Elena Muchina
Elena Vjačeslavovna Muchina (in russo Елена Вячеславовна Мухина?; Mosca, 1º giugno 1960 – Mosca, 22 dicembre 2006) è stata una ginnasta sovietica.
Elena Muchina | |
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Nazionalità | ![]() |
Altezza | 152 cm |
Peso | 41 kg |
Ginnastica artistica ![]() | |
Specialità | corpo libero, parallele asimmetriche. |
Società | Template:Ginnastica CSKA |
Termine carriera | 1980 |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |
Statistiche aggiornate al agosto 2012 | |
Biografia
Elena Muchina ha perso entrambi i genitori all'età di cinque anni. È cresciuta con la nonna, Anna Ivanovna. Fin dalla giovane età si è interessata alla ginnastica artistica e al pattinaggio di figura. Quando uno scout di talenti sportivi visitò la sua scuola, la giovane Muchina si offrì di provare la ginnastica artistica. Inseguito si è iscritta al CSKA Mosca, il club polisportivo russo. Come riconoscimento per i risultati sportivi, Muchina è stata introdotta nella Hall of Fame del CSKA.
Carriera sportiva
Fino all'anno 1975, la Muchina è stata una ginnasta poco conosciuta e gli allenatori sovietici la ignoravano. In seguito il dominio rumeno sul sistema della ginnastica sovietico alle Olimpiadi estive del 1976 (per il quale il direttore del settore femminile della ginnastica russa, Larissa Latynina, è stata accusata, la risposta della Latynina è stata: "non è colpa mia se Nadia Comăneci è nata in Romania") e l'allenamento con il coach della squadra maschile, Michail Klimenko, hanno portato le sue abilità in prima linea per la squadra sovietica.
A 12 anni venne ingaggiata dalla Dinamo di Mosca, dove si allenata sotto la supervisione di Alexander Eglit. Successivamente si iscrisse al CSKA, allenandosi duramente con Michail Klimenko, che la rese un'ottima atleta in meno di due anni. Dopo la conquista del titolo Juniores, partecipa alle Schoolchildren Spartakiade, dove vinse l'oro nel titolo individuale. Elena cadde durante una diagonale al corpo libero, battendo malamente la testa. Le radiografie evidenzieranno una lesione delle vertebre cervicali e nonostante i medici le avesse consigliato di abbandonare lo sport. Nel 1976 si mise in mostra durante alcuni campionati nazionali, ma venne esclusa dalla squadra olimpica perché "difettante di esperienza".
Solo nel 1977 il mondo si accorse di lei: quella ragazzina (corporatura minutola, 41 kg per 152 cm), dall'espressione malinconica e i grandi occhi tristi commossero i giornalisti. Sorrideva raramente e il tutto le valse il soprannome di "ragazza dal viso ghiacciato". Dopo gli Youth Games, vince ben 5 medaglie agli Europei, 2 ai MoscowNews, 3 agli USSRCup e 3 alla World Cup, malgrado avesse un lieve infortunio alla caviglia.
Il suo vero anno di grazia fu il 1978: sbaragliò tutte le avversarie alle gare nazionali.
Vinse ben 5 medaglie ai campionati del mondo di ginnastica artistica del 1978 che si sono tenuti a Strasburgo, in Francia. In una delle più belle e spettacolari gare della storia, Elena Muchina ha vinto la medaglia d'oro, battendo la campionessa olimpica Nadia Comăneci e la più grande ginnasta sovietica di allora, Nellie Kim.
Ha anche vinto la medaglia d'oro nella finale del corpo libero, oltre a vincere l'argento nella trave di equilibrio e nelle parallele asimmetriche
Nonostante questi movimenti innovativi, la Muchina ha mantenuto il classico stile sovietico, ispirato dai movimenti e dalle linee espressive del balletto. Il film-documentario "You in the gymnastics" del 1978 venne girato al Palazzo dello Sport di Minsk mentre le ginnasta si preparavano alle gare nazionali.
Vince due medaglie agli Europei del 1979 ma si ruppe una caviglia. Allenandosi Elena si infortuna la caviglia che necessita di due interventi chirurgici per abbreviare i tempi di recupero. Nel 1980 dovette rinunciare ai Mondiali. Venne convocata per le Olimpiadi ed iniziò ad allenarsi otto ore al giorno.
L'incidente
Nel 1979, durante una tournée in Gran Bretagna, Elena si fratturò la caviglia. Le Olimpiadi di Mosca erano prossime ed Elena, cominciò ad allenarsi 6 ore al giorno. Questo non aiutò affatto la caviglia, che necessitò di ben due interventi chirurgici per aiutarne la guarigione. Già due anni prima, all'inizio dell'estate olimpica, Elena non sembrava ancora pronta, e i dirigenti di ginnastica sovietici erano indecisi se convocarla o no per le imminenti olimpiadi.
Elena iniziò ad allenarsi con le altre ginnaste al Palazzo dello Sport di Minsk e decise di provare il salto Thomas, ciò avvenne il 4 luglio 1980, appena due settimane prima delle Olimpiadi moscovite. La caviglia, non ancora guarita non le permise un buono stacco da terra. Venne trasportata d'urgenza all'ospedale militare di Minsk, dove non vennero trovati dei medici. Trasportata via elicottero a Mosca, venne operata solo tre giorni dopo l'incidente.
Al risveglio, la diagnosi fu terribile, paralisi totale dal collo in giù.
Dopo l'infortunio
Le conseguenze dell'incidente furono ovviamente pessime, l'Unione Sovietica cercò di coprire l'accaduto e, per quasi 2 anni ci riuscì, fu solo per caso che le reali condizioni di Elena furono scoperte, Juan Antonio Samaranch insistettè per consegnarle di persona la medaglia d'argento al valore olimpico e, la reale situazione dell'atleta venne a galla, Elena era su una sedia a rotelle completamente immobile. Nonostante tutto ella non si arrese a tale condizione e cercò più volte di recuperare l'uso del suo corpo, senza mai riuscirci.
Elena muore nella sua casa di Mosca il 22 dicembre del 2006 a causa di un arresto cardiaco indotto dalla sua condizione di tetraplegica.
Palmarès
Anno | Competizione | AA | Squadra | Volteggio | Parallele asimmetriche | Trave di equilibrio | Corpo libero |
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1977 | Coppa del mondo | 1st | 1st | ||||
Campionati europei | 2nd | 3rd | 1st | 1st | 1st | ||
Campionati sovietici | 2nd | 3rd | 1st | ||||
Coppa sovietica | 2nd | ||||||
1978 | Campionati del mondo | 1st | 1st | 2nd | 2nd | 1st | |
Campionati sovietici | 1st | 1st | 3rd | ||||
1979 | Campionati europei | 1st | 2nd | ||||
Campionati sovietici | 1st |