Il Nieuport Delage NiD 29 era un aereo da caccia monomotore biplano prodotto dall'azienda francese Société Anonyme des Établissements Nieuport tra la fine degli anni dieci e l'inizio degli anni venti. Sviluppato dal precedente Nieuport 28, fu il primo aereo dell'azienda francese ad entrare in servizio dopo la fine della prima guerra mondiale ed il primo equipaggiato con un motore raffreddato a liquido. Degli oltre duemila esemplari realizzati, la maggior parte fu esportata o prodotta su licenza all'estero, risultando fondamentale per la Nieuport per superare il difficile momento di crollo della domanda di aerei militari immediatamente successivo al termine della Grande Guerra.

Nieuport-Delage NiD 29
Descrizione
Tipoaereo da caccia
Equipaggio1
ProgettistaGustave Delage
CostruttoreFrancia (bandiera) S.A.E. Nieuport
Data primo volo21 Agosto 1918
Data entrata in servizio1922
Utilizzatore principaleFrancia (bandiera) Aviation militaire
Altri utilizzatoriBelgio (bandiera) Reale aeronautica militare belga
Italia (bandiera) Corpo Aeronautico Militare
Esemplarioltre 2000
Dimensioni e pesi
Lunghezza6,49 m
Apertura alare9,70 m
Altezza2,56 m
Superficie alare26,70
Peso a vuoto760 kg
Peso max al decollo1150 kg
Propulsione
Motoreun Hispano-Suiza 8Fb
Potenza300 hp (224 kW)
Prestazioni
Velocità max235 km/h
Raggio di azione580 km
Tangenza8 500 m
Armamento
Mitragliatricidue mitragliatrici Vickers calibro 7,7 mm

i dati sono estratti da The Illustrated Encyclopedia of Aircraft[1]

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Storia del progetto

Contesto

Nell'estate del 1917 Gustave Delage iniziò la progettazione di un nuovo caccia biplano che fosse in grado di superare i 220 km/h[2]. Destinato a rimpiazzare il Nieuport 28, di cui conservava sostanzialmente le forme, il nuovo apparecchio si distingueva per la struttura della fusoliera in legno monoscocca, il posto di guida semplificato e per i piani di coda completamente ridisegnati.

Sviluppo

Al principio furono realizzati due prototipi equipaggiati con due differenti motori a stella: uno Gnôme 9N Monosoupape da 165 cavalli e un Le Rhône 9R da 170 cavalli[3]. Ma nessuna di queste due motorizzazioni, che comunque non erano ancora in produzione, riuscì a dare al velivolo le prestazioni desiderate.

Nel novembre 1917 fu approntato un nuovo prototipo equipaggiato con un motore rotativo Clerget 11F da 200 cavalli. Aveva una superficie alare di 21 m² . Equipaggiata con due mitragliatrici Vickers, pesava 850 kg e raggiungeva i 200 km/h ad una quota di 4 000 metri, che poteva raggiungere in 12 minuti. Le possibilità dei motori stellari sembravano essere giunte al limite e Delage decise di mettersi alla ricerca di soluzioni alternative.

Il primo Nieuport dotato di motore raffreddato ad acqua somigliava molto al Nieuport 28: stessa fusoliera, stesso carrello d'atterraggio e stessi piani di coda. Anche le ali erano simili, ma quella superiore era stata innalzata. Il motore era un Lorraine-Dietrich, un 8 cilindri a V da 240 cavalli azionante un'elica quadripala con il radiatore posizionato fra le due bancate di cilindri accuratamente carenate. Questo prototipo debuttò nell'ottobre del 1917, dando a Delage la conferma che stava lavorando nella giusta direzione, ma il suo sviluppo dovette essere momentaneamente interrotto.

Il nuovo prototipo vide la luce nel febbraio 1918. Le due ali, entrambe dotate di alettoni a compensazione aerodinamica, furono ravvicinate e presentavano un leggero angolo di freccia. Il motore era lo stesso Lorraine-Dietrich modificato fino a raggiungere una potenza di 275 cavalli.

Fra il marzo e il maggio 1918 la versione che sarà poi definitiva, equipaggiata da un motore Hispano-Suiza 8Fb, fu oggetto di prove comparative con quella precedente. Il nuovo prototipo aveva un peso a vuoto notevolmente maggiore (867 kg contro 535 kg) ma le prestazioni erano migliorate: la velocità massima a 1 000 metri di quota era di 224 km/h contro 201 km/h e, nonostante impiegasse 30 secondi in più per raggiungere i 1 000 metri, poteva raggiungere i 5 000 metri in 18 minuti e 40 secondi, contro i 26 minuti e 44 secondi della versione con motore Lorraine.

Questo modello, con lievi modifiche, verrà usato per partecipare al concorso indetto dal Service technique de l'aéronautique per la fornitura di un nuovo aereo da caccia. Nel mese di luglio il prototipo c/n 12001 fu oggetto di prove comparative con lo SPAD S.XXI, il Sopwith Dolphin e il Martinsyde F.4 Buzzard, tutti equipaggiati con lo stesso motore Hispano-Suiza. Con i suoi 218 km/h, il Nieuport era il più veloce ma anche, a causa del peso maggiore, il più lento a raggiungere la quota di 5 000 metri.

Una nuova serie di modifiche fu approntata per migliorare le prestazioni: la superficie alare fu portata a 26,84 m² per ridurne il carico (il che richiese l'aggiunta di due nuovi montanti), i piani di coda divennero più spigolosi e i radiatori originali furono sostituiti con dei radiatori cilindrici Lamblin. Queste modifiche permisero di ridurre il peso complessivo di 42 Kg. Così alleggerito, il nuovo prototipo c/n 12002 surclassava tutti i concorrenti con una velocità massima di 236 km/h e una salita a 5 000 metri in soli 13 minuti e 26 secondi, ma un incidente rese necessarie nuove modifiche alla struttura.

La fine della guerra rallentò lo sviluppo del terzo prototipo (c/n 1203) che fu approntato solo nel maggio 1919 ma, le modifiche strutturali necessarie ne aumentarono notevolmente il peso con conseguente decadimento delle prestazioni che erano di nuovo infieriori a quelle dei concorrenti. Ciò nonostante, l'aereo rimaneva comunque molto agile, di facile pilotaggio ed offriva un'ottima visuale. In più, poteva raggiungere un'altitudine superiore a qualsiasi altro aereo: il 14 giugno 1919, ai comandi del sottotenente Jean Casale, fissava il nuovo primato di altezza a 9 520 metri. Fu così scelto dall'Aéronautique Militaire come nuovo caccia in sostituzione di tutti i modelli precedenti.

Note

  1. ^ Orbis 1985, p. 2600
  2. ^ Hartmann.
  3. ^ Ray Sanger p. 159.

Bibliografia

  • (EN) The Illustrated Encyclopedia of Aircraft (Part Work 1982-1985), Orbis Publishing, 1985.
  • (EN) William Green, Gordon Swanborough, The Complete Book of Fighters, 1st Edition, New York, Smithmark Publishing, settembre 1995, ISBN 0-8317-3939-8.
  • (EN) Robert C. Mikesh, Shorzoe Abe, Japanese Aircraft 1910-1941, Annapolis, Naval Institute Press, 1990, ISBN 1-55750-563-2.

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