524[3].
L'attiguo campanile, la cui prima edificazione risalirebbe al XIV secolo[3], verrà rimaneggiato nel corso del 1515[3] con l'aggiunta della cella campanaria e di una cuspide ottagonale con un ordine di bifore, in alto, e monofore al di sotto; nella parte inferiore sono stati inseriti due bassorilievi raffiguranti la Madonna col Bambino e san Giorgio entrambi del XVI secolo[3].
Nel verbale apostolico del 1584 si afferma che l'oratorio "era ben coperto e pavimentato e tutte le pareti erano intonacate ed imbiancate"[4].
A seguito di discordie dei frati con il vescovo Giulio Cesare Lomellini, l'oratorio e la confraternita furono interdetti nel 1763. Solo il 24 settembre del 1794 il vescovo monsignor Giovanni Luca Solari benedisse nuovamente l'Oratorio e nel 1797 la Confraternita fu ripristinata.
Ma negli anni 1815 e 1849 l'oratorio fu usato come quartiere della guardia nazionale e subì vari danni, sinché nel 1890 il vescovo Giacinto Rossi dichiarò l'oratorio chiesa succursale della parrocchia di Lerici.
Descrizione
Tra le opere pittoriche sono conservate[3]: Altare maggiore:
- una tavola raffigurante i Santi Martino, Cristoforo, Sebastiano e Roccodella prima metà del XVI secolo;
secondo altare a destra:
- tela che raffigura la Vergine col Bambino, San Giuseppe, Sant'Eligio e Sant'Antonio Abate, uniformemente attribuita a Giovan Battista Casonidopo una prima attribuzione a Domenico Fiasella - Madonna del Carmine e naufraghi, ex-voto, del pittore lucchese Carlo Conturi - San Rocco, la Madonna del Carmine e le Anime purganti sempre di Carlo Conturi - dipinto su ardesia Madonna del Carmine tra Sant'Andrea e San Rocco - olio su tavola raffigurante i Santi Martino, Cristoforo, Sebastiano e Rocco, della prima metà del XVI secolo,
Note
- ^ a b c d e f Fonte dal sito turistico della Provincia della Spezia, su turismoprovincia.laspezia.it. URL consultato il 26-11-2011.
- ^ Pag. 30 "Oratori nella terra della luna" con testi a cura di Pia Spaggiari . Fa parte del Programma cofinanziato con il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale. Realizzazione Editoriale De Ferrari Comunicazione s.r.l. Genova. Finito di stampare maggio 2014
- ^ a b c d e Fonte dalla Guida d'Italia-Liguria del Touring Club Italiano, Milano, Mondadori, 2007.
- ^ Pag. 30 "Oratori nella terra della luna" con testi a cura di Pia Spaggiari . Fa parte del Programma cofinanziato con il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale. Realizzazione Editoriale De Ferrari Comunicazione s.r.l. Genova. Finito di stampare maggio 2014
Voci correlate
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